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Cagliari, si decide futuro. Ritorno al Sant'Elia?

Written By Unknown on Rabu, 08 Mei 2013 | 23.45

È stato fissato l'incontro con il Comune per capire se si tornerà nel vecchio stadio nella prossima stagione.  Intanto il club di Massimo Cellino attende dal Tar di sapere quale sarà il destino dello stadio di Is Arenas

CAGLIARI - È stato fissato l'incontro tra il Cagliari calcio ed il Comune di Cagliari per capire se il futuro del calcio in Sardegna sarà nuovamente al Sant'Elia. I tecnici dell'amministrazione ed una delegazione della società rossoblù si incontreranno lunedi prossimo, alle 11.30, negli uffici dell'Assessorato dei Lavori pubblici in via Sonnino. Data e orario sono stati stabiliti questa mattina, mentre il club di Massimo Cellino attende dal Tar di sapere quale sarà il destino dello stadio di Is Arenas: la sentenza del tribunale amministrativo riguarderà il ricorso presentato dal Cagliari contro l'archiviazione (da parte della Prefettura del capoluogo sardo) del progetto per ottenere l'agibilita dell'impianto di Quartu. Ieri c'era stato uno scambio di lettere tra Comune e Cagliari per studiare la possibilità di riaprire le porte dello stadio abbandonato un anno fa dal club rossoblù. Il tempo stringe: entro il 30 giugno il Cagliari dovrà comunicare alla Lega la sede della partite interne per il prossimo campionato. E la richiesta della Figc, ribadita anche ieri del presidente Giancarlo Abete, è molto precisa: lo stadio deve essere a norma.

SIT-IN TIFOSI - "Stadio nuovo subito", "Rispetto per il Cagliari", "8 maggio, il giorno del giudizio", "14 febbraio il tempo passa, vergogna. Cellino libero". Sono solo alcuni degli striscioni comparsi in Piazza Matteotti, davanti al Municipio di Cagliari. Una trentina di tifosi si sono spostati da piazza del Carmine, dove era stata annunciata una manifestazione davanti alla sede del Tar, alla vicina via Roma, sede del Comune. "Non ci hanno dato l'autorizzazione per la manifestazione - sottolinea Giuseppe Fois, del gruppo tifosi del Cagliari 'Dateci uno stadio' - e allora abbiamo chiesto l'autorizzazione per un'altra piazza, ottenendo piazza Matteotti". "Manifestiamo in concomitanza con la decisione del Tar della Sardegna sull'agibiltà di Is Arenas - prosegue il portavoce dei tifosi rossoblù - e soprattutto sugli eventi degli ultimi giorni che vendono coinvolti Comune e società relativamente al Sant'Elia. Noi vogliamo uno stadio nuovo per il Cagliari, non vogliamo uno stadio rifatto".

CAGLIARI FIDUCIOSO - È attesa per questa sera, al più tardi domani, la decisione del Tar Sardegna in merito al ricorso presentato dal Cagliari calcio contro l'archiviazione decisa dalla Prefettura relativa all'agibilità dello stadio Is Arenas di Quartu. Gli avvocati Giorgio Altieri e Giuseppe Accardi, che patrocinano il club di Cellino, hanno esposto ai giudici amministrativi la posizione della società. "Il Tar ha mostrato molta attenzione - ha sottolineato l'avvocato Altieri al termine dell'udienza - Noi crediamo che dei chiarimenti sulla questione dovrebbero arrivare, siamo fiduciosi. Secondo noi i giudici o revocheranno l'archiviazione o interpreteranno. Cioè, sostanzialmente, potrebbero dire che non bisogna presentare un progetto daccapo ma bisognerà riprendere da dove si è lasciato. In qualche modo, comunque, dovrebbero esserci dei chiarimenti". Una decisione favorevole del Tar, con la conseguente revoca dell'archiviazione, eviterebbe alla società rossoblù di ripresentare tutta la documentazione per chiedere l'agibilità dello stadio quartese. In questo modo le pratiche si potrebbero velocizzare ed entro il 30 giugno la squadra potrebbe indicare Is Arenas come stadio per le partite in casa del prossimo campionato.


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Lapo Elkann: «Che Juve». E lancia gli occhiali FOTO

L'imprenditore e cugino del presidente Andrea Agnelli: «Questa vittoria è frutto del lavoro e dell'impegno di un gruppo unito. Il merito è di tutti. Dai ragazzi che si sono battuti sul campo, guidati da Mister Conte, a mio cugino Andrea, che ha trasmesso a tutti quella inesauribile voglia di vincere, che da sempre accompagna chi veste i colori bianconeri»

TORINO - "Questa vittoria è frutto del lavoro e dell'impegno di un gruppo unito". Lapo Elkann festeggia con queste parole il secondo scudetto consecutivo conquistato domenica dalla Juventus. Il merito spiega è di tutti. "Dai ragazzi che si sono battuti sul campo, guidati da Mister Conte - sottolinea l'imprenditore -, a mio cugino Andrea (Agnelli, ndr), che ha trasmesso a tutti quella inesauribile voglia di vincere, che da sempre accompagna chi veste i colori bianconeri". Come lo scorso anno, Italia Independent, l'azienda di cui Elkann è fondatore, celebra lo scudetto con una edizione speciale di occhiali "Tribute to Juventus" in due versioni proposte nei colori del club, il bianco e il nero. La prima riproduce il tessuto gessato, classico sartoriale, la seconda si presenta in una veste più contemporanea, camouflage. "Gli occhiali che abbiamo realizzato - chiosa Lapo -sono un omaggio a tutti coloro che non hanno mai smesso di crederci, fino alla fine".


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«Puyol verso il Milan». Poi la smentita: «È falso»

I media spagnoli rivelano il possibile passaggio del centrale del Barcellona in rossonero ma sul profilo twitter del giocatore arriva immediata la smentita: «Tutte le indiscrezioni che stanno uscendo in queste ore sono false, sto solo pensando a recuperare bene per presentarmi al top della condizione in vista della prossima stagione»

ROMA - Carles Puyol non andrà al Milan. È lo stesso giocatore del Barcellona su twitter a smentire le voci circolate in mattinata sul possibile passaggio in rossonero del centrale blaugrana: «Tutte le indiscrezioni che stanno uscendo in queste ore sono false, sto solo pensando a recuperare bene per presentarmi al top della condizione in vista della prossima stagione».

LE VOCI DALLA SPAGNA - In poche ore, dunque, sfuma una possibilità annunciata da alcuni media iberici. In particolare il programma "La Porteria" di una tv di Barcellona che nelle prime ore del mattino aveva riportato la notizia di una presunta trattativa tra il 35enne capitano azulgrana e il club di Via Turati. Lo stesso Puyol, però, solo qualche ora dopo ha smentito tutto su twitter, senza peraltro fare mai il nome del club rossonero. Inoltre, secondo il sito del quotidiano "Sport", ci sarebbe anche una clausola rescissoria di 10 milioni di euro, ma se dovesse davvero decidere di andar via, non dovrebbe avere difficoltà a trovare un accordo con il club nel quale ha sempre giocato. Dunque niente Milan, ma solo Barcellona.


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Montezemolo: «Non cerchiamo nuovi piloti»

Il numero uno della Ferrari ha anche smentito le voci su un possibile arrivo dell'ex Lotus James Allison

MARANELLO - «Vogliamo essere in condizione fino all'ultima gara di vincere il Mondiale, ma non come nel 2010 e il 2012 quando perdemmo all'ultimo giro. Perché comincio ad avere un'età nella quale devo proteggere il mio cuore». Con questa frase Luca Cordero di Montezemolo ha interpretato il pensiero di molti tifosi della Ferrari, nel corso della conferenza stampa al termine di "Formula Ferrari", l'evento media organizzato dalla Rossa. «Tra le tante cose che facciamo, non c'è quella di cercare nuovi piloti», ha aggiunto Montezemolo smentendo, poi, le voci su un possibile arrivo a Maranello dell'ex direttore tecnico della Lotus James Allison.

NIENTE ALLISON - «Non mi risulta, non è così e devo smentire - ha detto il presidente della Ferrari - Parlo quando possiamo dare delle notizie, questa è solo una voce». Sul futuro della monoposto di Maranello Montezemolo non si è voluto sbilanciare: «Sono un tipico italiano e sono superstizioso, quindi dico solo che abbiamo una macchina molto competitiva».


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Lazio, la maglia speciale per la finale con la Roma

In occasione della super sfida di Coppa Italia contro i giallorossi i biancocelesti hanno deciso di utilizzare una maglia "ad hoc" per l'occasione: entra e guarda tutte le foto

ROMA - Ecco la maglietta speciale della lazio per la finale di Coppa Italia contro la Roma in programma allo Stadio Olimpico di Roma il prossimo 26 maggio alle ore 18. La società biancoceleste ha comunicato sul proprio sito ufficiale di aver preparato per la finalissima contro i giallorossi una divisa da gioco unica per un evento altrettanto speciale. Sarà una maglia dalla grande vestibilità, con colletto e bordini delle maniche con bande tricolori in onore alla bandiera italiana. Sulla manica sinistra sarà ricamata la speciale patch celebrativa della finale di Tim Cup 2013, mentre lo scudetto serigrafato tono su tono si riconferma su entrambi i fianchi. Resta da stabilire quali pantaloncini saranno afiancati alla maglietta anche se sembra certo l'abbinamento con il celeste e non con il bianco considerando che la Roma è stata sorteggiata come squadra di casa. Saranno dunque i giallorossi a scegliere per primi la divisa e molto probabilmente si opterà per il bianco "costringendo" di fatto la Lazio a scegliere per un tenuta interamente biancoceleste.

GUARDA LA FOTOGALLERY DELLA DIVISA SPECIALE LAZIO


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Serie A, le ultimissime. Lazio con Klose-Floccari

Stasera ci si gioca molto degli obiettivi finali nella terzultima giornata di campionato (calcio d'inizio alle 20.45). Tutte le notizie dai campi

ROMA - Champions, Europa League e salvezza. Stasera ci si gioca molto degli obiettivi finali nella terzultima giornata di campionato (calcio d'inizio alle 20.45). Ecco le ultime da tutti i campi:

ATALANTA-JUVE
Vucinic in panchina, Conte dà spazio in attacco a Matri e Quagliarella. In difesa Caceres, a centrocampo Giaccherini. A sinistra torna De Ceglie, a destra Isla in vantaggio su Padoin. Colantuono punta su Moralez e Denis, con Bonaventura sulla sinistra.

BOLOGNA-NAPOLI
Mazzarri conferma il trio Hamsik-Cavani-Pandev. In difesa assente Campagnaro, gioca Gamberini con Rolando in preallarme. Maggio e Zuniga sugli esterni. Il Bologna gioca con tre trequartisti (Diamanti, Taider e Kone) dientro l'unica punta Gilardino.

INTER-LAZIO
Difficile il recupero di Ranocchia e Chivu. Non dovessero farcela, Cambiasso arretrato in difesa. Stramaccioni schiera un 4-3-3 con Schelotto-Rocchi-Alvarez in avanti. Torna Biava al centro della difesa. Confermato il doppio centravanti (Klose e Floccari).

SIENA-FIORENTINA
In difesa Terlizzi al posto dello squalificato Felipe. Emeghara supportato in attacco da Sestu e Rosina. Problemi di formazione per Montella. In avanti Larrondo tra Cuadrado e Jovetic. Prima volta di Giuseppe Rossi tra i convocati.

PALERMO-UDINESE
Davanti conferma per Ilicic-Miccoli che hanno regolarmente svolto la rifinitura con i compagni. Gudolin deciderà in extremis se utilizzare dall'inizio Di Natale o partire con Muriel punta centrale.

CAGLIARI-PARMA
Ancora out Pinilla, Pulga dovrebbe puntare sul tandem Ibarbo-Sau con Cossu in appoggio. Donadoni verso la conferma del tridente Biabiany-Amauri-Belfodil ma non è escluso il 3-5-2.

TORINO-GENOA
Possibile ritorno al 4-2-4 con Cerci e Santana esterni e Bianchi-Barreto coppia centrale. In mezzo al campo Gazzi e Brighi. Kucka e Antonelli sono completamente recuperati e potrebbero scendere in campo dal primo minuto.

SAMPDORIA-CATANIA
Tornano titolari Da Costa e Sansone a seguito delle opache prove di Romero e Icardi. Maran perde Alvarez ma può contare sul rientro di Marchese. Recuperato Almiron, Gomez verso la panchina.


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Seedorf: Futuro al Milan? Per ora sono solo voci

L'ex centrocampista rossonero: «Ho ancora un anno di contratto con il Botafogo e il prossimo obiettivo è la Coppa del Brasile. Se arriverà qualcosa di concreto mi siederò a parlare con la società»

ROMA - Clarence Seedorf tiene aperta la porta al Milan. Dopo la conquista con il Botafogo del campionato carioca l'ex centrocampista rossonero non nega la possibilità che qualora il club di Via Turati lo contattasse prenderebbe in considerazione l'ipotesi di un suo clamoroso rientro in Italia. A "Globoesporte" il centrocampista olandese dichiara di voler intraprendere in futuro la carriera di allenatore, ma ribadisce il suo legame al club sudamericano ancora per un altro anno. Certo, se poi il Milan si facesse vivo..."Ho ancora un anno di contratto e tanti obiettivi davanti a me, a partire dalla Coppa del Brasile. Se avessi qualcosa di concreto - ha poi precisato Seedorf - mi siederei a parlarne con la società, ma al momento non mi sono arrivate offerte. Quello che si sente e si legge sono solo voci. Mi piacerebbe in futuro essere un allenatore e mi sto preparando da tempo per questo".


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Pelizzoli chiama Mazzarri: Se vuole, vengo al Napoli

Written By Unknown on Selasa, 07 Mei 2013 | 23.45

Il portiere del Pescara: «De Sanctis è un grande portiere, un'ottima persona. Fare il secondo non sarebbe un problema»

NAPOLI - Ivan Pelizzoli è pronto per il Napoli. Il portiere del Pescara, intevenuto questo pomeriggio a Radio Kiss Kiss Napoli, ha dato la sua disponibilità ad un passaggio in azzurro qualora il tecnico dei partenopei Walter Mazzarri dovesse fare il suo nome: «Conosco bene Mazzarri, abbiamo vissuto due anni splendidi alla Reggina, è uno dei migliori allenatori italiani. Tra noi c'è stima reciproca, due professionisti vanno sempre d'accordo. Sono nella lista dei giocatori chiesti dal mister per la prossima stagione? Ne sono orgoglioso, evidentemente con lui ho lavorato bene. Non l'ho sentito, comunque, nè ci siamo salutati prima di Pescara-Napoli. Posso dire che conosco la Champions, l'ho disputata con la maglia della Roma. A chi non piacerebbe giocare in azzurro? Credo sia il sogno di tutti, se Mazzarri mi chiama, vengo per forza. Con qualche innesto in più, il prossimo anno il Napoli potrà giocarsela alla pari con la Juventus per vincere lo scudetto. Fare il secondo di De Sanctis non sarebbe un problema, è un grande portiere ed un'ottima persona, ci conosciamo ed è un piacere parlare con lui ogni volta che giochiamo contro».

LA CARRIERA DI PELIZZOLI - Dal punto di vista tecnico Pelizzoli analizza la sua carriera: «Ho avuto alti e bassi nella mia carriera, ma sono contento di aver giocato a Pescara. Poi per l'anno prossimo, chissà. Se fosse arrivato prima Bucchi, magari avremmo lottato di più, lui ha cambiato il nostro approccio psicologico alle partite, inculcandoci qualcosa in più rispetto agli altri allenatori».


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«Mazzarri, ipotesi Juve se Conte lascia Torino»

L'agente Fifa Matteo Materazzi: «Ci può essere un valzer di panchine. Il tecnico bianconero vuole un progetto importante, considerando che ha vinto due scudetti consecutivi ed ora ha bisogno di migliorare»

ROMA - «Mazzarri potrebbe addirittura essere uno dei papabili per la Juve, qualora l'attuale allenatore bianconero dovesse andare via». A sostenere questa tesi è l'agente Fifa Matteo Materazzi, fratello dell'ex interista Marco, intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli. «Ci può essere un valzer di panchine, la situazione Conte non è semplice come sembra. Ha chiesto un aumento di ingaggio, perché vuole un progetto importante, considerando che ha vinto due scudetti consecutivi ed ora ha bisogno di migliorare. I giocatori di cui si parla sono di livello superiore ed anche dispendiosi, ora sta alla Juve cercare di rendere il progetto ancora più grande».
 
OFFERTE PER ZUNIGA - Materazzi fa il punto anche sul futuro di Zuniga. «Ho portato Camilo al Siena con Riccardo Calleri, che ora lo segue. Di sicuro avrà un grande mercato. Non so se rinnoverà con il club azzurro, su di lui ci sono il City, il Real, il Barcellona, società che puntano a grandi risultati a livello europeo. Penso che il Napoli possa valutare altre situazioni, tra l'altro con la certezza di poter spendere. Armero non sta trovando spazio, fa specie vederlo in panchina, per me è simile a Zuniga ed il suo arrivo è stata una mossa di prospettiva, proprio per anticipare la partenza di Camilo».


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Pulvirenti: «Per Gomez serve l'offerta giusta»

Il presidente del Catania: «Per Lodi ancora non abbiamo nessuna richiesta. Con Almiron manca solo la firma, ma abbiamo già trovato l'accordo su tutto per il prolungamento di contratto»

CATANIA - «Gomez vuole misurarsi in piazze più importante e credo sia giusto così. Se ci saranno i presupposti giusti lo faremo partire, d´accordo con lui, ma di certo non lo svenderemo». Così Antonino Pulvirenti fa il punto sul futuro del 'Papu' Gomez. Il presidente del Catania parla chiaro: «Si allontana dall'Inter ogni giorno di più - spiega ai microfoni di Radio Sportiva - è un giocatore che ha sempre fatto bene e quindi è chiaramente molto seguito. Su di lui ci sono anche club stranieri. Nel mercato estivo il Catania deve prendere in considerazione qualsiasi offerta, non possiamo rifiutare a prescindere. Nessuno in Italia può farlo». Pulvirenti parla anche di Lodi e Almiron, altri due pezzi pregiati della squadra etnea. «Per Lodi ancora non abbiamo nessuna richiesta ne interessamento. A gennaio c´erano delle proposte ma non potevamo darlo via" Per Almiron manca solo la firma, ma abbiamo già trovato l´accordo su tutto per il prolungamento di contratto. E' una formalità. Il progetto va avanti. Anche l'anno prossimo avremo una squadra competitiva».


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Benitez: «Tutti sanno chi allenerà il Chelsea...»

Il tecnico spagnolo: «Già si conosce chi sarà il tecnico dei 'Blues' l'anno prossimo...Cosa succederà qui nella prossima stagione non è un mio problema, io penso solo a fare il mio lavoro»

ROMA - «L'anno prossimo il Chelsea avrà un altro allenatore: penso sappiate tutti di chi si tratta...». Parola di Rafa Benitez. Il riferimento è chiaro: la stampa britannica, infatti, dà praticamente per fatto il passaggio di Josè Mourinho sulla panchina londinese ma l'attuale allenatore dei 'Blues', pur confermando di fatto l'indiscrezione, non vuole pensare a quello che succederà: «Io devo continuare a fare il mio lavoro - le parole dell'ex tecnico di Liverpool e Inter - preparando la squadra in modo adeguato per ogni partita e i procuratori devono fare il loro. Cosa succeder qui nella prossima stagione non è un mio problema, io penso solo a fare il mio lavoro».


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Bonolis attacca il Milan: «Quel rigore a Firenze...»

Altra polemica del conduttore tv, tifoso dell'Inter: «Mi piace gettare i sassolini nello stagno. La realtà è che le partite sono spesso condizionate da posizioni umanamente arbitrali»

ROMA - «Ho visto Fiorentina-Roma e mi sembrava che la Fiorentina desse fastidio al Milan». Paolo Bonolis va di nuovo all'attacco. Dopo le polemiche sugli arbitri dopo il ko dell'Inter con l'Atalanta, il conduttore tv torna a pungere il Milan sulla corsa Champions. «Mi piace gettare i sassolini nello stagno - spiega ai microfoni di Radio Manà Manà Sport - La realtà è che le partite sono spesso condizionate da posizioni umanamente arbitrali. Certe volte, però, quando da una parte si ha una serie costante di vantaggi e dall'altra una serie di svantaggi uno, probabilmente, una domanda se la pone. L'Inter? Il mercato non è stato all'altezza delle aspettative di Stramaccioni, il prosieguo del campionato ha avuto delle polemiche di cui ho parlato, che probabilmente sono ipotesi, però i fatti te le portano a fare. Poi ci sono stati una serie di infortuni che non hanno permesso di gestire la squadra come avrebbe voluto. Quando hai una rosa con 10-12 titolari infortunati nemmeno il Bayern farebbe bene».


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«Perez pensa a Zidane come vice di Ancelotti»

In Spagna sicuri: il presidente del Real vorrebbe il francese accanto al tecnico italiano

ROMA - Florentino Perez vuole Zidane come aiutante di Ancelotti. Lo scrive il sito del quotidiano spagnolo As. Il tecnico del Psg è il maggior indiziato per sostituire Mourinho sulla panchina del Real Madrid. L'allenatore italiano, scrive As, ha già avuto contatti con Florentino Perez attraverso l'intermediario Ernesto bronzetti. Secondo As, Zinedine Zidane sarebbe l'asso nella manica del presidente per far alzare il gradimento della piazza nei confronti di Ancelotti. Zidane è un uomo di fiducia di Perez e nel 2011 è stato nominato direttore tecnico della prima squadra. Però non ha mai legato con Mourinho, e il matrimonio è durato una sola stagione.


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«Pellegrini al Psg se Ancelotti va al Real»

Secondo i media spagnoli il tecnico cileno è il principale candidato a prendere il posto del tecnico italiano sulla panchina dei parigini

ROMA - Manuel Pellegrini futuro allenatore del Paris St Germain. E' l'ipotesi che potrebbe prefigurarsi nel caso in cui Carlo Ancelotti dovesse lasciare il club parigino e trasferirsi al Real Madrid. Secondo le indiscrezioni provenienti da Malaga, sarebbe proprio Pellegrini, ex tecnico del Real, il principale candidato per la panchina del Psg. L'allenatore cileno ha comunicato ai giocatori che a fine stagione lascerà il Malaga. La sua prosssima destinazione, però, non è ancora nota. Il suo nome è stato accostato anche al Manchester City, mentre in Francia ritengono improbabile il suo arrivo a Parigi, e si dicono sicuri della permanenza di Ancelotti.


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Clamoroso Leonardo: spallata all'arbitro VIDEO

Written By Unknown on Senin, 06 Mei 2013 | 23.45

Il dirigente del Psg si è innervosito dopo l'espulsione di Thiago Silva nella partita contro il Valenciennes e se l'è presa con il direttore di gara

ROMA - Una spallata di troppo potrebbe costare cara al Paris St Germain. Il dirigente dei parigini Leonardo è andato su tutte le furie nel dopo gara della sfida col Valenciennes (1-1), e se l'è presa con l'arbitro Alexandre Castro. Troppo severa, secondo lui, l'epsulsione del difensore colpevole di aver appoggiato le mani sul direttore di gara. Leonardo si è "vendicato" dando una spallata all'arbitro nel tragitto per andare verso gli spogliatoi del Parco dei Principi. Ora la questione potrebbe finire in mano al giudice sportivo, e il Psg rischia una penalizzazione. Da parte sua Leonardo ha affermato che "non è successo niente di speciale". "Nel tunnel tutti parlavano con tutti, anche io. Non è successo nulla". Di sicuro il direttore atletico dei parigini non ha apprezzato il modo in cui è stata gestita la partita: "Era una gara molto importante, ma anche tranquilla. Invece è finita con sette gialli e un rosso. E' normale essere arrabbiati".


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Nedved: «Ibra e Jovetic? Dipende dalla proprietà»

Il dirigente della Juve sul mercato: «Ho detto la mia su Ibra, su Cavani, su tanti giocatori, poi ovviamente bisogna vedere cosa ha voglia di fare la proprietà della società. Porsi degli obiettivi e raggiungerli: questo è il nostro scopo»

TORINO - Il consigliere d'amministrazione della Juventus Pavel Nedved ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky il giorno dopo la conquista del secondo scudetto consecutivo.

La Juve ancora campione d'Italia...
Devo dire che sono stati bravissimi, sia l'allenatore che il gruppo di calciatori. Credo siano migliorati rispetto all'anno scorso quando hanno vinto, hanno fatto un'annata ancora più forte rispetto a quella dell'anno scorso, bisogna fargli solamente i complimenti. Io sono contento che sia ripresa questa abitudine di una Juve vincente. Questa è la mentalità che volevamo e siamo riusciti ad ottenerla tutti insieme.

C'è un'immagine o un uomo simbolo di questa stagione della Juve?
È difficile sceglierne uno, credo che i meriti vadano soprattutto ai ragazzi e all'allenatore perché, come dicevo, sono migliorati sotto tanti aspetti calcistici, perché poter andare avanti in Champions League e vincere lo scudetto con questo vantaggio è una cosa molto difficile, perciò io darei i meriti a loro.

Quali possono essere i prossimi passi per la Juve, che vuole sempre crescere?
I prossimi passi li abbiamo sentiti dalla bocca del nostro direttore generale Beppe Marotta e dal nostro allenatore, sicuramente di vederci perché dopo due scudetti e una Supercoppa vinta, ovviamente ci sono altri obiettivi da raggiungere e bisogna sedersi a parlare come possiamo migliorare, in quale senso, di cosa c'è bisogno per rivincere ancora. È giusto che ci sia richiesta, sia dall'allenatore che della società, di vedersi e chiarirsi delle cose.

È stato anche un trionfo della dirigenza? Vi sentite decisivi voi dirigenti?
Credo che il merito vada al nostro Presidente, perché lui ha scelto tre anni fa questa dirigenza, come Marotta, Paratici, che sta lavorando tantissimo da dietro. Bisogna fargli i complimenti perché è normale che una società sbagli qualcosina, però devo dire che questa ha sbagliato pochissimo.

La strategia sarà ancora quella di anticipare i tempi, di investire più sulle idee e sul progetto che dal punto di vista economico?
Adesso bisogna vedere quali sono le nostre possibilità economiche di poter investire, poi vediamo quali obiettivi ci possiamo porre. Bisogna decidere, non illudendo i nostri tifosi, ma ovviamente consapevoli che la Juve è nata solamente per vincere.

Jovetic e Ibra sono nomi da Juve?
Mi sono espresso già una volta su Ibra, su Cavani, su tanti giocatori, poi ovviamente bisogna vedere cosa ha voglia di fare la proprietà della società. Porsi degli obiettivi e raggiungerli: questo è il nostro scopo.


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Milito: Voglio rimanere. Leonardo? Lo riprenderei

L'attaccante dell'Inter: «Ma se Stramaccioni continuerà ad essere il nostro allenatore anche l'anno prossimo, faremo un grandissimo campionato. Il mio infortunio? Sono quasi 3 mesi che sono fuori. Ora vedremo se potro rientrare a luglio con la squadra»

ROMA - «Un ritorno di Leonardo all'Inter? Sicuramente lo riprenderei perchè è un grandissimo uomo, oltre ad essere un grande dirigente. E poi con noi si è sempre comportato bene, ma queste sono valutazioni che deve fare la società». Lo ha detto Diego Milito. L'attaccanter dell'Inter ha però spiegato che anche la conferma di Stramaccioni sarebbe apprezzata dalla squadra: «Se lui continuerà ad essere l'allenatore dell'Inter l'anno prossimo - le sue parole a Sky Sport -, faremo un grandissimo campionato. Il mio infortunio? Sto abbastanza bene. E' stato un infortunio lungo. Sono quasi 3 mesi che sono fuori. Ora vediamo se riuscirò a rientrare a luglio con la squadra in ritiro. Soffro tantissimo a non poter dare una mano ai miei compagni ma sono convinto che alla fine riusciranno a centrare l'obiettivo Europa».


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Ascoli, croci in campo: «Salvezza o violenza»

Clamorosa protesta dei tifosi che hanno fatto trovare croci tombali sul campo di allenamento dell'Ascoli e messaggio di minaccia ai giocatori

ASCOLI PICENO - Croci tombali sul campo di allenamento dell'Ascoli e minacce ai giocatori. La difficile situazione di classifica della squadra bianconera, a rischio retrocessione dalla B in Lega Pro, ha spinto ignoti a piantare grosse croci in uno dei campi d'allenamento. In città sono apparse scritte: 'È finita la pazienza, o salvezza o violenza'. Un'altra scritta apparsa in città è '11.05.13, quando la squadra molla la città ruggisce!'.

Le croci in campo - le cui foto impazzano sui social network- sono un macabro avvertimento ai bianconeri, reduci da sei sconfitte consecutive e con l'unica speranza di giocare i play out. Decisive saranno le ultime due partite di campionato, la prima sabato prossimo in casa contro la Ternana. "Il Piceno non può veder svanire una delle eccellenze del territorio senza aver dato battaglia. L'arrendismo, la rassegnazione e l'assenza di mordente non saranno tollerati da parte di nessuno. Il ruggito di Ascoli deve risuonare forte e riecheggiare fino a Terni. Chi non raggiunge sabato lo stadio non è degno di essere chiamato ascolano" si legge in un comunicato degli 'Ultras 1898'.

I PRECEDENTI - Croci anonime che richiamano alla mente il precedente più significativo: ad Avellino, nel 1992. Allora 16 croci, dal significato inequivocabile, furono piantate sul campo del club irpino. Erano dedicate a ciascuno dei giocatori della rosa. Ignoti le sistemarono in aprile e tanto per non lasciare dubbi, sotto il nome del giocatore misero la data della fine del campionato. Analogo episodio accadde nel marzo 2008 nello stadio di Massa Carrara, dove dopo la sconfitta nel derby con la Lucchese furono trovate dodici croci piantate sul terreno. Nello stesso anno, ad aprile, toccò al Modena. La croce comparve dopo un pesante 1-4 nel derby con il Bologna.


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Pozzo: «Per Muriel venti milioni non sono niente»

Il presidente dell'Udinese: «E' ancora un giovane, credo che debba fare ancora esperienza a Udine»

UDINE - Muriel non è in vendita. O meglio: è in vendita a cifre piene zeppe di zero. Lo ha detto Pozzo, patron dell'Udinese, ai microfoni della trasmissione La politica nel pallone: «E' ancora un giovane, credo che debba fare ancora esperienza a Udine. Muriel ha un prezzo importante: adesso non parliamo di soldi, ma 20 milioni per un attaccante di grande valore non sono niente. Per Cavani il prezzo è 60 milioni e De Laurentiis cerca di tenerselo. Io non sono abituato a mettere clausole, però, se le circostanze non lo permettono, non teniamo nessuno contovoglia. Se uno non vuole rimanere bisogna mettersi d'accordo». 


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Seedorf: «Futuro? Il Milan non mi ha chiamato...»

Il centrocampista del Botafogo: «Nella mia carriera si è detto di tutto. Sono tutti pettegolezzi, solo chiacchiere»

MILANO - Clarence Seedorf smentisce di essere stato contattato dal Milan per succedere a Massimiliano Allegri sulla panchina, e ribadisce di voler continuare a fare il calciatore, con la maglia del Botafogo. "Nella mia carriera si è detto di tutto. Se il Milan mi chiama è un'altra cosa, però non mi ha chiamato. Sono tutti pettegolezzi, solo chiacchiere", ha spiegato l'ex centrocampista rossonero al portale brasiliano Lancenet durante i festeggiamenti per la vittoria del campionato carioca conquistato con la maglia del 'Fogao'. Il 25 maggio comincia il campionato nazionale, il 'Brasilerao' che terminerà a dicembre, e l'olandese ha tutte le intenzioni di disputarlo. La panchina rossonera del Milan, secondo 'Lance' e anche 'O Globo', può attendere.


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Palazzi: «Caso Mauri? Indagini ancora in corso»

Il procuratore federale: «Siamo in stretto collegamento con la procura di Cremona, quindi la questione non riguarda la lentezza della giustizia sportiva ma il fatto che la fase istruttoria non è ancora terminata»

FIRENZE - "La fase istruttoria non è ancora terminata, ci sono ancora delle indagini in corso e la procura di Cremona non ha ancora trasmesso gli atti". Così il capo della procura federale della Figc, Stefano Palazzi, ha risposto ai giornalisti durante il seminario di aggiornamento a Coverciano, organizzato dall'Ussi, sul perché il calciatore della Lazio, Stefano Mauri, non sia stato ancora giudicato e possa regolarmente scendere in campo. La domanda è giunta al termine dell'intervento di Palazzi nell'ambito dei lavori sul futuro della giustizia sportiva, alla presenza del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati.
 
INDAGINE - Palazzi ha spiegato che nonostante la misura cautelare nei confronti di Mauri sia scattata da quasi un anno, l'indagine a suo carico riguarda il secondo troncone di inchiesta della procura di Cremona che prevede ulteriori sviluppi investigativi. "Le indagini non si sono ancora esaurite - ha aggiunto Palazzi - siamo in stretto collegamento con la procura di Cremona, quindi la questione non riguarda la lentezza della giustizia sportiva ma il fatto che la fase istruttoria non è ancora terminata".


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Lazio-Klose spettacolari! Il Milan vince, Genoa ok

Written By Unknown on Minggu, 05 Mei 2013 | 23.45

I biancocelesti schiantano il Bologna con cinque gol del tedesco e un'incredibile trasformazione di Hernanes. I rossoneri conquistano i tre punti con un gol di Balotelli all'84'. In chiave salvezza fondamentale successo del Genoa (4-1 al Pescara) che stacca il Palermo e accorcia su Toro e Samp

ROMA - La Lazio rimane in corsa per il treno dell'Europa League. La squadra di Petkovic schianta 6-0 il Bologna grazie ad un primo tempo incredibile e ad una ripresa in controllo: cinque gol di Klose (21', 36', 39', 61' e 50') e prodezza di Hernanes (31') che con un tiro a giro sotto la traversa realizza il 2-0 traffiggendo l'incolpevole Stojanovic. Poi gli altri quattro gol dell'attaccante ex Bayern che danno maggiore tranquillità ai biancocelesti e permettono ai capitolini di preparare con più serenità le ultime tre partite di campionato e la decisiva finale di Coppa Italia contro la Roma. Con questa vittoria, comunque, la Lazio sale a quota 55 in classifica, a -3 dalla Roma e -2 dall'Udinese, mentre per Klose sono 15 i gol in campionato. Inoltre per la prima volta in Serie A dal 1986 un giocatore riesce a segnare da solo cinque gol. Prima di Klose c'era riuscito Roberto Pruzzo in Roma-Avellino (ma con due rigori) mentre il record assoluto appartiene a Silvio Piola (ne realizzò sei il 29 ottobre 1933 in Pro Vercelli-Fiorentina terminata 7-2) e a Omar Sivori (ne realizzò 6 il 10 giugno 1961 in Juve-Inter, ma con i nerazzurri che schierarono la formazione Primavera in segno di protesta).

MILAN PARI - Il Milan vince di misura contro il Torino. Decide la sfida di San Siro un gol di Balotelli all'84' che dà tre punti fondamentali in chiave Champions League ai rossoneri. Molta delusione per i granata che fino alla rete di Super Mario meriterebbero il vantaggio considerando le grandi occasioni avute da Barreto ma che poi in occasione dell'unica disattenzione difensiva si fanno sorprendere inaspettatamente.  Con questi tre punti il Milan vola a +5 sulla Fiorentina e lascia a -7 la Roma. La qualificazione ai preliminari di Champions è quindi quasi raggiunta. Sconfitta dolorosa in classifica per il Torino che resta a 36 a soli 4 punti dal Palermo terz'ultimo.   

GENOA, CATANIA E PARMA OK - Nelle altre sfide della 35ª giornata vince per 4-1 il Genoa grazie al gol di Floro Flores (19'), alla doppietta di Borriello (30' e 54') e alla trasformazione di Bertolacci (70'). Inutile il gol di Sculli (35') che accorcia sul 2-1. Con questi tre punti i liguri salgono a 35 punti a +3 dal Palermo, fermo a 32 dopo il ko in casa della Juve, e accorciano su Toro (36) e Samp (38). Vittoria per 2-0 del Parma contro l'Atalanta: decidono la sfida del Tardini le reti di Parolo al 45' del primo tempo e un gol di Biabiany al 58'. A Catania, successo dei padroni di casa con Bergessio grande protagonista: al 14' il vantaggio, al 52' il raddoppio che di fatto chiude la sfida e poi il tris al 71'. Decisiva nel primo tempo l'espulsione di Felipe che lascia in 10 i toscani e spiana la strada al Catania nel secondo tempo.


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Juve in trionfo: è ancora scudetto!

La squadra di Conte vince con il Palermo e conquista il secondo tricolore consecutivo. I tifosi bianconeri in festa

TORINO - La consapevolezza di vincere era già da tempo ben impressa nei cuori e nella mente dei tifosi bianconeri. Ma da oggi, ore 16.50, anche la matematica dice "Juve, campione d'Italia". Bastava un punto con il Palermo e invece è arrivata una vittoria (1-0). Perchè la Juve di Conte è ed è stata così, per tutto il campionato: sempre grintosa, sempre ferocemente concentrata. Alla fine lo Juventus Stadium, vestito con il suo abito migliore, può festeggiare la Vecchia Signora. È il secondo titolo consecutivo. Ma la gioia non è annacquata, è sempre quella incontenibile dei campioni. "Siamo noi, siamo noi..." canta lo stadio, pronto a riversarsi nelle strade di Torino per celebrare squadra, staff tecnico e società.

L'ATTESA, POI VIDAL
- Il primo tempo della gara vola via con la sensazione dell'inevitabile: la Juve attacca, non sfonda, ma nemmeno rischia niente. Sugli spalti nessuna ansia, solo la voglia di godersi anche la ripresa, con uno scudetto che si (ri)materializza pian piano, minuto dopo minuto. Il secondo tempo, però, si apre con il palo di Miccoli, che prova a scombinare i piani della Juve. A chiudere i giochi ci pensa Vidal al 59': fallo di Donati su Vucinic, è rigore. Il cileno è glaciale dal dischetto. Game, set, match. Il sipario cala sulla prima posizione del campionato: la squadra di Conte è irraggiungibile. Il resto della partita è solo un antipasto della festa che verrà, una festa che l'espulsione di Pogba non può rovinare. Il triplice fischio dell'arbitro Romeo chiude la sfida e apre ufficialmente il terzo tempo juventino. Quello dei canti, dei salti, dell'abbraccio dei giocatori con il pubblico. Anche quest'anno, la vittoria ha tinte bianconere.

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Prima Divisione B. L'Avellino torna in B

I Lupi superano in trasferta il Catanzaro e staccano il biglietto della matematica promozione

CATANZARO - E' destinata a restare negli annali dell'Avellino, la rete di Zigoni siglata al 28' della seconda frazione di gioco al Ceravolo di Catanzaro. E' la rete della sicurezza per i Lupi, che possono festeggiare la promozione matematica in Serie B, un ritorno dopo quattro anni di assenza. I ragazzi di Rastelli la centrano con un turno di anticipo, visto che il Perugia, pur vincendo in casa propria contro il Prato, resta a cinque lunghezze di distanza. Giornata positiva per tutto il lotto di testa: anche la terza forza del girone, la Nocerina, incassa tre punti superando la Carrarese per 3-0. Il Latine regge il passo calando il poker contro la Paganese, mentre il Pisa supera per 2-0 il Benevento. Cade il Frosinone in casa ad opera del Sorrento, mentre il Gubbio è corsaro ad Andria (1-2); poker del Barletta sul Viareggio.


Andria - Gubbio 1-2
Barletta - Viareggio 4-0
Catanzaro - Avellino 0-1
Frosinone - Sorrento 2-4
Latina - Paganese 4-0
Nocerina - Carrarese 3-0
Perugia - Prato 3-0
Pisa - Benevento 2-0


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Buffon: «Giusto così'. Conte sa cosa fare»

Il portiere bianconero: «Siamo stati bravi dall'inizio alla fine. Avevamo solo da perdere e abbiamo gestito la stagione alla grande. Conte? E' intelligente e sceglierà il meglio per lui»

TORINO - «Ci siamo tolti un peso perchè avevamo questa responsabilità addosso dallo scorso luglio. Quando sei obbligato a vincere, hai solo da rimetterci». Parola di Gigi Buffon, capitano della Juventus campione d'Italia. «Siamo stati davvero bravi. Questo Scudetto mi è piaciuto tanto perchè abbiamo tirato dalla prima giornata e poi in alcune fasi abbiamo gestito alla grande. Questo scatto finale non era scontato visto che abbiamo disputato trasferte insidiose. A Conte cosa consiglio di fare? Il 5 maggio 2002 lo abbiamo festeggiato insieme, lui sa quale sarà il suo futuro e cosa dovrà fare. E' assai intelligente e non ha alcuna remora nello scegliere il meglio per lui».


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Muntari ruba il cartellino e ammonisce Balotelli

Curioso episodio durante Milan-Torino: l'arbitro Damato si vede sfilare il "giallo" dal ghanese

MILANO - Mario Balotelli ha portato in vantaggio il Milan a cinque minuti dalla fine della partita contro il Torino, e ha festeggiato il suo nono gol in 10 partite da rossonero togliendosi la maglietta e prendendosi l' inevitabile ammonizione. Ma a mostrargli il cartellino giallo è stato il compagno di squadra Sulley Muntari, che lo ha sfilato di mano a Damato. L'arbitro ha sorriso per il siparietto e una volta ricevuto da Muntari il cartellino ha ammonito ufficialmente Balotelli.


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Allegri, idee chiare: «Voglio restare al Milan»

Il tecnico rossonero: «Ho un altro anno di contratto e con Berlusconi c'è un buon rapporto»

ROMA - "Sul mio futuro ho le idee chiare: ho un altro anno di contratto, io voglio restare. Spero di restare". Lo ha detto Massimiliano Allegri, allenatore del Milan. "Con Berlusconi c'è un buon rapporto - ha aggiunto a Sky - Ci confrontiamo, qualche volta ci sono idee diverse. Ma se sono qui da tre anni, un pò di fiducia in me deve averla". "Quel che mi ha dato fastidio - ha aggiunto Allegri - sono state certe illazioni, che hanno riguardato anche altri allenatori. Sentir dire che ho firmato per tre anni con la Roma...io sono onesto, la società sarebbe stata la prima ad esserne informata". "Se poi - ha aggiunto a Sky Allegri, scherzando - il Milan deciderà diversamente su di me, me ne andrò in una città di mare. Intendo la mia Livorno...".

JUVE SENZA RIVALI
- "Lo scudetto della Juventus è più che meritato, per loro è stata una marcia trionfale. L'anno scorso è stato più combattuto, quest'anno non hanno avuto rivali che li hanno impensieriti. Ora rischiano di finire con una quota punti spropositata". Massimiliano Allegri fa i complimenti alla Juve per il suo 29/o scudetto. "Oggi abbiamo sofferto - spiega ai microfoni di 'Stadio Sprint' su Raidue - contro un ottimo Torino, le occasioni più limpide le hanno avute loro. Per noi era una gara di un'importanza disumana, ma i ragazzi ci hanno creduto fino alla fine. Abbiamo vinto una partita sporca che serve per raggiungere un traguardo importante. Io penso al terzo posto. Per la Champions - conclude - abbiamo bisogno di sei punti, mancano tre partite e speriamo di farli".


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Conte: «Il mio futuro? Ne parleremo con calma»

Il tecnico: «La Juve è il posto giusto per me, ma per il bene che le voglio, tutte le situazioni devono essere chiare. Sono felice per una stagione bellissima. Il ko con l'Inter ci ha fatto riflettere. Quando mi sono infuriato di più? Dopo la sconfitta con la Sampdoria»

TORINO - «Abbiamo avuto una marcia incredibile, trionfale sotto tutti i punti di vista. Non finirò mai di ringraziare questi ragazzi, veri artefici di questo Scudetto. Brava anche la società che mi ha supportato nei miei primi mesi lontano dalla panchina». Antonio Conte è un fiume in piena. Ha il sorriso di chi ha appena vinto lo Scudetto e si diverte a commentare una stagione piena di soddisfazioni. «Il momento più complicato della stagione? Il ko in casa contro l'Inter ci ha fatto capire un bel po' di cose, come quello di dover metterci ancora più voglia e fame. Poi ci sono state partite nelle quali la sorte ci ha aiutato, come la partita in trasferta contro il Genoa. Per fortuna ho ragazzi non presuntuosi che sono sempre con i piedi per terra. Il ko con la Samp è stata la partita più strana e incredibile della mia gestione. Al termine di quel match mi sono molto arrabbiato con la mia squadra, dissi che una cosa del genere non sarebbe più dovuta accadere. Il bagno in piscina di oggi dopo la vittoria del tricolore? Mi ci hanno buttato i miei ragazzi, hanno scelto quella di acqua gelata per vendicarsi... Io alla Juve sto benissimo e ho realizzato un mio sogno nell'essere qui. Quello che ho detto ieri è chiaro: a fine anno e dopo due stagioni straordinarie, è giusto sedersi ad un tavolo e discutere in maniera serena. Sarò sempre grato al nostro presidente Agnelli che alla Juve mi ha voluto fortemente. Io voglio sempre che tutte le situazioni siano chiare perchè voglio bene alla Juve e ai suoi tifosi. Cosa vuol dire 'alzare l'asticella'? Significa che il prossimo anno dovremo fare meglio di questa stagione e non sarà facile. Noi dobbiamo sapere bene gli obiettivi e ciò che ci aspetta. E' facile dire: 'Vinciamo la Champions', poi però bisogna essere realisti e non fare inutili proclami. Mi ricordo benissimo di tutti quelli che dissero dopo il ko in Champions contro il Bayern che la Juve non era all'altezza. Poi, invece, guardate il Bayern dove è arrivato. Sappiamo che l'essenza della Juve è vincere e quindi parleremo anche di questo. In maniera serena, ripeto».


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Berlusconi su Allegri: «Non dipende da me»

Written By Unknown on Jumat, 03 Mei 2013 | 23.45

La figlia del presidente del Milan: «Senza il terzo posto non si potrebbe essere soddisfatti però in questa stagione ha ben lavorato con i giovani che sono il nostro futuro»

ROMA - Allegri "in questa stagione di profondo cambiamento ha saputo superare tante difficoltà e ha ben lavorato con i giovani che sono il nostro futuro". Lo ha detto Barbara Berlusconi, spiegando che "non competono" a lei valutazioni sul futuro dell'allenatore e sottolineando che senza il terzo posto non si potrebbe essere soddisfatti.

LE PAROLE DI BARBARA BERLUSCONI - "No - ha aggiunto - la stagione avrebbe un sapore amaro" ha aggiunto la figlia del presidente rossonero Silvio Berlusconi, che non si è espressa sulle presunte divergenze fra suo padre e lo stesso Allegri. "Resterà? No guardi... Anzitutto non competono a me valutazioni di questo tipo - ha risposto Barbara Berlusconi in un'intervista a Milan Channel che andrà in onda nel pomeriggio -. Noi tutti, allenatore compreso, stiamo lottando per un obiettivo fondamentale: la Champions League. Siamo tutti assolutamente uniti". E senza il terzo posto che vale la qualificazione ai preliminari di Champions la società non potrebbe dirsi soddisfatta: "No. La stagione avrebbe un sapore amaro - ha aggiunto -. L'Europa è il naturale palcoscenico per il nostro club"

BARBARA SUL MODELLO TEDESCO - Il calcio deve seguire il modello tedesco, di "squadre vincenti con conti in ordine", secondo Barbara Berlusconi. "Per anni - nota la figlia del presidente del Milan - ho sentito dire che non era un binomio possibile. La Germania e le sue squadre in finale di Champions hanno smentito questa stanca e vecchia retorica". L'obiettivo del Milan "è costruire i top player in casa - aggiunge -. Non rinunceremo però a qualche grande colpo. Lo dimostra l'acquisto di Balotelli""Il calcio conquista sempre nuove fette di mercato. Ma molti club europei - ha aggiunto Barbara Berlusconi in un'intervista a Milan Channel che andrà in onda nel pomeriggio - sono troppo indebitati. Se non cambiano strategia sono destinati a fallire". Da due anni nel cda del Milan, secondo suo zio Paolo Berlusconi, Barbara Berlusconi potrebbe essere il prossimo presidente del club. "Lo ringrazio, ma - ha spiegato la figlia del presidente Silvio - preferisco lavorare come sto facendo allo sviluppo commerciale e delle strutture. Ho tanto ancora da imparare... Il presidente è e rimarrà mio padre".


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Rossi: «Non rincorriamo: noi padroni del destino»

Il tecnico della Samp: «Paura? No. Però magari ti riescono meno cose che prima sembravano più facili, quindi bisogna fare leva su temperamento e carattere, non solo sui valori tecnici»

GENOVA - Momento di flessione in casa Samp: pochi punti e pochi gol. Delio Rossi punta forte sul gruppo prima di affrontare la delicata trasferta contro l'Udinese: «Ci sono momenti come questo nell'arco di un campionato. Abbiamo pagato una lunga rincorsa, ma non siamo noi a rincorrere adesso, per cui siamo padroni del nostro destino. Paura? No. Però magari ti riescono meno cose che prima sembravano più facili, quindi bisogna fare leva su temperamento e carattere, non solo sui valori tecnici. Questa squadra ha bisogno di tutti. Ed è in situazioni come queste che si nota di più. Affrontiamo l'Udinese con lo spirito giusto. Giocheremo alla pari con i friulani, sennò faremo come contro la Fiorentina».    


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Marchisio: «Juve, resto! Magari con Ibrahimovic»

Il centrocampista bianconero: «Zlatan lo accoglieremmo a braccia aperte, è un campione che ha vinto ovunque è andato. La mia volontà è rinnovare il contratto, le voci di mercato non mi interessano»

TORINO - Marchisio allontana tutte le voci di mercato. Il centrocampista della Juve non vede l'ora di festeggiare il secondo scudetto consecutivo, ma ancora non è sazio di vittoria con la maglia bianconera. Gli stimoli sono ancora tanti: "Voglio rinnovare con la Juventus - dice Marchisio a Sky Sport 24 - le voci di mercato non mi interessano". Insomma, Marchisio sogna un grande futuro in una Juve ancora più forte, magari con Ibrahimovic: "Lo accoglieremmo a braccia aperte, è un campione che ha sempre vinto ovunque è andato. Può soltanto migliorare la nostra squadra. Poi, se ci sarà qualcosa di vero bisognerà vedere il mercato e sarà la società che ci penserà". 

SCUDETTO - Lo scudetto è vicinissimo: "Ci manca un punto e sappiamo che a Torino arriverà una squadra, il Palermo, che vuole salvarsi e quindi non verrà per partecipare a nessuna possibile festa. La incontriamo che è anche in un buon momento, dove è appena riuscita a battere l'Inter, quindi dovremo fare molta attenzione". Come ti trovi in questo nuovo ruolo? " Come è successo già in altri anni, ho sempre fatto più ruoli, quindi anche in questo caso qui mi trovo bene, ma grazie anche ai compagni e al modo che abbiamo di giocare, che comunque si sta integrando bene, anche quando cambiano gli interpreti, in vari ruoli. Quindi devo dire che mi trovo bene".

VOCI DI MERCATO - Ti hanno infastidito le voci di mercato che ti riguardano? "No, anzi riempiono anche di orgoglio, fa piacere avere degli interessamenti, come lo è ogni anno da quando sono alla Juventus. Ci sono sempre state delle voci di una mia partenza, però io ho un contratto lungo con la Juventus e spero di portarlo a termine e anche di rinnovare. Poi è normale, come ho sempre detto, che nel calcio nulla è sicuro, però l'idea mia è sicuramente quella di rimanere".


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Lorenzo bis nelle seconde libere, Rossi quarto

Nelle seconde libere a Jerez Crutchlow fa il secondo tempo, le Repsol Honda di Pedrosa e Marquez con terzo e quinto tempo

JEREZ - Jorge Lorenzo si conferma il più veloce anche nelle seconde libere sul circuito di Jerez: con il tempo di 1.39.562 ha preceduto Cal Crutchlow (Monster Yamaha Tech3), in seconda posizione a 171 millesimi, e Dani Pedrosa, terzo a meno di due decimi. Quarto tempo per Valentino Rossi (Yamaha Factory Racing) che, insieme a Marc Marquez (Repsol Honda), è l'ultimo a correre sotto l'1'40.

MOTO 3 - Jonas Folger (Kalex Ktm) è stato il più veloce nella seconda sessione di prove libere Moto 3 con il tempo di 1'47''660, precedendo di soli 25 millesimi lo spagnolo Alex Rins (Ktm). Terzo l'altro spagnolo Maverick Vinales (Ktm), mentre il primo degli italiani è Romano Fenati (Ftr Honda), che ha chiuso con l'ottavo tempo.


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Dzemaili: «Voglio restare. De Laurentiis decisivo»

Il centrocampista del Napoli: «Con il presidente facemmo una chiacchierata dopo la partita con il Parma, mi disse che non voleva vendermi. Queste parole mi hanno fatto molto piacere e da allora ho cominciato a dare il massimo. Ora chiudiamo questa stagione: il secondo posto vale come uno scudetto per quello che ha fatto alla Juventus»

NAPOLI - Blerim Dzemaili ora sta benissimo e non vuole muoversi da Napoli: "La mia stagione è l'immagine del calcio - dice il centrocampista ai microfoni di Marte Sport Live - adesso sta girando tutto bene, ho lavorato sempre tanto quando le cose non andavano bene, credo che sia cambiata la mia storia, quando ho avuto continuità da parte dell'allenatore. Questo ruolo poi mi piace: posso difendere, ma anche inserirmi in fase offensiva. E' stato bravo Mazzarri a cambiare un po' il sistema di gioco. Comunque non ho mai fatto polemiche quando non giocavo, Mazzarri sceglieva in base alle caratteristiche dei giocatori, ora questo nuovo meccanismo mi favorisce. Gioco nel mio ruolo".

DE LAURENTIIS - La svolta dopo l'incontro con De Laurentiis: "Facemmo una chiacchierata dopo la partita con il Parma - spiega Dzemaili - mi disse che non voleva vendermi. Queste parole mi hanno fatto molto piacere e io da allora ho cominciato a dare il massimo. Ora chiudiamo questa stagione: il secondo posto vale come uno scudetto per quello che ha fatto alla Juventus".

GOLEADOR - "I gol? Ho sempre avuto il tiro, adesso sono anche tranquillo: ho un secondo in più per calciare che fa la differenza. Spesso questo mi mancava, ero troppo frenetico. Torino-Napoli? Conservo quel filmato, è stata una partita incredibile con una grande tripletta".

FUTURO - "Il mio futuro? Ho altri due anni di contratto, non sono andato via quando non stavo bene, figuriamoci adesso. Non voglio andare via e fare qualcosa d'importante con questo Napoli. Poi dipende pure dalla società e dall'allenatore, se resta Mazzarri o se arriva un altro: decidono loro. Senza Lavezzi, abbiamo lottato per lo scudetto, la cosa più importante è il gruppo, se va via uno le cose non dovrebbero cambiare. Se parte Cavani, arriverà un altro che ci darà una grande mano. Naturalmente mi auguro che possano restare entrambi: tutti e due hanno fatto tantissimo. Ora pensiamo soltanto a conquistare il secondo posto. Chi vuole andare via, avrà un mercato molto più importante; chi resta, giocherà la Champions, quindi conviene a tutti fare il massimo. Ora pensiamo all'Inter e non sottovalutiamo nessuno: un avversario ferito è preoccupante. Affrontiamo l'Inter, non certo una squadra qualunque".


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Real "frulla-allenatori". Anche Mou ci è finito

Infili là dentro un grande tecnico e vien fuori un comunissimo mortale. È quello che è accaduto persino al tecnico portoghese che nella capitale spagnola ha conosciuto l'onta di sentirsi uno «special non tanto one»

ROMA - Per gli allenatori, il Real Madrid è il più grande "frullatore" europeo: infili là dentro un grande tecnico e vien fuori un comunissimo mortale. E' quello che è accaduto persino a Josè Mourinho che nella capitale spagnola ha conosciuto l'onta di sentirsi uno "special non tanto one". Una sensazione che lo ha indotto a sostenere che alla fine si sistemerà laddove lo amano. Cioè al Chelsea, squadra che lui ha lanciato nel firmamento europeo grazie al suo indiscutibile talento e agli altrettanto indiscutibili quattrini di Roman Abramovich. Ma è evidente che è più semplice essere amati laddove la quotidiana consumazione di pasta e patate viene sostituita da piatti più ricchi e succulenti piuttosto che in una piazza dove il caviale e lo champagne lo si spreca da sempre. Madrid (la parte che si esalta per il Real) ha sempre provveduto a denudare i Re chiamati a sedersi non su un trono ma in panchina.

Forse lo fanno per ricordare che i troni sono ampi e comodi (e nemmeno tanto visto che persino Juan Carlos non è più tanto sicuro del suo posto di lavoro) e le panchine, per quanto migliorate, sempre piuttosto inospitali e, comunque, effimere: oggi ci sono, domani non ci sono più. In tanti hanno fatto le spese della volubilità madridista che comunque non sempre è arrivata ad accompagnare a suon di frizzi e lazzi l'uscita del proprio allenatore dalla Ciudad Deportiva. Persino Fabio Capello ha conosciuto la durezza di una piazza che vive immersa nel proprio Mito e non riesce a riconoscere altri miti "al di fuori del proprio". Mourinho sarà anche Speciale (uno e trino) ma vallo a raccontare a chi vede ancora passeggiare quel monumento vivente che è Di Stefano, si esalta nel ricordo dei gol di Puskas e, per restare a tempi più recenti, in quelli di Zidane. Madrid è così con gli allenatori: accoglie con l'aria di chi ti misura squadrandoti dall'alto in basso e, alla fine, ti considera sempre inadeguato in altezza o in bellezza. Ieri Mourinho ha detto di "non aver preso alcuna decisione", che "ci sono ancora cinque partite e una finale di Coppa e dopo tutto questo incontrerò il presidente e il direttore generale e decideremo il mio futuro".

Ma si sa che Lo Special One non vuole solo essere apprezzato, vuole essere amato, sentirsi in simbiosi con l'ambiente (un suo punto di forza anche all'Inter) che lo circonda e a Madrid tutto questo non avviene, a cominciare dalla parte a lui più vicina di quell'ambiente, lo spogliatoio che negli ultimi tempi deve essergli apparso più simile a un nido di vipere che al "santuario" in cui vengono custoditi non solo gli attrezzi del mestiere ma anche i segreti del gruppo. Di una cosa, comunque, può essere certo: il suo sostituto subirà il medesimo terapeutico trattamento. Dovrebbe essere Carlo Ancelotti e già impazzano i "referendum" in rete. Qualche anno fa la sua designazione avrebbe spopolato. Adesso, già cominciano a serpeggiare critiche e diffidenze. Folgorati sulla strada delle semifinali di Champions, sembra che la maggioranza dei tifosi madridisti vorrebbe Jupp Heynckes. Il calcio, si sa, ha la memoria corta. Quando quindici anni fa il tedesco andò via lasciando in eredità la settima Coppa dei Campioni, non persero troppo tempo a salutarlo visto che non vedevano l'ora di liberarsi di lui. Arrivò Guus Hiddink che fece decisamente peggio visto che non vinse nulla. Ma in panchina al Real non si resiste: undici tecnici in quindici anni ne sono l'indiscutibile conferma. A Madrid non si può essere né normali né Speciali, bisogna essere Straordinari.

Antonio Maglie


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Marquinhos: «A Roma mi trovo benissimo»

Il difensore giallorosso: «Il campionato italiano è il più bello e il più difficile del mondo: mi piace giocare qui. E poi questa città è fantastica»

ROMA - Il suo rapporto con Roma e con la Roma, gli obiettivi futuri, la stima per Totti: Marquinhos parla di tutto questo ai microfoni di Sky Sport. Ecco l'intervista.

Su Francesco Totti
Totti è andato oltre le mie aspettative, quando si gioca con lui si vede che è un fenomeno, fa cose che nessuno crederebbe possibili. Fa giocate impensabili anche per noi compagni. Gioca ad altissimi livelli, è un fenomeno.

Sul gruppo brasiliano della Roma
Noi brasiliani della Roma siamo molto uniti, è normale. Questo mi ha aiutato a stare tranquillo fuori dal campo e pensare a non avere saudade, nostalgia del Brasile. Facciamo cose insieme dentro e fuori dal campo, mi hanno aiutato tanto ad adattarmi alla nuova vita.

Sulla città di Roma e sul campionato italiano
Mi trovo nella città più bella del mondo, Roma è fantastica. Nelle altre città vado in vacanza ma mi trovo benissimo qui. Il campionato italiano poi è il più difficile e più bello del mondo, giocandoci si capisce che il livello è molto alto. E' difficile vincere contro tutte le squadre, è un campionato bello in cui giocare.

Sulla Nazionale brasiliana
Sono pronto per la Nazionale brasiliana, per dare il mio meglio. Spero che in Brasile guardino il campionato italiano e le partite della Roma con attenzione, perché voglio andare in Nazionale che per un brasiliano è una delle cose più belle.


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«Di Natale è il migliore della storia dell'Udinese»

Written By Unknown on Kamis, 02 Mei 2013 | 23.45

Gianpaolo Pozzo, presidente dei friulani: «Gli rinnoviamo il contratto per un anno ma giocherà per altri due. È rimasto qui perchè è legato ai sentimenti». Il capitano: «Penso solo alle quattro partite che mancano da qui alla fine e speriamo di fare contenta la società e i nostri tifosi»

UDINE - Di Natale "è il mio miglior giocatore in assoluto". Il patron dell'Udinese, Gianpaolo Pozzo, tesse le lodi del 'suò bomber, in occasione della presentazione della statua in 3D, realizzata da Idea Prototipi, che immortala Di Natale mentre realizza il 150° gol in bianconero. "Forse è anche il giocatore migliore di tutta la vita centenaria di questa gloriosa società - ha aggiunto Pozzo, ricevendo una statua appositamente dedicatagli dal suo capitano -. Oltre a essere un grande campione è una grande persona, sia nella sensibilità che nei sentimenti. È rimasto qui perché è legato ai sentimenti, che sono valori rari ma importantissimi".

«IL MATRIMONIO VA AVANTI» - Il patron bianconero rassicura anche sul prolungamento del matrimonio tra lui e l'Udinese: "È in perfetta forma e ci farà vedere ancora grandi meraviglie. Sa che non ha problemi con noi per il rinnovo del contratto (in scadenza nel 2014). Prudenzialmente lo prolungheremo per un altro anno. Sono sicuro che gioca altri due anni".

LE PAROLE DI DI NATALE - "Il presidente sa che amo questa società, a cui ho dato tutto come la società ha dato tutto a me. Adesso però penso solo alle quattro partite che mancano da qui alla fine e speriamo di fare contenta la società e i nostri tifosi, che se lo meritano", ha risposto Di Natale. "Sono contento per i 150 gol - ha concluso -. All'inizio non pensavo nemmeno io di arrivarci; devo ringraziare i compagni che hanno giocato con me e mi hanno portato a questo traguardo".


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«Mourinho al Chelsea, e vuole Lewandowski»

L'indiscrezione, secondo i media spagnoli, arriva da Rummenigge. Il dirigente del Bayern ha fatto sapere di essere stato informato della richiesta dello Special-One dall'agente dell'attaccante

ROMA - Josè Mourinho è pronto a tornare al Chelsea e, soprattutto, sta provando a portare a Londra anche Robert Lewandowski. La notizia, secondo quanto rivelano in Spagna, l'ha fatta trapelare Karl-Heinz Rummenigge ieri notte al Camp Nou, dopo la vittoria del Bayern Monaco contro il Barcellona nella semifinale di ritorno della Champions League.

CONTATTO MOU - Il dirigente dei bavaresi ha raccontato che lo scorso 25 aprile, dopo che il Real Madrid è stato battuto 4-1 dal Borussia Dortmund con quattro reti proprio di Lewandowski, è stato contattato felefonicamente da Maik Barthel, rappresentante dell'attaccante polacco. L'agente ha informato Rummenigge di aver ricevuto una telefonata da Mourinho, con la richiesta di non far firmare il giocatore con il Bayern e, invece, di accettare la proposta del Chelsea. A quanto pare, Rummenigge ha poi aggiunto che Mourinho avrebbe inviato direttamente dei messaggi al giocatore, per invitarlo a seguirlo nella sua nuova avventura londinese. In Germania danno quasi per fatto il passaggio di Lewandowski al Bayern per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Rummenigge, però, non si è espresso su questo aspetto della vicenda ma, come riferiscono i media iberici, si sarebbe detto sorpreso della richiesta e dei messaggi di Mourinho all'attaccante, ancora prima della semifinale di ritorno tra Real e Borussia.


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Goetze sarà disponibile per la finale col Bayern

La stella del Borussia Dortmund, che l'anno prossimo giocherà proprio con i bavaresi, non ci sarà nel match di campionato che vedrà di fronte le due finaliste di Champions ma sarà in campo per la finalissima del prossimo 25 maggio

BERLINO (GERMANIA) - Mario Goetze non recupera in tempo per Borussia Dortmund-Bayern Monaco, ma per sua fortuna è solo l'inutile e curioso incrocio di campionato in programma sabato prossimo, non la finale Champions in programma a Wembley il prossimo 25 maggio. Il giovane talento della squadra tedesca sarà infati a riposo per le tre partite conclusive della Bundesliga, a partire da quella con i bavaresi già campioni di Germania. Secondo il medico del Dortmund, Markus Braun, Goetze ha però "ottime probabilità di recuperare al 100 per 100 per la finale", dopo l'infortunio muscolare alla coscia sinistra, che lo ha costretto ad abbandonare il campo del Bernabeu martedì scorso, dopo soli 14' del ritorno col Real. Goetze è già stato ingaggiato dal Bayern per la prossima stagione, alla cifra record di 37 milioni di euro.


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Perinetti: «Salviamoci, poi parliamo di Ilicic»

Il ds del Palermo: «Sta facendo bene e chiaramente ha diversi estimatori. Noi però abbiamo fatto un patto con i nostri giocatori e l'allenatore dopo la sconfitta con il Siena: nessuno parla del suo futuro fino a fine stagione»

PALERMO - Ilicic alla Roma? Giorgio Perinetti rinvia tutto a fine campionato. "Nessuno è in vendita - dice il ds del Palermo a Sky SPort24 - poi possono esserci richieste per alcuni calciatori. Ilicic sta facendo bene e chiaramente ha diversi estimatori. Noi però abbiamo fatto un patto con i nostri giocatori e l'allenatore dopo la sconfitta con il Siena: nessuno parla del suo futuro fino a fine stagione. Per ora quindi, il mercato è tabù, ora dobbiamo solo giocarci la salvezza fino all'ultimo secondo. Non vogliamo smobilitare la rosa, se non ci salveremo dovremo pensare ad un grande rilancio".

SANNINO E MICCOLI - "Sannino? Lui ha un altro anno di contratto, mentre io ci ho rinunciato, ma per me Palermo è davanti a tutti, ci collaboro da quando è ripartito dalla C2. Miccoli? Parleremo del suo rinnovo appena sapremo in che campionato giocheremo: tutti vogliamo che sia ancora la Serie A, poi alcune cessioni sono inevitabili a prescindere".


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Napoli, nel test segnano i bomber Cavani-Calaiò

L'uruguaiano e il centravanti di scorta in grande forma in vista dell'Inter, resta in dubbio Campagnaro che ha svolto ancora differenziato

NAPOLI - Il Napoli si è allenato nel pomeriggio a Castelvolturno per continuare la preparazione al match interno con l'Inter, in programma domenica sera. Mazzarri ha strigliato la squadra chiamata a non sottovalutare un avversario in difficoltà: il gruppo prima ha svolto un lavoro tecnico-tattico, poi una fase atletica sulla rapidità con ostacoli bassi. La sessione si è chiusa con una partitella a campo grande undici contro undici, sono andati a segno Cavani e Calaiò. Lavoro differenziato per Campagnaro che resta in dubbio per domenica, non dovesse farcela è pronto Gamberini. Domani i partenopei si alleneranno ancora nel pomeriggio.


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Ljajic: «Battiamo la Roma. Il terzo posto è possibile»

L'attaccante serbo:  «Quest' anno ci hanno già battuto due volte, sono una squadra molto forte e organizzata»

FIRENZE - Adem Ljajic crede nel terz posto: "È il nostro obiettivo principale - ha dichiarato il calciatore serbo ai microfoni di RaiSport - da qui alla fine della stagione dobbiamo provare a vincere sempre e sperare che il Milan rallenti la sua corsa. Rapporto con Montella? Siamo tutti molto contenti di come ha saputo dare a questo gruppo una forte identità e, come dicono in tanti, metterci in condizione di giocare il miglior calcio d'Italia".

ROMA - "La sfida con la Roma? Quest' anno ci hanno già battuto due volte, sono una squadra molto forte e organizzata - ha continuato Ljajić - ma come sempre daremo il massimo per portare a casa tre punti fondamentali. Pace fatta con Delio Rossi? Non voglio più parlare di quella vicenda che per me fa parte del passato - ha concluso l'attaccante viola - ma non c'è stata nessuna stretta di mano".


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Merkel: «Sono felice. La Germania ha vinto»

La cancelliera tedesca commenta su Facebook il successo del Bayern sul Barça: «Mi fa piacere, perché una cosa è sicura: vince la Germania»

BERLINO - Dopo i successi del Bayern di Monaco e del Borussia Dortmund nelle semifinali di Champions League, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la propria felicità attraverso la sua pagina Facebook. "Mi fa piacere, perchè una cosa è sicura: vince la Germania", ha scritto Merkel. Già in passato la cancelliera aveva mostrato il proprio interesse per il calcio, soprattutto per le partite della nazionale nei campionati Mondiale ed Europei. 'Storiche' resteranno anche le foto che la ritraggono al fianco del presidente Obama e del premier britannico David Cameron durante la finale di Champions League dello scorso anno, che il Bayern ha perso contro il Chelsea. I leader politici erano in quell'occasione riuniti a Camp David, nel Maryland statunitense, per un meeting del G8.


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Paredes, uno da Roma. Paulinho nel mirino

Written By Unknown on Rabu, 01 Mei 2013 | 23.45

Passi importanti nella trattativa per portare il giovane talento del Boca in giallorosso. Terzini: seguiti Basta e Antonelli

ROMA - Dicono che Sabatini ne sia calcisticamente innamorato. Proprio come successe con Lamela. Leandro Daniel Paredes da tempo è un nome scritto sul taccuino del ds della Roma. Diciottenne argentino del Boca Juniors è un numero 10 che ha tutto per sfondare: classe, forza, grinta, visione di gioco. È stato seguito da Milan, Juve e Napoli in Italia. Barcellona, Real Madrid e Arsenal all'estero. I giallorossi hanno già fatto passi importanti nella trattativa e sperano in un Lamela bis. Per quanto riguarda il centrocampo, invece, Sabatini non molla Paulinho e ha già bloccato Jean. In Italia si continua a seguire Nainggolan. Capitolo terzini: si guarda con attenzione a Basta e Antonelli, senza mollare la pista Wallace.


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Mourinho, la Premier prepara il suo ritorno

Scontato l'addio al Real: la stampa britannica celebra lo Special One. Ivanovic: «I giocatori del Chelsea sperano che arrivi»

ROMA - Josè Mourinho a un passo dall'addio a Madrid, la Premier prepara il ritorno dello Special One. Dopo l'eliminazione dalla Champions League, nonostante il 2-0 inflitto al Borussia, il tecnico portoghese aveva già lasciato intendere nel dopo partita che il suo posto sarà "dove mi amano": e dunque non in Spagna, che pure celebra la bella prestazione del Real contro i tedeschi. El Pais sottolinea l'aspetto positivo del ko scrivendo che la squadra di Mourinho "esce dal torneo con il suo eroismo intatto. Il calcio può essere tremendo. È stata una serata vibrante, il cui epico finale è stato merito di un grande Real". As sottolinea che Madrid "ha superato se stesso nei dieci minuti finali. La passione era davvero incontrollabile".

STAMPA INGLESE
- Ma le domande sono tutte sul futuro dell'allenatore le cui parole hanno scatenato i britannici che danno ora per certo il suo ritorno. La panchina è quella del Chelsea: "Mourinho ha detto che è pronto a riprendere la sua storia d'amore con il Chelsea" scrive il Times. Un ritorno allo Stamford Bridge dato per fatto anche dal Guardian, che parla di un accordo già fatto con il Chelsea, e sottolinea come il rapporto tra lo Special One e la Spagna non sia stato idilliaco. Il difensore Branislav Ivanovic intanto al Daily Mirror ha detto che i giocatori del Chelsea sono impazienti per il ritorno di Mourinho, che è "molto rispettato" dal club. "I giocatori non hanno la conferma del suo ritorno a Stamford Bridge, ma tutti vogliono che ciò accada, perchè lui è uno dei migliori allenatori del mondo", concluso Ivanovic.


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Massa ricorda Senna a 19 anni dalla morte

Il grande campione scomparso l'1 maggio 1994 dopo un incidente nel Gp di San Marino. Il pilota della Ferrari: «Ci manchi»

ROMA - "19 anni dalla morte di Ayrton. Ci manchi". Il pilota brasiliano della Ferrari, Felipe Massa, affida a Twitter il ricordo del grande campione di formula uno, suo connazionale, Ayrton Senna, scomparso tragicamente il primo maggio 1994 dopo un incidente al Gp di San Marino.


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«Markovic snobba l'Inter. Ha scelto il Chelsea»

Secondo la stampa inglese, il giocatore finirà ai Blues per circa 7 milioni di euro

ROMA - Lazar Markovic, 19enne baby fenomeno del Partizan Belgrado, sarebbe vicinissimo al Chelsea. Secondo il Sun, il giocatore è pronto a dire di no ad Inter e Liverpool per giocare allo Stamford Bridge dalla prossima stagione. Il costo dell'operazione dovrebbe aggirarsi attorno ai 7 milioni di euro.


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«Suarez? Alcune volte ha mentalità da bambino»

Veldmate, il ds del Groningen che l'ha scoperto: «È forte, ma emotivo: spesso commette errori per troppa foga»

ROMA - «Suarez? E' forte ma ha la mentalità di un bambino». Lo ha detto Henk Veldmate, direttore sportivo del Groningen che scoprì l'attaccante in Uruguay e lo portò in Europa nel 2006. Il dirigente olandese, però, tesse anche le lodi di Suarez, che è fra i nomi che la dirigenza della Juve sta seguendo per la prossima campagna acquisti : «Quando lo vidi giocare per la prima volta - spiega - capii che aveva tutto per sfondare: gol, dribbling, progressione. Capii soprattutto che era un vincente. Spesso si pensa che quello che fa in campo è impossibile poi invece lui ci riesce e rimani a bocca aperta. Ha grandi potenzialità. E' un giocatore emotivo che dà tutto in campo e spesso commette errori per troppa foga».

MORSO A IVANOVIC - L'attaccante uruguaiano si è reso protagonista di un gesto clamoroso in Liverpool-Chelsea. Durante una mischia in area, infatti, Suarez ha morso il braccio di Ivanovic. Gesto, che gli è costato la maxi-squalifica di 10 giornate. Proprio in queste ore il difensore del Chelsea, 'vittima' del morso, ha detto ai media serbi di aver perdonato l'attaccante del Liverpool: «Quando è successo, sono rimasto sorpreso e arrabbiato. Ma dopo la partita, mi sono calmato. Abbiamo parlato al telefono e ho accettato le sue scuse».

Tommaso Maggi


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Hamsik: «Mazzarri e Cavani? Spero restino»

Il centrocampista del Napoli: «Loro sono la nostra forza. Il secondo posto è tanta roba, ma il prossimo anno voglio lo scudetto»

NAPOLI - Marek Hamsik è sicuro: il Napoli ha fatto il suo quest'anno, c'è poco da recriminare. «Abbiamo giocato male poche partite - dice ai microfoni di Sky Sport - Purtroppo la Juve è stata fenomenale quest'anno. Noi stiamo crescendo anno dopo anno. Il secondo posto, se riusciremo a centrarlo, sarebbe qualcosa di grande. Sarebbe tanta roba. Cosa serve per il salto di qualità? Non sbagliare più certe partite in casa come contro Torino, Sampdoria e Bologna».

CAVANI E MEZZARRI
- Al termine del campionato si dovrà fare i conti con le situazioni di Cavani e Mazzarri: «Spero saranno con noi anche l'anno prossimo, sono la nostra forza. Cavani è tranquillo, non sta pensando al mercato. Siamo tutti concentrati sulle prossime partite. Anche il mister». In passato Hamsik sarebbe potuto andare via da Napoli: «Ma sono contento di essere restato. Cosa mi aspetto dai prossimi cinque anni? Voglio vincere la Champions e lottare per lo scudetto». Chiusura sulla Champions: «I tedeschi ora sono i più forti, lo stanno dimostrando. Hanno fatto bene a puntare sui giovani». Lo stesso vuole il presidente De Laurentiis per il suo Napoli: «Sono d'accordo con lui, bisogna dare spazio ai giovani».


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Balzaretti: Voglio entrare nel cuore dei tifosi Roma

L'esterno dei giallorossi: «Sto lavorando per questo e sto dando il massimo per riuscirci. Fiorentina-Roma? Sarà spettacolare come all'andata»

ROMA - Un grande gioco a tratti, poi momenti di buio. Federico Balzaretti riassume così, ai microfoni di Sky, la stagione altalenante della Roma e spiega anche il suo rapporto con la piazza giallorossa, in attesa che scoppi il vero amore. "Io ho dato il 100 per cento per quelle che sono le mie caratteristiche, con la coscienza sono a posto - dice il difensore della Roma -. Non sono ancora riuscito a entrare nel cuore di questa gente, ma sto lavorando per questo".

BALZARETTI SU FIORENTINA-ROMA - Quanto al campionato dei giallorossi, Balzaretti sottolinea che "la squadra si è espressa a tratti molto bene, con un calcio spettacolare, ma ci siamo un po' persi in alcuni momenti della stagione, cosa che non fanno le grandi squadre. È stato un po' il nostro limite". E sabato c'è la sfida in trasferta con la Fiorentina di Montella. "All'andata è stato uno show, quando ci sono due squadre che fanno della loro filosofia di gioco il calcio ci sono sempre partite spettacolari" conclude Balzaretti.


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