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Pezzella, il River Plate chiede quindici milioni

Written By Unknown on Rabu, 31 Oktober 2012 | 23.45

E' argentino, ha ventuno anni, è un difensore centrale e ha anche il passaporto italiano. E' la nuova scoperta del club di Buenos Aires: il presidente Daniel Passarella l'ha blindato con un contratto fino al 2016. Piace al Bayern Monaco. E' stato lanciato dal tecnico Matias Almeyda, ex mediano di Lazio, Parma, Inter e Brescia

ROMA - La percentuale di errore è molto bassa: i difensori argentini si sono sempre adattati con grande facilità ai sistemi del calcio europeo. E' difficile che soffrano l'impatto con un ambiente diverso. Il segreto non va ricercato solo nella loro capacità di inserimento. Incidono anche altri fattori: il carattere, l'abitudine alle pressioni, i metodi di lavoro e la preparazione tattica. Daniel Passarella è stato il primo esempio importante, all'estero, di una scuola che ha saputo lasciare un'impronta. Ha alzato una Coppa del Mondo nel 1978 con la nazionale guidata dal ct Luis Cesar Menotti, in attesa di sbarcare in Italia nel 1982 e di entrare nel cuore dei tifosi della Fiorentina e dell'Inter. L'Argentina ha regalato difensori di spessore in ogni epoca: prima di Passarella, era stato il turno di Silvio Marzolini, terzino sinistro del Boca Juniors dal 1960 al 1972, e di Roberto Perfumo, stopper del Racing Club, del Cruzeiro e del River Plate dal 1961 al 1979. Una tradizione proseguita con successo da Osvaldo Piazza (lanciato dal Lanùs e protagonista in Francia con il Saint Etienne negli anni '70) e da Jorge Olguin (ex San Lorenzo, Independiente e Argentinos Juniors). Il simbolo più recente è Walter Samuel, che ha dominato la scena nel suo ruolo per un decennio. L'Argentina è un marchio di qualità. E l'ultimo colpo in ordine cronologico l'ha messo a segno la Fiorentina, prendendo in estate a parametro zero Facundo Roncaglia, classe 1987, cresciuto nel Boca Juniors e passato per l'Estudiantes. Una scelta brillante, quella dei dirigenti viola, che non si sono fatti condizionare dalla precedente esperienza un po' complicata che "El Torito", come viene soprannominato il ragazzo di Chajari (provincia di Entre Rios), aveva vissuto a Barcellona nel 2009 con la maglia dell'Espanyol.

LA CLAUSOLA - Non è soltanto una terra di artisti (da Maradona a Messi) e di centravanti straordinari (da Batistuta a Crespo e Higuain): l'Argentina ha dimostrato nel tempo di saper costruire anche difensori di qualità. Il River Plate, che è appena uscito dall'incubo di una stagione in serie B, sta valorizzando un centrale di buone prospettive. Sono già cominciate le manovre intorno al cartellino di German Alejo Pezzella, ventuno anni, blindato dal presidente Daniel Passarella con una clausola di rescissione da quindici milioni di euro. E' il leader della Nazionale Under 20, ha vinto una medaglia d' argento ai Giochi Panamericani di Guadalajara (Messico) nel 2011 e dall'inizio di gennaio è diventato titolare nella squadra allenata da Matias Almeyda, ex mediano di Lazio, Parma, Inter e Brescia. Pezzella ha personalità, si muove con ordine, è il classico centrale che organizza il reparto e lavora anche in fase di impostazione. E' veloce nei recuperi, salta bene di testa, prende in consegna la prima punta, è forte nell'anticipo e riesce a gestire con disinvoltura anche le situazioni più delicate. E' un destro naturale, ha la tecnica di un centrocampista, è nato a Bahia Blanca, in provincia di Buenos Aires, il 27 giugno del 1991. E' alto un metro e 83, pesa 76 chili e ha acquisito di recente il passaporto italiano. Ha cominciato la sua carriera nel settore giovanile dell'Olimpo. Poi, all'età di quattordici anni, ha superato il provino con il River Plate, che l'ha soffiato agli storici rivali del Boca Juniors. Il primo allenatore a convocarlo nella squadra maggiore è stato Nestor Gorosito, che l'ha inserito nel gruppo in occasione di una tournée in Canada, mandandolo in campo nelle amichevoli con il Toronto, l'Everton e il Montreal Impact (attuale club di Nesta e Di Vaio). Poi ha proseguito la sua scalata con il tecnico Angel Cappa.

IL CT SABELLA - Dopo aver ceduto Erik Lamela alla Roma nell'estate del 2011, il River ha iniziato a creare le basi per un'altra plusvalenza. Pezzella viene seguito dal Napoli, dal Valencia e dal Liverpool. Nelle ultime ore si è fatto avanti con decisione il Bayern Monaco. La Lazio aveva provato a bloccarlo, un anno e mezzo fa, nel quadro della trattativa legata alla cessione in prestito di Carrizo al River Plate. Il ct dell'Argentina, Alejandro Sabella, lo considera il difensore centrale più promettente a livello di Under 21. Pezzella era stato già preso in considerazione dal precedente ct Sergio Batista, che lo aveva chiamato alla vigilia di un'amichevole con il Paraguay. Pezzella è il capitano della selezione Under 20, affidata a Walter Osvaldo Perazzo, e si è distinto nel Mondiale di categoria del 2011 che si è svolto in Colombia ed è stato vinto dal Brasile di Oscar in finale contro il Portogallo. Ha firmato un contratto con il River Plate fino al 2016 e Almeyda ha cominciato a dargli spazio già durante l'avventura in "Primera B Nacional", facendolo esordire da titolare per novanta minuti lo scorso 2 marzo contro il Quilmes (0-0). Pezzella è stato la sorpresa del 2012 in casa River Plate e ha trovato posto nella Top 11 di questa prima parte del torneo "Inicial" (che ha sostituito il nome di "Apertura"). Sette le presenze in campionato, ha segnato anche un gol alla quinta giornata (3 settembre 2012) contro il Colon (1-1). Domenica scorsa è stato uno dei protagonisti del derby con il Boca Juniors, pareggiato in modo rocambolesco dal River Plate, dopo che la squadra di Almeyda si era portata sul 2-0 grazie ai gol di Ponzio e dell'attaccante uruguaiano Mora, ex Penarol, arrivato a Buenos Aires in prestito dal Benfica. Una sfida rovinata da un rigore di Santiago Silva, ex Fiorentina, e da una rete allo scadere del centrocampista Erviti.

Stefano Chioffi


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Stoner e il ritiro: «Nessun ripensamento»

L'australiano ha ribadito la sua decisione qualche giorno dopo la vittoria a Phillis Island

SYDNEY - Subito dopo la vittoria a Phillis Island si è lasciato trasportare dall'entusiasmo: «Chissà, magari potrei anche ripensarci e tornare a correre». A mentre fredda, invece, Casey Stoner ha confermato di non avere ripensamenti riguardo al suo ritiro: «Dovrebbero arrivare drastici cambiamenti per farmi riconsiderare la questione - ha detto il pilota della Honda - Ovviamente non si può mai dire, ma in questo momento non ci penso proprio. Non ho intenzione di tornare sui miei passi ogni due minuti».

MANCANZA Nessun tentennamento, anche se Stoner ammette: «Sicuramente mi mancheranno alcune cose. Ho tanta considerazione per Lorenzo e Pedrosa, ci ho corso per tutta la carriera e abbiamo lottato insieme per anni. Quindi qualcosa mi mancherà, anche se io continuerò a guardarli e verrò anche ad assistere a qualche gara».


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Ritardo treno per la Roma. Proteste dei passeggeri

PARMA - Fa discutere la 'fermata straordinaria' del Frecciarossa che ieri ha portato i giocatori della Roma dalla capitale a Parma, dove la squadra è impegnata questa sera in campionato. Tutto previsto secondo Trenitalia che con la società giallorossa, così come con altre squadre di serie A, ha firmato nelle scorse settimane un accordo di collaborazione per alcune trasferte. Ma la rabbia dei passeggeri è montata presto su internet, via Facebook e Twitter: quasi tutti si sono lamentati del ritardo (quaranta minuti secondo le testimonianze) e dell'assenza di segnalazioni nelle stazioni. Del caso si è occupato anche il Codacons che ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Parma, chiedendo "di aprire un'indagine per il reato di interruzione di pubblico servizio". L'associazione si è rivolta anche alla Regione Emilia-Romagna, auspicando "una sanzione nei confronti di Trenitalia, in relazione all'ingiusta prevaricazione a danno degli utenti". Trenitalia, attraverso Federico Fabretti dell'ufficio stampa, ha precisato: "Il ritardo è stato di 19 minuti, di cui 14 dovuti al traffico ferroviario". In ogni caso sembra che sarà rimborsato ai passeggeri il 25% del prezzo dei biglietti.


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Domenicali: Ferrari come l'Italia del Mundial

Il team principal sprona il team con un paragone: «Nell'82 non avevamo la squadra più forte, ma vincemmo la Coppa del Mondo»

MARANELLO - «E' chiaro che al momento la Red Bull ha una vettura migliore. Ma cosa possiamo dire? Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo lavorare duro. Punto». Stefano Domenicali non cerca scuse per le ultime e decisive gare della stagione di Formula 1. Nonostante le difficoltà della Ferrari, il team principal vuole che la squadra rimanga ottimista sulle sue possibilità: «Io lo sono sempre. Non serve a nulla essere negativi e noi siamo in grado di massimizzare quello che abbiamo. Ammettere che ora la Red Bull è migliore non vuol dire cambiare il nostro approccio. Dico sempre alla squadra di pensare alla Coppa del Mondo dell'82. L'Italia non era la più forte, ma vinse lo stesso».

FARE IL MEGLIO CHE SI PUO' «Ho detto ai miei ragazzi - continua Domenicali - che quando si lotta bisogna essere coraggiosi e usare tutto quello che si ha a disposizione al meglio possibile. Ci sono anche altri che stanno combattendo e noi li rispettiamo, ma fino all'ultimo non gli renderemo la vita facile».


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Savona, Roberto Pruzzo nuovo direttore sportivo

Depositato in Lega il nuovo organigramma della società. La squadra partecipa al campionato di Lega Pro seconda divisione

GENOVA - Roberto Pruzzo è il nuovo direttore sportivo del Savona Calcio (Lega Pro seconda divisione). Lo ha reso noto la società, precisando che oggi è stato depositato in Lega il nuovo organigramma, dal quale risulta appunto che a Pruzzo è stato ufficialmente affidato il nuovo incarico, che decorre dall'1 ottobre scorso. L'ex bomber della Roma degli anni '70 dopo aver cessato l'attività agonistica ha allenato a Viareggio, Teramo, Alessandria e le giovanili del Genoa.


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Montella: «Fiorentina, ora vinci anche in trasferta»

Montella: «La Fiorentina deve cominciare a vincere anche in trasferta. Si diventa grandi per gradi»

FIRENZE – Vincenzo Montella parla alla vigilia della gara contro il Genoa. Domani sera è in programma il posticipo della decima giornata di Serie A contro la squadra di Gigi Del Neri. La Fiorentina rincorre la prima vittoria fuori dal Franchi: «Sono passati 30 anni dall'ultima vittoria della Fiorentina a Marassi contro il Genoa? Questo mi fa ben sperare, finora non abbiamo ancora vinto fuori casa, si diventa grandi per gradi, adesso abbiamo voglia di fare il massimo anche lontano da Firenze». La Fiorentina è in netto miglioramento, grazie a un attacco che inizia a girare e a delle individualità che rendono il tecnico Montella fiducioso per il prossimo futuro. « E' vero però siamo fiduciosi che anche il centrocampo possa segnare. El Hamdaoui? E' un giocatore ancora tutto da scoprire, ci sarà certamente utile».

L'allenatore viola mette le mani avanti sulle insidie del match :"Sarà una gara difficilissima, troveremo un avversario ferito ma che fa del proprio stadio il suo punto di forza, io lo so bene, avendo giocato sia nel Genoa che nella Samp, vedrete domani vi accorgerete quanto mi vogliono bene", ha sorriso Montella, che comunque ha molta fiducia nei suoi: "Abbiamo dimostrato in certe occasioni di avere qualità importanti. L'Europa? La stagione è ancora lunga però siamo andati finora più veloci di quanto tutti si aspettassero".


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Diamanti deferito per frasi contro De Marco

Il fantasista rossoblù non sarà in campo per la sfida contro la Juve dopo il cartellino giallo rimediato contro l'Inter. Oggi la decisione della Procura Federale

ROMA - La Procura federale della Federcalcio ha deferito alla Disciplinare Alessandro Diamanti (Bologna) "per aver espresso, mediante le dichiarazioni pubblicate su organi di informazione, giudizi e rilievi lesivi della persona dell'arbitro Andrea De Marco nonchè della sua reputazione, attribuendogli, altresì, un comportamento improprio, come tale offensivo della dignità dell' intera categoria arbitrale e del suo ruolo nell' ordinamento federale". Deferito anche il Bologna per responsabilità oggettiva. Il fantasista rossoblù non sarà in campo per la sfida contro la Juve dopo il giallo subito contro l'Inter che aveva scatenato l'ira del giocatore della Nazionale.

IL FATTO - Ecco quello che era successo domenica scorsa durante la partita con l'Inter: Calcio di punizione a metà campo per il Bologna. Sono momenti concitati, i rossoblù stanno cercando di rimontare lo svantaggio. Diamanti prende il pallone, lo piazza a terra e batte velocemente. Peccato che davanti a lui ci sia Palacio. A meno di un metro. Il regolamento prevede che scatti l'ammonizione. Per Palacio, che ostruisce la giocata, non certo per Diamanti. E invece l'arbitro De Marco stupisce tutti e alza il giallo di fronte ad uno sbalordito Diamanti. A cui, giustamente, cadono le braccia. Ma come? Ha ammonito me e non l'altro? Ebbene sì. De Marco di Chiavari ha ammonito Diamanti e non l'altro, così, con una scelta che ha lasciato di stucco tutti. A fine gara il trequartista del Bologna - interrogato sulla circostanza - aveva poi spiegato. «Ho visto cose brutte in campo, cose che non posso dire perché ho ancora voglia di giocare a calcio. L'arbitro mi ha ammonito ingiustamente. Le regole dicono che uno non può stare davanti alla palla. Io ho calciato veloce, De Marco ha ammonito me... Poi mi ha detto di aver sbagliato, ma tanto ti prendono per il cu.. (testuale, ndr) e non capiscono la gravità di queste cose». «Essere corretti non paga. Certe volte bisognerebbe alzare la voce. Non abbiamo certo perso per colpa dell'arbitro, ma sono queste piccole cose che poi condizionano la gara. Mi spiace molto, perché avrei voluto esserci mercoledì contro la Juve e invece lascerò soli i miei compagni... io che sono un combattente». «Per non parlare del recupero: una lunga interruzione per quello che è successo a bordocampo, sei sotituzioni, Handanovic che ci metteva mezzora a rinviare... ».


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«Alla Lazio dovrebbero chiedere più volte scusa»

Written By Unknown on Selasa, 30 Oktober 2012 | 23.45

Il tecnico biancoceleste: «Al Catania hanno chiesto scusa e a noi niente? Lasciamo perdere perché dovrebbero chiederci più volte scusa. La sfida con il Torino? A causa delle tante assenze potrei cambiare la Lazio e schierare più forze in attacco»

ROMA - Vladimir Petkovic non ci sta. Ancora non è passato il boccone amaro dei torti subiti contro la Fiorentina al tecnico della Lazio che in conferenza si è voluto levare qualche sassolino dalla scarpa: «La squadra ha smaltito la rabbia. Abbiamo analizzato la partita. Abbiamo capito cosa è andato bene e vogliamo cercare di migliorare ciò che, invece, non è andato nel verso giusto. Le scuse per Fiorentina-Lazio come hanno fatto al Catania per i torti subito contro la Juve? Non voglio ritornare ancora sulla questione anche perché a noi dovevano chiedere più volte scusa. In ogni caso vediamo quanti giocatori avremo a disposizione (sicuri assenti Hernanes-Ledesma per squalifica ed Ederson-Marchetti per infortunio, nda). Spero che chi sarà convocato darà il massimo per tramutare rabbia in risultati sul campo».

LA SFIDA CONTRO IL TORINO - Subito dopo il tecnico ha analizzato la sfida contro il Torino: «Sarà una Lazio diversa quella che domani giocherà all'Olimpico. Dobbiamo usare altre armi perché con le assenze con cui dovremo fare i conti dovremo essere pronti a sopperrire con il collettivo alle mancanze individuali. Qualche forza offensiva di più potrebbe servirci. Cana al posto di Ledesma? Non ve lo dico, tengo le carte coperte. I giocatori che saranno convocati saranno al 100% o quasi. Ad alcuni mancano dei minuti, ma io dovrò valutare chi può darmi qualcosa da subito. Anche a partita in corso però chiunque può dare una mano. Dite che ci hanno preso le misure? Non credo perché molto dipende da noi per mettere in difficoltà l'avversario. Per quanto riguarda il Torino ci aspetta un avversario arrabbiato che vuole risollevarsi contro di noi. Non dobbiamo lasciare spazi e possibilità soprattutto per nostri errori e demeriti, basti pensare alla prima mezz'ora di Firenze dove abbiamo fatto giocare la Fiorentina a piacimento. Dobbiamo essere bravi noi ad annullare l'avversario, anche se bisogna considerare che l'imprevedibilità del Torino potrebbe essere un problema. Nell'amichevole estiva siamo stati messi in difficoltà da loro e dunque dovremo essere bravi ad imporre il nostro gioco. Senza Hernanes spero e sono sicuro che se vogliamo vincere con il Torino tutti devono essere bravi a rendersi pericolosi e a segnare perché altrimenti non porteremo a casa i tre punti. Proprio per questo serviranno i gol anche di altri giocatori per essere più imprevedibili. Contro il Torino per vincere bisognerà essere pazienti per 90', conquistare tutti i contrasti ed essere concreti fino alla fine».

PETKOVIC SU ZARATE E MOVIOLA - Infine Petkovic dice la sua anche su Zarate e la moviola in campo: «L'argentino fa parte del gruppo e deve lavorare insieme con il gruppo per mostrare tutte le sue qualità. Non so spiegare perché non riesce a mettere in evidenza le sue capacità, ma ora deve integrarsi nel nostro sistema, correre e mettersi al servizio della squadra. Dipende solo da lui anche perché gli do sempre l'opportunità di mettersi in evidenza. Quello che voglio dalla mia Lazio è che alzi sempre la testa e non si faccia mai mettere sotto neanche nei momenti di difficoltà. Quello che dico io è che bisogna reagire sempre. Cambiamento di uomini oltre le assenze? Se non ci saranno problemi non credo proprio. Biava-Dias fermi per Ciani? In quel reparto c'è sempre un ballottaggio. Oggi pomeriggio valuterò come stanno e poi deciderò domani mattina. La moviola in campo? Sicuramente qualcosa si deve cambiare e vedrete che si cambierà, ma non si deve snaturalizzare il calcio. L'arbitro deve sempre decidere, ma un altro aiuto come accade nel football americano potrebbe essere importante».


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Samp, Ferrara: Maresca e Obiang sono out

Durante la conferenza stampa il tecnico conferma l'assenza dei due giocatori ma rassicura su Maxi Lopez: «Sarà della partita»

GENOVA - Seduta mattutina di rifinitura per la Samp in vista del match contro l'Inter. Restano out Maresca e Obiang, come ha dichiarato il tecnico Ciro Ferrara nella conferenza stampa odierna:«Maresca e Obiang non sono a disposizione, per la partita come anche Pozzi e Krsticic». Nelle ultime ore avevano destato preoccupazione le condizioni di Maxi Lopez che aveva accusato un affaticamento al polpaccio, ma Ferrara scioglie i dubbi: «Maxi si sta allenando regolarmente e domani sarà della partita»


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Allegri punta su Pato. Constant e Mexes titolari

Questa sera (ore 20.45) allo stadio Barbera di Palermo, il Milan tenta il colpo esterno per dare seguito al successo, sofferto, di sabato scorso contro il Genoa

PALERMO – Il Milan è pronto per una conferma. Dopo il successo contro il Genoa, ora i rossoneri sono chiamati a una dimostrazione di forza in terra palermitana. Tra poche ore (20.45) andrà in scena lo spettacolo al Barbera, protagoniste il Palermo di Gasperini e il Milan di Allegri. I rossoneri dovrebbero scendere in campo ancora con il 3-4-3, modulo che attualmente sembra offrire le maggiori garanzie. Boateng è indisponibile, così come Robinho, De Sciglio e Antonini. Tra i pali confermato Amelia, mentre in difesa dovrebbe giocare Mexes che a Genova, secondo quanto detto ieri da Allegri «avrebbe dovuto giocare ma è arrivato 10 minuti in ritardo all'allenamento di venerdì scorso e quindi è andato in panchina». A centrocampo Constant potrebbe partire titolare al posto di De Jong, mentre in avanti dovrebbe essere confermato il trio Emanuelson, Pato ed El Shaarawy. In panchina Muntari, out da giugno per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.


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Stanotte NBA al via, l'alfabeto della stagione

NEW YORK, 30 ottobre – La stagione NBA parte a mezzanotte, con la caccia a LeBron James e i Miami Heat, giudicati grandi candidati per la doppietta. Ma le antagoniste non mancano, a cominciare dai Los Angeles Lakers con un quintetto di All Star e gli Oklahoma City Thunder che hanno perso James Harden, ma nell'immediato sembrano altrettanto forti. Ecco l'alfabeto dell'annata che va a cominciare.

A – Allen, Ray, il grande traditore per Boston, e già fra poche ore c'è una prima resa dei conti, con Doc Rivers che terrà in spogliatoio la squadra durante la consegna degli anelli a Miami. Il tiratore è il simbolo del mercato degli Heat, che non si vogliono fermare dopo il titolo vinto, e hanno potenziato il roster anche con Rashard Lewis.

B – Barba, come quella di James Harden, che ha cambiato indirizzo. Houston è una delle squadre che più hanno cambiato, con il nuovo asse play-pivot Jeremy Lin-Omer Asik, tanti stranieri come Delfino e Motiejunas e il rookie Royce White, che per ora viaggerà in aereo soltanto in metà delle trasferte.

C – Celtics, Boston è la prima avversaria degli Heat, e parte a fari spenti. Ha perso Allen, ha un'età media elevata, ma attenzione a dare per sconfitti Rondo, Pierce, Garnett, che hanno un nucleo di supporto lunghissimo con gli arrivi di Barbosa, Terry, Lee, Milicic, il rookie Sullinger, e il ritorno di Jeff Green, solo per fare qualche nome.

D – Dream Team, è quello che i Los Angeles Lakers hanno potenzialmente allestito, con gli arrivi di Steve Nash e Dwight Howard accanto al trio Bryant-World Peace-Gasol. Il precampionato ha dato indicazioni differenti, con otto sconfitte in altrettante gare, ma appena si farà sul serio Kobe Bryant e Pau Gasol non si faranno pregare.

E – Esperti. Alla voce San Antonio Spurs, è difficile non trovare questa definizione, con i vari Duncan, Ginobili, Parker, Stephen Jackson. Ma a rubare la palma di squadra più vecchia della Lega è New York, che di over 30 ne conta ben sette: Kidd, Chandler, Camby, James White e non potevano mancare qui il giocatore che torna dal ritiro (Rasheed Wallace), il giocatore più vecchio della Lega (Kurt Thomas, 40 anni) e il rookie più vecchio nella storia della NBA, Pablo Prigioni, 35 anni.

F – Fedeltà. E' quella di Kobe Bryant, che in sedici stagioni NBA non ha mai cambiato casa, restando ai Los Angeles Lakers. A 34 anni sente che vivrà una delle ultime occasioni per eguagliare i sei titoli di Michael Jordan, e punta al primo trionfo senza Phil Jackson (traguardo mai riuscito a MJ).

G – Gasol, intesi come Pau e Marc. Capeggiano il sempre ampio contingente spagnolo, perchè anche se Rudy Fernandez ha deciso di tornare definitivamente in patria, c'è l'arrivo di Victor Claver (Portland). E poi Calderon, Ibaka e Ricky Rubio, che a Minnesota è vicino al rientro dopo il grave infortunio e pronto ad innescare gli ex CSKA Shved e Kirilenko.

H – Holiday, non come vacanza bensì come Jrue, il grande problema di Philadelphia, che cerca di estendere il suo contratto entro domani. Ma non l'unico problema dei 76ers: Andrew Bynum è arrivato ma non ha ancora giocato per colpa del ginocchio. E il salto di qualità passa da lui.

I – Italiani. Non c'è più Ettore Messina ai Lakers ma Houston si affida a Gianluca Pascucci, ex gm di Milano oggi direttore del personale giocatori a Houston. Gli occhi restano ovviamente sui tre azzurri in campo: Andrea Bargnani resta uomo-franchigia a Toronto, Marco Belinelli può diventare il primo italiano a vincere una serie di playoff, Danilo Gallinari dividerà le responsabilità a Denver con Andre Iguodala.

J – Jefferson, Al, si è comprato un letto da 23.000 dollari, con dimensioni di tre metri per 3,60. Per un 2.05 come lui, sarà difficile non stare comodi. Utah spera che i benefici arrivino nel rendimento sul campo del loro leader.

K – Kentucky ha portato un intero quintetto, nel draft. Anzi, sei giocatori, perchè oltre a Teague, Lamb, Jones, Kidd-Gilchrist e Davis, c'è anche il sesto uomo Darius Miller. Il più atteso è ovviamente Anthony Davis, atteso come il messia da New Orleans, una sorta di incrocio tra Kevin Garnett e Tim Duncan. Almeno per il potenziale, ma l'ultima stagione NCAA ha mostrato un giocatore speciale.

L – Lunga. La stagione tornerà alle "dimensioni" normale, dopo il lockout dell'autunno 2011 che accorciò lo scorso campionato a 66 gare di regular season. Da giocare però in quattro mesi, con un calendario compresso, ora si tornerà ad un calendario più "umano", almeno per i canoni NBA.

M – Michael Jordan ci riprova. Dopo tante stecche da dirigente, oggi il proprietario degli Charlotte Bobcats lancia un tecnico al debutto, Mike Dunlap, in una squadra tutta da scoprire tra veterani che rischiano di essere in parabola discendente (Ben Gordon e Haywood) e giovani che hanno vinto al college (Kemba Walker e Michael Kidd-Gilchrist) ma che forse non sono pronti a replicare nella NBA.

N – Nouvelle vague. E' quella che Oklahoma City rappresenta fedelmente, con un nucleo di Under 25 come Westbrook, Ibaka e ovviamente il capocannoniere Kevin Durant. Sognano il primo titolo per i Thunder, e anche senza Harden è possibile: e il contratto in scadenza di Kevin Martin (13 milioni) garantità flessibilità sul mercato, segno che prima o poi arriverà l'ora di Oklahoma City.

O – OJ Mayo è una delle scommesse di Dallas, insieme a Eddy Curry, mentre i texani hanno definitivamente rinunciato a rilanciare Delonte West. Ma tutto passa ancora per le mani di Dirk Nowitzki, che parte dai box per l'operazione al ginocchio. Poche settimane e tornerà, con la speranza di non trovare i Mavericks sotto il 50% di vittorie.

P – Politica, il futuro del magnate russo Mikhail Prokhorov, che intanto ha portato i Nets a Brooklyn, nell'avvenirsitico Barclays Center. E c'è anche una squadra sulla carta del palcoscenico, con Deron Williams, Joe Johnson, Gerald Wallace, Brook Lopez...

Q – QI, quello del commissioner David Stern è elevatissimo, lo dimostra la gestione illuminata della Lega dal 1984 ad oggi. E c'è da giurare che sarà così anche negli ultimi 14 mesi di gestione: il 1° febbraio 2014 andrà in pensione, e lascerà un'eredità pesante al suo vice Adam Silver.

R – Rajon Rondo è un candidato al titolo di MVP, del resto nell'ultima annata ha vinto la classifica degli assist, precedendo Nash e Paul. L'altro candidato a sorpresa sarebbe stato Kevin Love, 26 punti e 13.3 rimbalzi lo scorso anno, ma la frattura alla mano lo costringerà a partire dai box.

S – Simulatori, attenti, la NBA non fa per voi. La Lega userà il pugno di ferro per punire il cosiddetto flopping, con multe salate per le prime infrazioni, poi si arriverà alle squalifiche. In preseason c'è chi, come Jarrett Jack, ha scherzato sopra l'avviso ricevuto, fra qualche settimana si riderà meno.

T – Top player. Nella graduatoria dei giocatori più pagati per il 2012-13, stando ai contratti, al numero 2 c'è nientemeno che Brandon Roy. Accanto a Rasheed Wallace, è il rientro più illustre nella Lega, dopo uno stop per infortunio alle ginocchia: ha soltanto 28 anni, Minnesota potrebbe aver fatto un affare.

U – "Uno, voglio essere il numero uno di sempre". LeBron James è il grande candidato MVP dei gm della Lega, nel recente sondaggio, e l'impressione è che abbia appena iniziato a vincere. Negli ultimi playoff ha trascinato Miami a vittorie esterne decisive in ogni serie, contro Indiana, Boston e Oklahoma City. La sua era è definitivamente iniziata.

V – Vicino alla crisi di nervi è Danny Granger, leader degli Indiana Pacers, il cui ginocchio sinistro non ne vuole sapere di andare a posto. A poche ore dalla vigilia della stagione, il 29enne è fermo, e non si sa quando potrà tornare al top.

W – Winners, vincitori, è quello che i Los Angeles Clippers vogliono diventare. Chris Paul e Blake Griffin hanno un cast di supporto esperto con Billups, Butler, Crawford, Hill e il cavallo di ritorno Odom, e la voglia di smettere il vestito di seconda squadra di Los Angeles.

X – Fattore, la grande incognita dell'annata potrebbe essere Derrick Rose. Come da pubblicità, sul suo infortunio al ginocchio si è fermata un'intera città. Che ora lo attende in campo per metà regular season, con lui al 100% i Chicago Bulls (la squadra che ha chiuso al comando la regular season nelle ultime due annate) è di nuovo da corsa.

Y – Yao e i suoi nipotini. La Cina, che mantiene alto l'interesse per la NBA ma non avrà rappresentanti, visto che Yi Jianlian è rimasto in patria. E così tutto il tifo di decine di milioni di tifosi sarà per il taiwanese (almeno per le origini) Jeremy Lin.

Z – Zero, l'anno di chi prima di ricostruire ha distrutto, come Orlando. Addio Howard, addio stelle, visto che i fari sono Jameer Nelson, Hedo Turkoglu e il nuovo acquisto Arron Afflalo. Pronta per la prossima lotteria del draft.


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L'agente di Bianchi: Napoli idea affascinante

Il procuratore dell'ex attaccante della Reggina di Mazzarri: «La sua priorità è il Torino, ma a chi non piace il progetto di De Laurentiis»

TORINO - Riccardo Bianchi, procuratore di Rolando Bianchi, è intervenuto quest'oggi sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni: «Parleremo presto del rinnovo di Rolando con il Torino che è in scadenza 2013, non c'è nessuna distanza, il Torino ha priorità assoluta visto i grandi rapporti che ci sono con i granata da tanto tempo. Napoli è una piazza affascinante, ma non ci pensiamo al momento. Napoli è una città fantastica, mio fratello è stato a Capri quest'estate e mi ha detto che ci sono dei posti fantastici. Il Napoli? A chi non piace un progetto ambizioso come quello di De Laurentiis. Mazzarri lo conosce benissimo e sa quali sono le sue grandi qualità e quelle di tutto il suo staff, il Torino è una neopromossa e dobbiamo difendere la categoria: il suo scudetto è la salvezza con il Toro».


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Bologna, Pioli ottimista: «A Torino faremo bene»


BOLOGNA - I rossoblù non stanno attraversando un periodo positivo ma la sconfitta contro l'Inter non ha scalfito l'ottimismo di Pioli in vista della trasferta allo Juventus Stadium: «Affrontiamo i più forti, vorrei vedere lo stesso spirito mostrato contro i nerazzurri, sento che ci manca davvero poco per trovare la giusta continuità, dobbiamo essere più determinati e costanti anche all'interno di una stessa gara. A Torino sarà dura, la squadra di Conte non ha punti deboli, dovremo lottare su ogni pallone, ho fiducia nei ragazzi, possiamo fare molto bene».


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Parma, Donadoni: Contro la Roma non sarà facile

Il tecnico emiliano chiede ai suoi ragazzi la gara perfetta per mettere in crisi i giallorossi e conquistare il terzo successo dopo il colpaccio di Torino

PARMA - Donadoni cerca la parola continuità e proverà a sfruttare l'entusiasmo dell'ultimo periodo per mandare ko l'undici giallorosso:  « La Roma ha un potenziale offensivo importante, segna sempre, per cui davvero servirà una prestazione di  spessore. Ci vorrà grande sforzo da parte di tutti, ma credo che i ragazzi siano pronti e vogliosi di dimostrare che le ultime due gare non sono state un caso e che c'e' la volontà di dare continuità alle nostre prestazioni ». Il tecnico "nasconde" la formazione: incerto e improbabile l'utilizzo del turn over. Amauri scalpita lì davanti. «Deciderò domani mattina se effettuare qualche cambio». 


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Lotito: «Indispensabile la moviola in campo»

Written By Unknown on Senin, 29 Oktober 2012 | 23.45

Il presidente della Lazio: «Così si evitano interpretazioni e recriminazioni e si dà certezza del giudicato»

ROMA - "La moviola in campo è indispensabile. Ho sempre detto che i giudici di porta erano inadatti". Lo ha dichiarato il presidente della Lazio Claudio Lotito, entrando in Federcalcio per il consiglio federale. "Li ho sperimentati sulla mia pelle: in Europa League due anni fa un giudice di porta non dette un fallo evidentissimo su Zarate. Gli uomini non sono macchine e possono fare degli errori. Bisogna dare certezza del giudicato"."La moviola in campo è indispensabile, così si evitano recriminazioni".

SERVE LA MOVIOLA - "Gli errori incidono in maniera determinante sul campionato: avere tre punti e non averli equivale a sei punti - ha aggiunto Lotito - Sono convinto che la moviola in campo sia indispensabile così si evitano interpretazioni e recriminazioni e si dà certezza del giudicato". "La partita di Firenze l'hanno vista tutti, ma le valutazioni non spettano a me perchè sono un componente dell'organo istituzionale e le disquisizioni non vanno fatte a livello mediatico - ha rilevato il numero uno biancoceleste oggi in Federcalcio nella veste di consigliere federale -. Ma nel momento in cui qualche squadra fa appelli antecedentemente alla gara si creano poi condizioni di svantaggio nei confronti dell'avversario", l'aggiunta, in riferimento al ds della Fiorentina Daniele Pradè che nei giorni precedenti alla partita con i laziali si era lamentato degli arbitri. "Per evitare problemi e recriminazioni che fanno male alla credibilità del sistema occorre risolverli con un mezzo tecnico considerato da tutti obiettivo che dà maggiore autenticità alle scelte, non viziate da errori e condizionamenti psicologici", ha concluso Lotito. "È inutile predicare valori dello sport basandosi sul rispetto dell'avversario e del merito, ci deve essere par condicio per tutti: il merito in campo non deve arrivare da un errore arbitrale", ha concluso il patron biancoceleste.


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Allegri: «Visto Catania introduciamo il time-out»

Il tecnico del Milan: «Una cosa è certa: nel minuto in cui è stata ferma la partita si può mettere una pausa come nel basket, che magari serve all'allenatore»

CARNAGO - "Visto che si può stare fermi un minuto, come è successo ieri, si può mettere il time out, uno per tempo per squadra": così Massimiliano Allegri ha commentato quanto successo ieri in Catania-Juventus, quando l'arbitro ha prima concesso e poi annullato il gol dei siciliani, fermando il gioco per una cinquantina di secondi.

ARBITRI DI PORTA - "Credo che la scelta sia giusta - ha poi aggiunto l'allenatore del Milan parlando dell'introduzione degli arbitri di porta -. Una cosa è certa: nel minuto in cui è stata ferma la partita si può mettere il time out come nel basket, che magari serve all'allenatore". A parte questa osservazione, Allegri ha preferito tenersi a distanza dalle polemiche arbitrali che hanno caratterizzato l'ultimo turno di serie A. "Non intervengo sugli arbitri perchè non è mai stata una mia priorità - ha spiegato l'allenatore alla vigilia della trasferta con il Palermo -. Quando fischiano ormai hanno deciso, saranno problemi di altri e non miei".

LA SITUAZIONE - "Il passato non va dimenticato, abbiamo solo 10 punti e dobbiamo risalire nel modo più rapido". Dopo il successo contro il Genoa Allegri preferisce non parlare di svolta e sottolinea "in questo momento stiamo facendo il massimo: è già difficile inserire due giocatori nuovi nel meccanismo di gioco, figurarsi quando ne cambi sette o otto". In questa transizione è diventato protagonista Stephan El Shaarawy, titolare per l'ottava volta di fila domani a Palermo. "Ha 20 anni, energie per giocare a calcio ne ha", ha notato Allegri, elogiando l'autore del gol decisivo sabato contro il Genoa: "Sta facendo molto bene, e deve crescere molto, soprattutto sul piano tecnico. È equilibrato, disponibile, in fase difensiva dà una mano e in quella offensiva ha qualità che sta dimostrando". A Palermo torna titolare Mexes, finito in panchina contro il Genoa. "Sabato doveva giocare titolare ma è arrivato 10 minuti in ritardo all'ultimo allenamento e l'ho tenuto fuori - ha rivelato Allegri -. Ma domani credo che sarà titolare anche Pato, e in porta giocherà Amelia".


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Ucraina, flop Shevchenko. L'exploit è di Klitschko

Alle elezioni l'ex Pallone d'Oro non supera l'1,7% delle preferenze. Il pugile vola al 13%

ROMA - Un appuntamento elettorale può trasformarsi anche in un sondaggio di opinione sull'atleta più amato. E si scopre, alla fine, che il pugile, dalla "faccia sporca" perché non potrebbe essere altrimenti, batte il calciatore "patinato". E' accaduto in Ucraina dove due glorie locali, anzi globali, hanno formato due partiti ma ottenuto risultati elettorali diversi. Da un lato Vitali Klitschko, campione mondiale dei pesi massimi versione Wbc, dall'altro Andrij Shevchenko, campione di calcio, amato dai tifosi del Milan ma, evidentemente, un po' meno da quelli ucraini nonostante la doppietta segnata con la maglia della nazionale nella partita inaugurale dell'ultimo europeo. Andrij è stato letteralmente messo al tappeto da Vitali. Perché l'ex calciatore con il suo partito (Avanti Ucraina) non è riuscito nemmeno a sfondare la soglia del 5 per cento dei consensi (si è fermato addirittura all'1,7), il minimo per poter ottenere una rappresentanza in Parlamento, mentre il pugile è arrivato al 13 per cento. Il patinato Andrij, ben educato e ben vestito (da Giorgio Armani, normalmente) non è riuscito a entrare nei cuori dei suoi connazionali, una impresa riuscita al più rude pugile, amato anche perché nelle conferenze-stampa usa normalmente non il russo (la lingua ufficiale dell'Impero ormai dissolto) ma l'ucraino che non è molto differente ma sottolinea la distanza da quei "vicini" decisamente ingombranti. Andrij, che quando parla, ha quasi sempre la faccia da Calimero, ora ha tutti i motivi per sentirsi come il vecchio, bistrattato pulcino di colore nero: l'Europeo di calcio è stato un disastro, le elezioni un fallimento ma le cose in fondo non gli vanno così male visto che se la passa molto meglio di tantissimi suoi connazionali.

Antonio Maglie


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Napoli: stop Zuniga, si candida Dossena

Si ferma il colombiano per un affaticamento muscolare, l'ex Liverpool è pronto a sostituirlo nella trasferta contro l'Atalanta

NAPOLI - Oltre a Cavani, la cui condizione sarà valutata dallo staff medico nella giornata di domani, sembra fuori causa per la trasferta contro l'Atalanta l'estremo offensivo Zuniga che soffre di un affaticamento muscolare. Difficilissimo vederlo in campo mercoledì allo stadio Atleti Azzurri d'Italia. Al suo posto si candida Dossena che agirà sulla fascia sinistra, quella opposta rispetto a Maggio.  


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Buffon, Pirlo e Balotelli candidati al Pallone d'oro

Tra le 23 nominations del Pallone d'oro rivelati dalla Fifa e da France Football, la nazionalità più rappresentata è quella spagnola con 7 nominations

PARIGI - Tre italiani, Gianluigi Buffon, Mario Balotelli e Andrea Pirlo figurano fra le 23 nominations del Pallone d'oro rivelati oggi dalla Fifa e da France Football. La nazionalità più rappresentata è quella spagnola, con 7 nominations. Questa la lista completa in ordine alfabetico: Sergio Aguero (Argentina), Xabi Alonso (Spagna), Mario Balotelli (Italia), Karim Benzema (Francia), Gianluigi Buffon (Italia), Sergio Busquets (Spagna), Iker Casillas (Spagna), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Didier Drogba (Costa d'Avorio), Radamel Falcao (Colombia), Zlatan Ibrahimovic (Svezia), Andres Iniesta (Spagna), Lionel Messi (Argentina), Manuel Neuer (Germania), Neymar (Brasile), Mesut Ozil (Germania), Gerard Pique (Spagna), Andrea Pirlo (Italia), Sergio Ramos (Spagna), Wayne Rooney (Inghilterra), Yaya Tourè (Costa d'Avorio), Robin van Persie (Olanda), Xavi (Spagna).

PRANDELLI CONTENTO - "Un bel segnale, uno spunto di ottimismo per tutto il calcio italiano: avere tre giocatori e un ct tra i candidati al premio del Pallone d'oro fa davvero piacere". Così Cesare Prandelli commenta la presenza di tre giocatori italiani - Buffon, Pirlo e Balotelli - tra i 23 candidati al Pallone d'oro. Prandelli stesso è invece incluso tra i 10 tecnici candidati al premio di miglior allenatore, dove compaiono altri due italiani: Roberto Di Matteo del Chelsea e Roberto Mancini del Manchester City.


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Giudice: per Armero niente prova tv

Squalificati per una giornata: Tachtsidis (Roma); Sansone (Torino); Hernanes e Ledesma (Lazio); Marchese e Legrottaglie (Catania): Peluso e Cigarini (Atalanta), Vacek (Chievo); Diamanti (Bologna); Jesus (Inter); Vidal (Juventus)

ROMA - In merito alle partite della nona giornata della Serie A, il giudice sportivo ha squalificato i seguenti giocatori, tutti per un turno: Tachtsidis (Roma, più ammonizione con diffida); Sansone (Torino, ed ammenda di 2.000 euro); Hernanes e Ledesma (Lazio); Marchese e Legrottaglie (Catania): Peluso e Cigarini (Atalanta), Vacek (Chievo); Diamanti (Bologna); Jesus (Inter); Vidal (Juventus).

ARMERO
- Il giudice sportivo non ha valutato di ricorrere alla prova televisiva per l'episodio che ha visto protagonista il giocatore dell'Udinese, Armero, colpevole di un presunto sputo ai danni del romanista Tachtsidis.

AMMONIZIONI - Ammozioni per i tecnici Baresi (Inter) e Pioli (Bologna), ed ammonizioni con diffida per i dirigenti Fenucci (Roma) e Pulvirenti (Catania).

MULTE - Ammende alle società: 20.000 euro alla Roma "per avere suoi sostenitori, al 36° del secondo tempo, indirizzato ad un calciatore della squadra avversaria cori e grida costituenti espressione di discriminazione razziale; per avere inoltre, nel corso del primo tempo, lanciato nel recinto di giuoco due fumogeni; per avere infine, al termine della gara, indirizzato sul terreno di giuoco un raggio laser". 7.000 euro al Catania "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, fatto esplodere alcuni petardi e acceso alcuni fumogeni; per avere inoltre omesso di impedire l'ingresso nel recinto di giuoco di persona non autorizzata che, al termine della gara, rivolgeva agli Ufficiali di gara espressioni ingiuriose"; 6.000 euro al Pescara; 3.000 a Fiorentina e Inter.


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Gasperini: «Palermo, puoi fare molto di più»

Il tecnico rosanero parla alla vigilia della prossima partita del Palermo contro il Milan, anticipo in programma domani sera al Barbera (ore 20.45)

PALERMO – Sulla panchina rosanero, Gasperini ha ottenuto sei punti: una vittoria in casa contro il Chievo e tre pareggi, l'ultimo a Siena sabato pomeriggio. Ora il tecnico insegue un nuovo successo e domani sera, al Barbera, ci sarà il Milan che è in debito di punti «Giocare contro i rossoneri è sempre molto bello, anche se non stanno attraversando un momento felice. E' comunque una grande squadra con grandi individualità». Il suo Palermo invece deve fare i conti con un attacco che stenta a concretizzare le occasioni sotto porta. «Produciamo tanto gioco però non riusciamo a sfruttare le occasioni, una mia idea me la sono fatta. Potrebbe essere un problema di ruoli, di caratteristiche dei giocatori o forse sintomo del fatto che tutti possiamo dare di più».


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«Gol Bergessio annullato dalla panchina Juve»

Written By Unknown on Minggu, 28 Oktober 2012 | 23.45

Catania, Pulvirenti infuriato: «Ci sono sette arbitri e nessuno vede niente: questa è più di una sudditanza psicologica»

ROMA - «Il segnalinee aveva dato il gol a Bergessio, poi la panchina della Juve ha annullato il gol». E' furibondo il presidente del Catania Pulvirenti dopo la vittoria della Juve alllo stadio Massimino sulla quale pesa un gol regolare annulato alla squadra di Maran e un gol irregolare assegnato ai bianconeri: «Non c'è sudditanza psicologica - le sue parole a Sky Sport -, c'è qualcosa di più: non è possibile, non possiamo più continuare così: chi ha annulato il gol del Catania? Pepe o Giaccherini? Io non ci sto: è incredibile annullare un gol così dopo che il segnalinee lo aveva assegnato: il gol lo ha annulato la panchina della Juve».


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Domenicali: «Continuiamo così, conti alla fine»

Soddisfatto del secondo posto di Alonso e del sesto di Massa il team principal della Rossa

GREATER NOIDA - «La Ferrari mollerà solo quando la matematica dirà il contrario. Mancano tre gare, dobbiamo stare lì vicino e lavorare e i conti si faranno in fondo». Così Stefano Domenicali, team principal della Ferrari al termine del Gp dell'India. «Fernando ha fatto una grande gara e sono felice anche per Massa. Novità tecniche? Vediamo, l'importante è continuare. Noi dobbiamo rimanere sempre pronti, i conti poi si faranno alla fine», ha aggiunto Domenicali.

BENE CLASSIFICA COSTRUTTORI - Soddisfatto del secondo posto di Alonso e del sesto di Massa il team principal. «Abbiamo fatto una gara impeccabile, straordinaria, con un eccellente risultato visto che partivamo da lontano - ha aggiunto Domenicali - Ci ha soddisfatto il secondo posto come ci soddisfa l'aver consolidato il 2/o posto nella classifica dei costruttori».

HA VINTO AVVERSARIO - La constatazione «è che oggi ha vinto il nostro avversario e che noi dobbiamo riuscire a fare meglio nelle qualifiche e a mettere pressione sul nostro avversario fin dall'inizio ed impedirgli di creare subito un vantaggio-cuscinetto difficile poi da riassorbire. È evidente - ha concluso - che pesa in questa stagione l'avere registrato due DNF (gare non terminate)»


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«La Juve ha dominato, solo noi in campo»

Il vice di Conte, Alessio, non ha dubbi: «Partita dominata, 11 tiri in porta contro uno e Andujar migliore in campo»

CATANIA - Il vice allenatore della Juve Angelo Alessio ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Catania-Juventus. Ovviamente, non si può che partire dall'opinione sul gol annullato al Catania. «Dal campo abbiamo visto poco, però ho visto il guardalinee alzare la bandierina, poi non so cosa sia accaduto».

Il gol è stato annullato dalla panchina della Juventus?
Non credo proprio. Parlavamo del guardalinee, probabilmente l'ha presa lui la decisione.

Avete detto di aver visto poco, ma dalla panchina le proteste ci sono state.
Si sono avvicinati dei giocatori, ma è il guardalinee che ha preso la decisione, non saprei cosa rispondere. L'errore ci può stare, mi dispiace per questo episodio. La partita l'abbiamo giocata bene, abbiamo sbagliato diversi gol, un episodio ci sta, ma dobbiamo andare avanti.

Sulla prestazione della Juventus.
Abbiamo fatto la partita dall'inizio alla fine, abbiamo dominato la partita: 11 tiri in porta contro uno e Andujar migliore in campo per quanto riguarda il Catania la dicono lunga. Credo che ci sia stata soltanto una squadra in campo, la Juventus, che ha fatto la partita. Il Catania si è difeso, poi il fatto di non aver concesso nulla a Bergessio, Gomez e Barrientos fa meritare un complimento ai nostri difensori, che hanno saputo contrastarli.


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Roma, testa a testa tra Florenzi e Pjanic

Il giovanissimo centrocampista giallorosso è in vantaggio nel ballottaggio con il serbo per un posto nel centrocampo nella sfida serale dell'Olimpico contro l'Udinese

ROMA - L'unico ballottaggio nel 4-3-3 di Zeman rigurda il compagno di reparto di Tachtsidis e De Rossi: Florenzi è davanti nelle preferenze del boemo rispetto a Pjanic. Linea difensiva giovanissima e tutta sudamericana: Piris e Dodò (al debutto) sulle fasce, centrali Marquinhos e Castan. Davanti spazio al tridente pesante: Totti-Osvaldo-Lamela. Parte in panchina Destro. L'Udinese è in piena emergenza, ma il pericolo numero uno resta Di Nalale che quando vede giallorosso non perdona dato che la Roma è il suo bersaglio preferito (13 gol in carriera).    


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Catania, Maran: «Gli episodi li avete visti tutti»

C'è tanta amarezza nelle parole del tecnico del Catania: «Stavamo festeggiando, poi mi hanno detto che il gol era stato annullato...»

CATANIA – Rolando Maran a fine gara parla della sconfitta contro la Juventus. Inevitabile il riferimento al gol annullato a Bergessio «Il gol era stato assegnato, chi ha diretto la gara l'aveva già assegnato. Le proteste hanno fatto si che si cambiasse tutto, diventa difficile anche commentare la partita. E' talmente evidente ciò che è accaduto che è difficile parlare. Voglio solo fare i complimenti alla mia squadra, gli episodi sono sotto gli occhi di tutti. La nostra rete è regolare, il loro è in fuorigioco. Questi non sono episodi dubbi. Noi stavamo festeggiando, mi dispiace che stiamo parlando di questi episodi e avrei voluto parlare del mio Catania di come aveva preparato questa gara e di quali fossero le nostre motivazioni in campo».


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Un bookmaker paga la vittoria del Catania

Paddy Power inaugura il Justice Payout e paga come vincenti tutte le scommesse singole sulla vittoria della squadra di Maran

ROMA - Il gol regolare di Bergessio annullato da Gervasoni in Catania-Juventus (0-1), che ha considerato il giocatore in fuorigioco, ha fatto andare su tutte le furie la squadra di Maran ma anche gli scommettitori. Per questo Paddy Power ha deciso di applicare il Justice Payout e di pagare come vincenti tutte le scommesse singole relative alla partita del Massimino.

Gli scommettitori che avevano puntato sull'«1» del Catania nel match contro la Juventus, dunque, riferisce Agipronews, si vedranno pagata la puntata. "Certe volte un risultato è talmente ingiusto che, semplicemente, è giusto rimborsare", è il messaggio che il bookmaker irlandese ha deciso di lanciare, "inaugurando" il Justice Payout in Serie A. Tutti i dettagli dell'iniziativa saranno resi disponibili da Paddy Power attraverso il proprio blog, blog.paddypower.it.


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Marotta: «La Juve vinceva comunque»

L'ad bianconero: «Gol regolare ma siamo abituati a delle rimonte. Riconosco l'errore ma dico che la Juve avrebbe vinto comunque»

MILANO - La Juve avrebbe vinto comunque la partita di Catania, gol o meno. L'amministratore delegato della Juve Beppe Marotta ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita del match, e ha espresso chiaramente la sua opinione sull'accaduto: «L'impressione è semplicissima: chiaramente il gol era regolare, ma questa situazione non avrebbe matematicamente determinato il risultato a nostro sfavore. Il gol sarebbe arrivato al 26', noi siamo abituati a delle rimonte. Spessissimo nel secondo tempo giochiamo meglio che nel primo e anche oggi abbiamo evidenziato questo fattore. Per cui nessuno può escludere che noi non potessimo ribaltare il risultato. Alla lunga dico che la Juventus ha dimostrato di avere una predominanza territoriale, abbiamo avuto tantissime occasioni da gol, credo che nel secondo tempo Buffon non sia mai stato impensierito seriamente. Se da una parte riconosco l'errore dei giudici di campo, dall'altra dico che comunque la Juve avrebbe vinto».

Il Presidente Pulvirenti ha detto che il gol è stato annullato dalla panchina della Juventus. Lei sente di dover rispondere a quest'affermazione?
Semplicemente, perché l'ho visto dal campo e l'ho rivisto poco fa dalle vostre immagini. Se da una parte ammetto che il gol era irregolare, dall'altra dico che era evidentissimo dalle vostre immagini che ci sia stato un consulto assolutamente evidente tra l'assistente di linea, il giudice di porta e l'arbitro, che chiaramente è quello che ha recepito le indicazioni degli altri due giudici. Che i nostri giocatori abbiano tale potere mi sembra una cosa talmente illogica che non merita alcuna risposta.

Il gol è stato però annullato dopo un consulto.
Se voi andate a vedere le immagini a rallentatore, vedete che l'assistente di linea aveva alzato la bandiera, poi l'ha piegata al centro del campo. Evidentemente c'erano già dei dubbi, poi il sincronismo tra giudice di campo, assistente di linea e arbitro rientra in quelle dinamiche che io non sono ancora in grado di valutare, però è successo così, ma ribadisco che un episodio del genere non debba inficiare una partita quando mancano ancora più di 70' alla fine.

Sulla prestazione.
Credo che se prendiamo in analisi il campionato dell'anno scorso, abbiamo fatto un campionato straordinario, anche nelle prestazioni delle singole domeniche. Quest'anno paghiamo anche il fatto di partecipare alla Champions, che implica uno sforzo psico-fisico diverso, una metodologia di allenamento differente, accentuata dal fatto che in questi primi mesi alcuni giocatori partecipano anche ai rispettivi impegni con le rispettive nazionali, con viaggi oltre oceano. Questo porta a un affaticamento che in alcune circostanze si evidenzia. Anche oggi, però, abbiamo dimostrato di reggere il confronto con il Catania, portando a casa una vittoria importante conquistata su un campo difficilissimo.

E' più forte il Catania o il Nodsjaelland?
Ogni partita ha una storia a sé. Mercoledì in Danimarca abbiamo giocato contro una squadra ben organizzata, che ha trovato in un'unica occasione il gol, quello che non ha trovato il Catania. Poi, è difficile fare paragoni perché il campionato italiano lo si vive in 28 partite, bisognerebbe fare un'analisi un po' più ampia.


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Udinese, Guidolin cauto: «La Roma è una big»

Written By Unknown on Sabtu, 27 Oktober 2012 | 23.45

Il tecnico friulano in conferenza stampa spiega come sarà il match di domani sera dell'Olimpico contro la Roma

UDINE - Così Guidolin in conferenza stampa prima del posticipo all'Olimpico contro la Roma di Zeman: «Bisogna affrontare la Roma come una big perchè ha diverse componenti. Non so se è vero se è così imprevedibile. Questa Roma è meno zemaniana, quindi più pericolosa. Meno zemaniana per quello che vedo nei filmati. C'è più spazio per la creatività per gente come Totti, segno di intelligenza dell'allenatore ».

Nella Capitale sarà emergenza. Assente Danilo per squalifica, probabilmente, oltre ai lungodegenti come Pasquale e Muriel, anche Basta che dopo in questi giorni non si allenato.      


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Udinese, stop di 7 giorni: Benatia salta la Roma

Il difensore marocchino ha accusato una distrazione all'adduttore. Niente sfida del'Olimpico per lui. Out anche lo squalificato Danilo, Pasquale, Basta e Muriel

UDINE - Medhi Benatia dovrà stare fermo almeno una settimana per l'infortunio rimediato in Svizzera contro lo Young Boys. La conferma è arrivata dopo la visita medica di stamattina che ha evidenziato  una distrazione di 1°-2° grado all'adduttore lungo della coscia destra. Sette giorni di riposo assoluto per il marocchino che poi gradualmente riprenderà il feeling con il campo. Contro la Roma bandiera bianca anche per Danilo, squalificato dal giudice sportivo a causa del doppio giallo della scorsa settimana, Pasquale, Muriel e Basta. 

CONVOCATI - Ecco i convocati anti Roma:Brkic, Padelli, Pawlowski, Angella, Armero, Berra, Coda, Domizzi, Gabriel Silva, Heurtaux, Allan, Badu, Faraoni, Lazzari, Pereyra, Willians, Barreto, Fabbrini, Di Natale, Maicosuel, Ranegie, Zielinski. 


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La Juve a Catania senza Marchisio e Lucio

Nemmeno Lucio tra i convocati, la Juve parte per Catania con inaspettati problemi di formazione

TORINO - Notizie contrastanti in casa bianconera. Al termine della rifinitura Antonio Conte per Catania ha recuperato due importanti pedine, comunque annunciate, Lichtsteiner ed Asamoah, assenti nella gara in Danimarca, e ha perso Lucio e soprattutto Claudio Marchisio.Il brasiliano accusa una sindrome influenzale intestinale mentre l'azzurro non è a disposizione a causa della riacutizzazione del fastidio alla caviglia destra, infortunata contro il Nordslaelland. Prima convocazione per Simone Pepe, finalmente fuori dal tunnel, dopo il lungo infortunio.

CONVOCATI - Dunque Conte parte per Catania con 23 giocatori: Buffon, Storari, Rubinho; Chiellini, Caceres, De Ceglie, Barzagli, Bonucci, Lichtsteiner; Pogba, Pepe, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Isla, Marrone; Vucinic, Giovinco, Bendtner, Quagliarella, Matri. Pogba è il grande favorito per sostituire Marchisio.


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Vince la Reggina. Pari Ternana, Bari e Crotone

Il Verona resta a -4 dal Sassuolo battendo 2-0 il Lanciano. L'Empoli si scatena 4-2 contro il Modena

ROMA - Vince la Reggina, pareggiano Bari, Crotone e Ternana. Nell'undicesima giornata della serie B, la squadra di Dionigi supera 2-0 l'Ascoli grazie ai gol di Sarno e Ceravolo. I pugliesi conquistano un buon punto a Padova (Sciaudone risponde a Granoche), mentre i calabresi bloccano il Vicenza sullo 0-0. Arriva a otto la striscia di risultati utili consecutivi per la squadra di Toscano, che pareggia 1-1 a Grosseto (gol di Nolè e Jadid).

SUPER EMPOLI - Nelle zone alte della classifica, il Verona resta a -4 dal Sassuolo battendo 2-0 il Lanciano con i rigori di Cacia e Cocco. Il Cittadella travolge 3-0 lo Spezia (doppietta di Giannetti e rete di Di Carmine), mentre l'Empoli si scatena 4-2 contro il Modena (in gol anche Tavano e Maccarone). Finiscono 1-1, invece, Novara-Varese e Brescia-Pro Vercelli).


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Baggio: Juve più forte ma il campionato è lungo

L'ex campione bianconero: «Le partite di Champions in mezzo sono sempre un'incognita»

CAERANO SAN MARCO (TREVISO) - Roberto Baggio ritiene la Juve favorita per questo torneo di serie A "perchè è sicuramente la più forte". "Ma il campionato è lungo - ha aggiunto Baggio - e le partite di Champions in mezzo sono sempre un'incognita". In generale, secondo l'ex numero 10, "in queste prime giornate le previsioni sono state rispettate, forse è un pò inaspettata la posizione oggi del Milan, mentre l'Inter si è rimessa in corsa".

"Il mio progetto in Federazione continua, ci conto perchè ci ho lavorato tanto". Lo ha detto oggi Roberto Baggio, a margine della sua partecipazione a Caerano San Marco ad un evento benefico promosso dalla famiglia Danieli, fondatrice di Diadora, per raccogliere fondi nella lotta alla Sla. Le recenti polemiche, ha spiegato Baggio, "sono rientrate ed hanno avuto anche la funzione di smuovere le acque. Io - ha concluso Baggio - al mio progetto continuo a crederci".


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Berlusconi: «Il Milan ha bisogno di qualche cura»

Il patron rossonero: «Volevo dedicarmi a una squadra di calcio che ha bisogno di qualche cura. Ne farò a meno. Intendo continuare l'opera di modernizzazione e cambiamento»

LESMO (MONZA) - Durante una conferenza stampa, Silvio Berlusconi parla del futuro del del Milan. "Volevo - ha detto - dedicarmi a una squadra di calcio che ha bisogno di qualche cura. Ne farò a meno. Intendo continuare l'opera di modernizzazione e cambiamento". "Al di là della politica sapete di cosa mi occupo - ha spiegato Berlusconi - Ho una fondazione, la Fondazione Luigi Berlusconi, che ha la missione di costruire ospedali per bambini nel mondo, in accordo con Bertolaso abbiamo dato il via a una costruzione in serie di questi ospedali, volevo dedicarmi anche a questa Università della Libertà che ci ospita oggi e la terza cosa è dedicarmi ad una squadra di calcio che ha particolarmente bisogno di qualche cura in questo momento". "Farò a meno di dedicare tutto questo tempo a queste tre direzioni - ha aggiunto - perchè intendo dedicare la massima parte del mio tempo al mio paese e continuare nell'opera di modernizzazione e di cambiamento".


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Napoli, si ferma Cavani: in dubbio per il Chievo

Si è fermato sul finire dell'allenamento: solo domattina si deciderà se sarà in campo. Britos non convocato, recupera Behrami

NAPOLI - La spia rossa si accende proprio sul finire dell'allenamento, quando Edinson Cavani avverte un dolorino fastidioso e si ferma: se ne saprà di più stamattina, al termine dell'allenamento di rifinitura, ma il sospetto che il Matador sia a rischio è forte. Cavani giocherà solo se avrà consapevolezza di star seriamente bene, per non rischiare: il campionato torna mercoledì sera e il Napoli non vuole correre il pericolo di perdere il suo attaccante migliore per un periodo superiore ad una partita.

OUT BRITOS, C'E' BEHRAMI - Tra i convocati, a sorpresa, non c'è Britos, che invece era in Ucraina; c'è Behrami, che sembra recuperato. Lui contro il Chievo ci sarà; Cavani chissà.

Antonio Giordano


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Agnelli a Della Valle: «Io festeggio, lui no!»

Written By Unknown on Jumat, 26 Oktober 2012 | 23.45

Agnelli risponde a Della Valle: «Io ci vado poco, ma l'ultima volta mi sono divertito tanto perché era per la festa scudetto: auguro anche a lui di vincere qualcosa»

TORINO - Il presidente Andrea Agnelli, a margine dell'assemblea degli azionisti, ribatte a Della Valle: «Credo sia stata una battuta riferita all'età: io in discoteca vado poco, ma l'ultima volta mi sono divertito tanto perché era per la festa scudetto: auguro a Della Valle di vincere qualcosa». Su Alessandro Del Piero, di cui un anno fa in questa sede sancì l'addio: «Quello fu un tributo a uno dei più grandi giocatori che abbiano mai indossato la maglia della Juventus. Ha scelto liberamente questa nuova esperienza: da parte mia un grande in bocca al upo, Alessandro è nel nostro, nel mio cuore. Un futuro in società? Mai chiuso le porte a nessuno, ma adesso sono soddisfatto della "squadra" che abbiamo: e squadra che vince non si cambia».

Antonio Barillà


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«Mai temuto esonero, ne verremo fuori»

Allegri: «Stiamo lavorando al massimo per risalire in classifica e andare avanti in Champions. Domani sono sicuro che vinceremo»

CARNAGO (VARESE) - Massimiliano Allegri non ha avuto paura di essere esonerato. "Non l'ho mai temuto, anche se so del momento difficile che stiamo attraversando - ha spiegato il tecnico del Milan alla vigilia della sfida con il Genoa -. Stiamo lavorando al massimo per risalire in classifica e andare avanti in Champions. Domani sono sicuro che vinceremo".

SU BERLUSCONI - "Il presidente non è mai stato lontano". Così Massimiliano Allegri ha risposto a chi gli domandava se pensa che dopo il passo indietro in politica Silvio Berlusconi possa essere più vicino al suo Milan. "Appena ho detto che da una settimana non lo sentivo si sono scatenate voci - ha notato Allegri - Mercoledì prima della partita con il Malaga l'ho sentito. Era sereno, ha cercato di incoraggiare me e la squadra come sempre, sapendo che è un momento di difficoltà e bisogna uscirne".
 
LA DIFESA A TRE - Il Milan prosegue con la difesa a tre. "Ho fatto una scelta mercoledì e con questa andremo avanti. Poi potrei anche usare un centrocampista fra i due difensori centrali, un po' come faceva l'anno scorso Van Bommel", ha spiegato l'allenatore rossonero Massimiliano Allegri, convinto che in attacco invece la sua squadra "deve migliorare e avere più lucidità negli ultimi trenta metri". Domani contro il Genoa potrebbe partire titolare Pato per la prima volta in stagione. "Se aveva qualche remora di farsi male le ultime due partite gliel'hanno tolta" ha confermato Allegri, che a Malaga ha lasciato in tribuna Boateng. "È stata una scelta che ho fatto, in quel momento la ritenevo giusta. Credo che abbia capito, un giocatore a restare fuori in una partita di Champions non si diverte - ha sottolineato l'allenatore -. Su lui faccio grande affidamento, deve dare tanto e dimostrerà sul campo tutto il suo valore. Ieri Boateng ha avuto un risentimento al tendine del ginocchio e si è fermato a metà allenamento, se sta bene domani gioca".


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Coutinho, frattura tibia. Almeno 30 giorni di stop

MILANO - Brutte notizie per Stramaccioni: Coutinho, dopo lo scontro di gioco nella serata di Europa League contro il Partizan, si è sottoposto a esami strumentali che hanno evidenziato una frattura d'impatto del margine anteriore della tibia. Probabile un mese di stop. Assente nella rifinitura Stankovic, causa influenza. Il tecnico ha lavoro stamattina dividendo i giocatori in due gruppi: seduta rigenerativa per chi ha giocato ieri sera, lavoro tattico e partitella per gli altri. 


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Del Neri: «Cercheremo di fare male al Milan»

Il tecnico del Milan: «Non essere passivi, lottare su ogni pallone, dare l'impressione di essere sempre sicuri di quello che si fa»

GENOVA - "Non essere passivi, lottare su ogni pallone, dare l'impressione di essere sempre sicuri di quello che si fa". Del Neri dà lezioni di psicologia al Genoa in vista della sua prima partita in rossoblù domani sera a san Siro contro il Milan. "Per noi è una partita importante, è fondamentale tornare da Milano con dei punti, aumenterebbe la sicurezza a livello mentale e si potrebbe lavorare più tranquilli - ha spiegato Del Neri -. Conterà l'atteggiamento". Del Neri non sa quale Milan lo aspetta: "affronteremo il Milan senza sapere che volto avrà tatticamente - ha detto in conferenza stampa -. Cercheremo di sopportare la loro pressione e di fargli male, facendo pesare il fatto che in campo ci siamo anche noi". Sul modulo del suo Genoa il tecnico un po' si nasconde: "l'unica cosa certa è la difesa a quattro". In attacco mancherà Borriello ma ci sarà Immobile: "Jorquera è convocato ma dobbiamo vedere come sta, forse potrà giocare per venti minuti".


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Pradè: Berbatov? Marotta me lo dica in faccia

Il ds della Fiorentina risponde al collega della Juve sulla questione legata all'attaccante: «Ridica a me quelle cose, da soli in una stanza, guardandomi negli occhi. Non c'è bisogno di aggiungere altro»

FIRENZE - "Marotta ridica a me quelle cose, da soli in una stanza, guardandomi negli occhi. Non c'è bisogno di aggiungere altro". Così il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha voluto rispondere all'amministratore delegato della Juventus sulla vicenda del mancato arrivo a Firenze del giocatore Berbatov. Durante l'assemblea dei soci del club bianconero, Marotta, infatti, ha dichiarato che l'intervento in estate della Juve su Berbatov è stato "la fortuna dei dirigenti della Fiorentina perché ha evitato loro una brutta figura in quanto il giocatore mi aveva detto che mai sarebbe andato a giocare a Firenze. Quindi attaccarci è stata una strategia per coprire una loro lacuna". La replica della Fiorentina, attraverso il ds Pradè, non s'è fatta attendere.


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Lazio, campo di Formello intitolato a Mirko Fersini

Prima della gara di campionato Primavera Lazio-Crotone, la società ricorderà il proprio calciatore scomparso lo scorso aprile

ROMA - Un campo intitolato a Mirko Fersini. Domani alle ore 14, prima della gara di campionato Primavera Lazio-Crotone, la Lazio ricorderà il proprio calciatore scomparso lo scorso aprile presso il campo principale del Centro Sportivo di Formello, che da domani sarà intitolato alla memoria di Mirko.


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Europa League, dall'Uefa sanzioni per il Napoli

Ammenda di 150mila euro e San Paolo a rischio dopo il "comportamento inappropriato" da parte di alcuni tifosi azzurri e il "mancato rispetto" delle normative sulla sicurezza in occasione della gara contro l'Aik dello scorso 20 settembre

ROMA - La commissione disciplinare della Uefa ha punito il Napoli per la "condotta inappropriata" dei prori tifosi, "organizzazione inadeguata" nel proprio stadio e mancato rispetto delle direttive Uefa in merito alla sicurezza in occasione della sfida di Europa League contro gli svedesi del'AIK dello scorso 20 settembre. 150mila euro di multa e San Paolo "sotto osservazione" con rischio di squalifica del campo sono i duri provvedimenti presi dalla Uefa.

SETTORI CHIUSI - L'Uefa ha deciso di impedire al Napoli la vendita di biglietti per i settori 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 17, 18, 23 e 24 del San Paoli, oltre a quelli per il settore disabili per il prossimo incontro di Europa League contro il Dnipro del prossimo 8 novembre. La sanzione diventerà effettiva a meno che il Napoli non dimostri tramite un'impresa di costruzioni indipendente, con prove fotografiche, di aver provveduto ai necessari lavori di riparazione dei settori sopra menzionati così da garantire la sicurezza degli spettatori. In questo caso il veto alla vendita del biglietti potrebbe essere sospeso per un periodo di osservazione di cinque anni. Se la commissione Uefa dovesse valutare insoddisfacenti i lavori da eseguire entro il prossimo 6 novembre, potrebbe decidere di impedire lo svoglimento delle partite europee al San Paolo.

MULTA E PORTE CHIUSE - Inoltre al Napoli è stata inflitta una multa di 150mila euro, ed è stato imposta una gara a porte chiuse con provvedimento che però, al momento, è sospeso per i prossimi cinque anni.


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Cellino: Fateci giocare. Baldini: Rispettare regole

Written By Unknown on Kamis, 25 Oktober 2012 | 23.45

La Corte di Giustizia Federale deve decidere se far giocare o meno Cagliari-Roma. Il presidente dei sardi, all'uscita degli uffici della CGF: «È irrilevante quello che deciderà la Corte. L'importante è che i giallorossi restino una società amica». Grassani, avvocato del club isolano: «Caso senza precedenti». il dg giallorosso: «Questioni personali con il n°1 degli isolani? No, difendo il mio club»

ROMA -  "È irrilevante quello che deciderà la Corte di giustizia federale, l'importante è che la Roma resti una società amica. Sono venuto per difendere lo sport. Il calcio va giocato, non parlato: se vince lo sport abbiamo vinto tutti, Roma e Cagliari si devono sfidare sul campo e poi brindare a fine partita". Sono le parole del presidente del Cagliari, Massimo Cellino, all'uscita dalla Corte di giustizia federale al termine del procedimento che si è occupato del successo a tavolino attributi alla Roma dal giudice sportivo dopo che la Prefettura sarda aveva rinviato la gara che si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse allo stadio Is Arenas di Quartu Sant'Elena. Cellino si è poi soffermato sul rapporto col dg della Roma, Franco Baldini, presente davanti alla Corte per difendere gli interessi della società giallorossa. "Non personalizziamo le cose, ma io vorrei sapere di chi è la Roma - ha sottolineato il patron degli isolani - avrei voluto qui un mio collega per parlarci, stringergli la mano. La mia controparte non può essere il direttore generale della Roma". "Io come presidente posso anche dire al Cagliari che lo sport è al di sopra di tutto - ha aggiunto - un dirigente magari non è pagato per dire questo. Un presidente si occupa di calcio non solo per una questione economica ma ne fa anche una questione di principio, un dirigente lo fa invece essenzialmente per una questione economica. Baldini deve difendere delle posizioni, cosa che invece io posso anche non fare". Assieme a Cellino, per difendere il Cagliari, era presente anche l'avvocato Mattia Grassani: "Aspettiamo la decisione della Corte, siamo sereni. Entro sera uscirà il dispositivo - le parole del legale -. È un caso senza precedenti questo, molto delicato, bisogna avere rispetto nei confronti dei giudici. La Roma ritiene che la mancata disputa della partita comportasse l'automatica responsabilità del Cagliari, e chiede la conferma dello 0-3".

LE PAROLE DI BALDINI -  "Siamo qua perché obbligati a difendere i diritti e gli interessi della Roma. Cellino dice che deve vincere lo sport? Lo sport vince quando per primo vince il rispetto delle regole nel quale lo sport si muove". Così il direttore generale della Roma, Franco Baldini, all'uscita dalla Corte di giustizia federale che si è occupata dell'incontro vinto a tavolino dai giallorossi sulla formazione isolana. "Non ho avuto occasione di parlare con Cellino, ma non sono toccato da questioni personali - ha poi aggiunto Baldini -. Qui in ballo ci sono innanzitutto il rispetto delle regole, e poi gli interessi di Cagliari e Roma. Fare ricorso? Prima vediamo le motivazioni della decisione, poi decideremo se vale la pena o meno ricorrere in altre sedi".


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Pescara, Quintero stop: affaticamento muscolare

Il colombiano ha svolto lavoro differenziato, ma le sue condizioni non preoccupano Stroppa

PESCARA - Allenamento mattutino per il Pescara di Stroppa: la squadra, in vista dell'incontro con l'Atalanta, si è dedicata principalmente a sedute di carattere tecnico-tattico. Quasi al completo la truppa biancazzurra, priva di Crescenzi, che sta svolgendo terapie di recupero dall'infortunio muscolare, e Quintero. Per quest'ultimo, però, nulla di preoccupante: il colombiano ha accusato soltanto un affaticamento muscolare. Per domani e per sabato, sono previste sedute a porte chiuse.


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Scommesse, arrivano deferimenti filone Napoli

Rinvio a giudizio molto probabile per l'ex terzo portiere azzurro Gianello e, per responsabilità oggettiva, anche del club partenopeo. Rischio deferimento per omessa denuncia per Cannavaro e Grava. La partita in questione è Napoli-Samp del 16 maggio 2010 terminata 1-0 per gli uomini di Mazzarri

ROMA - Sono in arrivo i deferimenti relativi al filone partenopeo dell'inchiesta sportiva sul Calcioscommesse. Secondo quanto apprende l'Ansa, infatti, la Procura federale diretta da Stefano Palazzi notificherà domani alle parti i rinvii a giudizio per l'ex terzo portiere del Napoli Matteo Gianello e, per responsabilità oggettiva, della società partenopea. Ma, probabilmente, saranno deferiti anche i calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Gianello aveva confessato ai pm della Procura della Repubblica campana e poi agli inquirenti federali, la tentata combine del match Sampdoria-Napoli (1-0 del 16 maggio 2010) in cui aveva provato a coinvolgere gli ex compagni Cannavaro e Grava, ora chiamati a difendersi dall'accusa di omessa denuncia.


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Torino, super Gillet: «Cambiamo marcia»

L'ex portiere di Bari e Bologna dopo le parate al Barbera e il pareggio a reti bianche contro il Palermo, vuole ottenere i tre punti sotto lo sguardo dei supporters granata

TORINO - Ha chiuso la porta del Torino a tripla mandata contro il Palermo. Gillet parla sul canale Youtube del club granata: «La parata più difficile? L'uno contro uno contro Morganella. Fa piacere ricevere gli elogi dei colleghi, con molti ho un ottimo rapporto». La classifica è cortissima. E il Toro deve iniziare a macinare punti anche davanti ai propri tifosi per allontanarsi dalla zona rossa: «In casa dobbiamo cambiare marcia, è vero. Ma questo gruppo ha fatto cose straordinarie l'anno scorso vincendo il campionato di Serie B e adesso sta dimostrando di meritare questa categoria».


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Cori contro Morosini: denunciati i primi tifosi

LIVORNO - Cominciano ad arrivare i primi responsi dalle indagini condotte in seguito ai cori intonati da alcuni tifosi del Verona sabato scorso a Livorno contro Piermario Morosini. Dopo l'esame delle immagini girate all'interno dello stadio Armando Picchi, infatti, sono stati denunciati i primi identificati e sarebbero in arrivo proveddimenti rigorosi nei confronti dei responsabili da parte dl questore di Livorno, Marcello Cardona.


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Galliani: «Il Milan va avanti con Allegri»

L'ad del Milan, Adriano Galliani: «Il presidente ed io siamo convinti a continuare con il tecnico, i tifosi devono avere pazienza e capire che questo è l'anno uno del Milan»

MILANO - Fiducia ad Allegri. L'ha ribadita ancora una volta Adriano Galliani, in un'intervista a Milan Channel: "Il presidente ed io - ha detto Galliani - siamo convinti ad andare avanti con Allegri, i tifosi devono avere pazienza e capire che questo è l'anno uno del Milan. Andiamo avanti. Usciremo da questo momento, con questo allenatore. Io cerco di parlare poco, perché mi chiedono sempre dell'allenatore, ma non è questo il nostro problema. Ieri sera, ho riguardato la partita, non abbiamo giocato male, eravamo ben organizzati in campo. Sul gol sfiorato da Mexes ho pensato che è un momento in cui marca male. Devo ringraziare i tifosi, che ieri sera sono stati a Malaga. Sono fantastici, come quelli che incontro per strada e che ci sono molto vicini. Anche la Curva che è stata a Milanello l'altra sera ci ha incoraggiato, non è vero che ci ha dato ultimatum".

Furio Fedele


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Cagliari, buon test. 3-1 alla Primavera

Il mister Pulga schiera subito Cossu e Pinilla per permettere ai due giocatori da poco recupertati, di riprendere il ritmo partita. Presenti alla gara numerosi tifosi

CAGLIARI – Nel test odierno al centro "Ercole Cellino" di Assemini contro la Primavera, la Prima squadra sarda ha vinto per 3-1. Sono andati a segno Ekdal, Ibarbo e Larrivey. Il tecnico Pulga ha fatto disputare due tempi da 40'. La formazione del primo tempo ha visto come titolari: Avramov, Pisano, Camilleri, Ariaudo, Murru, Dessena, Conti, Ekdal, Thiago Ribeiro, Pinilla, Nenè. Sono stati schierati con la Primavera Agazzi e Cossu che, come Pinilla, ha disputato una parte del primo tempo: tutto come previsto, per far riprendere ai giocatori il ritmo partita senza forzare troppo. Nella ripresa Pulga ha rivoluzionato la formazione, inserendo anche Astori, Avelar, Nainggolan, Ibarbo e Larrivey. E' stato un buon test in vista della prossima trasferta di Genova, impreziosito dalla presenza numerosa dei tifosi sulla tribuna del campo di gara. Domani mattina i rossoblù sosterranno l'ultima seduta di allenamento.


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Milan, Galliani assicura: Non è l'ultima di Allegri

Written By Unknown on Rabu, 24 Oktober 2012 | 23.45

L'ad rossonero: «Non è assolutamente la sua ultima partita. E' un momento in cui non arrivano i risultati, speriamo che arrivino da stasera. Ma c'è ciclicità nello sport. Il Barcellona è la squadra più forte del mondo ma l'anno scorso non ha vinto nè la Liga, nè la Champions. Restiamo tutti calmi e riprendiamoci»

MILANO - "Non sarà l'ultima notte di Allegri, smettiamola con questa storia che è diventata stucchevole". Così Adriano Galliani ha assicurato che sul destino dell'allenatore rossonero non peserà l'esito della gara di Champions League di questa sera contro il Malaga. "Le fortune di un club le fanno società, allenatore e giocatori e non ho mai pensato di scindere le tre componenti - ha detto l'ad del Milan - In questo modo in 26 anni abbiamo portato il Milan in cima al mondo. E' un momento in cui non arrivano i risultati, speriamo che arrivino da stasera. Ma non ci sono dubbi - ha aggiunto - che ci sia una ciclicità nello sport. Il Barcellona è la squadra più forte del mondo ma l'anno scorso non ha vinto nè la Liga, nè la Champions". Potrebbe fare il suo debutto stagionale in Champions Pato. "Non dico da dove parte, ci pensa l'allenatore - ha sorriso Galliani - Dobbiamo stare calmi e sereni e riprenderci tutti assieme, questa squadra non sarà magari quell'anno scorso ma non può occupare quella posizione in classifica, scherziamo".


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Quagliarella: «Voglio restare alla Juventus»

Quagliarella chiarisce: «Zeman è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo e permette a tutti gli attaccanti di mettersi in ottima luce. Non voglio, però, lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo molto bene, e la Juventus con cui ho vinto tanto e voglio continuare a farlo»

ROMA - «Mi piacerebbe essere allenato da Zeman». E' bastata questa frase, estrapolata da un'intervista rilasciata al settimanale Chi, per scatenare le voci di mercato su un possibile trasferimento di Fabio Quagliarella alla Roma già da gennaio. L'attaccante bianconero, in tribuna nella sfida di Champions fra Juve e Nordsjaelland, ha voluto però subito chiarire il senso delle sue parole, pubblicando una nota sulla sua pagina Facebook ufficiale: «Ciao a tutti, volevo brevemente spiegarvi che le mie dichiarazioni a Chi sono state mal interpretate. In particolare alla domanda su Zeman ho risposto come credo avrebbe fatto qualsiasi altro giocatore e cioè che è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo che permette a tutti gli attaccanti di mettersi in ottima luce. Non sono intenzionato a lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo molto bene, e la Juventus con cui ho vinto - e voglio continuare a farlo - 2 trofei importantissimi come lo Scudetto e la Super Coppa. Ora vi saluto, sicuro che abbiate capito ciò che intendevo dire, e inizio a concentrarmi sulla gara di domenica contro il Catania. Buona giornata a tutti», ha scritto Quagliarella. Vicenda chiusa definitivamente o solo una mossa per placare gli animi, visto che la riapertura del mercato sarà solo fra qualche mese?


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La Lazio atterra ad Atene. Klose arriverà domani

L'attaccante ha ottenuto un permesso temporaneo (per motivi personali) da parte della società capitolina ma raggiungerà i compagni in tempo per la sfida di Europa League contro il Panathinaikos

ROMA - La Lazio è atterrata ad Atene dove domani affronterà il Panathinaikos, per la terza partita del girone J di Europa League, ma - a bordo del volo Az8098 dell'Alitalia partito in mattinata da Fiumicino - Miroslav Klose non c'era, nonostante sia tra i 21 convocati dal tecnico Vladimir Petkovic. I tifosi biancocelesti stiano comunque tranquilli: non c'è infatti nessun caso per l'attuale capocannoniere della Serie A. L'attaccante ha ottenuto un permesso temporaneo (per motivi personali) da parte della società capitolina e raggiungerà domani mattina i propri compagni mettendosi così a disposizione dell'allenatore bosniaco per la sfida che si disputerà allo stadio Spiros Louis.


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Milan, Ambrosini titolare. Boateng in panchina

Contro il Malaga mini rivoluzione in Champions League per uscire dal tunnel. Il Milan si aggrappa alla grinta del suo capitano

MALAGA - Allegri cambia modulo e propone in Champions League l'albero di natale con Pazzini terminale offensivo, anche se in corsa c'è Pato (probabile il suo utilizzo nella ripresa). A centrocampo Montolivo e il rientrante Ambrosini, con la fascia di capitano al braccio. Bojan favorito su Boteng, ai suoi lati El Shaarawy e Emanuelson. Difesa ricca di novità: Mexes e Zapata coppia centrale, Bonera e De Sciglio sugli esterni. Panchina per Nocerino. Indisponibili Abbiati, Robinho, De Jong e Abate.     

METEO - Pioggia leggera sulla città spagnola, stasera però non sono previste precipitazioni. La squadra ha sostenuto stamattina alle 11 un lavoro di stretching all'interno dell'hotel.    

I PADRONI DI CASA - Il Malaga guida il girone con 6 punti su 6 conquistati avendo vinto due volte col punteggio di 3-0. La squadra di Pellegrini è terza nella Liga. Davanti l'ex Benfica Saviola, supportato da Joaquin, Isco e Portillo. In panchina l'ex rossonero Onyewu, mentre in campo spazio a Eliseu, anche lui passato per il campionato italiano (Lazio) senza lasciare il segno.      


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Ferrari in India con simbolo Marina Militare per i marò

L'atto simbolico è stato deciso dalla Scuderia di Maranello per testimoniare la propria vicinanza ai due marò italiani prigionieri in India

NUOVA DELHI - La Ferrari correrà il Gp dell'India con il simbolo della Marina Militare sulle monoposto. L'atto simbolico è stato deciso dalla Scuderia di Maranello per testimoniare la propria vicinanza ai due marò italiani prigionieri in India. La Ferrari - spiegano da Maranello - vuole così rendere omaggio a una delle migliori eccellenze del nostro Paese auspicando anche che le autorità indiane e italiane trovino presto una soluzione per la vicenda che vede coinvolti i due militari della Marina Italiana.

SODDISFAZIONE MINISTERO ESTERI - «Congratulazioni alla Ferrari per l'esposizione del simbolo della Marina Militare nel GP d'India. Testimonia il sostegno di tutto il Paese ai nostri marò», ha scritto soddisfatto il Ministro degli Esteri Giulio Terzi su Twitter.


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«Douglas Costa al Napoli? Serve una buona offerta»

Il tecnico dello Shakthar parla dell'attaccante che piace al Napoli: «So che ancora non hanno fatto offerte ma se lo vogliono, dovranno farne una molto importante»

NAPOLI - «Douglas Costa al Napoli? Se lo vogliono, devono fare un'offerta decente». Parola di Mircea Lucescu, tecnico dello Shakthar delle meraviglie che sta incantando in Champions League. «Siamo una squadra sottovalutata, forse perché siamo una squadra dell'Est Europa», ha detto l'allenatore a Radio Kiss Kiss Napoli. «Tutti guardano ai campionati italiani, tedeschi, spagnoli, inglesi e non comprendono che il campionato russo, come quello ucraino, stanno crescendo molto. Ci sono investimenti importanti e grande interesse, hanno investito sulle strutture e sugli stadi. Tutto il movimento dell'Est sta crescendo in maniera rapida. Allo Shakhtar abbiamo un progetto basato sui giovani, li cresciamo, li educhiamo al soccer europeo. Hanno tecnica brasiliana e stile europeo».

«Perché abbiamo respinto le offerte del Chelsea? Perché ci siamo detti che non è giusto che solo loro devono arrivare ad un certo livello. Abbiamo investito tutto per far crescere i nostri giovani», ha proseguito Lucescu. «Dnipro-Napoli? Gli azzurri devono fare attenzione. Il Dnipro è una buona squadra. Juande Ramos è riuscito a mettere su un buon organico. Lo Shakhtar è più forte, ma loro giocano molto bene, stanno bene nella classifica di Europa League. C'è Giuliano, un nazionale brasiliano, così come ce ne sono anche altri. Fanno un bel gioco e per il Napoli sarà dura».

Lucescu ha poi parlato di Douglas Costa, da tempo obiettivo del Napoli di Mazzarri: «Ora è in panchina perchè si è infortunato a causa di un taglio alla mano. Quando gioca, lo fa con una benda speciale. Ad ogni modo, il Napoli non ha mai presentato un'offerta per Douglas Costa».

Capitolo Champions. «Tra Juventus e Chelsea chi preferisco? Parliamo di due squadre molto forti, che tuttavia non si sono rese conto del valore dello Shakhtar. Il Chelsea oggi è più forte di quello che ha vinto la Champions League. E' molto più squadra, è molto più equilibrato, giocano molto bene in attacco. La Juventus ha un tipo di gioco con calciatori molto complementari, danno il massimo in campo e non è facile battere i bianconeri, ma la Juventus nel contempo ha problemi nel trovare la vittoria. Sono certo che la Juve batterà i danesi al ritorno e che si giocherà tutto con il Chelsea, in quella che sarà una gara decisiva», ha concluso Lucescu.


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Petkovic: «Non esiste un caso Klose»

Il tecnico della Lazio: «Miroslav aveva il permesso della società per risolvere sue questioni, sarà regolarmente a disposizione per aiutare la squadra. Panathinaikos avversario difficile da non sottovalutare»

ATENE - "Sarà una partita molto difficile contro un avversario molto arrabbiato e con una grande voglia di riscattarsi. Già lo abbiamo visto qualche giorno fa con il Milan, un altro avversario ferito con la voglia vincere fino alla fine". Il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic, non si fida del Panathinaikos, avversario domani in Europa League, nonostante il club non stia brillando nel campionato greco. "È abituato a dare tutto davanti al proprio pubblico – rileva l'allenatore in una conferenza allo stadio Spiros Louis di Atene -. Dobbiamo essere intelligenti e pungere quando si può, non lasciandoci intimorire dall'ambiente. La propria reputazione si costruisce con queste sfide europee. Se vinciamo, si parlerà sempre di più della Lazio all'estero". Il bosniaco chiarisce anche la situazione di Klose che raggiungerà la squadra soltanto domani: 'Nessun caso, domani sarà a disposizione - spiega - ha ricevuto un permesso già da qualche giorno per fare certe cose e per stare ancora meglio per i prossimi impegni della Lazio. Perchè l'ho convocato? Come un buon professionista lui vuole aiutare la squadra con la possibilità anche di giocare".


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Maradona in India, migliaia di tifosi in festa

Written By Unknown on Selasa, 23 Oktober 2012 | 23.45

NEW DELHI - Una folla festante di migliaia di tifosi indiani ha accolto oggi l'arrivo di Diego Maradona nella città di Kannur, in Kerala, dove domani è prevista la duplice inaugurazione da parte del 'pibe de orò di una gioielleria e dell'attività di una compagnia di elicotteri, entrambe appartenenti all'imprenditore indiano Boby Chemmanur. Maradona è giunto a Kochi in aereo da Dubai dove risiede per la sua attività di allenatore, e da qui si è trasferito in elicottero a Kannur, città di 1,6 milioni di abitanti conosciuta dagli indiani per i suoi telai. Il Kerala è uno degli Stati indiani dove il football a volte supera il cricket nell'interesse dei tifosi, e per questo l'eliporto dove è atterrato l'ex nazionale argentino si è riempito di una folla entusiasta. Circa 2.000 agenti della polizia dispiegati per evitare disordini non hanno però dovuto intervenire. Al termine della sua attività di 'ambasciatorè del gruppo di Boby Chemmanur, Maradona si concederà per un'ora ai tifosi in uno stadio da 40.000 posti appositamente affittato per l'occasione. Il portavoce di Chemmanur, S. Shaji, ha indicato al quotidiano The Indian Express di sabato che l'ex calciatore è coinvolto anche in un progetto riguardante il lancio del marchio indiano in Argentina.


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Il Cagliari ricorre al Tar contro lo 0-3 a tavolino

Il club sardo ha depositato il ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la decisione del Prefetto di rinviare a data da destinarsi la sfida contro la Roma in programma lo scorso 23 settembre costata poi i tre punti per la decisione del Giudice sportivo

CAGLIARI - Il Cagliari ha presentato ricorso al Tar contro la decisione del prefetto Giovanni Balsamo di rinviare a data da destinarsi la gara interna con la Roma dello scorso 23 settembre. Una decisione costata cara al club rossoblù: il giudice sportivo aveva poi assegnato la vittoria a tavolino per 3-0 alla squadra di Zeman. La notizia, anticipata stamane dall'Unione Sarda, è stata confermata dal club. Il ricorso è stato già depositato.

L'OBIETTIVO - Il ricorso depositato dagli avvocati cagliaritani Benedetto e Francesco Ballero punta subito alla sospensiva del decreto prefettizio che la sera prima della gara aveva scelto la strada del rinvio. I motivi? Innanzitutto tecnici: secondo i legali la decisione presa alla vigilia della gara doveva vedere riunito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per la circostanza da rappresentanti del Ministero per i beni e le attività culturali e del Coni. Secondo gli avvocati non risulta che questi ultimi due abbiano invece partecipato. Poi si punta anche sul difetto di motivazione. Secondo il ricorso "la straordinaria ed eccezionale situazione di pericolo, che deve essere sottesa all'esercizio di tale potere, è stata dipinta con caratteri assolutamente sproporzionati dal Prefetto nel provvedimento impugnato".

CELLINO SUL RICORSO - Massimo Cellino, Presidente del Cagliari, intervenendo in esclusiva a Tele Radio Stereo 92.7, ha detto la sua sulla decisione del Cagliari di ricorrere al Tar per il rinvio del Prefetto della sfida contro la Roma: "I principi sono una cosa importante. Siamo vincolati da principi sportivi, legati alla lealtà. Tutto il resto rovina il calcio, io combatto affinché il calcio resti uno sport e non sia spettacolarizzato. Faccio un ragionamento: uno che fa un'Olimpiade, che fa tanti sacrifici per vincere una medaglia, cosa guadagna da una medaglia? Qualcosa che economicamente, con meno sacrifici, farebbe in altro modo. E' un valore simbolico. In questo contesto, non posso avere come antagonista la Roma, cui auguro di vincere lo scudetto, non parlando delle persone. Baldini? Io considero da sempre la Roma una società amica, delle persone non parlo, del presidente non parlo perché non lo conosco. Io onoro la giustizia, quella sportiva. Andrò a confrontarmi esponendo le mie idee, rispettando la magistratura sportiva, le regole vanno rispettate, vorrei che un mio eventuale errore non siano i tifosi del Cagliari a pagarlo, non voglio che il Cagliari sia il mio scudo ma io devo essere scudo del Cagliari, perché il Cagliari rappresenta un popolo, un'isola. Ripeto, andrò a esprimere il mio punto di vista, ma ciò non significa che la Roma sia una società nemica, anzi. Lo faccio perché voglio bene al Cagliari, perché auguro a ogni club di avere ultras come quelli del Cagliari, che non hanno mai avuto un biglietto gratis. Difenderò il Cagliari perché se deve pagare qualcuno vorrei che a pagare fossi io e nessun altro tra coloro che hanno a cuore la nostra squadra".


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Juve, dubbio Vucinic: spazio a Matri-Giovinco?

Contro il Nordsjaelland probabile coppia d'attacco Matri-Giovinco. I bianconeri non possono perdere altro terreno contro la cenerentola danese. Potrebbe giocare dal primo minuto anche Isla

TORINO - A poche ore dalla gara contro i danesi del Nordsjaelland, la concentrazione sale in casa bianconera. Scelte interessanti per quanto riguarda la formazione che stasera scenderà in campo al "Parken Stadium". Buffon torna al loro posto, invece un turno di riposo per Barzagli a favore di Lucio, grande esperienza per il brasiliano in questa competizione. Lichtsteiner ed Asamoah, non al meglio, sono rimasti a Torino: sulle fasce potrebbero giocare Isla e De Ceglie, mentre in avanti non appare ancora in ottime condizioni Vucinic: Conte sembra orientato a scegliere il tandem Matri-Giovinco.


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Cosmi attacca gli arbitri: Un clima che non mi piace

Il tecnico del Siena: «Qui non è Disneyland. Non chiediamo più di quello che dobbiamo avere, ma neanche di meno. Siamo stati già abbastanza penalizzati dal -6, ma domenica ho visto altri episodi poco piacevoli»

COLLE VAL D'ELSA (SIENA) - "Abbiamo sempre saputo che sarebbe stata una stagione difficile, ma il clima che si è creato attorno a noi non mi piace. Siamo stati già abbastanza penalizzati dal -6, ma domenica ho visto altri episodi poco piacevoli". Così l'allenatore del Siena Serse Cosmi torna a parlare dopo la partita di Bergamo, da lui seguita in tribuna in virtù della giornata di squalifica, e lo fa lamentandosi degli arbitraggi, a suo dire sfavorevoli nei confronti della squadra bianconera.

LA RETE ANNULLATA A PACI - Cosmi si riferisce in particolare al gol annullato a Paci che poteva riportare il Siena in vantaggio. "Gli è stata annullata una rete senza che fosse accaduto niente di particolare e di irregolare, ma anche altre cose non mi sono piaciute, tipo l'ammonizione di Felipe o l'accanimento nei confronti di Calaiò cui non viene mai fischiato un fallo a favore". Il tecnico reclama dunque maggiore attenzione da parte delle terne arbitrali. "Siena non è Disneyland - chiude Cosmi - non chiediamo più di quello che dobbiamo avere, ma neanche di meno. Non voglio che nei confronti della nostra squadra ci sia una minore attenzione".


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Cori Morosini, per Verona 50mila euro di multa

Il club è stato anche diffidato. Alcuni tifosi avevano insultato il giocatore del Livorno morto in campo lo scorso 14 aprile

MILANO - Cinquantamila euro di ammenda e diffida al Verona. Lo ha deciso il giudice sportivo in merito ai fatti di Livorno-Verona di sabato 20 ottobre, quando da parte di un gruppetto di ultras veronesi si erano innalzati cori offensivi nei confronti di Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo lo scorso 14 aprile.

«SOLO POCHI ULTRA'» 
- La condotta illecita da parte di uno "sparuto gruppo di tifosi" del Verona non deve essere "eccessivamente penalizzante nei confronti della società e della quasi totalità della tifoseria che ha manifestato, a più riprese e con le modalità più disparate, il più ampio disprezzo per quanto accaduto". Così il giudice sportivo di B motiva la scelta di non penalizzare il club veneto per i cori anti-Morosini con squalifica del campo o porte chiuse, sanzioni che "pure sarebbero state formalmente corrette". Il giudice sportivo, l'avvocato Emilio Battaglia, nel comminare 50 mila euro di multa al Verona con diffida, ha ritenuto i cori di uno 'sparutò gruppo di ultras veronesi durante l'incontro di sabato scorso "un fatto grave da censurare oltre che moralmente anche a livello sanzionatorio e ciò anche a causa della potenziale incidenza sull'ordine pubblico per l'evidente contenuto provocatorio dei cori in questione". Nella decisione si è tenuto inoltre conto, come attenuanti, delle iniziative della società per dissociarsi dai cori.

DASPO PRIMA DI SABATO - Erogare i provvedimenti Daspo prima della partita di sabato 27 ottobre allo Stadio Bentegodi tra Verona e Virtus Lanciano: è quanto intendono fare le Digos di Verona e di Livorno che stanno operando in stretto contatto tra loro per identificare prima possibile i responsabili dei cori contro l'ex calciatore livornese Piermario Morosini, morto la scorsa stagione in campo a Pescara per un problema cardiaco. I cori sono stati lanciati da una parte della tifoseria scaligera nel corso della partita Livorno-Verona di domenica scorsa. Gli investigatori lavorano senza sosta e stanno ultimando la visione dei filmati per ricostruire - anche dal labiale - chi si è lasciato andare a quella che il sindaco di Verona Flavio Tosi ha definito un'azione "inammissibile". Oggi Tosi ha contattato un cugino del calciatore scomparso e gli ha rinnovato le scuse a nome della città, dicendosi colpito e dispiaciuto per quanto avvenuto. Il sindaco ha confermato che, a fronte del procedimento giudiziario, il Comune di Verona si costituirà parte civile. I tifosi, parte dei quali domenica scorsa ha anche eseguito il saluto romano, rischiano anche l'incriminazione per diffamazione. I loro Daspo, ha annunciato il Questore di Livorno, saranno "molto lunghi". 


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