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Blatter, ironia su Ronaldo. E il Real Madrid s'infuria

Written By Unknown on Selasa, 29 Oktober 2013 | 23.45

MADRID (SPAGNA) - Levata di scudi del Real Madrid all'indirizzo del presidente della Fifa, Sepp Blatter, "colpevole" - a detta del presidente Florentino Perez - di una "mancanza di rispetto" nei confronti di Cristiano Ronaldo, definito "un comandante in campo", che "dedica più tempo al proprio look di quanto non ne abbia dedicato Leo Messi a incontrare gli studenti di Oxford la settimana scorsa". Frasi che non sono andate giù in casa madrilista tanto che il club ha inviato una lettera alla Fifa, chiedendo spiegazioni. Le frasi di Blatter, ha detto oggi in conferenza stampa l'allenatore del Real, Carlo Ancelotti, "mi sono sembrate una mancanza di rispetto. Io non ho parlato della cosa con Cristiano, ma quello che posso dire è che lui oggi si è allenato bene, come del resto fa tutti i giorni. Lui è un vero top player: serio, professionale, rispettoso di tutti - ha aggiunto l'allenatore italiano che ha poi aggiunto - "il nostro presidente ha inviato una lettera alla Fifa con una richiesta di rettifica delle dichiarazioni di Blatter".

L'ATTACCO DI BLATTER - Il numero 1 del calcio mondiale, ospite venerdì scorso di un incontro a Oxford, nel proprio intervento, aveva ironizzato sull'attaccante madrilista, con una serie di smorfie e gesti, creando ilarità nella sala. Poi, le battute su CR7, e gli elogi a tutto campo a Leo Messi, definito "un bravo ragazzo che tutti i genitori vorrebbero avere. Messi è davvero una brava persona, gioca veloce, non è esuberante, in campo sembra danzare. L'altro, invece (Ronaldo), è come un comandante sulla terra". "Uno spende di più dell'altro dal parrucchiere, ma non posso dire chi è il migliore, mi piacciono entrambi anche se io preferisco Messi", aveva concluso Blatter.

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Blatter fa la parodia di Ronaldo. Il Real si arrabbia


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Serie A, Abete: «Sulla discriminazione va colpito il singolo tifoso»

ROMA - "C'è un problema complessivo del sistema Paese, che ha difficoltà economiche maggiori rispetto ad altri e questo incide sulla competitività dei nostri imprenditori". Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, a Sky Tg24 Mattina, riconoscendo le difficoltà del calcio italiano a stare al passo con la concorrenza in Europa. "Servirebbe una Lega più unita per attuare le riforme - aggiunge -: in primis, quella sulla riforma dei campionati". "Non è la panacea, ma potrebbe favorire la competitività dei nostri club, se le squadre di A scendessero da 20 a 18. Si dovrebbe investire di più sui vivai", sottolinea. "Alcuni dicono che il Consiglio federale abbia ammorbidito le norme, altri che sono ancora troppo severe - ha poi fatto notare Abete, commentando le parole del presidente della Juve, Andrea Agnelli, che ha definito "cervellotiche" le norme sulla discriminazione territoriale -. Siamo un po' più attenti a problemi dei club, è da colpire il soggetto, non l'intero stadio. La discriminazione territoriale è presente dal '90: va isolato chi comporta un danno ai club per i quali dicono di fare il tifo, con cori che hanno volontà di sfida, intervenendo in ambiti diversi dalla partita. Si a ironia, sfottò, faziosità, ma nei limiti compatibili con il rispetto delle regole".
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Serie A Juve, Conte salta la conferenza: «Gare troppo vicine»

TORINO - Juventus in silenzio alla vigilia della sfida di campionato contro il Catania. Oggi non si terrà infatti la consueta conferenza stampa pre partita di Antonio Conte. Una decisione comunicata dalla società già dopo la vittoria di domenica contro il Genoa. "Troppo vicine le due gare", la motivazione del club. I bianconeri si alleneranno oggi pomeriggio a Vinovo. Contro i siciliani, Conte dovrebbe affidarsi al turn over. a centrocampo rientrerà Marchisio, che permetterà così di riposare a uno tra Pogba e Vidal. Possibili avvicendamenti anche sugli esterni e in difesa, con Ogbonna che potrebbe sostituire uno dei tre centrali titolari domenica scorsa.
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Serie A, Petkovic: «Furia Milan dopo Parma? Zero errori con la Lazio»

ROMA - Vladimir Petkovic chiede uno scatto d'orgoglio da parte della Lazio. Un appuntamento quello contro il Milan dove potrebbero rivedersi i grandi esclusi dalla sfida contro il Cagliari: «Tocca ai big? Tutti devono sentirsi grandi nella Lazio. Sia i giovani che gli "anziani". Hernanes? Non guardo la singola partita ma più avanti nel tempo. È tornato dalla Nazionale un po' stanco ma lui come gli altri hanno bisogno dell'aiuto della squadra. Solo insieme si può risolvere le questioni individuali». Poi sul possibile condizionamento di Damato dopo le recenti polemiche di Galliani sui presunti errori ai danni del Milan nella sfida contro il Parma: «Vi ricordate l'ultima partita della Lazio a Milano con l'espulsione di Candreva? Basta ripensare all'anno scorso ma non mettiamo le mani avanti e fidiamoci degli arbitri che possono anche sbagliare. Però io dico che domani non ci sarà nessun errore contro i rossoneri. Non cerchiamo alibi, mi fido della qualità e del buonsenso degli arbitri italiani che dimostrano anche in Europa. Si può sbagliare, ma spero domani non si dovrà parlare di queste cose. Chi rischia di più tra Milan e Lazio? Io non so che momento sta vivendo la Lazio. Abbiamo avuto tanti infortunati e ci manca qualche punto. Dobbiamo trovare brillantezza e continuità nel gioco ma non siamo sotto le aspettative. Noi andiamo a Milano per dominare e non per difendersi. Se li lasciamo giocare e prendere l'iniziativa, magari con il sostegno del pubblico, diventano ancora più forti. Bisogna sfruttare i punti deboli del Milan. Ci hanno sempre dato tra il settimo e nono posto ma noi dobbiamo migliorare la classifica e agganciare quelli in alto davanti a noi. In diverse partite meritavamo qualcosa di più fuori casa, ma per diversi errori non siamo riusciti a fare risultato. Dobbiamo essere più cattivi come lo siamo in casa, dobbiamo finire le partite a testa alta, con la consapevolezza che possiamo giocarcelo contro tutti e vincere contro tutti. Il Milan? All'inizio veniva dato tra i primi tre e in corsa per lo scudetto. Non so cosa sta accadendo a loro ma non guardo troppo in casa loro ma sicuramente è una squadra che vale di più e sono sempre pericolosi e capaci di raccogliere il massimo. In questa partita non dobbiamo permettergli di svegliarsi. Giochiamo su in campo storicamente difficile contro un avversario molto arrabbiato, ma a noi serve la conferma che possiamo far bene anche fuori casa, raccogliere punti e giocare una buona gara».

IL RAPPORTO CON LA SQUADRA - Poi il tecnico della Lazio dice la sua sul rapporto tra il tecnico e i senatori: «Penso che il nostro rapporto è buono, non ottimo perché si può sempre migliorare comunicando più spesso risolvendo tra di noi i problemi. Sentire i miei giocatori dire certe cose in maniera ufficiale mi fa piacere ma va dimostrato sul campo cosa che fino ad oggi è stato fatto. Io non ho mai avuto dubbi da questo punto di vista. Questi che ho a disposizione sono veri uomini anche se gli manca un po' di cattiveria. Dobbiamo essere più rabbiosi e più convinti e sono io a dover trasmettere ai giocatori queste emozioni». Inevitabile però un riferimento alla Roma: «È normale che i tifosi soffrano il super momento della Roma. La squadra non ne soffre, è l'ambiente a soffrire come hanno sofferto i tifosi della Roma fino a settembre dopo la conquista della Coppa Italia da parte nostra il 26 maggio. In ogni caso psicologicamente e mentalmente noi stiamo bene, ma ora dobbiamo tornare al top anche a livello di punti ottenuti». Petkovic dice la sua anche sulla coppia Perea-Klose: «Mi è piaciuto l'atteggiamento dei due giocatori e del resto della squadra. La collaborazione e la voglia di sacrificio dei due attaccanti nel rimontare le posizioni in difesa e incoraggiare tutti gli altri compagni. Poi Klose consiglia tanto Perea e il colombiano ha fatto un gran lavoro fisico permettendo al tedesco di essere un po' più libero e andare più spesso nell'uno contro uno. Radu in campo per il terzo match di seguito in pochi giorni? È pronto perché ha tenuto duro e agli avversari fa capire di stare bene. Sono convinto che può giocare su ottimi livelli anche la terza partita. Gonzalez? Ha avuto qualche problema a livello muscolare e non ha potuto allenarsi sempre con la squadra. Adesso piano piano sta trovando la linea da vero atleta e dipende sempre dai giocatori come si presentano e cosa fanno sul campo per rimanere il più a lungo possibile tra i titolari».


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Serie A, Garcia: «Roma fortunata? La fortuna uno se la crea»

ROMA - Le parole del tecnico della Roma, Rudi Garcia, in conferenza stampa in vista della partita contro il Chievo Verona in programma giovedì prossimo alle 20.45:

TURN OVER - "Turn over? E' possibile... come non è possibile. Giochiamo giovedì e poi domenica. Sicuramente avremo bisogno di tutti. Giocare con un vero centravanti come Borriello? L'importante è lavorare su un diverso modulo di gioco e su giocatori con progili diversi. Marco è un attaccante d'area, che può fare diverse cose. I nostri attaccanti dall'inizio della stagione hanno segnato gol perché la squadra gioca bene, riesce a creare occasioni e questa cosa deve rimanere. La gara di giovedì, già l'ho detto, sarà la più difficile della stagione perché il Chievo è una squadra che si salva sempre con facilità. E' solo un caso che quest'anno sia in difficoltà. Il problema è che tutti pensano che questa gara è già vinta. Ma la vinceremo solo se resteremo umili e giocando dando il cento per cento, con la stessa voglia e la stessa cattiveria di sempre. Gervinho? Abbiamo ancora due allenamenti per vedere come sta e se potrà giocare giovedì. Mi sembra che abbia recuperato quasi del tutto".

GRUPPO SERIO - "I miei giocatori sono intelligenti e sanno che dobbiamo dare tutto in campo ogni partita. Non ci sono gare facili perché si gioca in Serie A, e non si vince mai una partita prima di giocarla. Mi fido dei miei giocatori e non penso che nello spogliatoio ho bisogno di dire che devono dare il cento per cento. Però alla nostra gente devo dirlo. Spero che all'Olimpico ci sia tanta gente ad aiutarci. Ripeto: non sarà facile battere il Chievo".

SCUDETTO E FORTUNA - "Abbiamo due obiettivi: fare lo sprint finale con tutti i favoriti, e mantenere lo scarto con il quarto. Perché tornare in Europa resta la cosa più importante. Roma fortunata? Quando perdiamo Totti, Gervinho o Maicon non mi sembra si possa parlare di fortuna. La fortuna non arriva da sola. Il gol che ha salvato Castan non è fortuna, per esempio. E' voglia, rabbia e cattiveria. Se non la salva Castan la salva Benatia. Anche contro il Napoli il gol che salva De Rossi è perché tutti si aiutano. Se questa è fortuna, allora chiamiamola fortuna".
 
MIGLIORARE ANCORA - "Per me giochiamo meno bene da due partite. Contro Napoli e Udinese. Nel primo tempo di Udine è chiaro che l'equilibrio della squadra non era buono perché tatticamente non abbiamo risposto bene. Dovevamo difendere meglio e le loro ripartenze erano pericoloso. Ma la squadra ha avuto la capacità di cambiare le cose nel secondo tempo, dove ho visto anche grande qualità soprattutto dopo che è uscito Maicon. Il gol che abbiamo segnato non è stato una casualità, ma nasce da un gioco manovrato. In dieci abbiamo attaccato con quattro giocatori. Per questo abbiamo vinto. Perché la squadra ha fiducia e sa che può segnare in ogni momento. Abbiamo gioco di squadra e i talenti per farlo. E' vero che stiamo facendo bene in difesa, ma stiamo facendo bene anche in attacco. Ma possiamo ancora migliorare, sul piano collettivo e anche in attacco. Non abbiamo giocato bene come nelle altre partite, ma non si tratta di un calo fisico. Dobbiamo mantenere alta la tensione e pensare a giocare ancora meglio. Ci sono ancora tante cose da migliorare. Ma i giocatori che entrano fanno molto bene. Anche loro però devono giocare qualche partita di fila per avere più ritmo. Borriello per esempio deve concentrarsi sul gioco, poi i gol arriveranno. Stessa cosa per Ljajic che ha dato tanto, ma alla fine era stanco perché è normale quando ti manca il ritmo partita".

GIOCATORI DIFFIDATI - "I quattro giocatori diffidati? Spero che non abbiano la sfortuna di prendere un cartellino tutti insieme. Per me non è un problema che uno sia squalificato. Se non gioca Maicon so che giocherà benissimo Torosidis. Per questo il discorso dei diffidati non influirà sulle mie scelte". "La Roma come il mio Lille imbattuto per tredici turni? No, l'identità di gioco è la stessa, ma giocatori e contesto di gioco sono differenti. Qui la passione è totalmente differente, ed è una bella cosa. Ma può essere anche pericoloso. Per questo dobbiamo essere equilibrati. Se arriveranno difficoltà dobbiamo continuare ad avere fiducia in questa squadra".

PALLONE D'ORO - "Pirlo unico italiano? Mi fa piacere che ci sia un giocatore come lui nella lista dei candidati. Anche se in Italia ci sono anche altri giocatori importanti. Ad ogni modo penso che questo possa essere l'anno di Ribery".


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Serie A Cagliari, Lopez: «Dopo la Lazio, voglio vedere la rabbia»

CAGLIARI - La sconfitta contro la Lazio non è andata giù, in particolare a Cellino. A stretto giro il Cagliari ha l'occasione per cambiare rotta davanti al Bologna, al Sant'Elia: «Tornare a giocare a distanza di due giorni è una bella opportunità. Siamo consapevoli del fatto che contro la Lazio si poteva vincere. Abbiamo tanta rabbia dentro, sia chi ha giocato che chi non è sceso in campo. Siamo pronti per fare una grande partita e cancellare la gara dell'Olimpico». 

TRE PUNTI - Lopez vuole vincere a tutti i costi contro un Bologna privo del faro-Diamanti: «Sicuramente per loro è un elemento importantissimo, ma Pioli saprà trovare un altro buon giocatore per sostituirlo. Troveremo una squadra chiusa, pronta a ripartire in velocità. Se giochiamo male e prendiamo i tre punti, va bene lo stesso; ma non dobbiamo privarci delle nostre caratteristiche, che prevedono la ricerca della vittoria attraverso il gioco. Stavolta non credo sentiremo l'emozione del ritorno al Sant'Elia, così come era avvenuto contro il Catania». 

 


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Blatter, ironia su Ronaldo. E il Real s'infuria VIDEO

MADRID (SPAGNA) - Levata di scudi del Real Madrid all'indirizzo del presidente della Fifa, Sepp Blatter, "colpevole" - a detta del presidente Florentino Perez - di una "mancanza di rispetto" nei confronti di Cristiano Ronaldo, definito "un comandante in campo", che "dedica più tempo al proprio look di quanto non ne abbia dedicato Leo Messi a incontrare gli studenti di Oxford la settimana scorsa". Frasi che non sono andate giù in casa madrilista tanto che il club ha inviato una lettera alla Fifa, chiedendo spiegazioni. Le frasi di Blatter, ha detto oggi in conferenza stampa l'allenatore del Real, Carlo Ancelotti, "mi sono sembrate una mancanza di rispetto. Io non ho parlato della cosa con Cristiano, ma quello che posso dire è che lui oggi si è allenato bene, come del resto fa tutti i giorni. Lui è un vero top player: serio, professionale, rispettoso di tutti - ha aggiunto l'allenatore italiano che ha poi aggiunto - "il nostro presidente ha inviato una lettera alla Fifa con una richiesta di rettifica delle dichiarazioni di Blatter".

L'ATTACCO DI BLATTER - Il numero 1 del calcio mondiale, ospite venerdì scorso di un incontro a Oxford, nel proprio intervento, aveva ironizzato sull'attaccante madrilista, con una serie di smorfie e gesti, creando ilarità nella sala. Poi, le battute su CR7, e gli elogi a tutto campo a Leo Messi, definito "un bravo ragazzo che tutti i genitori vorrebbero avere. Messi è davvero una brava persona, gioca veloce, non è esuberante, in campo sembra danzare. L'altro, invece (Ronaldo), è come un comandante sulla terra". "Uno spende di più dell'altro dal parrucchiere, ma non posso dire chi è il migliore, mi piacciono entrambi anche se io preferisco Messi", aveva concluso Blatter.

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Blatter fa la parodia di Ronaldo. Il Real si arrabbia


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Bundesliga, Leverkusen-Hoffenhein non si rigiocherà

Written By Unknown on Senin, 28 Oktober 2013 | 23.45

BERLINO (GERMANIA) - Non sarà ripetuta Bayer Leverkusen-Hoffenheim, terminata 2-1 grazie ad un 'gol fantasma', con la palla che non era entrata in porta, ma passata da un buco nella rete, ingannando l'arbitro. Lo ha deciso la Corte di giustizia sportiva tedesca, respingendo il ricorso presentato dall'Hoffenheim perché nell'operato del direttore di gara non ci sono state violazioni del regolamento. L'attaccante del Leverkusen Stefan Kiessling al 35' della ripresa aveva colpito di testa la palla che era sì entrata in porta, ma da un buco nella parte laterale della rete. L'arbitro Felix Brych aveva convalidato il gol dopo essersi consultato con i suoi assistenti, consentendo al Bayer di portarsi sul 2-0. "La decisione può essere insoddisfacente da un punto di vista sportivo, ma rispetta i regolamenti e la legge - ha commentato il giudice Hans Lorenz, che presiede la corte della Federcalcio tedesca -. L'arbitro Brych ha preso una decisione di fatto incontestabile. La tesi che avesse infranto le regole è stata abbandonata anche dall'Hoffenheim durante il processo".
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Clamoroso gol fantasma in Bundesliga


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Serie A: Il terno della Roma 1-9-27, come l'anno di fondazione

lunedì 28 ottobre 2013

I numeri ottenuti fino ad ora dalla formazione di Garcia coincidono con l'anno in cui è stato fondato il club. Cifre che gli appassionati possono pensare di giocare al lotto. Sulla ruota della Capitale, ovviamente

ROMA - Numeri da record, quelli della Roma di Garcia che con il successo in trasferta contro l'Udinese ha ottenuto la nona vittoria consecutiva in campionato. Numeri che fanno scattare dati, statistiche, previsioni, scommesse e l'immancabile cabala.
 
TERNO ROMA - I giallorossi dopo le prime nove giornate di campionato si ritrovano con 1 solo gol subito, 9 vittorie e 27 punti. Cifre che non lasciano indifferenti sia gli storici del gioco del calcio, sia gli appassionati del gioco del... lotto. Se si vanno ad unire le cifre della Roma, infatti, ecco spuntare un numero importante nella storia del club: il 1927. Proprio l'anno di fondazione della società giallorossa. Un numero che corrisponde a un "terno", appunto, da giocare inevitabilmente sulla ruota di Roma. Se poi si aggiunge che il termine 'lotto' arriva dalla Francia (patria di Rudi Garcia) e significa "porzione" o "sorte", puntare sui numeri dei giallorossi potrebbe non essere una cattiva idea...

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Abete: «Totti in azzurro? Se arriva in forma...»

ROMA - "È un campionato interessante, con tanti gol segnati. Onestamente nessuno si immaginava questo risultato eccezionale della Roma che lascia cinque punti di distanza a squadre come Juventus e Napoli che comunque stanno facendo molto bene". Così, Giancarlo Abete, presidente della Figc, commenta il cammino da record in campionato della squadra di Garcia, prima a punteggio dopo nove giornate. Abete, a margine della consegna del premio di laurea dedicato ad Artemio Franchi, svoltasi al Coni, valuta anche l'ipotesi di un ritorno in azzurro, in vista del mondiale, del capitano giallorosso, Francesco Totti, ora infortunato. "Innanzitutto spero che recuperi al più presto per lui, per la Roma ed anche in prospettiva azzurra – dice il numero uno del calcio italiano –. Come ha detto Prandelli in diverse occasioni: Totti non ha bisogno di verifiche in corso d'opera. L'importante è che arrivi in condizioni ottimali al momento dell'appuntamento e della scelta finale che poi spetterà al commissario tecnico".

«SETTORIALIZZIAMO GLI STADI» - "Un'ulteriore settorializzazione degli stadi? È musica per le nostre orecchie, una musica che noi abbiamo intonato in tempi non sospetti per primi". Dopo il presidente della Lazio, Lotito, anche il numero uno della Figc Giancarlo Abete apre alla possibilità di suddividere ulteriormente i settori degli impianti per permettere una più semplice identificazione della provenienza di cori e insulti discriminatori intonati dai supporter durante le partite di calcio. "Non solo ne abbiamo parlato nell'ultimo consiglio federale alla presenza di Lotito – precisa il presidente della Federcalcio, a margine della consegna del premio di laurea Artemio Franchi svoltasi oggi al Coni -, e non solo è stato ripreso da Adriano Galliani come un obiettivo che ci si prefigge di raggiungere, ma dirò di più: andando a verificare tutti i documenti dei mesi pregressi, anche a livello di consiglio federale si evidenzia che questa spinta alla settorializzazione maggiore all'interno degli stadi è venuta dalla stessa federazione nel momento in cui nacque la norma della Uefa".

«IRONIA E SFOTTO' SONO NATURALI» - L'ulteriore suddivisione dei settori "dovrà essere collegata stadio per stadio a delle certezze sul versante della sicurezza, a un coordinamento organico con i soggetti che tutelano la sicurezza dei singoli stadi", spiega, anche "a livello di fruizione dello spettacolo e di sicurezza dell'evento". Sulla protesta "ironica" contro la norma sulla discriminazione inscenata dai tifosi interisti nel match con il Verona, invece. "L'ironia, lo sfottò e la critica sono naturali, legittimi e anche graditi – dice Abete - il mondo del calcio si alimenta della dialettica, del dibattito e della polemica. Quindi non c'è alcun tipo di problema, né sulla critica di politica sportiva, né sull'ironia e lo sfottò". "Bisogna capire che il modo per comunicare il proprio dissenso deve essere all'interno di logiche di civiltà e di rispetto – conclude il presidente -. Su questo la Federazione mantiene una posizione molto rigida e rigorosa".

«CI SONO STATI ERRORI ARBITRALI» - "Ci sono stati degli errori, delle situazioni molto al limite, con onestà intellettuale lo dobbiamo dire, poi la logica del rispetto e della scusa deve valere per tutti". Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, sulle polemiche arbitrali mosse dal Milan. "Se ci deve essere una modalità di giustificarsi per delle valutazioni che poi non corrispondono a quello che emerge successivamente – spiega Abete - questo deve valere a 360 gradi: vale per gli arbitri come per tecnici, giocatori e anche dirigenti". "Bisogna capire che il calcio non è una realtà virtuale ma effettiva – ha aggiunto Abete, a margine della consegna del premio Artemio Franchi al Coni - Bisogna giustamente esprimere delle critiche se si ritiene di aver avuto un danno, ma poi bisogna guardare avanti perché sulle 38 giornate il vero valore viene fuori".


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Liga, Martino su Luis Enrique: Presto allenerà il Barça

BARCELLONA (SPAGNA) - Gerardo Martino è pronto alla sfida contro il Celta Vigo di Luis Enrique. Un duello quello contro l'ex allenatore della Roma molto atteso dall'ex giocatore blaugrana che in estate è stato vicino alla panchina dei catalani: «Il Celta ha una fisionomia di gioco che non cambia, continuerà ad essere la stessa e noi dobbiamo resistere. Conosco il suo buon lavoro alla Roma. Heinze mi ha parlato del suo modo di lavorare. E' una persona molto legata al Barcellona ed avrà la possibilità di allenare qui». Poi il tecnico del Barcellona è tornato sulla sfida contro il Real: «Loro considerarono una situazione di partita anomala, probabilmente un errore dell'arbitro, ma si è giocata una partita e bisogna concentrarsi su quella. Il Barcellona è stato superiore nella prima parte, e nei primi 25 minuti della seconda è stato migliore del Madrid, mentre nella parte finale siamo stati abbastanza alla pari». Infine sulla condizione di Messi: «Messi sta benissimo, l'altro giorno ha giocato 90 minuti. Abbiamo avuto una conversazione con Leo per poterlo utilizzare in differenti posti. Sulla destra, dietro all'attaccante centrale».
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Premier, Pellegrini contro Mourinho: «Niente stretta di mano»

lunedì 28 ottobre 2013

Il tecnico del City attacca il collega del Chelsea: «Non volevo salutarlo. La sua esultanza? Non mi aspettavo niente di diverso»

ROMA - «Non gli ho dato la mano alla fine della partita perché non volevo salutarlo». Così il tecnico del Manchester City, Manuel Pellegrini, ha attaccato il collega del Chelsea, Josè Mourinho dopo la sconfitta dei citizens arrivata in extremis. «La sua esultanza? E' stata eccessiva ma non mi aspettavo niente di diverso. La sconfitta? Fuori casa è sempre la stessa storia, concediamo gol stupidi», ha detto l'allenatore del City.

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Serie A Juve, curva chiusa con la condizionale

MILANO - La curva della Juve è stata chiusa per una giornata con la condizionale per i cori di discriminazione territoriale intonati ieri dai tifosi bianconeri durante la partita con il Genoa. "Noi non siamo napoletani", "Vesuvio lavali col fuoco" e "Quella curva lì sembra Napoli", rivolto allo spicchio di stadio occupato dai sostenitori genoani: questi i cori cantati dai tifosi bianconeri.

Ecco il comunicato del Giudice: "Il Giudice Sportivo, letta la relazione dei collaboratori della Procura federale in merito alla gara soc. Juventus – soc. Genoa del 27 ottobre 2013 nella quale , tra l'altro, si attesta che "Alle ore 14.40, i tifosi della Juventus, situati nel settore "Curva Sud" primo anello e secondo anello intonavano il seguente coro: - lavali con il fuoco, Vesuvio lavali con il fuoco -. Il coro, intonato dagli interi settori sopra indicati veniva chiaramente percepito dagli scriventi posizionati sulla linea mediana in corrispondenza delle panchine delle due squadre. Identico coro è stato intonato sempre nei medesimi settori sopra indicati (Curva Sud, primo e secondo anello) tra il 9° ed il 10° minuto del primo tempo e tra il 63° ed il 64° del secondo tempo. Infine, sempre lo stesso settore (Curva Sud, primo e secondo anello tra il 64° ed l 65° minuto ha intonato il seguente coro: - senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani. Oh colerosi terremotati che con il sapone non vi siete mai lavati, Napoli m…. Napoli colera sei la vergogna dell'Italia intera, napoletano lavora duro che a Maradona devi dare pure il c… - . Si precisa che tutti i cori sono stati intonati dalla quasi totalità degli spettatori presenti nei settori indicati e che sono stati chiaramente percepiti dalla zona centrale del campo dove gli scriventi erano posizionati. Si precisa, infine, che al 64° minuto (dopo l'ultimo coro sopra indicato) è stato diffuso l'annuncio antiviolenza da parte della società ospitante al cui esito i suddetti cori non sono stati più intonati"; ritenuto che la condotta dei sostenitori della soc. Juventus integra inequivocabilmente, senza la necessità di ulteriori approfondimenti, gli estremi del "comportamento discriminatorio per origine territoriale", rilevante ai fini sanzionatori per "dimensione e percettibilità" (art. 11, nn. 1 e 3 CGS)", considerato che trattasi di "prima violazione" e che appare equo quantificare la consequenziale sanzione nel minimo edittale (art. 18, comma 1 lettera e) CGS) e sospenderne l'esecuzione nei termini ed alle condizioni di cui all'art. 16, n. 2 bis CGS per la concreta e continuativa collaborazione offerta dalla soc. Juventus all'Autorità di PS nell'attività di prevenzione di fatti violenti e discriminatori; P.Q.M. delibera di sanzionare la soc. Juventus con l'obbligo di disputare una gara con il settore denominato "Curva Sud primo e secondo anello" privo di spettatori, disponendo che l'esecuzione di tale sanzione sia sospesa per un periodo di un anno, con l'avvertenza che, se durante tale periodo sarà commessa analoga violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella comminata per la nuova violazione».

SQUALIFICATI - Il giudice sportivo ha fermato per un turno Siligardi del Livorno (espressione blasfema), Basha (Torino), Maicon (Roma), Lucarelli (Parma), Cesar (Chievo) Diamanti (Bologna), Gonzalo Rodriguez (Fiorentina).

AMMENDA - Multato invece di 2000 euro Mario Balotelli "per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria".


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Serie A Napoli, Hamsik: «Ora sotto con la Fiorentina»

lunedì 28 ottobre 2013

Il centrocampista azzurro: «Contro il Toro abbiamo controllato la partita dopo i due rigori»

ROMA - Marek Hamsik ha affidato al proprio sito un commento sulla gara vinta 2-0 dal suo Napoli contro il Toro: «La partita è stata decisa nella prima mezz'ora, con due rigori. Poi abbiamo controllato il gioco e non abbiamo avuto problemi a conquistare i tre punti. Ora abbiamo un programma fitto, mercoledì giochiamo a Firenze».

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Serie A Napoli, domato il Toro: doppietta Higuain

Written By Unknown on Minggu, 27 Oktober 2013 | 23.45

NAPOLI - Dopo il successo in Champions League, il Napoli torna a vincere anche in campionato dopo la sconfitta di Roma. Gli azzurri battono 2-0 il Torino al San Paolo grazie ad una doppietta di Higuain, la prima con questa maglia, su rigore. La partita si mette subito bene, prima del 15', quando Mertens si guadagna il penalty che spiana la strada ai partenopei. L'attaccante belga è l'uomo in più della squadra di Benitez: i suoi dribbling, le sue accelerazioni, la sua tecnica mettono in costante crisi la difesa granata. E quando al 75' viene sostituito, il pubblico del San Paolo si alza in piedi per applaudirlo.

DOPPIO RIGORE - Benitez schiera dal primo minuto Hamsik e Higuain. Con Callejon in panchina, spazio a Mertens e Insigne per un attacco tutto tecnica e velocità. Ventura conferma l'attacco Cerci-Barreto. È un guizzo di Mertens al 13' a indirizzare la partita: il belga viene atterrato in area da Bellomo e l'arbitro De Marco non può che fischiare il rigore. Higuain realizza con una botta sotto la traversa. Il raddoppio arriva al 32', sempre con un penalty realizzato dall'argentino. De Marco (su suggerimento dell'assistente d'area Mazzoleni) punisce un tocco di braccio di Glik in area su tiro di Albiol. Toro furioso: secondo i granata il braccio del difensore è attaccato al corpo. Prima della fine del tempo, grande occasione per Insigne, che dopo un errore del portiere Padelli che buca il pallone in uscita, si ritrova la porta spalancata ma centra D'Ambrosio. Nell'intervallo Ventura decide di rivoluzionare il Toro: Gazzi al posto di Basha, ma soprattutto Meggiorini al posto di Cerci. Serve a poco. Il Napoli controlla la partita senza affanno e sfiora un paio di volte il gol. Nel finale Pandev provoca l'espulsione di Basha, costretto ad atterrarlo per evitare che il macedone si presenti solo davanti a Padelli. È l'ultima emozione: 2-0 e missione compiuta per gli azzurri.

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Serie A le squalifiche, due turni di stop per Belfodil-Moras

ROMA - Niente sconti per Belfodil e Moras, espulsi alla fine dell'anticipo serale tra Inter e Verona. Entrambi sono stati squalificati per due giornate per avere «assunto un atteggiamento gravemente intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario afferrandolo con le mani al collo». L'attaccante dovrà saltare, dunque, le sfide contro Atalanta e Udinese, il difensore quello contro Cagliari e Samp. Un turno di stop per Nica dell'Atalanta. L'Inter, inoltre, dovrà pagare 5000 euro di ammenda


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Serie A Napoli, Higuain: Una doppietta per i tifosi

NAPOLI - Rinasce il Pipita. Dopo un periodo non brillante, Higuain è tornato a segnare: la sua doppietta su rigore è valsa i tre punti con il Torino e ha rilanciato il Napoli in classifica. «Sono felice per me e per i napoletani - ha detto l'argentino dopo il successo - Sono contento perchè la squadra ha vinto e perchè abbiamo giocato una bella partita. Per me è importante recuperare al massimo, mi sento bene e voglio aiutare la squadra ad arrivare in alto. Dobbiamo proseguire così, è bello vedere la gente del San Paolo felice e vogliamo dare ancora tante gioie ai tifosi».
INLER - Giornata particolare anche per Gokhan Inler, che ha festeggiato le 100 presenze in azzurro con una vittoria: «Per me è un orgoglio aver fatto cento partite con il Napoli e sono felice di poter festeggiare con una vittoria. Oggi abbiamo meritato il successo ma ha ragione il mister quando dice che dovevamo chiudere la partita e concretizzare sotto porta la nostra superiorità. Ci sono cose da migliorare sempre nell'arco di una stagione e noi proseguiremo a lavorare per crescere ed essere sempre più competitivi. Anche noi controcampisti stiamo dando una grande mano alla difesa per rimanere corti ed esseree compatti in campo. Oggi abbiamo disputato una buonissima partita. Mercoledì andremo a Firenze e sarà una gara difficile contro un avversaio di qualità, ma vogliamo dimostrare di essere all'altezza contro ogni squadra. Higuain? Gonzalo si sta allenando bene, migliora giorno dopo giorno ed è un campione».

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Lega Pro Prima Divisione A. L'Entella vince ancora

CHIAVARI - Prosegue la corsa della Virtus Entella, in vetta al girone A di Prima Divisione. I liguri infatti hanno ottenuto il sesto successo di quest'ottimo inizio di stagione: a farne le spese è stato stavolta il Pavia, uscito battuto per due reti a una. Cade, alle spalle dell'Entella, la Cremonese che incassa un 3-1 in casa del Sudtirol. Tiene il passo della capolista la Pro Vercelli, che "regola" in casa il San Marino che un secco 4-0. Il Vicenza si impone di misura in casa dell'Albinoleffe, mentre il Venezia cade a Busto Arsizio (1-0) per mano di una Pro patria ora non più fanalino di coda: il successo consente ai bustocchi il sorpasso su Pavia e Carrarese, ques'tultima superata dal Lumezzane 3-0. Il Savona supera la Reggina per due reti a una.

Albinoleffe - Vicenza 0-1
Feralpisalo' - Como 1-0
Lumezzane - Carrarese 3-0
Pro Patria - Unione Venezia 1-0
Pro Vercelli - San Marino 4-0
Savona - Reggiana 2-1
Sudtirol - Cremonese 3-1
Virtus Entella - Pavia 2-1


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Serie A Napoli, Benitez: Abbiamo la mentalità giusta

NAPOLI - Una partita gestita da grande squadra, una vittoria mai in discussione. E' felice per il successo sul Torino Rafa Benitez, ma non si accontenta: «Sono soddisfatto ma dovevamo chiudere la partita. La squadra ha approcciato bene, si è espressa con grande forza e bel gioco ma siamo mancati nel momento di concludere. Dopo il 2-0 dovevamo segnare il terzo gol. In queste partite di campionato in Italia non ti puoi permettere di lasciare aperto il discorso dopo aver comandato il gioco così a lungo. Se il Torino avesse trovato il gol si sarebbe riaperto il discorso e per noi sarebbe diventata più dura, nonostante avessimo la gara in pugno. I ragazzi hanno la mentalità e lo spirito giusto per poter cercare la vittoria sempre, l'importante è lavorare e proseguire su questa strada. Non siamo ancora al top, io credo che siamo al 75 per cento delle nostre potenzialità, ma vogliamo arrivare al massimo in breve tempo. Ora riposeremo un po' e poi riprenderemo subito ad allenarci. Il campionato è lungo. Non ci sono solo Roma e Juve come rivali, ma anche Inter e Fiorentina. Credo possa essere una corsa a cinque e ci vorrà pazienza. Per ciò che riguarda noi mi è piaciuta più la vittoria di Marsiglia che questa di oggi. Dovevamo chiuderla ed essere più decisi sotto porta. Higuain sta molto meglio, sono contento che abbia segnato ma mi interessa di più come lavora per la squadra. Ho detto che può segnare 20 gol, ma potrebbero essere anche 25...».
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Lega Pro Prima divisione B: Lecce, cinquina all'Ascoli

ASCOLI - Il Lecce fa la voce grossa e si impone con il punteggio di 5-2 in casa dell'Ascoli. E' il secondo successo in nove gare per i giallorossi, che però sono ancora alla ricerca della prima gioia interna. In testa alla classifica, frenate a raffica. Il Frosione pareggia a Grosseto, mentre il Pisa cade in casa del Gubbio. Il Pontedera sta a guardare, in attesa del posticipo del lunedì, nel quale affronterà la Nocerina: ai toscani basterà un punto per guadagnarsi la vetta solutaria. La Salernitana si impone nel derby campano, vincendo a Benevento 2-1. Il Viareggio, sempre in trasferta, fa suo il derby toscano, mettendo ko 2-0 il Prato.

Ascoli - Lecce 2-5
Benevento - Salernitana 1-2
Grosseto - Frosinone 1-1
Gubbio - Pisa 1-0
Paganese - Barletta 2-0
Perugia - Catanzaro (calcio d'inizio ore 20.30)
Pontedera - Nocerina (lunedì sera ore 20.45)
Viareggio - Prato 0-2


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Volano Juve e Fiorentina. Milan, un ko incredibile

ROMA - Torna a vincere la Juve, si conferma la Fiorentina, cade il Milan al termine di una partita incredibile a Parma. Non va oltre il pari il Catania con il Sassuolo, raccoglie tre punti d'oro il Bologna con il Livorno. Non sono mancate le emozioni nelle partite pomeridiane della nona giornata di serie A.

RISCATTO JUVE - La Juve riscatta le due sconfitte con Fiorentina e Real Madrid e torna al successo allo Juventus Stadium contro il Genoa. La squadra di Conte sblocca la gara con il Genoa grazie ad un rigore trasformato da Vidal. Genoa furioso con l'arbitro: per i liguri l'atterramento di Asamoah avviene fuori area. Al 36' il gol di Tevez (dopo un gran dribbling in area) permette ai bianconeri di affrontare il secondo tempo in serenità. Da segnalare i cori contro Napoli e i tifosi napoletani che sono stati scanditi dai tifosi della curva Sud dello Juventus Stadium durante il primo tempo. "Noi non siamo napoletani", "Vesuvio lavali col fuoco" e "Quella curva lì sembra Napoli", rivolto allo spicchio di stadio occupato dai sostenitori genoani. È la prima volta che accade allo Stadium da quando è entrata in vigore la norma sulla discriminazione territoriale.
 
MILAN BEFFATO - Incredibile beffa per il Milan a Parma. La squadra di Allegri va sotto dopo dieci minuti: Parolo trova l'angolino dove Rafael non può arrivare. Nel recupero del primo tempo Cassano raddoppia con un destro preciso. I rossoneri non ci stanno e Allegri dà una svolta alla partita togliendo l'evanescente Balotelli e Poli e facendo entrare Matri e Kakà. I rossoneri si trasformano e in pochi minuti con lo stesso Matri e con Silvestre portano la partita in parità. Potrebbe anche passare in vantaggio il Milan, ma in pieno recupero arriva la doccia fredda: una punizione di Parolo al 94' fa esplodere il Tardini.

VOLA MONTELLA VOLA - Continua il momento magico della Fiorentina, che dopo il successo con la Juve va a vincere anche a Verona in casa del Chievo. Colpita a sorpresa da Cesar, la squadra di Montella reagisce da grande e centra il successo grazie a una doppietta di Cuadrado, un esterno spesso incontenibile per gli avversari. Il ko fa traballare la panchina di Sannino: il Chievo è ultimo da solo con 4 punti.

DE CANIO PARTE CON UN PARI - Non va oltre il pareggio il Catania con il nuovo allenatore De Canio in panchina, al termine di una sfida che non ha regalato grandi emozioni. Per i siciliani buona occasione nel primo tempo per Plasil, per la squadra di Di Francesco occasionissima sprecata da Zaza nel finale.
 
PIOLI, PRIMO SUCCESSO - Sono d'oro i tre punti raccolti infine dal Bologna, che grazie a un gol di Crespo in avvio lascia l'ultimo posto in classifica e torna a respirare. Per Pioli è il primo successo stagionale: la panchina è salva.

Risultati e marcatori

Classifica Serie A

Prossimo turno


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Jol: «Juve su Kasami? Presto sarà top player»

Written By Unknown on Sabtu, 26 Oktober 2013 | 23.45

LONDRA (INGHILTERRA) - Martin Jol vuole tenersi stretto Patjim Kasami. Il tecnico del Fulham non ci sta alle voci che vogliono il giocatore vicino alla Juventus anche perché le sue qualità devono ancora svilupparsi completamente: "Non è ancora il miglior giocatore in Inghilterra ma penso che in 2-3 anni possa diventare un grande calciatore - dice il manager olandese, che nel 2011 lo ha portato a Craven Cottage dal Palermo -. A quel punto la Juventus potrebbe venire qui e pagare un sacco di soldi per lui, sarebbe un bene per tutti. Il ragazzo deve essere felice alla sua età di giocare in Premier League e tenere i piedi per terra. Il contratto? Rinnoveremo entro cinque-sei mesi".
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Petkovic: «Col Cagliari non sarà decisiva per me»

sabato 26 ottobre 2013

Il tecnico della Lazio: «A me non servono garanzie, sono convinto del lavoro svolto. Lotito ha espresso le pretese legittime della società»

ROMA - "Non penso che sia una partita decisiva per me. Ho avuto garanzie di rimanere? A me non servono garanzie, sono convinto del lavoro svolto". Così il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic commenta il suo difficile momento in biancoceleste alla vigilia del match con il Cagliari. Partita che si disputerà due giorni dopo il blitz a Formello del presidente Lotito. "A me non ha detto niente – dice -, è stato motivante e categorico con la squadra, ha espresso le pretese legittime della società. Sappiamo che dobbiamo dare il 120% e lui l'ha ribadito". Petkovic, assicurando che la squadra non sta remando contro di lui, spiega così i problemi dei biancocelesti. "Non è importante Petkovic – dice -, tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. Serve però cinismo maggiore, spesso abbiamo pagato errori banali o 5 minuti di black-out. La matematica dice che non abbiamo fatto tanto bene, ma non abbiamo meritato tante delle sconfitte avute. Il momento non è così catastrofico ma lo diventa se non otteniamo tre punti perché con i pareggi non si va avanti". L'allenatore sottolineando che i giocatori "sono un po' troppo onesti e troppo bravi" auspica che abbiano "la cattiveria che permette anche di fare un salto di qualità".

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Clemente Russo oro ai mondiali di pugilato

ROMA - Quell'argento olimpico a Londra, il secondo della carriera, gli era rimasto sullo stomaco, ma Clemente Russo non è uomo che si ferma a rimuginare sul passato e lo ha dimostrato ad Almaty (Kazakhstan) conquistando con gran determinazione la medaglia d'oro dei pesi massimi ai Mondiali di pugilato Aiba. Netto il punteggio della finalissima vinta contro il russo Tischenko, battuto 3-0 (29-28; 29-28; 29-28) e mai in grado di impensierire "Tatanka" nella corsa ad un titolo di campione del mondo che l'azzurro aveva già conquistato sei anni fa a Chicago. Sul ring della Baluan Sholak Palace of Culture della capitale del Kazakhstan, Russo ha dominato le prime due riprese, cosa che gli ha consentito di accumulare un vantaggio incolmabile per il pur forte avversario, che non è mai riuscito a evitare i suoi colpi. Nella terza ripresa, che i giudici hanno assegnato al russo, il pugile di Marcianise si è limitato a controllare senza correre rischi. A 31 anni, Russo si è dimostrato ancora una volta completo tecnicamente, forte di testa e integro nel fisico e questo successo gli potrà dare una nuova spinta per ritentare la scalata all'oro olimpico fra tre anni a Rio de Janeiro.

ITALIA, CHE BOTTINO - Grazie al suo contributo, l'Italia ha concluso il Mondiale con un bottino piuttosto ricco, che comprende i bronzi di Valentino nella categoria leggeri (60 Kg) e Cammarelle nei supermassimi (+91 Kg). A dominare ad Almaty sono stati i pugili di casa, che hanno conquistato quattro dei dieci ori in palio, mentre due sono andati a Cuba, due all'Azerbaigian, uno alla Russia e uno all'Italia. Da notare che Russo è l'unico pugile dell'Europa Occidentale ad aver raggiunto il gradino più alto del podio.

LA SODDISFAZIONE DI BERGAMASCO - Più che soddisfatto dei risultati della nazionale azzurra è il responsabile tecnico, Raffaele Bergamasco: "Clemente è stato immenso e ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse - ha commentato -. Anche stavolta ha disputato un match di livello assoluto, mettendosi al collo uno strameritato oro". "La mia gioia - ha continuato Bergamasco - non deriva solo da questo e dai due bronzi di Cammarelle e Valentino, ma dall'orgoglio di aver portato dieci favolosi ragazzi ad Almaty. Anche chi non si è messo al collo una medaglia si è comportato benissimo. Penso a Mangiacapre, che ha perso solo contro il nuovo campione del mondo Yeleussinov; penso a Cappai che, a mio parere, avrebbe meritato miglior sorte contro Veitia Soto; penso a Picardi e Parrinello, che hanno anche stavolta dato l'anima sul ring. Qui in Kazakhstan - ha concluso il tecnico azzurro - non ho visto dieci singoli boxer, ma una squadra unita e compatta. Questo è il risultato più grande che sono riuscito a ottenere".


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Serie B Palermo-Varese: pari. Il Lanciano resta in vetta

LANCIANO – La Virtus Lanciano conquista la settima vittoria della stagione, stavolta contro il Padova. Venticinque punti in undici giornate, con quattro pareggi. Un ruolino di marca bestiale per la squadra di Baroni. Segue a due lunghezze di distanza l'Empoli vittorioso sul campo della Juve Stabia per 2-0. Cesena a 20 punti (che però deve giocare contro il Novara lunedì sera al Piola), Crotone appena dietro dei bianconeri di punto, oggi grazie ad una rete al 90' di Pietro De Giorgio ha espugnato il Liberati di Terni contro la formazione di Toscano che si ferma a 10 punti. Si chiude a reti bianche l'incontro tra il Palermo e il Varese allo stadio Barbera. Brescia-Siena 2-2. Pareggiano anche il Latina (1-1 con il Carpi) e il Bari (1-1 con il Trapani). Chiudono la classifica la Reggina sconfitta ieri sera dal Pescara (2-3) a 9 punti, poi il Padova a 7 e la Juve Stabia a 5.

L'EMPOLI C'E' - A tenere il passo della capolista, ci pensa l'Empoli. La squadra di mister Sarri infatti espugna per due reti a zero il campo della Juve Stabia, che si ritrova sempre più fanalino di coda. Succede tutto nella ripresa, con le reti di Tavano e Mchedlidze. Bene lo Spezia, che si impone in casa contro il Modena, con una doppietta di Ebagua che segna la rete del 2-1 nel finale di partita. Il Crotone si impone al Liberati di Terni con il punteggio di 3-2. Spettacolo ed emozioni decise solo al 90' da De Giorgio: in precedenza, Ternana in vantaggio con Antenucci e pari immediato di Pettinare, mentre nella ripresa era stato il Crotone con Bidaoui a tentare per primo la fuga, raggiunto da Nolè. Allo scadere, il gol-partita. 

BARI - Il Bari interrompe la serie negativa di quattro ko raccogliendo un pari interno con il Trapani. Ospiti in vantaggio in avvio di ripresa con Mancosu, il Bari pareggia nel finale con l'autorete di Terlizzi. Segno "x" anche al Rigamonti tra Brescia e Siena. I padroni di casa, avanti di due reti all'intervallo (Coletti e autorete di Giacomazzi), si fanno raggiungere dai toscani che riportano il risultato in parità con Pulzetti e D'Agostino. Né vinti né vincitori anche in Carpi-Latina: Morrone porta in vantaggio i suoi al 27', pareggia ad inizio ripresa Memushaj su rigore.


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Miccoli su gesto Maradona: «Quello è il vero Diego»

ROMA - "Mi fa male quando mi urlano mafioso dagli spalti". Fabrizio Miccoli torna a parlare dopo la bufera scatenatasi lo scorso giugno per una sua frase su Giovanni Falcone. "Giustifico i tifosi - dice l'ex attaccante del Palermo in un'intervista a 'Lucignolo 2.0', l'approfondimento Videonews di Italia 1 i onda domenica e di cui sono stati anticipati alcuni stralci - dicendo a me stesso che lo fanno perché vogliono innervosirmi. Io ho sempre sognato di fare il calciatore, non il mafioso". Poi precisa: "Non ho mai sentito la sorella di Falcone. Ho provato a rintracciarla insieme con i miei avvocati e il mio procuratore, ho provato a sentire il figlio, ma mi fu detto che era presto e rispetto i loro tempi. Oggi sono pronto a fare qualsiasi cosa per dimostrarle che quella frase che ho detto non la pensavo". Una frase "detta alle cinque del mattino", "no pensata": "ero in macchina con un amico. Una frase involontaria, detta così", "ancora oggi non mi spiego come sia possibile che sia successo che questa storia sia venuta fuori". "Andare via da Palermo - dice - mi ha fatto male. Nella vita tutti sbagliano. Ma sono riuscito a mettere questa situazione da parte, a ripartire".

MICCOLI SU MARADONA - Poi promette: "Vorrei organizzare partite benefiche per raccogliere fondi, qualunque cosa. Se la sorella di Falcone volesse, io ci sono. Questa situazione è la cosa più brutta che mi sia capitata nella mia carriera". Nell'intervista parla anche della sua ammirazione per Maradona: "Ho tatuato Che Guevara perché lo avevo visto su Maradona, ma non sapevo chi fosse Che Guevara. A casa ho conservato il suo orecchino che ho comprato all'asta. Spero che Equitalia non venga a prenderlo, mi manca solo quello. Non parlerò mai male di lui, sia come calciatore che come persona. Lui dice le cose in faccia. Non si tira mai indietro. Siamo simili, siamo veri e sinceri. Il gesto dell'ombrello in Rai? Quello è il vero Maradona. Un gesto da ridere. Diego è una persona squisita e disponibile. Mio figlio, non a caso, l'ho chiamato Diego". "Spero di tornare con il Lecce nel calcio che conta - conclude -. Insigne del Napoli mi somiglia".


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Bundesliga: Bayern e Dortmund ok. Boateng sbaglia un rigore

ROMA - Il terzetto di testa continua la sua marcia in Bundesliga. Il Bayern Monaco, primo con 26 punti, e le inseguitrici Borussia Dortmund e Bayern Leverkusen (a 1 punto) vincono nella decima giornata di campionato. I bavaresi battono 3-2 l'Hertha in rimonta: vanno sotto colpiti da Adrian Ramos dopo pochi minuti, ma poi fanno propria la partita grazie ad una doppietta di Mandzukic e al gol di Goetze. Inutile il gol di Ben-Hatira. Il Borussia vince 3-1 fuori casa con lo Schalke 04. Aubameyang sblocca il match. Boateng ha la possibilità di riportare il match in pari ma si fa parare un rigore. I vice campioni d'Europa quindi colpiscono di nuovo con Sahin e Blaszczykowski e mettono al sicuro la gara. Il Leverkusen batte 2-1 l'Augsburg dopo essere passato in svantaggio: di Rolfes e Emre Can i gol della vittoria. Nelle altre gare successi del Mainz (contro l'Eintracht) e dell'Hoffenheim (4-1 contro l'Hannover in trasferta).
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Udinese, imbianchino sarà lo sponsor contro la Roma

UDINE - Sarà certamente uno spettacolo insolito vedere i campioni dell'Udinese giocare domani con una maglia sulla quale come main sponsor si leggerà "Michael Nino Imbianchino". Michael è infatti uno dei tre vincitori di 'Dacia Sponsor Day', il concorso con il quale Dacia, in collaborazione con Udinese Calcio, ha regalato la possibilità a piccoli imprenditori e professionisti di diventare main sponsor della squadra bianconera per un giorno. Michael Nino ha 26 anni, è di Villadossola (Verbabia), dove svolge l'attività di imbianchino, ed ha sempre avuto passione per il calcio giocando come difensore centrale in diverse squadre locali. Domani, nell'importante partita contro la capolista Roma di Rudi Garcia, Michael "scenderà in campo" con l'Udinese prendendo il posto di Dacia, main sponsor del club friulano, e vivendo da protagonista il più grande palcoscenico sportivo italiano. "Gioco in Promozione, nel Piedimulera - racconta Michael - Non ce l'ho fatta da giocatore e ora non posso credere di entrare in uno stadio di serie A da sponsor di una squadra come l'Udinese".
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Serie A Napoli, De Laurentiis su Benitez: Un bingo portarlo al Napoli

Written By Unknown on Jumat, 25 Oktober 2013 | 23.45

ROMA - Aurelio De Laurentiis promette nuovi acquisti per il Napoli. Lo fa ai microfoni di Radio Kiss Kiss annunciando l'arrivo di tre giocatori nella finestra di gennaio: «Comprerò un terzino, un difensore centrale e un centrocampista». Parole importanti quelle del n° 1 azzurro che ha come primo obiettivo quello di potenziare sempre la squadra partenopea. Poi l'attenzione si sposta su Rafael Benitez. Qui De Laurentiis non ha dubbi sottolineando le capacità del tecnico azzurro nel gestire la rosa a disposizione: «Con Benitez ho fatto bingo! Lo spagnolo è un teorico ma anche pratico, ha ridato sicurezza a Higuain facendolo partire dal 1' a Marsiglia. Zapata? Duvan ha fatto un gol meraviglioso e Benitez è stato bravo a farlo esordire in Champions League». Il presidente del Napoli si concentra poi sul prossimo impegno contro il Torino, appuntamento che i partenopei non possono sbagliare dopo il ko in casa della Roma: «I granata sono una grandissima squadra con giocatori interessanti e un allenatore che stimo molto. Dobbiamo stare molto attenti». Inevitabile anche un commento sulla Superlega, vecchio cavallo di battaglia di De Laurentiis: «Non possiamo non renderci conto che l'Europa League sia una competizione lunga e noiosa. Gli stadi sono vuoti. Facciamo invece una superlega: un campionato europeo tra i grandi club europei, che si alterna ai singoli campionati nazionali». Poi su Zuniga, recentemente operato a Roma al ginocchio: «Sono molto arrabbiato per l'infortunio di Zuniga, ma in questa vista non si finisce mai di imparare».
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Serie A Napoli, De Laurentiis: «Tre colpi a gennaio per il Napoli»

ROMA - Aurelio De Laurentiis promette nuovi acquisti per il Napoli. Lo fa ai microfoni di Radio Kiss Kiss annunciando l'arrivo di tre giocatori nella finestra di gennaio: «Comprerò un terzino, un difensore centrale e un centrocampista». Parole importanti quelle del n° 1 azzurro che ha come primo obiettivo quello di potenziare sempre la squadra partenopea. Poi l'attenzione si sposta su Rafael Benitez. Qui De Laurentiis non ha dubbi sottolineando le capacità del tecnico azzurro nel gestire la rosa a disposizione: «Con Benitez ho fatto bingo! Lo spagnolo è un teorico ma anche pratico, ha ridato sicurezza a Higuain facendolo partire dal 1' a Marsiglia. Zapata? Duvan ha fatto un gol meraviglioso e Benitez è stato bravo a farlo esordire in Champions League». Il presidente del Napoli si concentra poi sul prossimo impegno contro il Torino, appuntamento che i partenopei non possono sbagliare dopo il ko in casa della Roma: «I granata sono una grandissima squadra con giocatori interessanti e un allenatore che stimo molto. Dobbiamo stare molto attenti». Inevitabile anche un commento sulla Superlega, vecchio cavallo di battaglia di De Laurentiis: «Non possiamo non renderci conto che l'Europa League sia una competizione lunga e noiosa. Gli stadi sono vuoti. Facciamo invece una superlega: un campionato europeo tra i grandi club europei, che si alterna ai singoli campionati nazionali». Poi su Zuniga, recentemente operato a Roma al ginocchio: «Sono molto arrabbiato per l'infortunio di Zuniga, ma in questa vista non si finisce mai di imparare».
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Calciomercato Napoli, Zuniga: «Sogno Real-Barça ma ora sto bene al Napoli»

ROMA - Camilo Zuniga torna a parlare dopo l'operazione al ginocchio. L'esterno del Napoli racconta a Radio Caracol il suo stato d'animo dopo l'intervento alla gamba: «Avvertivo un fastidio dallo scorso 31 agosto, dalla partita col Chievo. Nell'ultima gara contro l'Arsenal il dolore è diventato forte e abbiamo deciso di intervenire. Tornerò ad allenarmi tra circa un mese, ma questa operazione è la scelta giusta per il mio futuro. Entrerò in campo quando mi sentirò al cento per cento, questo è un anno importante per me perché ci sarà anche il Mondiale». Mondiale che vedrà protagonista anche la sua Colombia: «Sono state belle le partite che hanno permesso alla mia Nazionale di partecipare ad un Mondiale, non accadeva da anni. Voglio arrivare nella migliore condizione possibile all'evento di Brasile».

SU ZAPATA E IL FUTURO - Zuniga dice la sua anche sul suo connazionale Zapata subito in evidenza in Champions contro il Marsiglia: «Sono molto contento per lui, ha segnato davvero un bel gol. Duvan si allena bene, come deve fare un grande professionista. A Napoli per ambientarsi può anche contare sull'ausilio mio e di Armero, siamo spesso assieme. In particolare, Pablo ha disputato un'ottima partita in Champions contro il Marsiglia, complimenti a lui». In chiusura un commento sul futuro: «A Napoli sto bene, sono contento, qui il calcio si vive come in Colombia. Sono in azzurro da cinque anni ed ho firmato un contratto per altri quattro. Barcellona? Squadre come il Real Madrid ed il Barcellona sono un sogno per tutti i calciatori, ma ribadisco sto bene a Napoli».


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Serie A Lazio, Lotito, blitz a Formello. Incontro con Petkovic

ROMA - Il pareggio con l'Apollon non lo ha soddisfatto e così stamane il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è presentato a Formello dove in nottata ha fatto ritorno e ha dormito la squadra proveniente da Cipro. Il patron è uscito dal centro sportivo intorno alle 13, scuro in volto, al termine di un confronto con i giocatori e il tecnico Petkovic. All'allenatore bosniaco servirà ora battere il Cagliari domenica sera per allontanare i fantasmi dalla sua panchina.
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Garcia: «Roma a Udine per vincere la nona di fila»

ROMA - Rudi Garcia non fa sconti. Nonostante le assenze di Totti e Gervinho il tecnico della Roma vuole continuare a stupire e a vincere: «Ho soluzioni e andiamo a Udine per vincere, come sempre. Noi senza Totti? È vero che abbiamo perso il capitano e quando una squadra perde il suo migliore giocatore non è una bella notizia, ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte e unito. Soprattutto possiamo giocare in tanti modi. C'è Marquinho che può giocare in attacco e possiamo mettere Pjanic più alto anche perché non possiamo giocare a centrocampo con gli stessi per 38 partite. Non esiste un vice Totti perché Francesco è unico ma possiamo sfruttare le caratteristiche di Borriello e degli altri giocatori. Ora vedremo se la rosa è abbastanza ampia perché per stare lassù bisogna avere anche un pizzico di fortuna. In attesa del ritorno del capitano e di Gervinho anche gli altri sono pronti, gente come Bradley e Taddei che si sono allenati bene. Anche i giovani si faranno trovare pronti; Ricci e Caprari devono prepararsi perché per loro è sempre il momento per entrare. Ljajic poco utilizzato? Abbiamo bisogno di lui per continuare ad essere il miglior attacco della Serie A. Lui può fare male alle difese. Il record delle nove partite consecutive della Juve di Capello? Queste situazioni non ci interessano, siamo concentrati su questa partita, non è importante il record, ma essere concentrati sul nostro gioco e sulla forza dell'Udinese. Cosa penso dei bianconeri? È tanto tempo che non perdono in casa e soprattutto hanno una buona forza generale, hanno Di Natale che è molto bravo e dovremmo stare attenti. Dobbiamo fare il nostro gioco. Cammino Roma? Non faccio mai tabelle perché si può sempre perdere con una squadra più debole e magari vincere con una più forte. Tutte le partite sono complicate e una partita stessa può cambiare improvvisamente. Non si possono fare previsioni guardando il calendario».
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Garcia: "Voglio vincere ma non penso ai record"


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Barzagli: «Voglio chiudere la carriera alla Juve»

TORINO - «Poter giocare per la Juventus è un privilegio per ogni calciatore. Ricordo ancora le emozioni provate il giorno dell'inaugurazione dello Juventus Stadium, un evento in cui è uscita tutta la storia di questa società, l'importanza di questa maglia prestigiosa e pesante al tempo stesso. Spero di poter chiudere qui la mia carriera». Così Andrea Barzagli a Filo Diretto a Jtv, la tv ufficiale bianconera.

SUL REAL MADRID - «Giocare al Bernabeu – ha detto Barzagli – dà una grande emozione, è uno stadio bellissimo e il Real è una grande squadra. Ma mercoledì abbiamo dimostrato che possiamo competere con loro. Al ritorno sappiamo di dover fare una grande partita, ma potremo contare anche sulla carica dei nostri tifosi che siamo sicuri sarà ancora più intensa. Il cammino in Champions si è fatto difficile ma sappiamo di potercela ancora fare a passare, soprattutto dopo la prestazione di Madrid».

SUL GENOA - «Sarà un'altra sfida importante, dobbiamo riconquistare tre punti prima possibile per dimenticare Firenze. Il Genoa ha cambiato da poco l'allenatore e credo verrà qui a difendersi. Il campionato è più aperto, con Roma e Napoli che si stanno rivelando rivali attrezzate. Inoltre noi sappiamo di dover migliorare, in queste partite abbiamo preso qualche gol di troppo. Non stiamo concedendo molto di più degli anni scorsi, dobbiamo solo limitare quegli errori personali che sono stati pochi nelle passate stagioni. Ma noi puntiamo molto al titolo, vincere il terzo Scudetto di fila sarebbe una cosa storica per noi giocatori e per il club».


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Serie A Genoa, Gasperini: «La Juve è forte come l'anno scorso»

GENOVA - Gian Piero Gasperini si è così espresso sull'episodio extra calcistico di Matuzalem, questa notte è stato fermato mentre guidava la sua Maserati Coupè sotto l'effetto di alcol (aveva superato il tasso alcolemico consentito per legge; patente ritirata e auto sequestrata): « Abbiamo saputo solo dopo l' allenamento quello che è accaduto, so che Matuzalem era insieme con la mamma e il fratello. Parleremo con lui con calma e poi valuteremo la situazione. Non è un fatto gravissimo». Solo domani il tecnico del Genoa annuncerà i nomi dei convocati per la sfida contro la Juventus.

SULLA JUVENTUS - Queste le dichiarazioni sulla squadra di Conte, prossima avversaria del Genoa (domenica pomeriggio, Juventus Stadium (ore 15) - «Quando incontri la Juve, non puoi mai sapere se è bene che abbia vinto o perso le gare precedenti. La Juve è sempre la Juve. È una squadra comunque forte, che sta bene ed è normale che il terzo anno, dopo due di successi, sia più complicata, ma io credo che questa squadra abbia le identiche potenzialità di quella degli anni passati».


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Roma, Florenzi: «Con Garcia meno lavoro che con Zeman»

Written By Unknown on Kamis, 24 Oktober 2013 | 23.45

giovedì 24 ottobre 2013

Il centrocampista giallorosso: «Grazie al tecnico francese siamo finalmente una squadra equilibrata»

ROMA - Il suo sogno è far parte della Nazionale che parteciperà ai Mondiali di calcio in Brasile, i suoi esempi: Totti e De Rossi. Assicura che prenderà al più presto il diploma di ragioneria e la sua fidanzata è una ragazza normale non una velina. Così il centrocampista della Roma Alessandro Florenzi, che parla di una squadra finalmente "serena ed equilibrata", si racconta a Radio2 che manderà in onda il servizio sabato mattina. "Dopo le vittorie vai in campo con un altro spirito, sei carico e certe cose vengono poi da sole - dice Florenzi - abbiamo intrapreso un cammino importante da quando è iniziato il campionato e volevamo riscattare quella sconfitta con la Lazio per i nostri tifosi". Merito anche di un allenamento più mirato: "Con Garcia ci alleniamo meno rispetto a Zeman - spiega ancora il centrocampista giallorosso - ma nonostante questo si vedono i risultati, che però passano sempre dal lavoro sul campo". Giocare bene nella Roma significa anche avere più chance di finire nel gruppo che Prandelli porterà ai Mondiali: "sono tra i 28-30 giocatori che il mister prende in considerazione - confida Florenzi - ma so che ne porterà solo 23. Ora sta a me metterlo in difficoltà, ogni volta che posso, in tutte le partite che giocherò con la nazionale e con la Roma. Però la decisione finale spetta a lui". Su una cosa non ha dubbi: in una finale del Mondiale con i rigori ad oltranza, non si tirerebbe indietro: "I rigori si tirano sempre. Magari si segnano o si sbagliano ma si tirano sempre". Due parole anche sulla sua vita privata: "la mia ragazza è una persona comune, una studentessa non una velina" e poi "vorrei prendere il diploma al più presto, mi manca solo l'ultimo anno di ragioneria".

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Thohir: «Inter, Ventola il mio giocatore preferito»

MILANO - "Ciao tifosi dell'Inter, see you soon". Lo ha detto Erick Thohir in un brevissimo video-messaggio trasmesso da Mediaset. Un "arrivederci a presto" da Giacarta con cui il magnate indonesiano ha voluto salutare i sostenitori nerazzurri.

SU MORATTI E VENTOLA - "La cosa più importante per me è creare una buona relazione con Moratti, c'è già, ma voglio continuare a coltivarla - ha detto ancora Thohir -. Ci scambiamo messaggi durante le partite: io le seguo quando in Indonesia sono le due di notte, stando attento a non svegliare chi dorme in casa, specialmente i miei figli. Uno di loro è juventino e mi attacca adesivi bianconeri sulla macchina, ma cosa devo dirgli? Sono un uomo aperto". Riguardo Mazzarri il nuovo socio di maggioranza ammette di non averlo "ancora incontrato, come non ho visto ancora alcun giocatore dell'Inter. Sono comunque soddisfatto di come sta gestendo la squadra, mi piace molto il gioco di quest'anno". Il giocatore preferito della storia del club è invece Nicola Ventola. "Perché? Sono tutti bravi a tifare Rummenigge, altra cosa è conoscere bene gli altri", è la risposta di Thohir.


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Serie A, Lotito: «Tutor Balotelli? Alla Lazio non servono»

ROMA - "Un tutor per Balotelli? Sembra che uno ha l'accompagno e poi gli danno pure la pensione. Al di là del tutor io alcune scelte sui giocatori le faccio in fase preventiva. Alcuni giocatori io non li acquisisco perché per venire alla Lazio occorrono tre prerogative: potenzialità atletico-agonistiche, moralità, e compatibilità economico-finanziarie". Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, commenta la scelta del Milan di affidare all'attaccante Mario Balotelli un tutor che ne controlli i comportamenti. Un'opzione che il patron biancoceleste non ritiene possibile nel suo club, ma che comunque non serve ai giocatori laziali. "Noi da diversi anni abbiamo accompagnato crescita dei giocatori attraverso una serie di insegnamenti – ricorda il patron, a margine della presentazione del Bilancio Sociale Figc 2013 svoltasi stamane presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri - e ho sempre ricevuto plausi per la correttezza, la disponibilità e la sensibilità dei miei calciatori, questo mi fa piacere".

SULLA LAZIO - "A Bergamo non abbiamo raccolto quanto avremmo meritato per una disattenzione. Bisogna però assumere un atteggiamento più operaio e meno generalizio. A prescindere dalle potenzialità della squadra nel calcio bisogna essere un gruppo coeso, determinato, volitivo e con spirito di sacrificio ed umiltà". Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, commentando la situazione della squadra di Petkovic, reduce dal ko con l'Atalanta e chiamata oggi a una risposta sul campo del Apollon Limassol, in Europa League. "Nel momento in cui si assumono certe posizioni, come successo domenica, si rischia di avere un tracollo – ha evidenziato il patron, a margine della presentazione del Bilancio Sociale 2013 svoltasi oggi a Roma -: cosa che è accaduta visto che siamo usciti sconfitti quando pensavamo di uscirne vincitori". Tutti stretti attorno a Petkovic? "Tutti stretti intorno a tutti noi stessi, dall'allenatore al direttore sportivo al management ed in particolar modo alla squadra – ha risposto il numero uno biancoceleste - che deve capire l'importanza e la responsabilità che ha soprattutto a tutela della migliaia e migliaia di tifosi che la seguono anche in condizioni avverse"

SUL RAZZISMO - 'Settorializziamo ulteriormente gli stadi": è la proposta del presidente della Lazio, Claudio Lotito, per arginare quei tifosi che con comportamenti discriminatori obbligano gli organi di giustizia sportiva a chiudere i vari settori occupati. "Ho fatto una proposta – dice il patron a margine della presentazione del Bilancio Sociale 2013 svoltasi oggi a Roma - di settorializzare ulteriormente lo stadio per andare a circoscrivere in modo definito quelle porzioni di settore che determinano questi atteggiamenti non in linea con i valori dello sport". A partire dalle curve che, secondo Lotito, dovrebbero essere divise a spicchi per favorire l'identificazione degli autori dei cori discriminatori. "La curva – spiega il presidente - raccoglie diecimila persone ma normalmente i comportamenti scorretti sono riferiti sempre a 100 o 200 persone. Mi sembra giusto tutelare quelle persone che vanno allo stadio per vedere la partita e non per creare disordine. Quella sparuta minoranza che si rende protagonista di questi episodi, invece, deve essere messa in condizione di non poter ripetere più questi atteggiamenti".


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Florenzi: «Con Garcia meno lavoro che con Zeman»

giovedì 24 ottobre 2013

Il centrocampista giallorosso: «Grazie al tecnico francese siamo finalmente una squadra equilibrata»

ROMA - Il suo sogno è far parte della Nazionale che parteciperà ai Mondiali di calcio in Brasile, i suoi esempi: Totti e De Rossi. Assicura che prenderà al più presto il diploma di ragioneria e la sua fidanzata è una ragazza normale non una velina. Così il centrocampista della Roma Alessandro Florenzi, che parla di una squadra finalmente "serena ed equilibrata", si racconta a Radio2 che manderà in onda il servizio sabato mattina. "Dopo le vittorie vai in campo con un altro spirito, sei carico e certe cose vengono poi da sole - dice Florenzi - abbiamo intrapreso un cammino importante da quando è iniziato il campionato e volevamo riscattare quella sconfitta con la Lazio per i nostri tifosi". Merito anche di un allenamento più mirato: "Con Garcia ci alleniamo meno rispetto a Zeman - spiega ancora il centrocampista giallorosso - ma nonostante questo si vedono i risultati, che però passano sempre dal lavoro sul campo". Giocare bene nella Roma significa anche avere più chance di finire nel gruppo che Prandelli porterà ai Mondiali: "sono tra i 28-30 giocatori che il mister prende in considerazione - confida Florenzi - ma so che ne porterà solo 23. Ora sta a me metterlo in difficoltà, ogni volta che posso, in tutte le partite che giocherò con la nazionale e con la Roma. Però la decisione finale spetta a lui". Su una cosa non ha dubbi: in una finale del Mondiale con i rigori ad oltranza, non si tirerebbe indietro: "I rigori si tirano sempre. Magari si segnano o si sbagliano ma si tirano sempre". Due parole anche sulla sua vita privata: "la mia ragazza è una persona comune, una studentessa non una velina" e poi "vorrei prendere il diploma al più presto, mi manca solo l'ultimo anno di ragioneria".

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Roma, Florenzi: «Roma più serena, il merito è di mister Garcia»

giovedì 24 ottobre 2013

Il centrocampista giallorosso: «Grazie al tecnico francese siamo finalmente una squadra equilibrata»

ROMA - Il suo sogno è far parte della Nazionale che parteciperà ai Mondiali di calcio in Brasile, i suoi esempi: Totti e De Rossi. Assicura che prenderà al più presto il diploma di ragioneria e la sua fidanzata è una ragazza normale non una velina. Così il centrocampista della Roma Alessandro Florenzi, che parla di una squadra finalmente "serena ed equilibrata", si racconta a Radio2 che manderà in onda il servizio sabato mattina. "Dopo le vittorie vai in campo con un altro spirito, sei carico e certe cose vengono poi da sole - dice Florenzi - abbiamo intrapreso un cammino importante da quando è iniziato il campionato e volevamo riscattare quella sconfitta con la Lazio per i nostri tifosi". Merito anche di un allenamento più mirato: "Con Garcia ci alleniamo meno rispetto a Zeman - spiega ancora il centrocampista giallorosso - ma nonostante questo si vedono i risultati, che però passano sempre dal lavoro sul campo". Giocare bene nella Roma significa anche avere più chance di finire nel gruppo che Prandelli porterà ai Mondiali: "sono tra i 28-30 giocatori che il mister prende in considerazione - confida Florenzi - ma so che ne porterà solo 23. Ora sta a me metterlo in difficoltà, ogni volta che posso, in tutte le partite che giocherò con la nazionale e con la Roma. Però la decisione finale spetta a lui". Su una cosa non ha dubbi: in una finale del Mondiale con i rigori ad oltranza, non si tirerebbe indietro: "I rigori si tirano sempre. Magari si segnano o si sbagliano ma si tirano sempre". Due parole anche sulla sua vita privata: "la mia ragazza è una persona comune, una studentessa non una velina" e poi "vorrei prendere il diploma al più presto, mi manca solo l'ultimo anno di ragioneria".

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Ronaldo: Per Totti cambierei il calendario

SANREMO - "Mi auguro che questa nuova Inter sia sempre l'Inter che vogliamo tutti vedere: forte e che fa appassionare la gente". Lo ha detto Ronaldo, riferendosi al passaggio della proprietà tra Moratti e Thohir, oggi al Casinò di Sanremo per un torneo di poker. "La passione di Moratti è e sarà sempre l'Inter, ma in affari bisogna pensare con un'altra testa. Lui ha speso tantissimo ed è giusto che si riprenda qualcosa". Il brasiliano ha parlato anche dell'eterna giovinezza di Totti. "Io sono arrivato lontanissimo: ho iniziato a 16 anni e chiuso la carriera a 34. Certo Totti è arrivato più lontano ma per fortuna sua non ha avuto lesioni gravi. Arriva un momento che il corpo ti chiede per l'amor di Dio di smetterla. Bisognerebbe rivedere il calendario, per far sì che i calciatori non giochino troppe partite all'anno così i campioni durano più a lungo". IO ALLENATORE? MAI. MEGLIO DIRIGENTE - Ronaldo ha parlato anche del suo futuro, vedendosi dirigente sportivo ma non allenatore. "L'allenatore non lo farò mai perché la routine è stata durissima. Vent'anni da calciatore sono lunghi e tornare come allenatore significherebbe tornare alla stessa routine e anche peggio. Poi un allenatore deve guardare anche le brutte partite e quelle io non voglio vederle. Dirigente? Ora occupo un ruolo molto importante in Brasile, sono nel comitato organizzativo del Mondiale e ho imparato tanto. È un mestiere che mi piace".
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Ligue 1, Platini boccia lo sciopero: «Con quegli stipendi...»

giovedì 24 ottobre 2013

Il Presidente dell'Uefa: «Con i soldi che prendono, dei giocatori che fanno sciopero di sicuro faranno parlare di loro...»

PARIGI - "Con gli stipendi che prendono, dei calciatori che fanno sciopero di sicuro faranno parlare di loro...": lo dice il presidente Uefa Michel Platini, intervistato da Canal+Sport sullo sciopero indetto dalla Lega calcio francese per protestare contro la supertassa al 75% voluta da Hollande. Alla domanda se questo sciopero sia una buona cosa, Platini ha risposto: "Assolutamente no. Non esistono molti scioperi che vengano capiti dal pubblico. In ogni caso non so, ormai non passo più tanto tempo in Francia".

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MotoGp, Rossi ricorda "Sic"

Written By Unknown on Rabu, 23 Oktober 2013 | 23.45

ROMA - «Oggi sono due anni senza quel patacca del Sic, pilota di meraviglioso talento e grande amico. #58 sempre nel cuore». Valentino Rossi ricorda su Twitter l'amico Marco Simoncelli, nel giorno del secondo anniversario della sua morte, a Sepang. Era il 23 ottobre del 2011 quanto il "Sic" perse il controllo della moto un giro e mezzo dopo il via del Gp di Malesia. Da dietro arrivarono Colin Edwards e Rossi che lo centrano in pieno. A seguito della richiesta di tifosi e appassionati, il 2 novembre 2011 è stato deciso di intitolare il Misano World Circuit alla sua memoria.


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Napoli, Hamsik: Champions? Sarà battaglia fino alla fine

mercoledì 23 ottobre 2013

Il centrocampista del Napoli: «Penso che ci giocheremo la qualificazione nell'ultima gara contro l'Arsenal»

NAPOLI - Marek Hamsik, sul suo sito personale, commenta la vittoria del Napoli contro il Marsiglia in Champions League: «Abbiamo dimostrato di poter fare grandi prestazioni. A Marsiglia abbiamo vinto meritatamente, giocando bene soprattutto nel primo tempo. Abbiamo dettato il ritmo fin dal primo minuto. È stato importante andare al riposo in vantaggio. I padroni di casa hanno dato tutto fino alla fine: la prova che anche il Marsiglia ha qualità». Il centrocampista slovacco poi parla delle prospettive nel girone: «Sarà una battaglia per qualificarsi. Ho la sensazione che tutto si deciderà nelle ultime sfide. Noi ospiteremo l'Arsenal mentre il Dortmund giocherà a Marsiglia».

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Petkovic carica la Lazio: Il brutto momento passerà

mercoledì 23 ottobre 2013

Il tecnico biancoceleste alla vigilia della sfida di Europa League con l'Apollon: «Non sono preoccupato, so come stiamo lavorando. Rimaniamo attaccati a tutti gli obiettivi»

NICOSIA- Vladimir Petkovic parla alla vigilia della sfida di Europa League con l'Apollon. Il tecnico della Lazio carica la squadra e respinge al mittente le accuse di crisi: «L'Apollon non è una piccola squadra. È un avversario tosto e noi siamo qui per fare risultato. Non sono preoccupato, so come stiamo lavorando. È solo un momento, passerà. Sono sereno, lo sto dimostrando anche davanti alla squadra. Contro l'Atalanta non meritavamo la sconfitta, paghiamo ogni piccolo errore. Dobbiamo essere più determinati, in casa e fuori. Europa League prioritaria? No, lottiamo per tutti gli obiettivi, rimaniamo attaccati ad ogni competizione. Mancano i punti, ma le ultime prestazioni non meritavano il risultato ottenuto».

LEDESMA
- "Sembra che ci dobbiamo auto convincere che la Coppa Italia ci abbia fatto male, che abbiamo la pancia piena. Questa è una cosa brutta, non è una bella cosa da dire. La verità è che queste critiche nascono dai risultati negativi. Dobbiamo continuare a lavorare per aiutare questa società a crescere. Prendiamoci le nostre responsabilità e togliamoci da torno una volta per tutte il discorso della Coppa Italia". Con queste parole, da Cipro, dove la Lazio domani giocherà contro l'Apollon Limassol, il vice capitano, Cristian Ledesma, zittisce le voci che parlano di una squadra sazia dopo la vittoria della Coppa Italia della scorsa stagione. "Dobbiamo lavorare, non ci sono segreti – dice il centrocampista in merito al momento no -. Non dobbiamo entrare in confusione, come si sta cercando di fare. I punti mancano perché non siamo stati abbastanza bravi. Dobbiamo trovare continuità, i punti arriveranno. Non gioco molto? Sono sereno - conclude -. Non è la prima volta che vado in panchina. A nessuno piace starci, ma sono sereno. La cosa più importante è la maglia, dobbiamo lasciare da parte i discorsi individuali".

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Serie A Roma, Balzaretti: Grazie a Garcia tutti credono nel gruppo

ROMA - "E' stato bravo in ritiro a fare un certo tipo di lavoro, lì è stata creata la base di queste vittorie" Federico Balzaretti elogia Rudi Garcia durante un'intervista con i tifosi in videochat su AS Roma Membership. "Ha convinto alcuni ragazzi a rimanere ed è riuscito a far sì che tutti credessero nel gruppo. Nel calcio c'è poco da inventarsi, lui fa cose semplici ma quello che dice poi lo mette in pratica".

L'esterno giallorosso autore del primo gol al derby dello scorso 22 settembre, non nasconde la sua soddisfazione per aver segnato ai rivali di sempre: "Sbloccare la partita in un momento così è stato importante, sapevamo cosa ci portavamo dietro, è stato bellissimo festeggiare con la Curva", senza però scordare la finale di Coppa Italia persa il 26 maggio sempre contro la Lazio: "Quella partita ha lasciato un segno indelebile, abbiamo toccato il fondo. E' stato pesante quel senso di rabbia, quella partita non si cancellerà, però servirà a godersi le grandi gioie". Senso di rabbia che però ha permesso a Totti e compagni di reagire: "Non è facile spiegare un cambiamento radicale, la serietà sul lavoro c'è sempre stata, non mi spiegavo perché i risultati non arrivassero, il valore morale della squadra è alto ed era frustrante non tramutare il lavoro sul campo. Ora è gratificante mettere in pratica gli allenamenti, così come far felici tutti, società, tifosi, noi stessi. Tutti siamo la Roma"

Si avvicina la trasferta di Udine e la Roma dovrà fare a meno del capitano : "Sappiamo tutti quello che dà Francesco, ma la nostra rosa è completa e stiamo dimostrando la forza del gruppo".


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Dalla Francia: «Honda è un giocatore del Milan»

ROMA - Secondo quanto riportato da l'"Equipe", Keisuke Honda è un nuovo giocatore del Milan dopo l'accordo contrattuale trovato con il club rossonero. Il giapponese, al centro di un lungo braccio di ferro tra il Milan ed il Cska Mosca la scorsa estate, sarà a disposizione di Allegri già a partire da gennaio. Honda avrebbe firmato un contratto di quattro anni e mezzo.
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Serie A Lazio, Ledesma: «L'unico segreto per risalire è lavorare»

 ROMA - "Sembra che ci dobbiamo auto convincere che la Coppa Italia ci abbia fatto male, che abbiamo la pancia piena. Questa è una cosa brutta, non è una bella cosa da dire. La verità è che queste critiche nascono dai risultati negativi. Dobbiamo continuare a lavorare per aiutare questa società a crescere. Prendiamoci le nostre responsabilità e togliamoci da torno una volta per tutte il discorso della Coppa Italia". Con queste parole, da Cipro, dove la Lazio domani giocherà contro l'Apollon Limassol, il vice capitano, Cristian Ledesma, zittisce le voci che parlano di una squadra sazia dopo la vittoria della Coppa Italia della scorsa stagione. "Dobbiamo lavorare, non ci sono segreti – dice il centrocampista in merito al momento no -. Non dobbiamo entrare in confusione, come si sta cercando di fare. I punti mancano perché non siamo stati abbastanza bravi. Dobbiamo trovare continuità, i punti arriveranno". "Non gioco molto? Sono sereno - conclude -. Non è la prima volta che vado in panchina. A nessuno piace starci, ma sono sereno. La cosa più importante è la maglia, dobbiamo lasciare da parte i discorsi individuali".
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Real-Juve, carica Agnelli: «Stasera crediamoci»

TORINO - Agnelli carica la Juve in vista della sfida di questa sera contro il Real Madrid: «Crediamoci». Un post affidato ai social network, invasi da ieri dai messaggi dei tifosi bianconeri alcuni dei quali hanno scelto di viaggiare in Spagna. Le voci raccolte dal Corriere dello Sport.it direttamente in Spagna in questo servizio:
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Cartellino Viola a Campedelli ma salta premiazione

Written By Unknown on Selasa, 22 Oktober 2013 | 23.45

FIRENZE - La giuria del Cartellino Viola, iniziata varata dalla Fiorentina per premiare i migliori gesti di fair play nel calcio, ha deciso di conferire il premio per il mese di settembre 2013 al presidente del Chievo Luca Campedelli per la comprensione mostrata nei confronti di una scelta arbitrale che, annullando per un fuorigioco inesistente un gol valido di Paloschi per il momentaneo vantaggio di 2-1, ha penalizzato la sua squadra che poi fu sconfitta dalla Juventus. Nell'occasione Campedelli, a fine gara, si recò nello spogliatoio del guardalinee per rincuorarlo dell'errore commesso. Il presidente del Chievo, si legge sul sito ufficiale del club viola, ha poi rifiutato di prendere parte alla premiazione del Cartellino Viola per un gesto che lui considera "doveroso" e "normale". Una considerazione che, fa sapere la giuria, avvalora ancora di più la scelta di premiarlo per il fair play.
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F1 Ferrari, Alonso twitta casco record

NEW DELHI – Il Gp d'India potrebbe consegnare a Vettel il quarto titolo iridato consecutivo, ma al Buddh International Circuit di New Delhi i riflettori saranno tutti per Fernando Alonso, che sfoggerà un casco celebrativo dei punti record conquistati in carriera, ben 1.571.

GRAZIE - Il pilota della Ferrari ha svelato in parte su twitter i dettagli del casco: sul retro un evidente '1.571', come i punti conquistati finora, poi un messaggio alle squadre per le quali ha corso in questi anni: «Tre scuderie mi hanno dato l'opportunità di fare il record di punti in F1. 1571 Grazie!».
Per la cronaca, si tratta della Renault – con la quale ha vinto due mondiali – della McLaren e della Ferrari. Nei ringraziamenti manca la Minardi, con la quale debuttò nel circo della F1, ma solamente perché non riuscì mai ad andare in zona punti, conquistando come miglior risultato un decimo posto.

SCHUMI - Sul numero di punti conquistati, Alonso precede un mostro sacro come Michael Schumacher, che si è fermato a 1.566, anche se ad onor del vero quando correva il tedesco si assegnavano 10 punti a vittoria, e non 25 come accade oggi.


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Ferguson esalta Lippi: «È stato il mio modello»

LONDRA (INGHILTERRA) - Dalla lite con Keane ai capricci di Wayne Rooney, la stima per la Juventus di Lippi e i vini di Mancini, l'offerta a Maldini e il no all'Inghilterra. Ma più che la storia di uno degli allenatori più vincenti di sempre l'ultima autobiografia di Sir Alex Ferguson assomiglia ad un saggio accademico sulla leadership, su come gestire un gruppo di giovani milionari, non rinunciando mai a controllo e autorità. "Un capo non deve mai lasciarsi intimidire da chi si trova dinanzi, né dal suo status né dai suoi successi. Bisogna sempre mantenere il controllo della situazione attraverso un gruppo di persone fidate che faccia rispettare una certa disciplina", la ricetta di Ferguson. È un capolavoro irripetibile di longevità, e successo la sua carriera sulla panchina dell'Old Trafford: 27 anni per accumulare 38 trofei compresi un mondiale per club, due Champions League e 13 Premier League. Nessuno come lui, in Inghilterra e non solo. "Negli anni '90 eravamo già la squadra più forte in Inghilterra ma ci mancava la conferma internazionale. In quegli anni la Juventus di Lippi era un modello per me. E quando finalmente siamo riusciti a batterla, vincendo al Delle Alpi nel '99 per noi è stata una conferma importante".

L'ADDIO AL MANCHESTER - Lo scorso maggio, con una decisione a sorpresa, Ferguson si è ritirato per svolgere il ruolo di direttore/ambasciatore dello United. Un nuovo incarico che lo appaga pienamente. "Non ho nessun rimpianto, ho preso la decisione giusta nel momento giusto - le parole di Ferguson davanti ad una platea di giornalisti provenienti da tutto il mondo -. Non ho nessuna intenzione di tornare ad allenare, né lo United né tanto meno altre squadre". Come prima non era mai stato tentato di lasciare lo United. "Una volta mi ha cercato il Chelsea, per due volte la Fa mi ha offerto la panchina dell'Inghilterra. Mi sono bastati dieci secondi per dire di no. Poi proprio l'Inghilterra...come sarei potuto tornare in Scozia..". Smentita ogni ipotesi di clamoroso ritorno, Sir Alex ribadisce pieno sostegno al suo successore, David Moyes, alle prese con un avvio di stagione problematico. "Se c'è una squadra che può vincere il titolo con un simile ritardo in classifica è il Manchester United. E sono contento che (Wayne) Rooney sia tornato alla sua migliore forma". Parole di riconciliazione dopo mesi di gelo seguiti alla richiesta di Wazza, la seconda a distanza di tre anni, di essere ceduto. "Lo scorso anno non lo facevo giocare sempre perché non era in condizione, ma Wayne è un fantastico giocatore che può sempre fare la differenza quando sta bene". Rivelata l'ammirazione per Paolo Maldini ("Una volta ho chiesto a suo padre Cesare se c'erano possibilità che lasciasse il Milan, mi ha risposto di no"), Ferguson non si è sottratto alle domande scomode sulle grandi liti con David Beckham e Roy Keane. Ma se con Becks è tornato il sereno dopo i lancio dello scarpino, con l'irlandese la tensione resta palpabile. "Keane non ha accettato il trascorrere degli anni. E poi ci ha accusato di averlo scaricato. La verità è che voleva un pretesto perché noi gli facessimo causa per portarci in tribunale e arringarci contro i tifosi. Ma non gli abbiamo dato questo privilegio". Decisamente più conciliante il ritratto di Beckham. "È sempre stato un grandissimo atleta con tanta voglia di migliorare. Poi si è innamorato di Victoria e il calcio non è più stato una sua priorità. A quel punto abbiamo deciso di cederlo al Real Madrid. Non ho mai capito la scelta di andare a giocare per i LA Galaxy. Ma ha saputo reinventarsi di nuovo quando ha giocato per il Milan e il Paris Saint Germain. Comunque non posso che avere stima per lui, è un'icona in tutto il mondo e ha avuto tanto successo". Il presente di Ferguson si divide tra i campi di golf, le visite a cantine di vini in Italia e in Francia ("Il miglior vino me lo portava Mancini, splendide bottiglie di Sassicaia") e il calcio in tv: "Mi piace molto guardare la Bundesliga, è un calcio ben organizzato con gli stadi pieni e molto spettacolo. E Guardiola è un allenatore fantastico con una personalità magnifica".


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Champions League Juve, Conte: «La sfida con il Real Madrid ci darà grandissime motivazioni»

MADRID (SPAGNA) - Antonio Conte è pronto a ripartire dopo il ko contro la Fiorentina. Il tecnico bianconero, direttamente dal Bernabeu, indica la strada per tornare a percorrere il cammino bruscamente interrotto al Franchi: «A Firenze è successo qualcosa di imponderabile, nel calcio queste cose succedono. I numeri dicono che creiamo tanto. La sfida contro il Real Madrid ci dà grandissimi stimoli e motivazioni. Giocheremo la nostra partita al Bernabeu contro una delle squadre più titolate al mondo. Per noi sarà una gara dura e difficile, ma sarà soprattutto una occasione per dare tutti noi stessi. Dovremo saper soffrire, ma dovremo anche essere capaci di fare male. Rispettiamo il Real, ma non abbiamo nessuna paura. Andremo in campo consci della nostra forza». Conte però crede anche che il match del Bernabeu non sarà decisivo ai fini della qualificazione: «Il risultato di domani non dirà nulla sulla qualificazione, che si vinca o si perda. Rimarranno ancora tre gare. Fatto sta che però dobbiamo dimostrare di essere all'altezza di questo palcoscenico, non a parole ma sul campo. Il Real è pericolosissimo e fortissimo perché ha giocatori incredibili. Dobbiamo stare attenti, visto che in due gare hanno già segnato 10 gol».

SU LLORENTE E BUFFON - Poi Conte risponde a chi gli chiede del possibile impiego di Llorente, uno dei candidati al ruolo di titolare: «Llorente sta bene, è a disposizione e fa parte della rosa dei giocatori che potrei scegliere domani». Il capo allenatore della Juventus però vuole soprattutto difendere i suoi giocatori e da questo punto di vista Buffon è il primo al quale il tecnico fa riferimento: «Gigi è un campione come calciatore e come uomo e per me è una certezza e lo sarà sempre. Momenti particolari possono capitare a tutti, ma Gigi è un campione sotto tutti i punti di vista, sportivo e umano. Quest'ultimo aspetto è quello che mi interessa di più». C'è spazio anche per una battuta su Tevez: «L'argentino ha avuto un impatto molto positivo, è un esempio per la qualità e per l'impegno che mette in ogni occasione». Inevitabile anche un commento sull'ex tecnico della Juve Ancelotti che oggi Conte ritrova come collega ma che in passato è stato anche il suo allenatore: «Voglio fare i miei complimenti ad Ancelotti per la sua straordinaria carriera, è stato bello averlo come allenatore».

CONTE: «BLACK OUT? IL MILAN CI HA PERSO UNA CHAMPIONS» - «Pensiamo a fare una grandissima partita. Sarà una gara che regalerà stimoli ed emozioni, io non dovrò dare la carica, non ci sarà bisogno. Noi abbiamo studiato il Real in questi giorni, abbiamo visto la loro forza d'urto. Ci sarà anche da difendersi e da mettere in campo tanto sacrificio. Speriamo di avere ordine, organizzazione e coraggio. Il quarto d'ora di black out con la Fiorentina? E' il calcio, è una cosa che può capitare. E' già accaduto anche al Milan di perdere una Champions in questo modo. Spiace perchè al Franchi si era vista la migliore Juve della stagione», ha detto Conte ai microfoni di Sky Sport 24.


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Champions League Juve, Conte: «Juve senza paura. Vogliamo far male al Real Madrid»

MADRID (SPAGNA) - Antonio Conte è pronto a ripartire dopo il ko contro la Fiorentina. Il tecnico bianconero, direttamente dal Bernabeu, indica la strada per tornare a percorrere il cammino bruscamente interrotto al Franchi: «A Firenze è successo qualcosa di imponderabile, nel calcio queste cose succedono. I numeri dicono che creiamo tanto. La sfida contro il Real Madrid ci dà grandissimi stimoli e motivazioni. Giocheremo la nostra partita al Bernabeu contro una delle squadre più titolate al mondo. Per noi sarà una gara dura e difficile, ma sarà soprattutto una occasione per dare tutti noi stessi. Dovremo saper soffrire, ma dovremo anche essere capaci di fare male. Rispettiamo il Real, ma non abbiamo nessuna paura. Andremo in campo consci della nostra forza». Conte però crede anche che il match del Bernabeu non sarà decisivo ai fini della qualificazione: «Il risultato di domani non dirà nulla sulla qualificazione, che si vinca o si perda. Rimarranno ancora tre gare. Fatto sta che però dobbiamo dimostrare di essere all'altezza di questo palcoscenico, non a parole ma sul campo. Il Real è pericolosissimo e fortissimo perché ha giocatori incredibili. Dobbiamo stare attenti, visto che in due gare hanno già segnato 10 gol».

SU LLORENTE E BUFFON - Poi Conte risponde a chi gli chiede del possibile impiego di Llorente, uno dei candidati al ruolo di titolare: «Llorente sta bene, è a disposizione e fa parte della rosa dei giocatori che potrei scegliere domani». Il capo allenatore della Juventus però vuole soprattutto difendere i suoi giocatori e da questo punto di vista Buffon è il primo al quale il tecnico fa riferimento: «Gigi è un campione come calciatore e come uomo e per me è una certezza e lo sarà sempre. Momenti particolari possono capitare a tutti, ma Gigi è un campione sotto tutti i punti di vista, sportivo e umano. Quest'ultimo aspetto è quello che mi interessa di più». C'è spazio anche per una battuta su Tevez: «L'argentino ha avuto un impatto molto positivo, è un esempio per la qualità e per l'impegno che mette in ogni occasione». Inevitabile anche un commento sull'ex tecnico della Juve Ancelotti che oggi Conte ritrova come collega ma che in passato è stato anche il suo allenatore: «Voglio fare i miei complimenti ad Ancelotti per la sua straordinaria carriera, è stato bello averlo come allenatore».


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Champions Juve, Chiellini: «Contro il Real sarà vietato sbagliare»

martedì 22 ottobre 2013

Il difensore della Juve parla alla vigilia della sfida di Champions contro le merengues: «Non hanno solo Bale e Ronaldo, il Real fa paura per il collettivo. Vogliamo fare bella figura e non dovremo più commettere errori difensivi»

MADRID - «Abbiamo fatto degli errori difensivi, ma stiamo lavorando duro per correggerli e siamo certi di ricominciare come in passato». Così Giorgio Chiellini suona la carica ai suoi compagni in conferenza stampa, seduto accanto al tecnico Antonio Conte. La sua Juve è chiamata ad un'impresa in Champions: fermare il grande Real Madrid di Ancelotti nella sua casa, al Santiago Bernabeu. Non esattamente una passeggiata. «Li rispettiamo, ovviamente. Loro  sono una potenza del calcio ma vogliamo dimostrare che possiamo fare bella figura in questo stadio dove tutti soffrono - ha proseguito il difensore -. Il Real Madrid non è solo Bale e Ronaldo, sarebbe riduttivo parlare solo di loro. Tutti i singoli della squadra merengue sono fortissimi e per noi non sarà facile fronteggiarli. Partite come questa possono tirare fuori il meglio e dare una svolta in positivo, bisogna volerlo fortemente!».

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Serie A Udinese, Guidolin: «Io ad un passo dalla Roma? Non si può dire»

UDINE - L'Udinese domenica pomeriggio allo stadio Friuli incontrerà l'attuale prima della classe: la Roma di Rudi Garcia. Oggi si è tenuta la conferenza stampa di Francesco Guidolin che ha parlato di aspetti di 'casa sua' ma anche della squadra di Garcia che sta impressionando per rendimento di risultati non solo sul piano del gioco. Guidolin rivela: «La Roma mi hai mai cercato? Non si può dire» Poi sui singoli giallorossi: «Benatia è cresciuto con noi ed è arrivato a Roma con un entusiasmo straordinario. È un giocatore solido e tenace e, insieme a Strootman, ha portato sano pragmatismo in un gruppo ricco di qualità. Ora la Roma è un giocattolo perfetto che unisce qualità e quantità. Il tutto condito dall'inevitabile esplosione di Pjanic e dall'esuberanza di Florenzi». Mister Guidolin vuole fare una precisazione in merito alla situazione attuale vissuta dal club bianconero: «Sappiamo che quello che stiamo producendo non è sufficiente per ottenere risultati importanti e che dobbiamo migliorare velocemente. Se pensiamo che questa squadra debba arrivare terza, quarta o quinta in classifica allora, è vero, siamo lontanissimi dall'obiettivo, ma se ci caliamo nella nostra dimensione il ragionamento si fa più lineare. Dobbiamo lottare per un obiettivo: i 40 punti. A San Siro ho visto segnali positivi, ma troppo pochi. Non vedo confusione, nel calcio bisogna sempre dimostrare qualcosa e non pensare di averla già dimostrata. Muriel? Paga la preparazione deficitaria degli ultimi dieci giorni. Non ha giocato un minuto con la propria selezione ed è tornato in Italia 24 ore prima della gara con il Milan».


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Pellè in museo Feyenoord: dona pallone, gel e pettine

Written By Unknown on Senin, 21 Oktober 2013 | 23.45

ROMA - Un impatto devastante quello di Graziano Pellè al Feyenoord. L'attaccante italiano si è reso assoluto proagonista con la maglia della squadra olandese fin dal suo arrivo nel 2012, e adesso vanta una media-gol impressionante: 37 gol in 39 partite. Un ruolino di marcia che gli ha valso un riconoscimento speciale da parte della dirigenza, che ha deciso di riservargli uno spazio nel museo del club all'interno dello stadio De Kuip.

LOOK ALLA PELLE' - Un bel successo per Pellè, alla sua seconda esperienza in Olanda dopo quella con l'AZ Alkmaar. Per l'occasione il giocatore ha donato al museo il pallone con il quale ha realizzato la sua prima tripletta col Feyenoord. In più, nell'angolo dedicato a Pellè si potranno trovare, sempre donati dall'attaccante pugliese, un pettine e un barattolo di gel, strumenti indispensabili per il 'look alla Pellè' che ora va molto di moda tra i giovani di Rotterdam.


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Maradona: Gesto ombrello non ha offeso nessuno

NAPOLI - Il gesto dell'ombrello, fatto ieri da Maradona durante la trasmissione di Fabio Fazio 'Che tempo che fa', "non voleva essere offensivo ma solo satirico, in risposta all'ennesimo agguato tentato venerdì sera davanti a mia figlia, senza che mi fosse mostrata neanche l'autorizzazione del giudice". Lo ha detto Diego Armando Maradona poco prima della sua partenza da Milano per Dubai. A riferire le sue parole è il suo legale italiano, l'avvocato Angelo Pisani.

«NON HO OFFESO NESSUNO» - "Io non ho offeso nessuno e sono orgoglioso di essere Maradona, di amare ed essere amato dalla gente per la mia coerenza, che non è mai stata in vendita", dice ancora Diego, attraverso il suo avvocato. "Fassina, che io non conosco e non so cosa abbia fatto per la gente, - aggiunge l'ex 'Pibe de oro' - farebbe bene a considerare miserabili tutti quelli che perseguitano gli innocenti invece di fare emergere la giustizia e la verità. Se Fassina ha il coraggio, - continua Maradona - ascolti, com'è suo dovere, il mio avvocato il quale gli potrà spiegare e illustrare la controversia di cui lui parla senza neanche conoscere le carte, senza mai chiedersi come si possano pretendere da un contribuente 40 milioni di euro per spese, interessi e more". Secondo l'ex fuoriclasse del Napoli, il vice ministro parla della sua vicenda "solo sulla base dei pretestuosi comunicati stampa di Equitalia". "Lui, - sottolinea Maradona - in 30 anni non si è mai interessato alla mia questione, come nessun altro esponente del governo italiano. Invece il mondo intero ormai ha capito che non sono mai stato un evasore, e che la presunta violazione fiscale originaria presupposto della richiesta di Equitalia non esiste: dovrebbe chiedermi scusa".

LE PAROLE DI FASSINA -  "Maradona gesto dell'ombrello a Equitalia? È gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione". Così il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, a Mix 24 su Radio 24 intervistato da Giovanni Minoli sul caso Maradona ospite ieri sera a Che tempo che fa', commenta il suo gesto eloquente dell'ombrello a Equitalia. Funzionari di Equitalia hanno notificato a Diego Armando Maradona un avviso di mora da oltre 39 milioni di euro. "Stiamo parlando di quasi 40 milioni di euro e Maradona farebbe bene a imparare a rispettare le leggi", commenta l'economista a Mix 24.

BRUNETTA SU MARADONA E FAZIO -  "Ho depositato un'interrogazione alla Commissione di Vigilanza Rai, sull' episodio indecente accaduto ieri sera a 'Che tempo che fa', con Maradona impegnato nel gesto 'dell'ombrello', ed elevato così a testimonial dell'evasione fiscale". Lo afferma in una dichiarazione all'Ansa Renato Brunetta. "Più grave ancora - aggiunge - è il comportamento di Fazio".  Questo il testo completo della dichiarazione all'Ansa del capogruppo Pdl alla Camera, che nella precedente puntata di 'Che tempo che fa', ospite in studio, aveva polemizzato in diretta con Fazio sulla mancata pubblicazione dei compensi del conduttore. "Ho depositato oggi stesso un'interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, sull'indecente episodio accaduto ieri sera a 'Che tempo che fa', con l'esibizione di Diego Armando Maradona impegnato nel gesto 'dell'ombrello', ed elevato così a testimonial dell'evasione fiscale in casa di chi paga il canone per vedersi sbeffeggiato. Più grave del comportamento dell'ex calciatore, appare quello di chi gli ha approntato il palcoscenico. Se Maradona è infatti noto per le sue intemperanze, e dunque non stupisce si sia esibito nel gesto dell'ombrello contro Equitalia, davvero offensiva è la condiscendenza manifestata dal conduttore Fabio Fazio che ha lasciato che il suo pubblico tributasse un'ovazione per quell'atto di volgare offesa, che irride la legge e gli italiani onesti. L'interrogazione - chiude Brunetta - chiede di far luce su eventuali compensi fatti giungere per vie traverse a Maradona e se nel contratto di Fazio esistano clausole che lo vincolino a rispettare il decoro della Rai e quali siano le sanzioni in caso di violazione".

PARLA IL LEGALE DI MARADONA - "Contratti pubblicitari milionari, con importanti aziende di bevande e di articoli sportivi, avrebbero consentito a Diego Armando Maradona di saldare il debito da 40 milioni di euro con Equitalia, ma il Pibe de Oro rifiutò questa strada per evitare di passare, agli occhi dell'opinione pubblica, per un evasore fiscale". Lo ha detto Angelo Pisani, legale italiano di Diego Armando Maradona, che, stamattina, ha accompagnato nell'aeroporto di Milano il campione argentino poi partito per Dubai. "Gli feci questa la proposta per scrupolo e per dovere professionale, - ha raccontato Pisani - malgrado fossi d'accordo con le sue idee sulla giustizia". "Porteremo avanti la vicenda - ha concluso l'avvocato di Maradona - anche davanti la Corte europea per i diritti dell'uomo perché in Italia Diego viene usato come capro espiatorio nella lotta all'evasione fiscale".

Video

Il gesto dell'ombrello di Maradona in tv


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