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La Rua, tifosi di Destro e divisi da Milan e Inter

Written By Unknown on Rabu, 30 April 2014 | 23.45

ROMA - Coraggio, passione e un pizzico di incoscienza. Ecco come i La Rua, un gruppo emergente di Ascoli, ha deciso di ripensare la propria vita artistica dopo un inizio con il nome Champions e altri obiettivi per la testa. Ora il desiderio è di portare in Italia un genere che da queste parti si sente solo in lingua straniera: un mix di pop e Nu-Folk che si ispira ai successoni internazionali di The Lumineers e Mumford & Sons, con il tocco e una sensibilità tipicamente italiana. Loro sono Daniele Incicco (voce e chitarre), William D'Angelo (chitarre) Davide Fioravanti (pianoforte e tastiere), Nacor Fischetti (batteria) e Alessandro "Charlie" Mariani (chitarre). Il loro produttore e direttore artistico è Dario Faini, songwriter di Francesco Renga, Marco Mengoni, Noemi e tanti altri. Insomma, uno che di successo in campo musicale se ne intende.

DA DESTRO AL DEBY DI MILANO
- In marchigiano La Rua significa strada, «quel luogo dove tutti i sogni cominciano», dice Daniele. Anche il luogo dove si tirano i primi calci ad un pallone. Tutti loro hanno un passato da calciatori amatoriali, solo due però conservano un'anima da tifoso. Daniele è milanista, Davide interista. Un derby in famiglia che domenica si infuocherà davanti alla tv. «Mi sono innamorato del Milan grazie a Van Basten, ma se dovessi scegliere un giocatore del passato da riportare in campo oggi sceglierei Baresi», sogna Daniele. «Mi piace la strategia di Thohir e della nuova società - sottolinea soddisfatto Davide - Speriamo di andare meglio l'anno prossimo». Il calcio divide ma unisce anche. Il nome che mette d'accordo tutti è quello di Mattia Destro: «Porta in alto il nome della nostra città ogni domenica, è un orgoglio per noi. Segna tantissimo e fa anche bei gol. Spero con tutto il cuore che possa andare ai Mondiali». 

NIENTE SCHEMI
- Il loro singolo, il cui video è anche in rotazione su Mtv, si chiama "Non sono positivo alla normalità". È irriverente e condanna una serie di stereotipi. Ma non sono bad boys, vogliono solo togliersi di dosso schemi e routine. Nel calcio odiano il business, i tifosi violenti e lo scandalo del calcioscommesse. Ma anche le norme sulla discriminazione territoriale: «Non serve a nulla segnalare sempre questi cori - dice Daniele - Perché non si lasciano lì, senza dargli tutta questa importanza?». In attesa di vederli live (tutte le date sul sito www.laruaband.it) ecco il video dell'intervista a corrieredellosport.it.

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La Rua, tifosi di Destro divisi da Milan e Inter

ROMA - Coraggio, passione e un pizzico di incoscienza. Ecco come i La Rua, un gruppo emergente di Ascoli, ha deciso di ripensare la propria vita artistica dopo un inizio con il nome Champions e altri obiettivi per la testa. Ora il desiderio è di portare in Italia un genere che da queste parti si sente solo in lingua straniera: un mix di pop e Nu-Folk che si ispira ai successoni internazionali di The Lumineers e Mumford & Sons, con il tocco e una sensibilità tipicamente italiana. Loro sono Daniele Incicco (voce e chitarre), William D'Angelo (chitarre) Davide Fioravanti (pianoforte e tastiere), Nacor Fischetti (batteria) e Alessandro "Charlie" Mariani (chitarre). Il loro produttore e direttore artistico è Dario Faini, songwriter di Francesco Renga, Marco Mengoni, Noemi e tanti altri. Insomma, uno che di successo in campo musicale se ne intende.

DA DESTRO AL DEBY DI MILANO
- In marchigiano La Rua significa strada, «quel luogo dove tutti i sogni cominciano», dice Daniele. Anche il luogo dove si tirano i primi calci ad un pallone. Tutti loro hanno un passato da calciatori amatoriali, solo due però conservano un'anima da tifoso. Daniele è milanista, Davide interista. Un derby in famiglia che domenica si infuocherà davanti alla tv. «Mi sono innamorato del Milan grazie a Van Basten, ma se dovessi scegliere un giocatore del passato da riportare in campo oggi sceglierei Baresi», sogna Daniele. «Mi piace la strategia di Thohir e della nuova società - sottolinea soddisfatto Davide - Speriamo di andare meglio l'anno prossimo». Il calcio divide ma unisce anche. Il nome che mette d'accordo tutti è quello di Mattia Destro: «Porta in alto il nome della nostra città ogni domenica, è un orgoglio per noi. Segna tantissimo e fa anche bei gol. Spero con tutto il cuore che possa andare ai Mondiali». 

NIENTE SCHEMI
- Il loro singolo, il cui video è anche in rotazione su Mtv, si chiama "Non sono positivo alla normalità". È irriverente e condanna una serie di stereotipi. Ma non sono bad boys, vogliono solo togliersi di dosso schemi e routine. Nel calcio odiano il business, i tifosi violenti e lo scandalo del calcioscommesse. Ma anche le norme sulla discriminazione territoriale: «Non serve a nulla segnalare sempre questi cori - dice Daniele - Perché non si lasciano lì, senza dargli tutta questa importanza?». In attesa di vederli live (tutte le date sul sito www.laruaband.it) ecco il video dell'intervista a corrieredellosport.it.

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Bonucci: «Juve di nuovo tra le grandi d'Europa»

mercoledì 30 aprile 2014

Il difensore bianconero: «L'obiettivo è rivincere un trofeo 18 anni dopo la Champions conquistata nel '96»

TORINO - Eliminare il Benfica "riporterebbe la Juve tra le grandi d'Europa. È una prospettiva che ci riempie d'orgoglio". Così il difensore bianconero Leonardo Bonucci, al sito Uefa.com, alla vigilia della semifinale di ritorno contro i campioni del Portogallo. "È un traguardo importante - ha detto Bonucci - l'obiettivo è rivincere un trofeo 18 anni dopo la Champions conquistata nel '96. Non vogliamo lasciarci sfuggire l'occasione di giocare e vincere la finale nel nostro stadio. Alla fine quando arrivi a questo punto della competizione una squadra vale l'altra. Ma il Benfica ha delle individualità importanti, ed è una squadra che è arrivata in fondo già l'anno scorso. Pirlo? E' un leader silenzioso che sa trascinare la squadra nei momenti più difficili. Al di là delle giocate è una grandissima persona, uno dei centrocampisti più forti al mondo nell'era del calcio".

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Ranocchia: «I derby si vincono e basta»

mercoledì 30 aprile 2014

Il difensore dell'Inter: «Milan? Da quando sono qui ne abbiamo vinte tante...»

MILANO - "I derby si giocano per vincere e basta". Parola di Andrea Ranocchia, che si attende "un successo" anche in quello di domenica, fondamentale per l'Inter per conquistare un posto nella prossima Europa League. "Da quando sono all'Inter ne abbiamo vinte abbastanza di partite contro il Milan - ha sorriso il difensore in un'intervista a Sky - Il derby è storia e passione, nella settimana si crea un'atmosfera speciale. I tifosi lo sentono molto ci spingono". Sarà l'ultimo derby per Javier Zanetti, che in estate dovrebbe diventare dirigente nerazzurro. "Pupi è intelligente, ha grandi valori e se deciderà di fare il dirigente lo farà sicuramente benissimo", è sicuro Ranocchia, che dedica complimenti anche a un altro veterano come Diego Milito. "È importante averlo, in settimana mostra come un professionista si deve allenare sempre, a prescindere che giochi o meno: è ancora un campione", ha sottolineato il difensore. "Icardi? Sta crescendo, passare dalla Sampdoria all'Inter comporta tutta un'altra pressione. Sta crescendo - ha concluso Ranocchia - deve impegnarsi ogni giorno perché è ancora giovane, deve affinare tutte le sue qualità".

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Abbiati: «L'Europa dipende solo da noi»

mercoledì 30 aprile 2014

Il portiere del Milan: «Vinciamo derby e le altre due gare e non avremo problemi»

MILANO - "La qualificazione in Europa dipende da noi". Lo ha detto Christian Abbiati, il portiere del Milan che si prepara al derby contro l'Inter di domenica prossima, fondamentale per risalire posizioni in classifica. "L'Europa League è un obiettivo minimo, ma è pur sempre un obiettivo - ha precisato il portiere a Milan Channel - che ti permette di giocare in Europa. Non è facile, perché abbiamo molte squadre davanti. Ci sono nove punti in palio e dovremo fare il massimo per raggiungere questa qualificazione". Secondo Abbiati "l'obiettivo non è lontano", anche se "molte squadre sono lì a giocarsela e sarà così fino alla fine. La qualificazione in Europa dipende da noi, vincendo il derby e le altre due partite non credo che ci saranno problemi". Nella sfida contro l'Inter potrebbe tornare a disposizione El Shaarawy. "Deve gestirsi con calma e non affrettare i tempi del recupero", è il consiglio di Abbiati al compagno di squadra.

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Europa League, attacco Benfica: «Vogliono far vincere la coppa alla Juve»

mercoledì 30 aprile 2014

Duro attacco del Benfica: «Non vorrei che la Uefa, per interessi commerciali, spinga per far arrivare in finale la Juve per poi farle vincere l'Europa League»

ROMA - Il Benfica va ancora all'attacco. Nonostante la Uefa abbia archiviato il caso Perez (nessuna squalifica per la gomitata a Chiellini, domani sera potrà essere in campo nel ritorno della semifinale), la società portoghese ha infiammato la vigilia. A usare parole durissime è stato il vice presidente Silvio Cervan: «Temo molte cose di questa partita. Il calcio è un gioco che resta bello finché si gioca in campo, se percepiamo che ci sono interessi esterni allo sport, allora non vale più la pena crederci. Ho dubbi che alla Uefa, per interessi commerciali, piacerebbe l'arrivo in finale della Juve e la loro vittoria in Europa League. Questo per avere una squadra di peso e tradizione nella sfida di Supercoppa Europea a Cardiff. Ma anche il Benfica è un grande club , il sesto del ranking europeo». Non ci sono dubbi: la sfida di domani sera sarà allo Juventus Stadium infuocata.  

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Galliani: Seedorf? Non parlo o perdo causa

mercoledì 30 aprile 2014

L'ad Milan commenta con ironia incontro di ieri con l'allenatore

MILANO - A cinque giorni dal derby, è giornata di allenamento e interviste a Milanello, dove ha fatto capolino anche l'ad rossonero Adriano Galliani, protagonista di un breve siparietto scherzoso quando, davanti a Riccardo Montolivo e alcuni giornalisti, con una battuta ironica ha risposto a chi gli domandava dell'incontro di ieri sera con Clarence Seedorf nel suo ristorante. "Sono andato a prendere solo un aperitivo. Meglio che non parlo, sennò perdo la causa", ha sorriso Galliani scherzando sul complesso rapporto fra l'allenatore e il Milan che, secondo ipotesi riportate dalla stampa negli ultimi giorni, potrebbe chiudersi per vie legali a fine stagione con due anni d'anticipo.

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Serie A Lazio, Klose va di corsa. Presente con il Verona

Written By Unknown on Selasa, 29 April 2014 | 23.45

ROMA - Klose viaggia a ritmi veloci verso il pieno recupero. Ieri e stamattina straordinari a Formello per l'attaccante, stesso programma per Gonzalez, Dias e Konko. Il tedesco ha intensificato la preparazione, Reja conta di averlo in gruppo alla ripresa regolare degli allenamenti nella giornata di domani e quindi disponibile per il monday night contro il Verona di Toni. Le indicazioni dicono che Klose sarà convocato, da decifrare invece l'utilizzo: partirà dall'inizio oppure no? Resta da valutare Biava che continua a soffrire a causa di un'infiammazione al ginocchio.     


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Calciomercato Inter, Thohir: «Zanetti sarà nostro dirigente»

MILANO - Javier Zanetti farà parte della dirigenza dell'Inter. Ad annunciarlo è Erick Thohir, poco dopo la fine della presentazione dell'accordo commerciale tra il club nerazzurro e Infront. "Ho incontrato Zanetti alcuni mesi fa - ha dichiarato il presidente del club nerazzurro - per capire quale fosse la sua visione. Sarà parte della dirigenza, ma siamo d'accordo sul fatto che adesso bisogna concentrarsi solo sulle ultime partite da giocare".

THOHIR SUL DERBY - "Rispetto Barbara Berlusconi, ma voglio vincere il derby". Lo ha detto Erick Thohir, presidente dell'Inter, dopo la presentazione dell'accordo commerciale tra i nerazzurri e Infront. Thohir, che ieri in Lega Calcio ha incontrato Andrea Agnelli, ha sottolineato l'importanza per Juventus e Inter di "lavorare insieme per far crescere la Serie A", dopo lo screzio tra le due società riguardante lo scambio sfumato tra Vucinic e Guarin. Il derby di Milano è alle porte e Erick Thohir non nasconde il desiderio di vincere la sfida contro il Milan di domenica prossima. "Sono stato fortunato - dice il presidente nerazzurro - perché ero qui quando abbiamo vinto l'ultima volta. Abbiamo tre gare molto importanti e per questo ho incontrato i giocatori e il tecnico prima della gara contro il Napoli. Vorrei vincere contro il Milan, non perché non rispetti Barbara Berlusconi e la dirigenza rossonera, ma perché abbiamo degli obiettivi da raggiungere". Nella giornata di ieri il presidente nerazzurro ha incontrato il massimo dirigente dell'altra rivale storica, la Juventus, dopo gli screzi dello scorso gennaio per lo scambio sfumato tra Vucinic e Guarin. "In tutti i rapporti - aggiunge Thohir - ci sono degli alti e bassi, anche nel business. Ognuno segue le proprie strategie, ma non dobbiamo certo rompere i rapporti". Riguardo al mercato, Thohir commenta così le voci riguardanti i possibili innesti per la prossima stagione. "Sono i media a fare nomi, io - dice il presidente dell'Inter - parlo solo quando ci sono le firme. Vogliamo dei giocatori forti, ma bisogna incrementare i ricavi per poter spendere. Abbiamo bisogno di un esterno e stiamo valutando la situazione a centrocampo e in attacco".


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«Alves, banana mangiata campagna di marketing»

ROMA - La banana sbucciata e mangiata direttamente in campo, durante Villarreal-Barcellona, da Dani Alves per irridere i comportamenti razzisti di alcuni tifosi non sarebbe altro che il frutto di una campagna di marketing ben studiata a tavolino. Un piano ideato sulla base dei continui insulti ricevuti quest'anno non solo dal difensore brasiliano del Barcellona, ma anche dal compagno di squadra e idolo della Nazionale verdeoro Neymar. I due - secondo quanto scrive il quotidiano sportivo spagnolo 'As' - sarebbero stati aiutati da un team di consulenti pubblicitari per trovare il modo giusto per rispondere agli attacchi subiti dagli spalti. In particolare, l'idea di mangiare la banana sarebbe venuta a Neymar che dopo essere stato insultato a Cornell ha creato anche un apposito hashtag, ma il connazionale Alves lo ha battuto sul tempo. E dopo il match contro l'Espanyol, quando fu vittima di insulti a sfondo razziale, Neymar aveva deciso insieme a suo padre ed ai suoi collaboratori di discutere su come poter rispondere in modo convincente a questi atti di intolleranza. A sorreggere la tesi di 'As' anche la miriade di reazioni immediate all'azione di Daniel Alves di domenica scorsa, a partire dalla foto di Neymar con una banana in mano e da tutte quelle simili che hanno invaso immediatamente internet e i social network. E già lunedì pomeriggio, il marchio di abbigliamento Luciano Huck, il più popolare presentatore televisivo e amico di Neymar, aveva messo in vendita (al prezzo di 25 euro) magliette con l'hashtag #somostodosmacacos (siamo tutti scimmie) e l'immagine di una banana.
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Calciomercato, Verratti: «Sto bene al Psg. Pogba? Ci servirebbe»

ROMA - "Sto benissimo al Psg. Ogni anno escono voci sul fatto che vado alla Juventus. E' tanto che va avanti questa storia. E' chiaro che l'interesse di una società come la Juve faccia piacere ma, ripeto, io mi trovo benissmo a Parigi". Così Marco Verratti commenta le voci sul suo futuro in un'intervista a Sky Sport.

NO JUVE E REAL - La Juve, quindi, al momento sembra distante, così come il Real Madrid di Carlo Ancelotti: "Con mister Ancelotti mi sento spesso, c'è un ottimo rapporto. Con lui sono cresciuto molto, e mi piacerebbe lavorarci ancora. Come ho detto, però, sto bene al Psg e mi guarderei in giro solo se mi venisse detto che non faccio più parte del progetto".

POGBA - Tra le voci di mercato, c'è anche quella che vede Pogba come possibile rinforzo proprio del Psg: "Noi non parliamo molto di queste cose ma, sicuramente, visto che siamo usciti dalla Champions ci manca qualcosa. L'arrivo di uno come Pogba potrebbe sicuramente migliorarci".


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Ligue 1 Psg, niente sanzioni dalla Uefa per il fair play finanziario: potrà fare mercato

PARIGI - Il Psg può tirare un bel sospiro di sollievo. Dopo diversi mesi di attesa e di trattative con le venti società interessate, la UEFA ha completato la lista delle sanzioni relative al fair play finanziario. Il sito Rmc ha confermato, citando una fonte vicina alla Uefa, che il Psg non sarà soggetto ad alcuna sanzione. L'unico aspetto da chiarire sarà quello relativo al contratto di immagine stipulato nel 2012 con il Qatar Tourism Authority, che rappresenta quasi la metà del reddito del club parigino. «Il Psg dovrà abbassare le sue spese per il prossimo anno ma la finestra di calciomercato estivo non sarà bloccata. 100 milioni di euro non sono stati ritenuti conformi dalla Uefa e il club francese sarà tenuto a risarcire la Uefa di una cifra di migliaia di euro entro la fine della prossima stagione per tornare in regola», dicono dalla Uefa. In sostanza, il PSG non sarà multato, ma dovrà risarcire la Uefa tramite una sanzione economica per alcune spese effettuate fuori dalle regole.
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Calciomercato Milan, Falcao chiama Balotelli: «Un giocatore importante»

MADRID - Falcao chiama Balotelli. L'attaccante del Monaco, ancora fermo per l'infortunio al ginocchio, ha parlato delle indiscrezioni di mercato che vorrebbero l'attaccante del Milan nel mirino del club monegasco: «Penso che il progetto del Monaco sia molto ambizioso, è normale che si parli di nomi importanti come quello di Balotelli. Adesso però io penso solo a recuperare dall'infortunio e a tornare presto in campo».

ATLETICO - Falcao, intervistato da As, si è detto anche molto felice dell'ottima stagione dell'Atletico Madrid, sua ex squadra: «Sono molto felice per quello che stanno facendo e auguro a tutti loro il meglio. Nella vita di un calciatore le squadre si possono cambiare, la vita è così».


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I tifosi del Barcellona vogliono Luis Enrique tecnico

martedì 29 aprile 2014

 Secondo un sondaggio condotto in Spagna, la maggioranza dei tifosi blaugrana sogna di aprire un nuovo ciclo con l'ex allenatore della Roma

ROMA - I tifosi del Barcellona vogliono Luis Enrique in panchina. I risultati di un sondaggio realizzato dal sito spagnolo Sport, infatti, sono indicativi: la maggioranza dei tifosi blaugrana sogna il tecnico asturiano alla guida di Messi e compagni al posto dell'uscente Tata Martino. I punti di forza di Luis Enrique sono, sempre secondo i tifosi, molteplici. Tanto per cominciare Lucho conosce a menadito la società visto che ne ha difeso i colori prima sul campo da giocatore e poi sulla panchina delle giovanili. In secondo luogo proporrebbe uno stile di gioco in grado di far evolvere quello di Guardiola. Terzo, è uno strenuo difensore della disciplina ed è un tipo autoritario. Quarto e ultimo fattore: è giovane, ambizioso e quindi in grado di aprire un nuovo ciclo di vittorie.

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Ligue 1 Psg, non basta Cavani: 1-1 e titolo rimandato

Written By Unknown on Minggu, 27 April 2014 | 23.45

SOCHAUX - Il Psg rimanda l'appuntamento con il titolo della Ligue 1 non andando oltre l'1-1 in casa del Sochaux (Cavani nel primo tempo, autorete di Thiago Silva nella ripresa), un pari che comunque lascia i parigini a +8 dal Monaco a tre giornate dal termine e permetterà a Cavani e compagni di festeggiare la vittoria del campionato mercoledì 7 maggio al Parco dei Principi, quando a Parigi arriverà il Rennes. Se sarà partita vera o meno, lo deciderà proprio il Monaco che due ore prima scenderà in campo in casa contro il Guingamp: se la squadra di Ranieri non dovesse vincere, allora Blanc e i suoi uomini sarebbero già matematicamente campioni.
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Premier League, trionfo Mourinho: Chelsea rovina la festa al Liverpool

ROMA - Colpo del Chelsea all'Anfield Road. I blues di Mourinho espugnano 2-0 il campo del Liverpool e rovinano la possibile festa-scudetto dei reds. Decidono i gol di Demba Ba nel primo tempo e di Willian in pieno recupero. Tanti, ma poco fortunati, i tentativi del Liverpool di riequilibrare il risultato. Ancora una volta, però, sono state decisive le scelte di Mourinho. Si riapre, dunque, la lotta al titolo in Inghilterra, con ill Liverpool che resta ad 80 punti, ed il Chelsea che sale a 78.

SUPER RISERVE - Fedele, in parte, a quanto annunciato nei giorni precedenti la sfida, José Mourinho presenta un Chelsea piuttosto rimaneggiato ad Anfield Road, in considerazione della semifinale di ritorno della Champions League mercoledì prossimo contro l'Atletico Madrid. Anche con alcune riserve i 'blues' costituiscono, comunque, una squadra di tutto rispetto. Se ne accorge presto il Liverpool, che rischia subito su una conclusione di Ashley Cole respinta da Mignolet, e soffre il grande dinamismo degli ospiti. I 'reds' rischiano ancora con un tocco di mano di Flanagan, e sono poco incisivi in avanti con Suarez che appare troppo isolato. Nel finale di tempo la supremazia blues si concretizza: dopo un tentativo fallito con un colpo di testa del giovane Kalas, arriva il gol del vantaggio grazie a Demba Ba. L'attaccante è abile ad approfittare di un erroraccio di Gerrard e ad involarsi verso la porta avversaria, per poi trafiggere Mignolet per il gol dell'1-0.

COLPO MOU - Altro Liverpool nella ripresa. I 'reds' caricano a testa bassa nel tentativo di trovare il gol del pari. Il Chelsea sembra riuscire, però, a reggere il forcing dei padroni di casa, e Suarez e compagni non riescono a trovare gli spazi giusti per colpire. Rodgers decide allora di inserire Sturridge per Leiva, e il Liverpool va subito vicino al pari con una bella conclusione da fuori di Allen. Anche i blues, però, restano pericolosi e sfiorano il raddoppio poco dopo con Schurrle. Il Liverpool resta in pressione nella metà campo avversaria, ma ancora una volta la 'mouraglia' difensiva del Chelsea continua ad avere la meglio. I padroni di casa provano ad affidarsi alle conclusioni da fuori, anche in questo caso senza troppa fortuna. Decisive, poi, nel finale, le parate di Mignolet, soprattutto su Suarez. Nulla da fare, dunque, per il Liverpool, che in pieno recuper subisce anche il gol del 2-0 con Willian servito da Torres.


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Calciomercato Lazio, Tare: In estate prenderemo difensori

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Serie A Verona, Mandorlini: «Toni? Forse non dovevo toglierlo»

VERONA - Il Verona domina il Catania al Bentegodi (4-0) e vede l'Europa, Mandorlini fa autocritica sul cambio di Toni: «Pensandoci a mente fredda ho sbagliato a toglierlo, dovevo tenerlo in campo ma avevo paura di qualche infortunio e volevo preservarlo. Luca si è lamentato perché voleva fare la tripletta, è impressionante la sua voglia di fare bene a 37 anni, il suo sogno è quello di giocare il Mondiale. Ho uno splendido rapporto con lui, finora ha fatto bene ma lo deve a me, alla squadra e alla società, le sue qualità poi sono indiscutibili. Oggi abbiamo giocato con tranquillità, la mia squadra ha voluto fortemente la vittoria, per l'Europa dipende da noi, saremo in lizza fino alla fine. Questa è la mia migliore stagione da allenatore, da neopromossi abbiamo fatto qualcosa di incredibile».


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Premier League, Borini e Giaccherini trascinano il Sunderland

domenica 27 aprile 2014

I due italiani in gol nella vittoria per 4-0 dei Black Cats contro il Cardiff

ROMA - Il Sunderland si conferma tra le squadre più in forma della Premier League e, dopo l'impresa in casa del Chelsea, travolge 4-0 il Cardiff City, ultimo, e si allontana dalle zonde calde della classifica. Protagonisti del poker vincente gli italiani Borini, in gol su rigore, e Giaccherini, autore del 3-0, che insieme alla doppietta di Wickham hanno firmato il successo per i Black Cats.

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Calciomercato Premier Roma «Van Gaal, il suo United ripartirà da Strootman»

domenica 27 aprile 2014

Dall'Inghilterra rimbalzano le voci della lista dei desideri del tecnico olandese, in pole per guidare i Red Devils la prossima stagione: il centrocampista giallorosso e Toni Kroos sarebbero le due prime scelte

LONDRA - Non solo in Inghilterra danno già per certo l'approdo di Van Gaal sulla panchina del Manchester United ma addirittura vanno oltre, parlando già dei prossimi acquisti richiesti dal tecnico olandese alla dirigenza inglese. Il Daily Star infatti rivela che l'attuale tecnico della nazionale Oranje, che terrebbe Giggs come suo assistente preparandolo a succedergli, avrebbe indicato Kevin Strootman e Toni Kroos per risollevare il centrocampo e le sorti dei Red Devils.

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Serie A, che lotta per l'Europa! Vincono Lazio e Torino

ROMA - A tre giornate dal termine, continua ad essere caldissima sia la lotta per la salvezza che quella per assicurarsi l'accesso all'Europa League: la classifica, al di là dei primi tre posti, ora dice Fiorentina 61, Inter 57, Torino, Verona e Lazio 52, Parma e Milan 51. Dietro fa festa il Cagliari: battendo il Parma ha raggiunto la matematica salvezza, a quota 39 come l'Udinese, mentre più in basso la situazione è questa: Chievo 30 (ko 2-1 in casa della Samp e la prossima in casa contro il Toro), Sassuolo e Bologna 28 (con i neroverdi che ospiteranno la Juve domani) al terzultimo posto, con il Livorno (25) che ancora spera e il Catania (23) fanalino di coda ormai quasi spacciata.

EUROCORSA, BENE LAZIO E TORINO. CADE IL PARMA - Nella caccia al sesto posto sale il Torino che fa fuori l'Udinese 2-0 (21° centro in campionato di Immobile che si riprende la vetta solitaria della classifica dei capocannonieri e raggiunge il record di gol granata di Pulici in un campionato) insieme alla Lazio, che non lascia scampo al Livorno con le reti di Mauri e Candreva su rigore. Entrambe agganciano il Verona in classifica, con lo scontro diretto Lazio-Verona la prossima giornata. Scavalcate sia Milan, atteso la prossima dal derby con l'Inter, sia il Parma che cade clamorosamente a Cagliari 1-0. Stasera Atalanta-Genoa, lunedì il posticipo con la Juve capolista di scena a Reggio Emilia.


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Il Palermo vola verso la A. Juve Stabia retrocessa

Written By Unknown on Sabtu, 26 April 2014 | 23.45

sabato 26 aprile 2014

L'Empoli vince ed è secondo. Perde il Crotone, sconfitto ad Avellino

ROMA – La festa del Palermo è soltanto rinviata. La squadra di Iachini sbanca anche Latina nel big match della trentaseiesima giornata ed è ormai ad un passo dal ritorno in serie A. I rosanero battono i laziali 3-1 (reti di Dybala, Paolucci, Pisano e Lafferty) e volano a 75 punti, 16 in più dell'Empoli ora secondo in classifica quando mancano 6 giornate alla fine del campionato. I toscani, infatti, approfittano del ko della squadra di Breda per compiere il sorpasso grazie alla vittoria per 2-0 sullo Spezia (in rete Rugani e Tavano). Perde il Crotone, sconfitto 2-0 ad Avellino con gol di Schiavon e Galabinov. La sconfitta di Trapani (3-0 con reti di Basso, Mancosu e Ciaramitaro) condanna aritmeticamente la Juve Stabia in Lega Pro. Sale il Lanciano, che vince 1-0 a Varese (Mammarella), mentre il Siena è fermato in casa sullo 0-0 dal Carpi. La Reggina cade 1-0 in casa contro il Cittadella (autogol di Bochniewicz). Colpo Bari a Padova (2-1: Ceppitelli, Polenta, autogol Ceppitelli), Brescia travolgente a Cesena (3-0 con firme di Sodinha, Budel e Corvia).

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«Balotelli? Da prendere a calci nel sedere»

sabato 26 aprile 2014

A Ciccio Graziani non è piaciuta la polemica televisiva tra l'attaccante del Milan e l'opinionista Marocchi

ROMA - Lo show di Balotelli non è piaciuto a Ciccio Graziani. L'opinionista di Mediaset corre in soccorso a Marocchi, suo collega a Sky attaccato proprio da Supermario: "Gli è andata bene a Balotelli perchè Marocchi è troppo bravo, se avesse trovato a me al suo posto avrebbe trovato pane per i suoi denti. Non può dire che Marocchi non capisce niente di calcio. Io avrei risposto, se l'avesse detto a me, che io può anche darsi che non ne capisco niente di calcio, però se avessi avuto un compagno di squadra come lui guardandolo giocare da schifo come ha fatto contro la Romalo avrei preso a calci nel sedere e gli avrei fatto fare la doccia fredda. Balotelli così diventa vittima, contro la Roma quando gli arriva la palla sembrava quasi che ti facesse un piacere. Quando sbaglia poi se la prendeva con i compagni, non rincorre mai nessuno, ieri ha fatto una partita inguardabile. Dal punto di vista comportamentale sembra che fa un piacere ai compagni, sembra che ti fa un piacere a giocare. Dovrebbe chiedere scusa ai compagni per come ha giocato"

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Barbara Berlusconi: «Complimenti alla Roma»

MILANO - "Non fa mai piacere perdere ma sportivamente è giusto riconoscere la superiorità tecnica della Roma". Barbara Berlusconi commenta così la sconfitta del Milan ieri all'Olimpico, rivolgendo i "complimenti alla società giallorossa per aver costruito una squadra con un organico così forte". La vicepresidente e ad rossonera, interpellata dall'ANSA, ha invece glissato sul futuro dell'allenatore Clarence Seedorf. "No comment - ha tagliato corto - sono valutazioni che non competono a me".
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Pirlo: «Sono carico e soddisfatto»

sabato 26 aprile 2014

Il centrocampista della Juve punta dritto alla sfida contro il Sassuolo e manda messaggi ai tifosi bianconeri

TORINO - "Grande allenamento stamattina! Carico e soddisfatto!!!". Mica male il Pirlo 2.0. Il Maestro dell'orchestra bianconera twitta messaggi di ottimismo ai tifosi della Juve, prima di una settimana decisiva (aggettivo onnipresente nella stagione della capolista) per la squadra di Conte. Pirlo in mattinata aveva anche riservato attraverso Facebook un pensiero a Vilanova, il tecnico del Barcellona morto di cancro a 45 anni: "Mi stringo alla famiglia e agli amici per la scomparsa di Mister Vilanova".

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Reja: A Livorno tre punti obbligatori per l'Europa

sabato 26 aprile 2014

Il tecnico della Lazio: «Possiamo fare altri nove punti. Il progetto va avanti comunque»

ROMA - "È una partita importante. Andiamo con tante motivazioni per fare risultato. La partita contro il Torino ci ha condizionati molto, ma abbiamo l'opportunità per agguantare la squadre che ci stanno davanti. I tre punti sono obbligatori, se vogliamo raggiungere questo obiettivo". Lo ha detto l'allenatore della Lazio, Edy Reja, alla vigilia del match contro il Livorno, fondamentale per sperare ancora nella qualificazione per l'Europa league. "Possiamo fare altri nove punti - ha aggiunto Reja -. Tante squadre sono impegnate per raggiungere l'obiettivo. Chi perde una partita è condizionato". Una mancata qualificazione non condizionerà il futuro dell'allenatore: "Ne abbiamo già parlato, non c'entra nulla. Il progetto va avanti comunque".

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Serie A: Bologna-Fiorentina, segui la partita LIVE

ROMA - Dopo la vittoria della Roma sul Milan, oggi in campo altri due anticipi della trentacinquesima giornata della serie A. Nel pomeriggio sfida al Dall'Ara tra il Bologna e la Fiorentina. Stasera grande spettacolo a San Siro per Inter-Napoli. Segui le gare in diretta con noi.

BOLOGNA-FIORENTINA 0-2 IN  CORSO
23' Cuadrado, 34' Ilicic

INTER-NAPOLI ORE 20.45

SERIE A: BOLOGNA-FIORENTINA IN DIRETTA

SERIE A: INTER-NAPOLI IN DIRETTA


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Serie A: Bologna-Fiorentina ore 18. Segui la partita LIVE

ROMA - Dopo la vittoria della Roma sul Milan, oggi in campo altri due anticipi della trentacinquesima giornata della serie A. Nel pomeriggio sfida al Dall'Ara tra il Bologna e la Fiorentina. Stasera grande spettacolo a San Siro per Inter-Napoli. Segui le gare in diretta con noi.

BOLOGNA-FIORENTINA 0-2 IN  CORSO
23' Cuadrado, 34' Ilicic

INTER-NAPOLI ORE 20.45

SERIE A: BOLOGNA-FIORENTINA IN DIRETTA

SERIE A: INTER-NAPOLI IN DIRETTA


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Collina: «Ammonito fuori in caso di infortunio»

Written By Unknown on Jumat, 25 April 2014 | 23.45

ROMA - Chi fa fallo e viene ammonito dovrebbe restare fuori dal terreno di gioco lo stesso tempo dell'avversario che sta ricevendo le cure: lo propone Pierluigi Collina in una intervista alla rivista della Fifa che gli dedica la copertina poche settimane dopo averla dedicata ad un altro italiano, Cesare Prandelli. "Attualmente - dice Collina - quando il gioco riprende, la squadra di chi ha commesso il fallo ha il vantaggio di giocare qualche minuto in superiorità numerica. Sarebbe giusto cambiare la regola e fare in modo che il giocatore colpevole del fallo stia fuori dal campo fino a quando l'avversario infortunato non rientra". 

IDEE - Una lunga intervista, nella quale Collina (l'unico arbitro ad essere definito una 'stella') che oggi è responsabile della commissione arbitri dell'Uefa("nessuna rivalità con Busacca, andiamo anche in vacanza insieme", dice), parla della sua esperienza arbitrale e di quelle che potrebbero essere oggi le novità. "Il mio più grande difetto? Avere difficoltà ad ammettere gli errori", dice l'ex fischietto di Viareggio che racconta anche delle minacce subite in passato. con pallottole inviate al suo indirizzo. "Non è stato piacevole uscire di casa scortato da due funzionari di polizia".

PERCORSI - "Ho sempre svolto la mia attività con la massima serietà e diligenza possibili - le sue parole - ai miei tempi gli unici requisiti richiesti erano la buona conoscenza del regolamento e una buona forma fisica. Io però la pensavo diversamente e prendevo tutte le informazioni possibili su squadre e giocatori". Collina racconta di aver passato i mondiali di Corea e Giappone "a guardare i video su squadre e giocatori. Un buon arbitro non si deve mai far sorprendere deve seguire il passo del gioco". Una preparazione meticolosa, quasi maniacale, un po' di psicologia sono secondo Collina ingredienti fondamentali per un buon arbitro. "Ho percorso l'ultimo miglio", dice l'ex arbitro italiano, nella frase che dà il titolo alle cinque pagine di Fifa Weekly.


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Barcellona in lutto, è morto Vilanova

BARCELLONA - Tito Vilanova non ce l'ha fatta. L'ex tecnico del Barcellona si è spento oggi dopo una lunga battaglia contro un tumore alla ghiandola parotide. Lo comunica ufficialmente il sito del club catalano. «La società esprime le più sentite condoglianze per l'addio di Tito Vilanova, scomparso oggi all'età di 45 anni. Nelle prossime ore la tribuna principale del Nou Camp sarà adibita a spazio per le condoglianze», il comunicato del Barça.
STRAPPATO ALLA SQUADRA DALLA MALATTIA - Assistente di Pep Guardiola durante il periodo più vincente della storia del club catalano, con tre Liga su quattro vinte e due Champions League in bacheca nel 2009 e nel 2011, prese le redini della squadra dopo l'addio del tecnico e sotto la sua guida Messi e compagni infilarono il filotto di partenza migliore di sempre con 18 vittorie su 19 partite fino a dicembre 2012 quando il cancro gli fu diagnosticato per la seconda volta, costringendolo a curarsi e a lasciare il Barça nelle mani del suo assistente Jordi Roura, prima di rassegnare le dimissioni a fine stagione.

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Serie A Inter, Mazzarri: «De Laurentiis? Lo saluterò sicuramente»

APPIANO GENTILE - "Io sono sempre concentrato sulla partita, ma non ho problemi a salutare le persone con cui ho lavorato. Ho fatto quattro anni fantastici a Napoli e sono stato apprezzato. Magari uno non viene capito, ma non si può cancellare un passato così". Lo ha detto Walter Mazzarri nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Napoli riguardo a un possibile incontro con De Laurentiis prima della partita di domani.

FUTURO - "A me fa più piacere quello che il presidente Thohir mi dice a quattr'occhi, è chiaro che lui deve rendere conto a livello pubblico ma davo per scontato quel che ha detto", ha detto ancora il tecnico nerazzurro, riguardo alle parole di Thohir sulla conferma del tecnico per l'anno prossimo. L'allenatore ha risposto sorridendo a chi gli ha fatto notare che in carriera non è mai stato esonerato: "Aspettiamo, io da sempre non ho dato mai nulla per scontato", ha aggiunto Mazzarri.

NAPOLI - "Contro le prime tre non siamo mai riusciti a vincere, ma fa parte della logica. Se hanno quella posizione in classifica è perché sono forti e per batterle serve qualcosa di straordinario. Speriamo di farlo per la prima volta", ha detto ancora Mazzarri. "Cerchiamo di arrivare più in alto possibile - ha aggiunto il tecnico - e di raccogliere dati, in questa stagione abbiamo spesso giocato meglio di quel che abbiamo raccolto. Quello di domani è un esame importante per vedere come i giocatori affrontano certe gare".


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Serie B: Pescara-Novara in parità. Reti bianche all'Adriatico

PESCARA - Termina in parità all'Adriatico l'anticipo tra Pescara e Novara (0-0). Al quarto d'ora la prima emozione è di marca abruzzese: la conclusione, smorzata in area, di Caprari non impensierisce Kosicky. Il Novara, solo una vittoria esterna quest'anno, subisce il gioco avversario: al 24' cross in area di Salviato per la testa di Maniero ma Kosicky devia in corner. I piemontesi sono attivi davanti con sansovini ma Pelizzoli non deve compiere parate difficili. Nella ripresa il copione non cambia: prima Caprari e poi Maniero tengono in allerta Kosicky. Al 62' la squadra di Aglietti sfiora però il gol: la punizione di Sansovini a giro sopra la barriera termina di poco alta. Il Pescara risponde subito: al 64' Capuano da fuori area impegna ancora il portiere azzurro. Al 71' cross rasoterra in area di Balzano, Maniero devia ma la sfera colpisce l'esterno del palo. La tensione sale: al 76' il vice di Cosmi Palazzi viene espulso per proteste. L'ultima occasione è ancora abruzzese: all'85' Maniero svetta di testa in area sul cross di Balzano ma la palla esce. Il Novara tira un sospiro di sollievo e guadagna un buon punto, appuntamento con la vittoria ancora rimandato per il Pescara.


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Serie A Juve, Vidal salta il Sassuolo

TORINO - Riposo assoluto di tre giorni per Arturo Vidal: niente Sassuolo, Benfica a forte rischio. Queste le indiscrezioni di Sky Sport in merito alle condizioni del centrocampista cileno. La Juve è in ansia, vorrebbe avere Re Artù in campo per la semifinale di Europa League, la sfida di ritorno che deciderà la finalista del torneo. Vidal, sicuramente, non sarà in campo per la sfida di campionato di lunedì prossimo. A Conte non resta che attendere il responso dello staff medico che tra qualche giorno darà la risposta al tecnico bianconero.
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Serie A Fiorentina, Montella: «Rossi non convocabile»

ROMA - "Rossi non è convocabile mentre per Gomez temo stagione finita". Montella non porta buone notizie alla vigilia della sfida contro il Bologna. La Fiorentina ha la testa alla finale di Coppa Italia ed il tecnico viola fa i conti da tempo con le condizioni fisiche dei suoi uomini d'attacco: "Giuseppe non è in condizioni adeguate, spero di averlo a disposizione per la partita contro il Napoli: faremo il possibile. Gomez? La mia sensazione è che non lo rivedremo in campo quest'anno: non si sta ancora allenando"
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Ronaldo: «Contro il Bayern finale anticipata»

ROMA - Giornata nel segno della Nike oggi a Madrid, dove la multinazionale dell'abbigliamento sportivo ha presentato le sue dieci maglie del Mondiale, ovvero tutte le casacche che verranno utilizzate durante Brasile 2014 dalle nazionali che 'veste'. Tra queste, oltre alla Selecao padrona di casa, c'è il Portogallo di Cristiano Ronaldo, oggi presente all'evento in qualità di 'testimonial' di eccezione. Prima CR7 ha parlato delle sue nuove Mercurial Superfly, il modello di scarpini, alti fino alla caviglia, che utilizzerà durante il torneo iridato, poi ha trattato anche il tema della Champions. "La prima volta che ho visto questi scarpini sono rimasto sorpreso - ha detto il vincitore dell'ultimo Pallone d'Oro -, perché non ne avevo mai visti di questo tipo. Si tratta di un modello davvero all'avanguardia". Le nuove scarpe da gioco del fuoriclasse portoghese, ha spiegato il presidente di Nike Mark Parker, "sono il risultato di quattro anni di ricerca e sviluppo del nostro laboratorio di Ricerca Sportiva di Nike. Per sviluppare questa tecnologia Flyknit ci siamo fatti guidare dalle intuizioni provenienti dagli atleti più veloci del mondo". Quanto alla semifinale di ritorno della Champions, di martedì prossimo a Monaco di Baviera, Cristiano Ronaldo ha detto che "si tratta davvero di una finale anticipata. Lì faremo una partita molto simile a quella di andata. Il Bayern è una grandissima squadra, ma noi abbiamo un piccolo vantaggio (il Real al Bernabeu ha vinto 1-0 n.d.r.). Siamo fiduciosi, e credo che in casa del Bayern almeno un gol lo segneremo. Giocare la finale di Champions a Lisbona per me sarebbe un sogno, e questa volta credo che ci arriveremo, anche se la tifoseria con questa storia della 'decima' ci mette un pò di pressione addosso". Una battuta anche sul Mondiale con il Portogallo: "non siamo tra i favoriti, e ciò può essere un vantaggio perché ci toglie peso dalle spalle. Giocare con la nazionale mi rende sempre orgoglioso e quanto canto l'inno è sempre un'emozione forte. In Brasile andremo avanti una partita alla volta".
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Calciomercato, dall'Australia: «Sydney, offerta panchina a Del Piero»

Written By Unknown on Kamis, 24 April 2014 | 23.45

SYDNEY - Alessandro Del Piero potrebbe diventare il nuovo allenatore del Sydney FC, al posto dell'ex attaccante del Bari Frank Farina, esonerato dopo l'eliminazione della squadra dai play off della A-League. Lo scrive, sia nell'edizione in edicola che su quella online, il quotidiano 'Sydney Morning Herald', precisando che la scelta del nuovo tecnico è la priorità assoluta della dirigenza del club. Il primo della lista è Graham Arnold, tornato di recente in Australia dal Giappone, dove ha guidato il Vegalta Sendai, ma questo allenatore è impegnato anche in altre trattative, con i Newcastle Jets e con la federazione neozelandese, che gli ha offerto di diventare il nuovo ct degli 'All Whites'. Oltretutto queste due proposte sarebbero economicamente più interessanti di quella del Sydney. Così la dirigenza di quest'ultimo club ha pensato, sempre secondo il 'Sydney Morning Herald', a Del Piero, il cui contratto da calciatore è appena scaduto ma la cui esperienza il Sydney non vorrebbe perdere. L'ex idolo della Juve viene ritenuto all'altezza del compito, e ora i dirigenti vorrebbero convincerlo a fare l'allenatore. Dalla scelta del nuovo tecnico dipende anche il mercato del Sydney che, oltre a Del Piero, ha molti altri giocatori con il contratto in scadenza, come Richard Garcia, Milos Dimitrijevic, Matt Jurman, Joel Chianese e Matt Thompson.
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Balotelli identificato: «Non avete altro da fare?»

MILANO - "Ma non avete meglio da fare che venire a identificare me": è il senso della risposta che l'attaccante del Milan Mario Balotelli avrebbe dato ai poliziotti che ieri sera, passata la mezzanotte, gli hanno chiesto i documenti davanti alla sua casa di Brescia, dove era appena arrivato a bordo di una Ferrari, probabilmente la stessa con cui oggi si è regolarmente presentato a Milanello. Secondo una prima ricostruzione, agli agenti che gli chiedevano di fornire le proprie generalità, Balotelli ha risposto senza troppa diplomazia, sostenendo che la polizia dovrebbe occuparsi d'altro. Solo in un secondo momento avrebbe consegnato i documenti. L'episodio non ha spento il romanticismo di Mario, che ha fatto trovare un mazzo di rose alla sua Fanny questa mattina (foto Instagram).


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Calciomercato, l'agente di Gonalons: «All'80% giocherà nel Napoli»

giovedì 24 aprile 2014

 Il procuratore del calciatore del Lione: «Lui vuole il Napoli ma solo se sarà da scudetto. Umtiti e Grenier sognano una piazza come quella partenopea. Se Bigon vuole, l'affare si concluderà facilmente»

NAPOLI - Frederic Guerra, il procuratore di Maxime Gonalons ha parlato a Radio Crc del futuro del suo assistito. Ecco le sue parole: «E' richiesto da molte squadre. Tutti sanno che il Napoli ha chiesto Gonalons a giugno, ma poi Aulas ha rifiutato perché senza il capitano la stagione non sarebbe finita bene. Lui al Napoli? La percentuale è intorno all'80%. Il presidente del Lione mi ha detto che nonostante l'accordo non sia stato concluso quest'inverno, ha lasciato la porta aperta per l'estate. Però, bisognerà ricominciare la trattativa perché le cifre di gennaio, non potranno essere quelle di giugno. Il mercato invernale è sempre più costoso ed il Napoli ha ragione quando chiede al Lione di abbassare le pretese. La volontà di Gonalons? Ci sono stati diversi contatti tra il calciatore e Benitez. Il ragazzo sceglie anche in base all'allenatore perché vuole la stima del tecnico da cui sarà allenato. È da diverso tempo che a Benitez piace Gonalon, già da quando era al Liverpool. Ho parlato tanto di Napoli al calciatore, la città piace, ma quando si cambia casacca è l'obiettivo del club che conta e Gonalons vuole andare in una squadra che lotti per vincere. Se il Napoli sarà costruito per vincere lo scudetto, Gonalons accetterà. La priorità è giocare nel Napoli, ma vuole che la squadra sia all'altezza. Prima di dire sì, quindi, vorrà capire quello che sarà il mercato del Napoli. Credo che a fine stagione andranno via giocatori importanti nel Napoli. Higuain non so se ha offerte. Umtiti? Piace al Napoli, ne ho anche parlato con Bigon. È un giocatore importante, giovane e può migliorare. Se il Napoli lo chiedesse, lui accetterebbe. Grenier? Guarda sempre il Napoli giocare e mi ha detto che questa sarebbe la città ideale per lui. Tatticamente è un trequartista, ha un po' di Platini ed un po' di Maradona. E somiglia anche a Pirlo perché può giocare più basso e sulla fascia destra. Non ho parlato con Bigon di Grenier, ma oggi lo chiamerò per sapere se lunedì sarà a Napoli così da fissare un appuntamento». 

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Serie A, Milan in rossonero nel derby con l'Inter

giovedì 24 aprile 2014

Il Milan giocherà nella tradizionale e consueta divisa ufficiale (maglia rossonera, pantaloncini bianchi, calzettoni neri) affrontando l'Inter domenica 4 maggio. Niente terza divisa (tutta d'oro...)

Rossoneri siamo noi.... A maggior ragione nel derby, la Madre di tutte le sfide... Il Milan giocherà nella tradizionale e consueta divisa ufficiale (maglia rossonera, pantaloncini bianchi, calzettoni neri) affrontando l'Inter domenica 4 maggio. Niente terza divisa (tutta d'oro...) che, eventualmente, potrebbe essere presentata in occasione dell'ultima giornata (Milan-Sassuolo). Così com'era accaduto un anno fa... Non c'entra la scaramanzia, tanto meno la cabala. Ma, a maggior ragione da padroni di casa, i colori sono... sacri. 

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Janmaat, il Napoli si muove in Olanda

ROMA - Sembra quasi un sortilegio, quello dell'Ajax, che ha perso le ultime due finali disputate in Coppa d'Olanda: nel 2011 si è arreso al Twente (3-2) nei tempi supplementari e quattro giorni fa è andato allo sbaraglio davanti al Pec Zwolle, subendo un pesante 5-1 a Rotterdam. Ma il tempo per farsi schiacciare dai pensieri non c'è e il club di Amsterdam si concentra sul prossimo appuntamento in Eredivisie: domenica, sul campo dell'Heracles Almelo, a Frank De Boer basterà un pareggio per festeggiare la conquista del quarto titolo di fila in campionato. Un poker riuscito l'ultima volta al Psv Eindhoven tra il 2005 e il 2008. Prestigio e soldi, perché il primo posto vale la qualificazione alla fase a gironi della Champions. A meno di clamorosi colpi di scena, invece, sarà il Feyenoord a garantirsi l'ingresso al preliminare di Champions in programma alla fine di agosto: la squadra di Ronald Koeman è seconda in classifica, ha sei punti di distacco dall'Ajax (63 a 69, dopo 32 giornate), ma si trova a +4 rispetto al Twente. Se l'Ajax è ormai la regina incontrastata dell'Eredivisie e il Pec Zwolle è la sorpresa della stagione, visto che in 104 anni non aveva mai vinto nessun trofeo, il Feyenoord rappresenta invece da qualche tempo la forza emergente, dopo un periodo di affanni (nel 2011 era arrivato decimo): la società di Rotterdam, infatti, non riesce a centrare il titolo dal 1999. Ma il lavoro di Koeman, ingaggiato nel 2011 al posto di Mario Been (ex centrocampista del Pisa di Anconetani), ha permesso al Feyenoord di ritrovare una nobiltà che sembrava un po' offuscata. E il riconoscimento più importante, a sottolineare la qualità del progetto di Koeman, è testimoniato dalle convocazioni del ct Louis Van Gaal, che ha disegnato l'Olanda per il Mondiale in Brasile proprio intorno a tre pedine del Feyenoord: dal terzino destro Daryl Janmaat (classe 1989) al difensore centrale Bruno Martins Indi (1992), fino al regista-mediano Jordy Clasie (1991).

I 22 GOL DI PELLE' - La rinascita del Feyenoord è merito anche di un centravanti italiano, Graziano Pellè, vice-capocannoniere del campionato olandese con 22 gol alle spalle dell'islandese Alfred Finnbogason (a segno 27 volte nell'Heerenveen di Marco Van Basten). Intorno al gruppo di Koeman e ai suoi pezzi pregiati si preannuncia un'estate molto calda. E la regola, per ogni club olandese, è quella che ogni calciatore ha un prezzo. Oltre a Martins Indi, seguito in passato anche dal Milan e corteggiato adesso dal Manchester United, l'ultima stagione ha permesso a Janmaat di completarsi e di diventare uno dei migliori laterali a livello europeo. Il Napoli l'ha fatto studiare in diverse circostanze, piace a Benitez e ha le caratteristiche giuste per rientrare nei piani di De Laurentiis. Ha ventiquattro anni, è un terzino che svolge la doppia fase con grande equilibrio: marca la seconda punta, è rapido nelle chiusure e partecipa all'azione. Spinge, arriva al cross, accelera e gioca in appoggio ai centrocampisti. E' nato a Leidschendam il 22 luglio del 1989, ha cominciato la carriera nell'Ado Den Haag, prima di trasferirsi per quattro anni (tra il 2008 e il 2012) all'Heerenveen, club con il quale ha vinto una Coppa d'Olanda. Janmaat è uno dei nomi sull'agenda di Bigon. E la sua situazione contrattuale potrebbe favorire l'inserimento del Napoli, considerando che Janmaat può svincolarsi il 30 giugno del 2015. Il Feyenoord lavora per prolungare l'accordo prima del Mondiale, ma i tentativi finora hanno trovato le resistenze del giocatore, orientato a valutare il suo futuro professionale solo dopo l'avventura in Brasile.

LA SCOPERTA - Janmaat ha esordito nell'Heerenveen il 31 agosto del 2008: l'allenatore era il norvegese Trond Sollied, che lo schierò subito titolare nella gara vinta per 3-2 sul campo del Volendam. Il suo battesimo in nazionale risale invece al 7 settembre del 2012, in occasione della sfida con la Turchia (2-0), valevole per le qualificazioni al Mondiale. Janmaat è un terzino destro che si è quasi sempre mosso in una linea a quattro, ma che in caso di emergenza può essere impiegato sulla fascia sinistra. E' alto un metro e 85, in questo campionato ha giocato ventinove gare e ha segnato due gol (al Nac Breda e nell'ultimo turno al Psv Eindhoven). Un bilancio che comprende inoltre cinque assist. Koeman è il suo guru e Van Gaal si aspetta da Janmaat un contributo importante in Brasile: il ct lo ha utilizzato in otto gare nel girone di qualificazione. Il Napoli è pronto a inserirsi: Janmaat è giovane, ma già esperto. Ha totalizzato finora 146 presenze e 10 reti in Eredivisie. E il suo contratto si avvicina alla scadenza.  


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Johnny Rep, il capellone orange

giovedì 24 aprile 2014

Giocava all'ala, correva sulla fascia a testa bassa, aveva il dribbling facile e una buona predisposizione al gol

di Furio Zara

Calciatore capellone quando il calcio (anni '70) era spettinato, miglior realizzatore olandese in Coppa del Mondo (7 reti), due Mondiali e due secondi posti, nel 1974 in Germania e nel 1978 in Argentina, con l'Olanda entrambe le volte battuta dai padroni di casa. Giocava all'ala, correva sulla fascia a testa bassa, aveva il dribbling facile e una buona predisposizione al gol: 12 in 42 presenze con la nazionale. Gli juventini lo ricordano perché nel 1973 a Belgrado saltò più in alto di Longobucco e segnò il gol con cui l'Ajax sconfisse la Juventus nella finale della Coppa dei Campioni che quell'anno si disputò a Belgrado. Dopo la finale di Buenos Aires del 1978 non si presentò (lui come altri compagni) a ritirare la medaglia d'argento. Tempo dopo spiegò: «Non andammo per protesta contro la giunta militare».

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Calciomercato Ligue1, Ranieri: «Io? un cornuto. L'ultimo a sapere le cose»

MONTECARLO - "Il mio futuro? Un allenatore è come un marito cornuto: è l'ultimo a sapere....". Con questa battuta, detta ridendo nel corso di una conferenza stampa, Claudio Ranieri ha risposto a chi gli ha fatto l'ennesima domanda sul suo avvenire sulla panchina del Monaco, che domani gioca in Ligue 1 contro l'Ajaccio. "È la prima volta che dei russi hanno questa squadra - ha detto ancora Ranieri parlando del Monaco -, ma quando siamo insieme tutto va bene. Leggo che qui ci sono problemi tra i portoghesi e gli italiani, ma non è vero. Hanno già deciso il mio futuro? Un allenatore è come un marito cornuto, è sempre l'ultimo a sapere. Ma se il Monaco vuole continuare a vincere io devo rimanere, altrimenti non vincerà più. Comunque tutto ancora dipende da molte cose, e io sono calmo e tranquillo. Da tempo girano delle voci, ma i miei dirigenti mi hanno detto che non c'è niente di vero. Io ci credo, perché sono un uomo forte".
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Ranieri: "Secondo posto? Ancora a rischio"


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Serie A Milan, Muntari: «Siamo sereni. A Roma per fare punti»

Written By Unknown on Rabu, 23 April 2014 | 23.45

MILANO - Una lenta e costante risalita ha portato il Milan di Seedorf a contendersi il sesto posto con il Parma, accarezzando la possibilità di entrare in Europa League. Per rendere concreta questa possibilità, i rossoneri devono continuare a vincere, come fanno da sei gare a questa parte, senza timori reverenziali di sorta. Nonostante le prossime sfide di campionato contro Roma e Inter siano tutt'altro che facili, come spiega Sulley Muntari: «Stiamo facendo bene da sei partite e vogliamo continuare fino alla fine - ha dichiarato il centrocampista a Milan Channel - Le prossime due saranno difficili, dobbiamo pensare prima alla Roma, poi al derby. All'Olimpico dobbiamo andare tranquilli seguendo le indicazioni di Seedorf e restando concentrati per fare bene. Ora per fortuna sta girando tutto bene. Mancava la fortuna che sta arrivando, dobbiamo continuare così e fare bene. Dobbiamo solo pensare partita per partita e contro la Roma dobbiamo fare punti». Ripresosi dall'infortunio muscolare, il ghanese vuole tornare quanto prima al top della condizione, così come il compagno Stephan El Shaarawy: «El Shaarawy è un grande giocatore, ed è anche giovane. E un peccato non averlo avuto per tanti mesi, ma fa parte della vita, questo lo farà crescere. Sta lavorando sempre bene come ha fatto durante l'infortunio: arrivava qui la mattina e andava via per ultimo. Sono certo che farà bene»


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Macchina distrutta. Che paura per Henrique!

mercoledì 23 aprile 2014

Per fortuna il giocatore se l'è cavata con qualche escoriazione e un grosso spavento

NAPOLI - Grande paura e fortunatamente nulla di grave per Henrique. Questa mattina il difensore del Napoli ha avuto un incidente stradale dopo aver svolto l'allenamento a Castel Volturno. Distrutta la sua Porsche (foto calcionapoli24.it) , ma per fortuna il giocatore se l'è cavata con qualche escoriazione e un grosso spavento. Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente.

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Europa League: Juve, Vidal salta rifinitura. In dubbio per Lisbona

LISBONA - Vigilia carica di attese per il Benfica e la sua gente: la squadra ha sospeso in fretta i festeggiamenti per il successo in campionato, concentrandosi su una partita delicata e sentita, considerata la finale anticipata d'Europa League. In città restano tracce dello scudetto appena celebrato - bandiere, scritte, poster appena incollati - ma anche i tifosi hanno ormai la testa al confronto con la Juve. C'è voglia di bis, anzi triplete, visto che i lusitani hanno raggiunto anche la finale di Coppa portoghese.

RIFINITURA - Tranquillità in casa bianconera, nonostante i dubbi legati all'impiego di Vidal: il cileno, che sente di nuovo fastidio al gunocchio, non ha partecipato alla rifinitura svolta a Vinovo prima della partenza, perciò si prospetta la conferma dell'asse Pogba-Pirlo-Marchisio. Scontati invece i rientri di Lichtsteiner e Bonucci, probabilissimo quello di Tevez che sta decisamente meglio.

INVIOLABILITA' - Curiosità: il Da Luz è come... lo Stadium. Niente punteggio pieno in campionato, ma stessa inviolabilità lunga una stagione: sommando anche coppe europee e nazionali, il bilancio è di 21 vittorie e 4 pareggi in 25 partite, con 56 gol fatti e appena 15 subiti.


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Abete: «Tutta Italia deve tifare Juve»

mercoledì 23 aprile 2014

Il presidente della Figc: «Non c'è soltanto la possibilità di accesso alla finale ma ci si gioca anche il quarto posto del ranking Uefa»

ROMA - "Speriamo che la Juventus possa arrivare fino in fondo, alla finale del 14 maggio a Torino". Se lo augura il presidente della Figc, Giancarlo Abete, alla vigilia della semifinale di andata di Europa League che i bianconeri giocheranno domani con il Benfica, a Lisbona. Un successo dei ragazzi di Conte sarebbe importante per tutto il calcio italiano. "È evidente che c'è un problema di competitività che si è manifestato a livello di Champions - aggiunge Abete, a margine della presentazione di Special Olympics -. Complessivamente le nostre squadre, in questa stagione, non hanno fatto malissimo, nel senso che hanno ottenuto molti punti per il ranking Uefa. Però è mancato quello spunto che poteva consentiire nella fase terminale delle competizioni una fase importante. L'eliminazione del Milan ha fatto si che già nei quarti non ci fossero squadre italiane in Champions". "Abbiamo ora la Juventus con il Benfica, ed è una partita importante - sottolinea il numero uno del calcio italiano - perché di fatto in questo confronto, non soltanto c'è la possibilità di accesso ala finale ma ci si gioca anche il quarto posto del ranking Uefa. Ha una doppia importanza non solo per la juve ma per tutto il calcio italiano". 'Tifa' Juve anche il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta. "È una sfida di grande prestigio - le sue parole -. È molto importante. Noi dobbiamo tutti sostenere le squadre italiane qui siamo ad un passo dalla conquista di un trofeo importante. Il calcio italiano fa il tifo perché una squadra italiana possa alzare una Coppa Europea. Facciamo tutti un sincero augurio".

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Ironia Spagna: Mourinho ferma il bus al Calderon

ROMA  - Dall' "autobus a due piani" parcheggiato nell'area del Chelsea (Mundo Deportivo) al "muro" contro cui i madrileni sono andati a sbattere (As), fino ad uno scandalizzato "no calcio, no gol" (Sport). Alla Spagna non è andato giù l'atteggiamento tattico, a dir poco rinunciatario, con cui il Chelsea di Josè Mourinho (allenatore che non ha lasciato molti amici, dopo tre anni di Real Madrid) ha affrontato la semifinale d'andata della Champions League al Vicente Calderon. L'Atletico "si schianta contro il muro blu" è il titolo con cui anche Marca riassume gli sterili sforzi della formazione madrilena che ieri sera non è andata oltre lo 0-0. L'11 allenato da Diego Simeone "non è stato capace di superare un Chelsea granitico. Gli uomini del 'Cholò hanno costruito qualche occasione, ma nessuna davvero chiara - ammette il quotidiano sportivo - ed il risultato a reti inviolate è la conseguenza di un gioco intenso ma non bello. Mercoledì prossimo sarà lo Stamford Bridge a emettere la sentenza".

IL BUS -
"La squadra inglese - ironizza Mundo Deportivo - è arrivata a Madrid a bordo di uno dei tipici, enormi, autobus londinesi a due piani e lo ha piazzato dentro il Calderon". Perché l'unico intento di Mourinho, "specialista in questo tipo di partite", era "perdere tempo. Tutto l'atteggiamento del Chelsea dimostra quanto l'Atletico è temuto in Europa". "Funziona la trincea di Mourinho" titola El Pais, sottolineando "l'approccio ultra-difensivo" del Chelsea. Un catenaccio di fronte al quale, "nonostante il 65% di possesso del pallone, l'Atletico ben poco ha potuto - riconosce il giornale - per mettere in difficoltà Cech prima ed il suo sostituto Schwarzer, dopo".

STAMPA INGLESE - Una prestazione brutta, noiosa, brutale, orribile da guardare avvicina il Chelsea alla finale di Lisbona ma il conto pagato per il catenaccio di Madrid è alto e al ritorno José Mourinho dovrà fare i conti con una rosa dimezzata. Tra una settimana allo Stamford Bridge non ci saranno non solo gli infortunati Petr Cech (stagione finita) e John Terry, ma anche gli squalificati John Obi Mikel e Frank Lampard. Un'emergenza che ha spinto Mou a minacciare di schierare una squadra di riserve domenica nella supersfida di Premier League contro il Liverpool. I Blues avevano chiesto l'anticipo della partita con i Reds, ultimo treno per il titolo, per preparare al meglio la gara di ritorno contro l'Atletico Madrid. Così ora, in segno di protesta, il portoghese minaccia una clamorosa protesta. "Ma sono solo il tecnico, l'ultima parola spetta a Roman Abramovich e al consiglio d'amministrazione", ha precisato Mou al Vincente Calderon. 

LA TATTICA 
- Dove Mourinho ha confermato "il suo conservatorismo", e "la sua tattica utilitaristica", ottenendo però un "risultato di valore", commenta il Guardian, che ricorda come nel 67% dei casi la squadra che pareggia 0-0 la gara d'andata in trasferta finisce per passare il turno. "Un calcio brutto, difensivo, resistente e disciplinato avvicina il Chelsea alla finale di Champions", scrive il Daily Telegraph che sottolinea la capacità di Mourinho "nello strangolare fino alla morte le qualità degli avversari". "Mou parcheggia un pullman davanti alla sua porta", titola il Daily Mail che ricorre ad un paradosso per assolvere la tattica dei Blues: "Un calcio noioso è veramente noioso quando fallisce". Un giudizio in sintonia con il Mirror: "Brutto, brutale e orribile da guardare ma la bellezza, nel calcio, è solo negli occhi di chi guarda". E a Madrid, prosegue il tabloid britannico, "coraggio, desiderio, resistenza e determinazione" hanno avvicinato il Chelsea alla finale di Lisbona. 

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«Mascherano ha rifiutato il Napoli tre mesi fa»

ROMA - Bernardo Brovarone, referente in Italia di Tamer, agente di Mascherano ha parlato ai microfoni di Radio Crc: "Mascherano ha rifiutato il Napoli tre mesi fa perché vuole tornare in Premier League. L'intenzione del ragazzo è stata esplicita: vuole la Premier. Col Napoli non ho mai avuto nulla a che fare. È un'altra la società italiana con cui ho parlato, ma non nego che il Napoli e Mascherano abbiano avuto dei contratti. Dico solo che non sono io protagonista dell'approccio. Lavorando in una direzione per il giocatore, devo essere al corrente di ciò che accade a Mascherano".

"Tutti i grandi club sono in cerca di bravi difensori e Ezequiel Garay è uno dei calciatori più in esposizione. Anche al Barcellona piace Garay per cui bisogna capire il Napoli che proposta può fare, anche a livello economico. Non si può pensare di prendere giocatori senza concedere una percentuale sui diritti d'immagine. E anche questo è un aspetto da prendere in considerazione.
Benitez ha idee molto chiare, ma è anche ambizioso e pretenzioso in sede di mercato. Farà delle richieste importanti e bisognerà capire se De Laurentiis le accetterà. Benitez cercherà giocatori dalla esperienza vera, giocatori che costano, per cui la palla passa a De Laurentiis"

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Calciomercato, Mavuba: In estate mi voleva la Roma

PARIGI - "La Roma mi ha cercato ha iniziato stagione ma poi non si è concretizzato niente". Il centrocampista del Lilla, Rio Mavuba, ha parlato del suo presente e del suo futuro a Rmc Sport. "Ho un contratto fino al 2015 - ha detto Mavuba, 30 anni - ancora non ho parlato con i miei dirigenti. Adesso penso solo a entrare nei 30 della pre-lista della nazionale francese per i Mondiali e non mi preoccupo del resto".

"In estate - ha poi raccontato - ho parlato con i dirigenti della Roma ma poi non se n'è fatto nulla. Non ci sono stati altri contatti. Non mi dispiacerebbe un'altra esperienza all'estero dopo quella del Villarreal. Italia e Inghilterra? Perché no…".


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Roma, Garcia-Sabatini verso summit di mercato

Written By Unknown on Selasa, 22 April 2014 | 23.45

martedì 22 aprile 2014

Dopo la gara con il Milan il ds giallorosso incontrerà il tecnico per tracciare le linee del futuro della squadra

ROMA - La Roma programma il futuro. Nei prossimi giorni, dopo la gara contro il Milan di venerdì sera all'Olimpico, è in programma un incontro di mercato tra il ds Walter Sabatini e il tecnico Rudi Garcia. All'ordine del giorno la pianificazione della squadra del prossimo anno. Grazie all'aritmetica qualificazione alla Champions League ottenuta con la vittoria di Firenze, infatti, il club giallorosso ha già stabilito il budget per la prossima stagione. In questo quadro è da leggere il recente viaggio di Baldissoni e Zanzi negli Stati Uniti per incontrare James Pallotta.

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«Non bastano le vittorie servono anche i profitti»

ROMA - "Questo è un settore in espansione. Il nostro business è il calcio ma c'è un'infinita di attività collaterali che possono generare molti profitti, come la vendita delle maglie, gli sponsor... Non è importante solo vincere titoli, ma anche guadagnare denaro". Così Barbara Berlusconi parla del 'suò Milan in un'intervista all'edizione spagnola di Vanity Fair.
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Thomas, il neozelandese che ha battuto l’Ajax

ROMA - Si sono infilati dentro una grande vasca, tra lattine di birra e bicchieri pieni di champagne, per rendere indimenticabile la domenica più bella della loro carriera: 20 aprile 2014. Una data che resterà per sempre scolpita nella memoria dei giocatori del Pec Zwolle, promosso due anni fa dalla serie B e ora in copertina per aver vinto la Coppa d'Olanda, dopo aver travolto per 5-1 l'Ajax di Frank De Boer, a un passo dalla conquista del quarto titolo consecutivo in Eredivisie. Il Pec Zwolle è la sorpresa della stagione in Olanda e si prepara a debuttare in Europa League. A Rotterdam, nella finale con l'Ajax, si era ritrovato sotto di un gol nel giro di tre minuti: l'1-0 per l'ex club di Cruyff era stato realizzato con un bolide da venti metri dal terzino destro Van Rhijn, titolare nella nazionale orange di Van Gaal e seguito in passato dal Milan. Sembrava l'inizio di una comoda passeggiata per l'Ajax, che però è caduto nella trappola del micidiale contropiede del Pec Zwolle, fondato nel 1910 in onore del principe Hendrik e dichiarato in bancarotta nel 1990, in attesa di cominciare una faticosa risalita. Una vita tribolata, polverosa e senza emozioni, almeno fino a domenica scorsa. Rientrata a Zwolle, dopo la meravigliosa festa allo stadio "De Kuip" di Rotterdam, la squadra allenata da Ron Jans ha attraverso la città (che ha circa 120.000 abitanti) a bordo di un battello con i palloncini bianchi e blu, i colori sociali del Pec, dove aveva iniziato la carriera Jaap Stam, ex Lazio e Milan, e dove l'aveva quasi conclusa Johnny Rep, uno dei fenomeni dell'Olanda degli Anni Settanta, quella che regalava spettacolo con il ct Rinus Michels in panchina.

LA LEZIONE - Cinque gol in cinquanta minuti: così il Pec Zwolle ha sgonfiato l'Ajax, fra lo stupore di De Boer, in lizza per sostituire Martino al Barcellona oppure Moyes nel Manchester United. Il Pec Zwolle ha indovinato la partita perfetta e dopo 104 anni di storia ha infilato in bacheca il suo primo trofeo. Un pomeriggio da antologia per una squadra che in campionato occupa il nono posto in classifica (trentanove punti in trentadue giornate) e che sembrava destinata a essere divorata dall'Ajax. Ron Jans, 55 anni, arrivato nella scorsa estate dopo un'esperienza negativa allo Standard Liegi, ha disegnato il Pec Zwolle con un 4-3-3, affrontando a specchio la squadra di De Boer. E' stata la doppietta di un ragazzino di diciannove anni, Ryan Thomas, pescato dallo Zwolle in Nuova Zelanda, nella patria del rugby e della vela, a bloccare il motore dell'Ajax, che non perdeva una partita dallo scorso 27 febbraio, in Europa League, contro il Red Bull Salisburgo (1-3).

IL PROFILO - E' un'ala sinistra, è stato scoperto ad Aukland nell'Olé Football Academy e ha giocato anche nel Waikato. Il papà gestisce una piccola azienda che commercia kiwi. Ryan Thomas ha sottoscritto con il Pec un contratto fino al 2018, è mancino ed è stato già convocato nella nazionale della Nuova Zelanda: il ct Neil Emblen lo ha fatto debuttare da titolare il 5 marzo del 2014 nell'amichevole persa per 4-2 con il Giappone di Alberto Zaccheroni. Thomas si è mosso da trequartista, nel 4-2-3-1, alle spalle del centravanti Chris Wood, classe 1991, che ha appena conquistato la promozione in Premier League con la maglia del Leicester City (ventiquattro gare e quattro gol in Championship, serie B inglese). Ryan Thomas è veloce e agile: è alto un metro e 74, con i suoi cambi di marcia ha fatto saltare i meccanismi difensivi dell'Ajax. E' nato ad Aukland il 20 dicembre del 1994 e fino a domenica scorsa il suo cartellino valeva intorno ai trecentomila euro. In Coppa d'Olanda ha steso l'Ajax e aveva già segnato un gol nel primo turno contro il Wilhelmina '08. In campionato, invece, ha esordito il 2 novembre del 2013: 1-1 sul campo del Psv Eindhoven. Diciassette le presenze in Eredivisie. L'unico gol lo ha firmato il primo febbraio nella sfida con il Roda (3-1).


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Europa League, Benfica: Gaitan in dubbio per la sfida con la Juve

LISBONA - Dopo la mezzapunta Salvio e il difensore Silvio, il Benfica rischia di perdere anche l'argentino Nico Gaitan per la semifinale di Europa League di giovedì contro la Juventus. Secondo quanto riferiscono l'emittente 'Antena 1' e l'edizione online del quotidiano sportivo 'A Bolà, il numero 20 è in dubbio per un problema ai flessori avuto nel match di campionato di domenica scorsa contro l'Olhanense. Altra notizia non buona per il tecnico degli 'encarnados' Jorge Jesus è che non ha ancora recuperato il mediano Fejsa, che proprio perchè non in perfette condizioni era stato tenuto a riposo domenica scorsa.
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Guardiola: «Lo United? Al Bayern sto bene»

martedì 22 aprile 2014

Il tecnico spagnolo: «Ho ancora del lavoro da fare e la gente rispetta quello che faccio. Voglio rimanere in Germania»

ROMA - «Ho ancora del lavoro da fare, sto bene al Bayern e la gente rispetta quello che faccio. Voglio rimanere in Germania». Così Pep Guardiola risponde ad una domanda sulle voci che lo vorrebbero tra i candidati sulla panchina del Manchester United. Alla vigilia della sfida di Champions League contro il Real Madrid, il tecnico spagnolo spiega: «Sono al Bayern Monaco e ho firmato un contratto per tre stagioni. Penso che possiamo ancora migliorare. Ho cambiato solo un anno fa dalla cultura catalana a quella tedesca e non è stato facile».

SFIDA AL REAL - "Il Real rimane il Real, e per me tornare in Spagna e ritrovarlo da avversario è un'emozione speciale". Alla vigilia della semifinale di Champions che il suo Bayern giocherà al Bernabeu, Pep Guardiola sottolinea la difficoltà dell'impegno e racconta le sensazioni che prova tornando ad affrontare l'arcirivale di sempre dei tempi di quando allenava il Barcellona. "Era un altro club e un'altra situazione - dice Guardiola -, ma rimane il fatto che per battere il Real c'è un unico modo: dare il meglio e fornire un'ottima prestazione. Per me è sempre una cosa molto speciale tornare in uno stadio spagnolo. E ogni volta che torno a Madrid non pensa che ad una cosa: che qui bisogna giocare bene". "Ho l'impressione - aggiunge Guardiola - che sotto la guida di Carlo Ancelotti il Real sia migliorato. E in ogni caso rimane un avversario speciale".

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Serie A, De Sciglio: «Se vogliono cedermi, valuto offerte»

MILANO - «Se il Milan dovesse decidere di cedermi, valuterei le offerte». Così il difensore rossonero De Sciglio ha parlato del proprio futuro ai microfoni di Sky: «Nel calcio non si può mai sapere e se la società, per questioni economiche dovesse prendere la decisione di cedermi, io valuterei eventuali offerte che arriverebbero. Di certo fa sempre molto piacere sentire che sei oggetto di interesse di squadre come il Real Madrid. A me farebbe molto piacere continuare a giocare in un Milan tornato ad essere competitivo, come era competitivo nel passato, per tornare a vincere».


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Serie A Roma, Castan: «Farei la guerra per Garcia»

ROMA - "Garcia ha dato la serenità a tutti quei giocatori che secondo alcuni erano scarsi e non potevano giocare nella Roma. Adesso lui ha dato fiducia e sta facendo vedere i valori di questa squadra". Così il difensore della Roma, Leandro Castan, parla del tecnico giallorosso Rudi Garcia. "Se farei la guerra per Garcia? Sicuro -spiega ai microfoni di Sky Sport-. E' un allenatore che ti dà la voglia di giocare, e siamo fino alla fine con lui".

PJANIC - Castan parla anche di mercato, e si augura che Miralem Pjanic continui a giocare con la maglia della Roma: "Pjanic rimane? Secondo me sì. Se restano tutti i giocatori di questa rosa, più quelli che verrannno, possiamo fare ancora meglio la prossima stagione. Faccio il tifo per lui perché Pjanic è un amico e un grande giocatore".


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Berbatov show: Monaco rinvia la festa del Psg

Written By Unknown on Minggu, 20 April 2014 | 23.45

domenica 20 aprile 2014

La squadra di Ranieri vince 1-0 con il Nizza e si porta a -7 dai parigini

ROMA - Il Monaco si riprende subito dalla clamorosa eliminazione in Coppa di Francia subita dal Guingamp e batte 1-0 il Nizza nella 34esima giornata della Ligue 1. Alla squadra di Ranieri basta una perla di Berbatov per conquistare la vittoria. Il pallonetto dell'attaccante dopo cinque minuti spiana la strada ai suoi, che poi dominano il match giocando anche un bel calcio. Questi tre punti permettono al Monaco di blindare il secondo posto e di ritardare almeno di una settimana la festa del Psg. I parigini, che ieri hanno conquistato la Coppa di Lega, ora hanno 7 punti di vantaggio, quindi anche vincendo mercoledì nel recupero contro l'Evian salirebbero "solo" a +10, con quattro partite (e 12 punti) ancora in palio.

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«Roma, Gervinho nel mirino del Liverpool»

domenica 20 aprile 2014

Secondo la stampa inglese piace al tecnico Rodgers. Possibile l'offerta nella prossima finestra di mercato

ROMA - Le prestazioni di Gervinho con la maglia della Roma stanno attirando l'interesse di alcuni club europei. Secondo Football Direct News, è nel mirino soprattutto del Liverpool. Il tecnico Brendan Rodgers lo stima da anni e questa estate potrebbe presentare un'offerta ai giallorossi. Soprattutto se Garcia lasciasse la Roma: nel contratto dell'ivoriano infatti è presente una clausola per cui, in caso di addio del tecnico, il giocatore può svincolarsi con un'offerta da poco meno di 5 milioni.

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Fed Cup, Italia eliminata. Repubblica Ceca in finale

ROMA - L'Italia campione uscente è stata eliminata dalla Fed Cup di tennis, battuta in semifinale dalla Repubblica Ceca. A Ostrava, la n.1 ceca e n.6 del ranking mondiale Petra Kvitova ha sconfitto Roberta Vinci per 6-3, 7-5 conquistando il terzo e decisivo punto per la sua squadra. In finale le ceche affronteranno la Germania. Dopo la prima giornata, la Repubblica Ceca era già in vantaggio 2-0: nei due singolari di ieri, Sara Errani aveva perso con Lucie Safarova e Camila Giorgi èra stata sconfitta da Petra Kvitova.

ITALIA KO ANCHE NEL DOPPIO - La Repubblica Ceca si è aggiudicata anche il doppio, ormai ininfluente, nella semifinale di Fed Cup contro l'Italia, campione uscente, già vinta con i primi tre singolari. Sul veloce indoor della Cez Arena di Ostrava, Andrea Hlavackova e Klara Koukalova hanno battuto Karin Knapp e Camila Giorgi per 6-2 5-7 11-9 (super tie-break). Quello conquistato dalla coppia azzurra è l'unico set per l'Italia nei quattro match della quarta sfida tra i due Paesi negli ultimi cinque anni, finita 4-0 per le padrone di casa. In precedenza, superando per 6-3 7-5 Roberta Vinci, numero 16 del ranking, la numero 1 ceca, e numero 6 del mondo, Petra Kvitova, aveva dato al suo Paese il punto decisivo per l'accesso alla finale, in cui affronterà la Germania, affermatasi per 3-1 sull'Australia a Brisbane. Ieri Sara Errani, con il numero 11 prima italiana del tennis mondoale, aveva perso 6-4 6-1 contro Lucie Safarova, numero 26; mentre la Giorgi, numero 54, era stata sconfitta 6-4 6-2 dalla Kvitova. 


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Livaja insulta i tifosi: «Italiani bastardi»

BERGAMO - 'Vieni in Croazia con me, italiani bastardi". Su Facebook, Marko Livaja risponde così agli insulti che i tifosi hanno postato sulla sua pagina del social network dopo il battibecco di ieri durante Atalanta-Verona. Quando Colantuono l'ha sostituito, l'attaccante si è rivolto in malo modo ad alcuni sostenitori dietro la panchina, rivolgendo loro parole poco simpatiche e il gesto di fare silenzio. In serata le scintille sono proseguite su Facebook, con epiteti assortiti lasciati sulla pagina del giocatore, conditi da inviti ad avere rispetto della tifoseria bergamasca e a tornarsene in Croazia. Livaja ha reagito con un durissimo "italiani bastardi" e un altrettanto pericoloso "ci vediamo a Zingonia".

Una sfida che adesso gli ultrà potrebbero raccogliere, presentandosi martedì alla ripresa degli allenamenti per chiedere spiegazioni al bizzoso giocatore, che quest'anno era già finito fuori rosa dopo aver rifiutato di riscaldarsi a Udine. In tarda serata, Livaja ha provveduto a rimuovere i due post, ma ormai la frittata era fatta. Per ora l'Atalanta tace, complice anche la giornata di festa. Ma la polemica pasquale non deve essere piaciuta ai Percassi, proprietari della società, già delusi dalla terza sconfitta consecutiva. Non è escluso che già domani o martedì possa arrivare un provvedimento nei confronti dell'attaccante. Una cosa è certa: a fine stagione il rapporto si interromperà, senza grossi rimpianti.


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Il Liverpool vince ancora: titolo sempre più vicino

ROMA - Il sogno Liverpool è sempre più reale: con la vittoria contro il Norwich fuori casa (2-3), il successo in Premier ora è lì ad un passo. I Reds passano a Carrow Road non senza fatica. Solita partenza fulminante della squadra di Rodgers che dopo 11 minuti è già 2-0: prima Sterling e poi Suarez spianano la strada alla capolista. I padroni di casa non ci stanno e nella ripresa entrano in campo più cattivi. E grazie ad una papera di Mignolet riescono ad accorciare. Il Liverpool torna di nuovo avanti di due reti al 62': la firma è ancora una volta di Sterling. A rendere infuocato il finale ci pensa Snodgrass che con un colpo di testa riporta sotto il Norwich. Dopo un paio di brividi, i Reds ricominciano a tenere in mano la partita e non rischiano più nulla. Ora in classifica il Chelsea è lontano 5 punti, mentre il Manchester City è a -9 ma con due partite in meno. Fondamentale il prossimo match, che probabilmente deciderà il campionato: ad Anfield arriveranno proprio i Blues di Mourinho.

ARSENAL, TRIS PER LA CHAMPIONS - Successo importantissimo per l'Arsenal in chiave qualificazione Champions: i Gunners travolgono l'Hull City in trasferta (0-3) e mantengono il quarto posto. Dopo un inizio complicato, la squadra di Wenger sblocca la partita con Ramsey e da lì in poi non soffre più. Tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa sale in cattedra Podolski che con una doppietta chiude definitivamente la partita.


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Premier League. «Dirigenti club inglese accusati di uso droghe»

ROMA - Un top-club dell calcio inglese potrebbe essere travolto da uno scandalo legato al consumo di droga da parte di alcuni dei suoi dirigenti. Secondo quanto riporta il quotidiano 'The Observer', la polizia e le autorità britanniche avrebbero avviato un'inchiesta in seguito alla segnalazione di un componente dello staff del club, che ha comunicato i propri sospetti relativi all'utilizzo di droghe pesanti all'interno dello stadio da parte di alcuni colleghi.

Sotto accusa potrebbero esserci uno o più personaggi molto in vista nel mondo del calcio inglese. A quanto pare due funzionari di spicco sarebbero già stati sorpresi a sniffare cocaina nel bagno di una società rivale in occasione di una trasferta, e le voci su questo episodio si sarebbero già diffuse tra i club appartenenti allo stesso campionato. Alcuni mebri del club si sono detti "preoccupati" per la situazione, ma hanno fatto sapere di aver già avviato un'inchiesta interna.


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Benitez: Manca mentalità per vincere qualcosa

Written By Unknown on Sabtu, 19 April 2014 | 23.45

UDINE - Benitez non è per niente contento del pareggio con l'Udinese e non fa niente per nasconderlo: "Non sono soddisfatto - dice il tecnico del Napoli ai microfoni di Sky - avremmo dovuto segnare il gol del 2-0, abbiamo avuto due occasioni per farlo, invece abbiamo regalato un gol all'Udinese e poi abbiamo sofferto un po', manca la maturità per chiudere le gare e vincere".

CALO CON LE PICCOLE - Difficoltà con le piccole? "C'è poca abitudine a lottare per vincere qualcosa - spiega Benitez - la squadra cresce e matura giocando per conquistare i trofei. L'anno scorso il Napoli ha conquistato il secondo posto senza Milan, Inter e Roma nelle prime posizioni. Un anno non è sufficiente, quando cambiano i calciatori".
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Serie A Milan, Seedorf: «Ora la Roma. Vogliamo l'Europa»

MILANO - "Siamo in una posizione che ci dà morale, ci siamo avvicinati e mancano le ultime gare che saranno decisive. La squadra è stata veramente brava, ha avuto un buon approccio. Il derby? Noi puntiamo l'Europa League, prima abbiamo la Roma. Abbiamo avuto rispetto per il Livorno, l'avremo anche per la Roma". Intervistato da Sky dopo il netto successo sui labronici, l'allenatore del Milan Clarence Seedorf fa il punto della situazione e rilancia la sua squadra anche in chiave Europa League. Sulle voci, venute fuori nei giorni scorsi, di un suo possibile avvicendamento a fine stagione, Seedorf dice di non saperne niente. "Dovete parlare con la società - puntualizza -, io non posso parlare per gli altri. Penso a portare a casa più punti possibili, questo mi è stato chiesto, provando a preparare anche la prossima stagione. Quindi se sono perplesso sulla mancata presa di posizione, dovete chiederlo alla società". Su Balotelli, il tecnico spiega che "sta crescendo, maturando mentalmente, questo gli permette di fare meglio dentro e fuori dal campo. Spero continui così, con tutta la squadra".
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Lazio-Torino, niente stretta di mano fra Mauri e Meggiorini

ROMA - Niente stretta di mano prima di Lazio-Torino fra Mauri e Meggiorini dopo le polemiche a distanza in settimana. L'attaccante del Torino aveva duramente attaccato il centrocampista della Lazio prendendo posizione sul caso scommesse: «Sabato giocherò contro Mauri della Lazio. Arrestato qualche mese fa e ora è di nuovo sui campi da calcio, una vergogna, chi sbaglia deve pagare, per rispetto delle persone che vanno allo stadio».

REPLICA - Immediata era arrivata la replica del capitano biancoceleste: «In merito alle uscite giornalistiche di questa mattina, la cosa che più mi ferisce e mi disgusta è vedere la mancanza di rispetto da parte di alcuni miei colleghi. Invece di rendersi conto che, "nonostante" l'arresto, tutte le accuse nei miei confronti sono cadute, vengo considerato come un delinquente. Solo io e le persone che mi sono state vicino in questi due anni sanno cosa ho dovuto affrontare. Sono cose che non auguro a nessuno, nemmeno a te...caro Riccardo Meggiorini».

SCUSE - La polemica sembrava chiusa con le scuse di Meggiorini: "È doveroso chiudere questa vicenda che ha scatenato reazioni e polemiche che io, in assoluta buona fede, non avrei mai voluto innescare. Mi scuso pubblicamente per aver allargato la mia indignazione anche a persone che hanno vissuto momenti difficili e che ora giustamente cercano di lasciarli alle spalle. Non sono nessuno per permettermi di giudicare gli altri, ma purtroppo è questo il messaggio che è passato. Mi dispiace molto". Ma oggi prima della partita all'Olimpico non c'è stata la consueta stretta di mano. «La polemica con Meggiorini? Penso alla gara. È importante aver fatto gol, il resto non conta», ha detto Mauri all'intervallo. 

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Pari Napoli e Lazio. Vincono Milan e Inter

ROMA - Tutte in campo di sabato per la 34esima giornata di serie A. Il Napoli non va oltre l'1-1 in casa dell'Udinese e vede sfumare l'ultimo assalto al secondo posto, sempre più in mano alla Roma. Si infiamma la lotta per l'Europa League. Il Milan centra la quinta vittoria consecutiva e aggancia il Parma, fermato dall'Inter a quota 51. Spettacolare 3-3 tra Lazio e Torino. Immobile illude i granata con il gol del 3-2 al 90', ma Candreva trova il pareggio a tempo scaduto. La squadra di Mazzarri, grazie alla seconda vittoria consecutiva blinda il quinto posto. Il Verona batte l'Atalanta per 2-1 nello scontro diretto tra le sorprese del campionato e aggancia Torino e Lazio. Il sogno Europa continua per la squadra di Mandorlini.  


Udinese-Napoli 1-1 (Callejon 38', Fernandes 54')
Senza le stelle Di Natale e Higuain al Friuli il Napoli si gioca le residue speranze di inseguire il secondo posto, l'Udinese ormai non ha più obiettivi. Benitez, con il terzo posto in cassaforte e il secondo troppo lontano non vuole una squadra distratta dalla finale di Coppa Italia con la Fiorentina che si avvicina. In ballo ci sono ancora tanti record, da centrare. Intanto quello di gol realizzati, eguagliato oggi: 88, come nella passata stagione. Il record di nove vittorie esterne in un campionato rimane eguagliato, ma non ancora superato. Il Napoli parte subito all'attacco con Zapata, davanti al trio Insigne, Hamsik e Callejon. L'Udinese, con Di Natale in panchina, si difende ma sembra un po' distratta. Callejon sblocca il risultato al 38' con un gran destro al volo su assist di Zapata. Lo spagnolo sale a quota 12 gol in campionato alla sua prima stagione al Napoli. Secondo marcatore, dopo Higuain. Trovato il vantaggio il Napoli non riesce a mettere a segno il colpo del ko, sciupando più di un'occasione per segnare il 2-0. La beffa arriva al 54': Pinzi intercetta un passaggio avventato di Reina e serve Fernandes che tutto solo, firma il gol dell'1-1. Un errore del portiere del Napoli permette all'Udinese di trovare il pareggio, anche se Fernandes era leggermente in fuorigioco, non visto da arbitro e guardalinee. La squadra di Guidolin dopo il gol prende coraggio e mette in difficoltà il Napoli. A due minuti dalla fine Fernandez si prende il rosso per un fallo su Gabriel Silva al limite dell'area e lascia il Napoli in 10. Benitez mette dentro Albiol al posto di Hamsik. Finisce con un pareggio: il secondo posto diventa quasi irraggiungibile. Alla Roma basta un punto per avere la matematica certezza.

Lazio-Torino 3-3 (42' Mauri, 48' Kurtic, 61' Candreva rig., 66' Tachtsidis, 89' Immobile, 94')
La Lazio parte con Mauri da falso nove, con Keita e Candreva a spingere sugli esterni. Dall'altra parte il Torino, privo dello squalificato Cerci punta tutto su Immobile e Meggiorini, protagonista in settimana della polemica a distanza con il capitano della Lazio. In avvio è più pimpante la squadra di Reja che proprio con Mauri sfiora l'1-0 con un colpo di testa all'interno dell'area di rigore che finisce di poco sopra la traversa. Il Toro però non sta a guardare e con Bovo, su calcio di punizione, sfiora il vantaggio con un bel tiro a giro che si stampa sulla traversa prima di finire sul fondo. La Lazio si sveglia e con Radu con un gran tiro dalla distanza mette in seria difficoltà Pegolo che devia in calcio d'angolo con una parata spettacolare. Il gol però è nell'aria ed è Mauri a trasformare: Biglia imposta su punizione sul secondo palo c'è Novaretti che fa la sponda per il capitano che con un preciso colpo di testa non può sbagliare fissando al 42' il risultato sull'1-0. Nella ripresa parte subito forte il Toro che con Glik va vicinissimo all'1-1 ma il suo tiro finisce di poco sopra la traversa. Il Toro però alza la pressione e con Kurtic trova il pareggio: Meggiorini imposta bene sulla sinistra tagliando in due la difesa della Lazio, cross basso al centro per l'accorrente centrocampista sloveno che chiude bene in diagonale beffando Radu, in ritardo, e anche Berisha. Al 60' però grande opportunità per la Lazio che si conquista un calcio di rigore: scambio in bello stile tra Keita e Mauri, il giovane esterno, dopo una triangolazione velocissima con il capitano, si presenta solo in area di rigore e Padelli ingenuamente lo stende. Guida non ha dubbi e concede la massima punizione. Dal dischetto va Candreva che per la sesta volta in questo campionato non si fa beffare e con un coraggioso cucchiaio firma il 2-1 per la Lazio. Sembra in discesa la partita per i padroni di casa ma non è così perché sugli sviluppi di un angolo è Tachtsidis, appena entrato al posto di Kurtic, a trovare il tiro vincente con un sinistro che non lascia scampo a Berisha: 2-2 e tutto da rifare per Mauri e compagni. Reja non ci sta ed inserisce nello stesso momento Felipe Anderson al posto di Mauri e Postiga per Cavanda. Trazione offensiva per i biancocelesti con il portoghese unico riferimento e il terzetto Candreva-Felipe Anderson-Keita a supporto. All'82' cambia ancora la partita perché Novaretti viene espulso per doppia ammonizione lasciando la Lazio in 10. Ventura butta nella mischia Barreto levando Meggiorini. A questo punto il Toro vuole i tre punti forte anche del vantaggio numerico in campo. La Lazio però non è mai doma e Reja inserisce Pereirinha al posto di Keita per provare qualche soluzione di velocità nel convulso finale. Il Toro però sembra averne di più e con Immobile trova il gol del 3-2 che quasi decide la sfida dell'Olimpico: palla in profondità perfetta per il capocannoniere del campionato che chiude con un destro potentissimo firmando la rete numero 20 in Serie A. Impazzisce Ventura e impazziscono gli oltre 1000 tifosi sugli spalti. Quasi. Sì perché il Toro sembra aver vinto ma non è così perché proprio all'ultimo secondo è Candreva a liberarsi nell'area granata e a beffare Padelli con un destro potentissimo. Gol, pareggio e triplice fischio dell'arbitro che certifica il 3-3 conclusivo. Ancora una volta secondi finali fatali per il Torino (ad eccezione di domenica scorsa) e invece positivi per la Lazio che rimane in corsa per l'Europa League, così come il Torino: Milan e Parma a 51, biancocelesti e granata a 49. Saranno in 4 a giocarsi nelle ultime quattro giornate l'unico posto ancora disponibile. 

Milan-Livorno 3-0 (43' Balotelli, 51' Taarabt, 83' Pazzini )
Il Milan vuole sfruttare a pieno il fattore campo per continuare a sognare l'Europa League e contro il Livorno schiera Robinho-Taarabt- Kakà dietro l'unica punta Balotelli. I toscani invece non vogliono mollare ancora il sogno salvezza e ci provano con Paulinho-Emeghara in attacco. Dopo tanta pressione il vantaggio per gli uomini di Seedorf si materializza al 43' quando è il centravanti della Nazionale a beffare Bardi portando in vantaggio i rossoneri. Nella ripresa passano solamente sei minuti e il Milan chiude la pratica: Taarabt scambia con Balotelli e dopo un bel triangolo entra in area di rigore segnando il 2-0 con un bel destro all'angolino. È il colpo di grazia per il Livorno che non ha più la forza di reagire per tentare la rimonta. Il Milan controlla in scioltezza e all'83' trova anche il tris con Pazzini portando a casa tre punti fondamentali nella corsa finale all'Europa League. Il pirotecnico pareggio tra Lazio e Torino, a partita ormai conclusa, è poi una seconda vittoria per il Milan che resta con il Parma a quota 51 per l'ultimo posto che vale l'Europa.

Parma-Inter 0-2 (48' Rolando, 89' Guarin)
Scontro diretto al Tardini con il Parma che vuole accorciare le distanze sulla quinta forza del campionato, l'Inter di Mazzarri. I nerazzurri si presentano al fischio d'inizio con Icardi-Palacio in avanti mentre i gialloblù schierano Palladino-Cassano-Bibiany. La sfida è molto tirata ma il brivido più forte nella prima frazione c'è al 44' quando Cassano si fa respingere il rigore da un super Handanovic in versione uomo ragno. Ad inizio ripresa cambia ancora la partita con il secondo giallo a carico di Paletta che determina l'espulsione del centrale. Al 48' sugli sviluppi della punizione è Rolando a sbloccare il risultato. Hernanes crossa al centro e il centrale nerazzurro converte in rete con un colpo di testa potente. Il Parma non ci sta e al 55' va vicino al pareggio con un bel colpo di testa di Lucarelli, su cross di Cassano che si stampa però sulla traversa. L'Inter però con il passare dei minuti guadagna in sicurezza e grazie anche alla superiorità numerica controlla senza problemi le sfuriate offensive del Parma. All'89' poi ci pensa Guarin, subentrato un minuto prima ad Hernanes, a siglare il 2-0 che firma la vittoria nerazzurra al Tardini. Con questi tre punti la squadra di Mazzarri vola a quota 56 in classifica a +5 su Parma e Milan a 51.

Atalanta-Verona 1-2 (Donati 53', Toni 72', Denis 87')
Il Verona vince lo scontro diretto tra le due sorprese del campionato che inseguono il sogno Europa League. Sogno che svanisce per i nerazzurri, dopo questa sconfitta. Succede tutto nel secondo tempo. Donati sblocca al 53', prima rete in campionato per il calciatore cresciuto nel vivaio dell'Atalanta che non esulta. Toni trova il raddoppio al 72' su assist di uno scatenato Iturbe. Denis prova a riaprirla all'87' ma non basta.

Genoa-Cagliari 1-2 (De Maio 3', Sau 37', Ibarbo 82')

Il Cagliari vince in rimonta a Genova e conquista tre punti che significano salvezza ormai quasi certa. De Maio sblocca il risultato dopo soli 3'. Gilardino sfiora il raddoppio al 12', ma nell'occasione si fa male al ginocchio. Al 37' arriva il pareggio di Sau, poi all'82' Ibarbo in contropiede firma il gol del 2-1. Quinta sconfitta consecutiva per il Genoa, che ormai non ha più obiettivi in campionato.

Catania-Sampdoria 2-1 (Leto 45', Okaka 61', Bergessio 63')
Il Catania non molla e con una bella vittoria contro la Samp dimostra di volersi giocare le residue chance di salvezza. Leto sblocca con una rovesciata straordinaria al 45'. Okaka risponde al 61' con una cavalcata da centrocampo, stile Bale. Dopo nemmeno un minuto però, Bergessio segna il 2-1 che dà tre punti ai padroni di casa. Il Livorno, sconfitto dal Milan, è solo a +2 ora, ma il Sassuolo e il Bologna sono ancora a +5.

Chievo-Sassuolo 0-1 (Berardi 40')
Il Sassuolo conquista tre punti preziosissimi in chiave salvezza nello scontro diretto con il Chievo. Basta un gol di Berardi al 40'. La squadra di Eusebio Di Francesco ora è terzultima a quota 28, insieme con il Bologna e a -2 proprio dal Chievo.


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Serie A in tempo reale, Juve-Bologna 0-0

TORINO - Juventus-Bologna in tempo reale. Corrieredellosport.it segue in diretta la sfida tra bianconeri e rossoblù. Conte sceglie Barzagli dal 1' con Llorente-Giovinco in attacco. Per Ballardini Friberg e Cristaldo per provare a rallentare la capolista a caccia della 16ª vittoria consecutiva in casa.

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FORMAZIONI UFFICIALI
Juve: Buffon, Barzagli, Ogbonna, Chiellini, Isla, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah, Llorente, Giovinco
Bologna: Curci; Antonsson, Sorensen, Cherubin; Garics, Ibson, Pazienza, Christodoulopoulos, Morleo; Friberg; Cristaldo


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Serie A Juve, Marotta: «Conte? Ce lo teniamo stretto»

ROMA - Antonio Conte e la Juventus andranno ancora avanti insieme. Lo assicura l'amministratore delegato del club bianconero, Giuseppe Marotta. "Conte è e rimane il nostro allenatore. Questa storia è un capitolo chiuso", spiega Marotta a Sky. "Conte è tra i migliori tecnici in circolazione, e noi ce lo teniamo stretto. Lui è il leader del gruppo, perché è bravissimo a motivare la squadra e a preparare le partite". "Ora dobbiamo pensare unicamente alle prossime tre partite che dobbiamo giocare in pochi giorni. Abbiamo due obiettivi da raggiungere, in campionato ed in Europa League".

MERCATO - Sibillino poi, riguardo al mercato. "Se abbiamo preso già qualcuno? Può darsi", commenta l'ad bianconero. "Ora valutiamo la situazione di Osvaldo, che è arrivato in prestito gratuito a gennaio ed è stata un'operazione fatta in ottica futura".


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