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Panchina Sunderland: Di Canio in corsa

Written By Unknown on Minggu, 31 Maret 2013 | 23.45

Licenziato il tecnico O'Neill: contatti già avviati con l'ex allenatore dello Swindon Town

LONDRA - Martin O'Neill non è più l'allenatore del Sunderland. La dirigenza del club al 16/mo posto in Premier League lo ha esonerato a causa degli ultimi deludenti risultati della squadra, che non vince da otto partite e che ieri ha perso per 1-0 contro il Manchester United. O'Neill, 61 anni, era subentrato a dicembre 2011 a Steve Bruce ed era riuscito a concludere lo scorso campionato in 13/a posizione. Il nordirlandese è il quinto tecnico licenziato in questa stagione nella massima serie inglese, dopo Roberto Di Matteo (Chelsea), Mark Hughes (Queens Park Rangers), Nigel Adkins (Southampton) e Brian McDermott (Reading). Ora al posto di O'Neill potrebbe arrivare Paolo Di Canio, ex Swindon Town, con il quale ci sarebbero stati già dei contatti. L'altro nome che si fa è quello dell'ex ct della nazionale Steve McClaren.


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Bayern Monaco-Juve, arbitra Clattenburg

Designato il fischietto inglese per la sfida di martedì in Germania. Psg-Barcellona al tedesco Wolfgang Stark

ROMA - La partita di andata dei quarti di finale di Champions League tra Bayern Monaco e Juventus, in programma martedì in Germania, sarà arbitrata dall'inglese Mark Clattenburg. Lo ha reso noto l'Uefa. Per l'altra partita di martedì, Paris SG-Barcellona al Parco dei Principi, è stato invece scelto il tedesco Wolfgang Stark.


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«Tottenham, Villas Boas vuole Borja Valero»

Secondo la stampa inglese, il tecnico ha messo gli occhi sul centrocampista della Fiorentina

ROMA - Il Tottenham ha messo gli occhi su Borja Valero della Fiorentina. A sostenerlo è il Sunday People. Il tecnico Villas Boas ha fatto "spiare" il centrocampista in almeno quattro partite, ricevendo sempre relazioni positive. Il club inglese, però, non ha ancora formalizzato l'interesse.


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«Vargas, notte hard dopo vittoria con Cavani»

Sui media cileni e brasiliani un'immagine piccante dell'attaccante di proprietà del Napoli con un'attrice

ROMA - Eduardo Vargas uno dei protagonisti mercoledì scorso nella vittoria del suo Cile contro l'Uruguay di Cavani. Il giocatore di proprietà del Napoli (in prestito al Gremio), ha segnato il gol del 2-0. Per festeggiare, secondo la stampa cilena e quella brasiliana, l'attaccante si è concesso una notte infuocata con l'attrice Elinda Olivares, ex fidanzata di un suo compagno di nazionale, Gary Medel. A testimonianza del fatto c'è anche una foto. E ci sono le parole della stessa attrice che ad una tv cilena ha dichiarato: «Sì, quello è Vargas. Abbiamo avuto un rapporto, c'erano anche video e altre immagini, ma è tutto cancellato. Questa foto è l'unica che ho».


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Juve, Giovinco e Vucinic in dubbio

Conte convoca entrambi per la sfida di Champions col Bayern. Ma non sono al meglio della condizione

TORINO - C'è anche Sebastian Giovinco tra i giocatori della Juventus in partenza per Monaco di Baviera. Antonio Conte ha convocato tutti i giocatori per i quarti di finale di Champions League, in programma martedì sera all'Allianz Arena contro il Bayern. Il numero dodici bianconero sembra aver smaltito la botta subita nel derby d'Italia vinto contro l'Inter ma non si è allento per precauzione. In dubbio anche Mirko Vucinic, convocato ma ancora febbricitante.


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Rimonta Liverpool: Aston Villa ko 2-1

Henderson e Gerrard su rigore: i Reds passano al Villa Park. Buona prova di Coutinho e Suarez

ROMA - Pasqua felice per il Liverpool. La squadra di Rodgers, infatti, vince 2-1 in rimonta contro l'Aston Villa. Al Villa Park vanno in vantaggio i padroni di casa con Benteke, in gol con un destro da fuori area. In apertura di ripresa arriva il pari dei Reds con Henderson, servito dall'ex Inter Coutinho con un passaggio filtrante. Dopo qualche errore di troppo, ci pensa Suarez a cambiare le sorti dell'incontro: dopo un dribbling in area, viene steso. Sul dischetto va Gerrard che non sbaglia.


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Hamsik esalta il Napoli: «Dimostrazione di forza»

Il centrocampista felice per la vittoria di Torino: «Siamo una grande squadra, le prossime tre partite saranno decisive per la nostra stagione. Il rigore? Ho tirato male»

NAPOLI - E' molto felice Marek Hamsik il giorno dopo l'emozionante vittoria in casa del Torino. I tre punti hanno consentito agli azzurri di respingere l'assalto del Milan e il centrocampista slovacco esalta la sua squadra: «Il Napoli ha dimostrato la sua forza, siamo un grande gruppo in grado di giocarsela con tutti. Siamo molto felici e sappiamo che le prossime tre partite, a partire da quella con il Genoa, saranno decisive per la nostra stagione: i distacchi fra le squadre di vertice potrebbero aumentare o addirittura ridursi».

IL RIGORE - «Prima della partita con il Torino - ha confessato Hamsik - abbiamo saputo della vittoria del Milan e non avevamo nessuna intenzione di perdere il secondo posto. Dovevamo vincere per forza». L'unica nota negativa della serata di Hamsik è stato il rigore sbagliato sul punteggio di 1-1: «Purtroppo ho tirato male e il portiere granata l'ha parato».
 


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Osvaldo: «Io al Real Madrid? Tutti sognano quella maglia»

Written By Unknown on Sabtu, 30 Maret 2013 | 23.45

L'attaccante ai media spagnoli: «So che le merengues mi hanno cercato ma prima devo vincere a Roma. Siamo una grande squadra e possiamo battere chiunque. Marquinhos mi ha sorpreso per la sua forza. Totti è un campione e un amico»

ROMA - «Il Real Madrid è interssato a me? Giocare con la maglia delle merengues è il sogno di ogni calciatore. Però prima devo giocare molto bene con la Roma e vincere con questi colori». Parola di Daniel Osvaldo, attaccante della Roma, che in un'intervista al quotidiano Marca ha parlato anche del suo momento non entusiasmante nella società giallorossa. «Abbiamo l'obbligo di provare a conquistare il terzo posto in classifica, - ha proseguito -. Se sono felice dei miei numeri stagionali? Posso fare di meglio, so che l'Osvaldo vero non si è ancora visto». 

Osvaldo ha elogiato Totti, «un grande campione, anche perchè ha indossato la stessa maglia per tutta la sua carriera. Sono orgoglioso di giocare al suo fianco visto che spesso mi fornisce assist e palle incredibili. Francesco ha una visione di gioco eccellente, non ha bisogno di alzare gli occhi per trovare il compagno di squadra. Io e lui siamo amici». Sul suo carattere forte, l'attaccante è sincero: «E' un'arma a doppio taglio ma se sono arrivato fin qui è merito della mia personalità».

La Roma, secondo l'attaccante italoargentino, può ambire al terzo posto perchè «è una grande squadra e quando siamo al cento per cento siamo in grado di competere contro chiunque. Marquinhos piace al Barcellona? E' normale. Sono rimasto sorpreso alla sua forza sia in campo che fuori. E' un grande giocatore, tenendo conto della sua giovane età».

«Cosa è accaduto con Zeman? E' difficile da spiegare, nel calcio può succedere qualunque cosa», ha proseguito Osvaldo. «Per quanto riguarda il suo gioco, è normale pagare uno scotto all'inizio della stagione. Non direi che i giocatori siano stati gli unici colpevoli. Quando le cose non vanno bene, la colpa è di tutti. Con Andreazzoli, finora, i risultati ci stanno dando ragione».


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Fassone e la maglia contro l'Inter FOTO

Dal 2003 al 2010 Fassone, attuale dg dell'Inter, era stato alla Juve, come direttore marketing. Era alla Juve anche negli anni di Mourinho: ecco una sua foto, diffusa ieri sul web, mentre mostra una t-shirt con uno slogan chiaro, «meglio un anno senza tituli che una vita da ridiculi», dove l'ultima parola, riferita all'Inter, è scritta in nerazzurro

MILANO - Marco Fassone è direttore generale dell'Inter dal 30 maggio 2012. Dirigente d'azienda, con alle spalle anni di esperienza in grandi gruppi industriali, in particolare del settore alimentare, in nerazzurro è approdato una volta conclusa la sua esperienza a Napoli, due anni al fianco del presidente De Laurentiis occupandosi dello sviluppo del marketing e della questione stadio. Dal 2003 al 2010, però, Fassone era stato alla Juve, come direttore marketing. Era alla Juve anche negli anni di Mourinho: ecco una sua foto, diffusa ieri sul web, mentre mostra una t-shirt con uno slogan chiaro, «meglio un anno senza tituli che una vita da ridiculi», dove l'ultima parola, riferita all'Inter, è scritta in nerazzurro.


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De Laurentiis attacca: «Campionato falsato»

Il presidente del Napoli accusa: «Assurdo giocare di sabato. Perchè non scendere in campo a Pasqua o Pasquetta? Capisco Galliani, il calcio dovrebbe essere una festa»

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis parla ai microfoni di Marte Sport Live: «Giusto giocare sabato? Sono deluso dal lavoro della mia Lega. Non c'è gente che pensa e utilizza il cervello. Noi dovevamo fare tabula rasa, è arrivato il momento di cacciare via tutti ed assumere gente nuova. Non ce la faccio a convincere i miei, purtroppo non possiamo rifiutare i giocatori delle nazionali, ma mi dà fastidio non organizzare al meglio le nostre cose. Che bisogno c'era di giocare sabato quando in Inghilterra, Germania, Spagna e Francia vanno in campo il giorno di Pasqua. Potevamo farlo a Pasquetta o addirittura il martedì. Così si falsa il campionato. Non voglio sembrare sempre il bastian contrario: mi trovo in mezzo ad un mondo che non condivido. Se è questo, mollo tutto e me ne vado. L'assenza della Lega mi infastidisce, la Lega è casa mia e si comporta in maniera inadeguata».
 
«CAPISCO GALLIANI» - Il presidente del Napoli sarà a Torino: «Decollo per le 18.15-18.30, voglio vedere i ragazzi negli occhi. Sono contento per Rosati: è un bravissimo portiere, aveva bisogno di un'occasione. Non possiamo danneggiare le persone in questo modo, altrimenti ne diventiamo responsabili. Può capitare di sbagliare e non dobbiamo farci condizionare dagli eventuali fischi che potrebbe prendere. Il futuro del calcio? Quando dicevo alcune cose 10 anni fa che sembravano panzane, poi si sono avverate. Io ci sono con la fede, con la tasca, con il cuore e con il cervello. Ci metto la mia faccia tanto che rispondo pure su twitter ai nostri tifosi. Lo scudetto dei bilanci? Ci sono molte persone che nel mondo del calcio mi continuano a dire che bisogna alzare l'asticella degli stipendi e non prendere i diritti d'immagine. Io sono stato l'unico a volerli e poi ho scoperto che in Germania lo fanno tutti. Evidentemente ho ragione io: se vogliamo fare un calcio vincente e che abbia la fatturabilità per costruire i nuovi impianti, dobbiamo fare così. Mica trovo i soldi per lo stadio dal Comune e dalla Regione. Se non li metto io, non ci sono. Il deficit del Comune è di 1,5 miliardi di euro. Cellino? Sono solidale con lui, Cagliari rappresenta tutta la Sardegna e deve essere così sbeffeggiato? Così non va bene, non si può giocare a porte chiuse. Capisco pure le inquietudini di Galliani: la gara con la Fiorentina andava giocata con il pubblico. Il calcio è la festa dell'amicizia e degli abbracci. La partita di stasera? Mi auguro che la difesa sia organizzata. Ci hanno sempre rimproverato che senza Cavani non riusciamo a segnare, ma non è vero».


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Marotta conferma Conte: «Alla Juve a lungo»

Il dg della Juve: «Con il tecnico i rapporti sono idilliaci. Vinceremo insieme per molto tempo» 

TORINO - Marotta fuga ogni dubbio su Conte: "Il rapporto tra Conte e la società è idilliaco - dice il dg della Juve a Sky Sport - e non c'è nessuna incrinatura tale da poter presuppore una sua partenza anzi direi che assieme ma soprattutto lui vogliamo vincere qualcosa di importante, quindi penso che con Conte potremo andare avanti per molti anni".

RINNOVO - Si va verso un rinnovo? "Aspetto contrattuale è complementare l'importante è andare d'accordo poi non penso sia il fattore economico a far saltare le cose. Da parte nostra c'è una grande riconoscenza".

INTER - La sfida con l'Inter arriva nel momento giusto? "In realtà avremmo avuto il diritto di giocare venerdì ma è un giorno sacro per la chiesa e abbiamo posticipato al sabato, questo cambiamento non deve importare più di tanto, perché comunque possiamo preparare la partita nel modo migliore. Non facciamo dietrologia".
 


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Napoli a Torino con Cavani in panchina?

Il Matador, stanco dopo il complicato rientro in Italia, potrebbe non essere inserito nell'Undici titolare. Al suo posto è pronto Pandev o Insigne unica punta

TORINO - Il Napoli rischia di dover rinunciare a Cavani per la sfida di stasera contro il Torino. Il Matador, stanco dopo le fatiche con la sua Nazionale e costretto ad un complicato rientro dal Cile durato due giorni, potrebbe cominciare la sfida all'Olimpico in panchina. Al suo posto, accanto ad Insigne, giocherebbe Pandev. L'alternativa è Insigne unica punta con Hamsik in appoggio.


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Lazio, rimonta col Catania. La Roma cade a Palermo

A otto giorni dal derby della Capitale, la squadra di Petkovic torna alla vittoria avvicinandosi al quarto posto della Fiorentina mentre la squadra di Andreazzoli interrompe la striscia positiva che durava da cinque giornate

ROMA - La Lazio torna alla vittoria, la Roma affonda a Palermo. A otto giorni dal derby della Capitale, la squadra di Petkovic batte 2-1 il Catania in rimonta avvicinandosi al quarto posto della Fiorentina mentre la squadra di Andreazzoli interrompe la striscia positiva che durava da cinque giornate.

LAZIO-CATANIA 2-1 (50' Izco, 79' autogol Legrottaglie, 81' rig. Candreva)
Una vittoria trovata un cuore e una determinazione che non si vedeva da tempo. La Lazio supera il Catania 2-1 preparandosi nel migliore dei modi al derby. Bravo Petkovic, abile ad azzeccare i cambi nella ripresa con i siciliani in vantaggio di una rete. Gli inserimenti di Ederson, Kozak e Klose hanno dato la spinta decisiva per la rimonta firmata dall'autogol di Legrottaglie e dal rigore di Candreva. Nel primo tempo la squadra di Petkovic comanda il gioco con ordine e costruisce tre occasioni da gol nitide. Al 10' Candreva entra in area dalla destra e lascia partire un gran destro che Andujar devia in angolo. 5' dopo la chance più grande capita sui piedi di Saha, ma il francese spreca tutto tirando a lato con la porta sguarnita. La Lazio continua ad attaccare e al 28' colpisce la traversa con un inserimento in area di Cana. Dopo aver resistito per i primi 45', il Catania trova il gol al primo affondo della ripresa. Fortunato Izco, che con un incredibile rimpallo beffa Marchetti. La squadra di Petkovic non si arrende e trova una grande rimonta anche grazie agli inserimenti di Ederson, Kozak e Klose. Al 34', su cross dalla sinistra di Radu, Legrottaglie anticipa in scivolata Andujar segnando l'autogol dell'1-1. Passano 2' e Candreva regala alla Lazio i tre punti realizzando un rigore procurato da Ederson.

PALERMO-ROMA 2-0 (21' Ilicic, 35' Miccoli)

È una Roma irriconoscibile quella che cade 2-0 a Palermo sotto i colpi di Ilicic e Miccoli. Contro una squadra che non vinceva da novembre (7 pareggi e 9 sconfitte la serie negativa dei rosanero), i giallorossi hanno rovinato tutto con un primo tempo da incubo. Malissimo la difesa a 3 impostata da Andreazzoli, sbagliata anche la scelta di piazzare Lamela esterno di centrocampo. Osvaldo e Piris, ammoniti e diffidati, salteranno la sfida con la Lazio di lunedì 8. Nei primi 35' il Palermo segna due gol, colpisce un palo e una traversa di fronte ad una Roma immobile. Al 7' inizia lo show di Miccoli con una punizione a giro che colpisce in pieno la traversa. La squadra di Sannino attacca a pieno organico e al 22' passa in vantaggio: perfetto il lancio del capitano rosanero per Ilicic, che sorprende Stekelenburg sul primo palo con un destro secco. Neanche il tempo di riordinare le idee che lo sloveno sfiora la doppietta colpendo il palo. La squadra di Andreazzoli è al tappeto. L'occasione migliore del primo tempo giallorosso capita sul destro di Totti, ma Sorrentino para. Il Palermo non si accontenta e al 35' trova il raddoppio: Miccoli anticipa Burdisso in area e batte Stekelenburg. Nella ripresa il tecnico della Roma cambia: fuori Perrotta e Tachtsidis, dentro Osvlado e Pjanic. La Roma sembra più equilibrata e si getta in avanti alla ricerca della rimonta, ma al di là di un paio di occasioni (Marquinho e Osvaldo) non riesce mai a mettere in serie difficoltà la difesa rosanero.
 
LE ALTRE - La Fiorentina cade 2-1 a Cagliari sotto i colpi di Pinilla, autore di una doppietta nel primo tempo. Inutile la rete segnata nella ripresa da Cuadrado. Il Parma travolge 3-0 il Pescara al Tardini. Sblocca Benalouane e raddoppia Paletta. Da applausi il terzo gol firmato da Amauri con una spettacolare rovesciata. Finisce 2-2 al Ferraris tra Genoa e Siena. Dopo il vantaggio iniziale di Borriello, i toscani ribaltano il punteggio con Emeghara e Rosina (su rigore) prima della firma finale di Jankovic. Finiscono 0-0, infine, le sfide tra Atalanta e Sampdoria e tra Udinese e Bologna (rigore parato da Curci a Di Natale nella ripresa).


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Juve, mani sullo scudetto. Inter battuta 2-1

I bianconeri superano 2-1 l'Inter e volano a +12 sul Napoli. A decidere la sfida di San Siro Quagliarella e Matri. Inutile il momentaneo pareggio di Palacio. Nel finale rosso a Cambiasso per fallo assassino su Giovinco

MILANO - Emozioni, gol e una cornice di pubblico da brividi. La Juventus espugna San Siro e fa un altro passo in avanti verso il suo secondo scudetto consecutivo. Il Napoli è ora distante dodici punti: un'eternità. I bianconeri battono 2-1 l'Inter al termine di una partita di straordinaria intensità e si caricano di energie in vista della grande sfida di Champions in programma martedì contro il Bayern. Conte sceglie Quagliarella-Matri come tandem d'attacco, una decisione più che vincente visto che saranno proprio loro due a regalare i tre punti alla Juve. Pronti-via e gli ospiti sono già avanti con un bolide di Quagliarella dai 25 metri che coglie impreparato Handanovic al 3' minuto. La risposta dell'Inter arriva con un tiro dal limite di Cassano deviato da Buffon in angolo. Il portiere bianconero si supera un minuto dopo su un colpo di testa ravvicinato di Palacio. La Juve non sta a guardare e va vicina al raddoppio con Vidal, pescato alla grande da Pirlo ma troppo lento nel concludere in porta.

RIPRESA, CHE SHOW! - I ritmi non calano nemmeno nella ripresa. L'Inter scende in campo con la stessa determinazione dimostrata nel primo tempo e al 54' raggiunge il pareggio con Palacio. Tutto nasce da un errore a centrocampo di Pirlo che scatena la ripartenza dei nerazzurri con Cassano che serve Palacio, bravo nel controllare in corsa, tagliare a fette la difesa della Juve e battere Buffon con la necessaria freddezza. La squadra di Conte è ferita ma non domata. La fame bianconera è infinita. Passano sei minuti e tutto cambia di nuovo. Padoin spaventa Handanovic con una zampata deviata in angolo. Dal corner comincia l'azione che porta al nuovo vantaggio ospite con Matri, lesto a ribadire in gol un cross basso di Quagliarella . Le emozioni proseguono. I ragazzi si Stramaccioni si riversano verso l'area avversaria senza, però, trovare gli spazi per concludere. Cassano è in giornata e mette più volte in allerta la retroguardia juventina, protetta da un Barzagli in forma scintillante. 'Strama' prova il tutto per tutto, inserendo anche Rocchi e Guarin, oltre che Cambiasso. Conte risponde con Pogba e Giovinco. Kovacic protesta con l'arbitro Rizzoli per un contatto in area nerazzurra con Chiellini (che tocca, però il pallone). Gli ultimi minuti vedono la capolista difendersi con ordine e Cambiasso finire anticipatamente negli spogliatoi per un fallo assassino su Giovinco. Il risultato non cambierà più. La Juventus è sempre più sola in testa al campionato.


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Allegri: Se Milan secondo l'annata sarà stata ottima

Written By Unknown on Jumat, 29 Maret 2013 | 23.45

Il tecnico dei rossoneri: «Domani cerchiamo di fare punti a Chievo, poi ci prepareremo per questo affascinante trittico di partite con Fiorentina, Napoli e Juventus da giocare con un obiettivo importante che fino a qualche mese fa era un miraggio»

CARNAGO (VARESE) - Il Milan domani contro il Chievo "giocherà per vincere ma anche per dedicare una grande prestazione a Claudio Lippi", il giornalista di Milan Channel scomparso in settimana. Così Massimiliano Allegri ha esordito nella conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Verona, dedicando un pensiero a Lippi, "un ragazzo di appena 42 anni che aveva passione e ce la trasmetteva quando veniva a Milanello, sempre con il sorriso sulla bocca. Gli piaceva fare anche l'allenatore e ogni tanto facevo qualche battuta con lui". "Domani cerchiamo di fare punti a Chievo, poi ci prepareremo per questo affascinante trittico di partite (con Fiorentina, Napoli e Juventus, ndr) da giocare con un obiettivo importante che fino a qualche mese fa era un miraggio - ha notato l'allenatore rossonero -. In questo momento siamo al terzo posto, per mantenerlo bisogna puntare al secondo. Se riusciremo ad arrivare alla Champions League senza i preliminari l'annata diventerebbe ottima".

SUL RAZZISMO - "Con l'indifferenza riuscirà a zittire eventuali nuovi brutti episodi": questo il consiglio di Massimiliano Allegri a Mario Balotelli, che domani torna a Verona dove il 6 gennaio 2010, scatenarono polemiche i cori razzisti dei tifosi e la reazione dell'attaccante, allora interista, che reagì dicendo che quel pubblico gli faceva "sempre più schifo". "Credo che Mario stia molto migliorando sotto questo aspetto, da quando è arrivato al Milan non ha mai avuto reazioni - ha notato Allegri -. Con l'indifferenza riuscirà a zittire eventuali nuovi brutti episodi, come altri che ci sono stati sui campi. Queste cose vanno migliorate attraverso la cultura sportiva e l'educazione. Balotelli giocherà senza innervosirsi per eventuali cori per fare bene, centrare una vittoria che ci permetterebbe di passare una buona Pasqua e mantenere il terzo posto". Commentando la risoluzione della Uefa secondo cui gli arbitri possono interrompere le partite in caso di cori razzisti, l'allenatore del Milan si è augurato che domani a Verona "non avvenga nulla e speriamo che in generale ci siano meno episodi di razzismo negli stadi. Poi - ha concluso - ci saranno gli organi di competenza che potranno eliminare questi casi, basta andare a prendere quelli che li causano".

SUL FUTURO -  "Dopo essere stato al Milan diversi anni, non mi ci vedo in un'altra squadra italiana". Lo ha detto Massimiliano Allegri, commentando le parole del collega juventino Antonio Conte, che non ha escluso a priori ("Mai dire mai, siamo professionisti") l'ipotesi di sedersi sulla panchina di una rivale come l'Inter. "Mi sento legato al Milan, ho delle cose dentro che non mi piace esternare. Mi piacerebbe un'esperienza all'estero, poi rispetto a Conte sono un po' più vecchio - ha detto l'allenatore, arrivato al Milan nell'estate 2010 -. Magari mi piacerebbe chiudere con la Nazionale. Ma un allenatore è un professionista, non può scartare ipotesi. Ora sto bene al Milan, non penso ad altre soluzioni". "Galliani mi ha saldato alla panchina, ora bisognerebbe saldare la panchina sennò San Siro resta senza...", ha aggiunto con una battuta il livornese: "Ognuno è libero di dire ciò che vuole, serve rispetto per i tifosi. Io sto bene al Milan, spero di rimanerci a lungo, ma so che per restare servono i risultati: speriamo che i ragazzi mi diano soddisfazioni".


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Ventura: Un grande Toro contro Napoli da scudetto

Il tecnico dei granata presenta il posticipo contro gli azzurri di Mazzarri: «Sarà un match difficile. L'assenza di Brighi? Mancherà perchè era in un buon periodo di forma e si era calato al meglio nel nostro meccanismo. Santana a Cremona non è venuto per precauzione, non aveva senso rischiarlo. Ogbonna ha avuto un piccolo risentimento, c'è Rodriguez»

TORINO - Il Torino chiuderà la trentesima giornata di Serie A all'Olimpico, domani sera, contro il Napoli. Alle ore 21, gli undici di Ventura proveranno a contrastare l'urto degli azzurri, come è successo contro la Lazio. Queste le parole di Ventura in conferenza stampa al Sisport: «Il Napoli si sta ritrovando ed è ancora in corsa per lo scudetto, dunque sarà un match difficile. Servirà un grande Toro domani per portare a casa il risultato. Ai ragazzi però dico grazie in anticipo per tutto quello che stanno facendo e per come stanno lavorando. Puntiamo a fare il prima possibile i cinque punti che mancano alla salvezza. Cerci? La partita di domani sarà importante: il rischio che arrivi un po' frastornato dalla prima convocazione c'è, ma sa che deve continuare sulla strada intrapresa. E' maturato molto e sta continuando a farlo. L'assenza di Brighi? Mancherà perchè era in un buon periodo di forma e si era calato al meglio nel nostro meccanismo. Santana a Cremona non è venuto per precauzione, non aveva senso rischiarlo. Si è fermato qui a lavorare ed è disponibile. Ogbonna ha avuto un piccolo risentimento. Avendo la fortuna di poter contare comunque su importanti giocatori che lo possono sostituire, come Rodriguez, non abbiamo l'ansia».

CONVOCATI - Questi i 23 calciatori per la sfida al Napoli: Bakic, Barreto, Basha, Bianchi, Caceres, Cerci, Coppola, D'Ambrosio, Darmian, Di Cesare, Diop, Gazzi, Gillet, Glik, Ogbonna, Jonathas, Masiello, Meggiorini, Menga, Rodriguez, Santana, Stevanovic, Vives.


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Pioli: «Udinese squadra preparata che non molla»

Il tecnico del Bologna: «Il finale di questo campionato per noi è molto importante. Abbiamo ancora grandi responsabilità ed obiettivi da raggiungere»

BOLOGNA - Nonostante le pesantissime assenze di Diamanti e Perez, Pioli non si nasconde e carica il gruppo emiliano alla vigilia della trasferta contro l'Udinese: «Lavoriamo sempre su quello che abbiamo senza pensare a ciò che ci manca: e così faremo anche a Udine. Giocare contro una squadra di Guidolin è sempre difficile, è un allenatore che stimo tanto e che ha sempre ottenuto grandi risultati, mette in campo un'Udinese organizzata, attenta, preparata, che non molla mai». La salvezza è lì a un passo, il Bologna deve insistere. Manca l'ultimo sprint. «Il finale di questo campionato per noi è molto importante, questo gruppo ha la possibilità di far parlare di sè per il presente e per il futuro. Abbiamo ancora grandi responsabilità ed obiettivi da raggiungere. Andiamo ora ad affrontare la squadra che ci precede in classifica, è molto forte ma noi abbiamo tutte le motivazioni possibili».  


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Petkovic: «La Lazio crede ancora nella Champions»

Il tecnico dei biancocelesti: «Se ci crede chi è dietro e chi ha gli stessi nostri punti perché non possiamo farlo noi? Da domani saranno tutte finali? Penso di sì ma le parole valgono dopo dobbiamo dimostrare con i fatti che vogliamo i tre punti»

ROMA - "Non sono stato l'unico a commettere errori, ci sono state diverse cose che sono andate contro di noi (alcuni errori arbitrali, ndr) ma crediamo tutti quanti nel terzo posto. Se ci crede chi è dietro e chi ha gli stessi nostri punti perchè non può farlo la Lazio? L'unico neo è che noi giochiamo su tre fronti". Nonostante il calo mostrato nel girone di ritorno, il tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic, non molla l'obiettivo di centrare un piazzamento in classifica che vale l'accesso in Champions League. L'importante è tornare a vincere già dal match col Catania. "Da domani saranno tutte finali? Penso di sì ma le parole valgono dopo dobbiamo dimostrare con i fatti che vogliamo i tre punti - rileva Petkovic -. Il Catania è un'ottima squadra, allenata bene e in salute che compete per i vertici e non ha nulla da perdere. Si deve vedere la vera faccia della Lazio che fa tutto per vicnere e che convince anche". L'allenatore bosniaco quindi non farà calcoli in vista del tour de force che vedrà i biancocelesti impegnati poi con la Roma e la Juve in campionato e il Fenerbahce in Europa League. "La partita più importante è quella contro il Catania. Faremo di tutto per vincere questa partita. Faremo di tutto per essere al completo e al 100%", conclude.


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Brasile, club di serie B vuole prendere Adriano

Stavolta è l'America di Rio de Janeiro a dirsi interessata all'ex Imperatore. Il giocatore, fermo da quasi un anno e disoccupato dallo scorso novembre (dopo il burrascoso addio dal Flamengo), dovrà dare una risposta entro lunedì prossimo

RIO DE JANEIRO - Nuova offerta per Adriano: stavolta è l'America di Rio de Janeiro, squadra di serie B del campionato carioca, a dirsi interessata all'ex Imperatore. Il giocatore, fermo da quasi un anno e disoccupato dallo scorso novembre (dopo il burrascoso addio dal Flamengo), dovrà dare una risposta entro lunedì prossimo. L'America spera così di poter sfruttare non solo le sue qualità calcistiche, ma anche i diritti di immagine, e avrebbe già trovato un partner disposto a pagare l'ingaggio. L'ex centravanti di Parma, Inter e Roma recentemente era stato offerto anche al Palmeiras di San Paolo, che però gli ha chiuso le porte in assenza di un suo interesse concreto. "So che ha avuto problemi con altri club - ha detto il presidente dell'America, Vinicius Cordeiro - ma da noi è diverso: sarà vicino alla sua gente, per sentirsi in famiglia".


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Montella avverte i viola: «Attenzione al Cagliari»

Il tecnico della Fiorentina alla vigilia del Cagliari: «Io avrei preferito giocare col pubblico e anche la società si era mossa in tale direzione»

FIRENZE - Tutto pronto in casa Fiorentina per la sfida contro il Cagliari. Ed è pronto anche lui, il tecnico Vincenzo Montella, che alla vigilia dell'incontro, fa il punto in casa viola: «Loro sono una squadra complicata da affrontare - dichiara il tecnico sui prossimi avversari - Sono forti in tutti i reparti, e contando le ultime dieci partite, sarebbe terza. Sanno gestire i momenti, per cui dovremo prestare massima attenzione. Borja Valero? Non abbiamo giocatori con le stesse caratteristiche: Mati gli somiglia più di altri, ma ci sono anche Sissoko e Migliaccio.».

LA POLEMICA CON GALLIANI - "Per me non è un campionato falsato. Semmai, come qualcuno ha detto, potrebbe essere la Fiorentina a dire le stesse cose per motivi contrari. Non credo che una squadra blasonata abbia problemi a giocare in un stadio pieno. Io avrei preferito giocare col pubblico e anche la Fiorentina si era mossa in tale direzione". Così il tecnico dei viola Vincenzo Montella alla vigilia della gara contro il Cagliari, rispondendo ai cronisti dopo che l'ad del Milan (in corsa coi viola per un piazzamento Champions) aveva sottolineato che questo sarebbe un campionato falsato perchè i rossoneri hanno giocato allo stadio di Is Arenas col pubblico presente a differenza di molte altre squadre che hanno giocato, invece, a porte chiuse per le note vicende dello stadio sardo. Anche domani la sfida tra Cagliari e Fiorentina si dovrebbe giocare a porte chiuse.


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Argentina: «Amichevole con l'Italia per il Papa»

Il responsabile della società che organizza gli incontri non ufficiali dell'Argentina, ha accettato la proposta di una sfida tra la 'Selecion' e l'Italia, in omaggio a Papa Francesco: «Prandelli ha avuto un'ottima idea. Stiamo già decidendo la data»

BUENOS AIRES - "Organizzeremo questa partita amichevole, stiamo già lavorando sulla data": con questo messaggio su Twitter Guillermo Tofoni, responsabile della società che organizza gli incontri non ufficiali dell'Argentina, ha accettato la proposta di una sfida tra la 'Selecion' e l'Italia, in omaggio a Papa Francesco. Due giorni fa, il ct azzurro Cesare prandelli aveva ricordato che "la nazionale di Messi è l'unica delle big mondiali che ci manca: chiuderebbe il cerchio", ha detto il selezionatore azzurro sottolineando come un eventuale match contro l'Argentina "sarebbe anche un omaggio al nuovo Papa". Fonti della Federcalcio argentina (Afa), citate dall'agenzia statale Telam, hanno fatto sapere che una possibile data per la partita potrebbe essere il 14 agosto, vigilia dell'Assunzione, anche se sul sito web dell'Afa risulta, per quel giorno, un' amichevole con la Russia, a Mosca.


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La Bundesliga torna in esclusiva su Sky

Written By Unknown on Kamis, 28 Maret 2013 | 23.45

Grazie ad un accordo con DFL Sports Enterprises, il campionato tedesco visibile sulla piattaforma satellitare dalla prossima stagione e per due edizioni (fino al 2015)

ROMA - Grazie ad un accordo con DFL Sports Enterprises, la Bundesliga torna su Sky, in esclusiva, dalla prossima stagione e per due edizioni (fino al 2015). Solo su Sky Sport HD, in Alta Definizione, si potranno vedere le stelle del massimo campionato tedesco, da Ribery, a Robben, a Supermario Gomez, Huntelaar, Pep Guardiola, che da luglio diverrà allenatore dell'FC Bayern Monaco: fino a 6 partite a weekend, oltre ad approfondimenti e alla costante copertura di Sky Sport24 HD. La Bundesliga sarà inoltre visibile per i clienti Sky anche in mobilità su smartphone, tablet e pc grazie a Sky Go.


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Galliani celebra Balotelli: Physique du role da star

L'ad del Milan: «Da quando è arrivato ha una media gol stratosfericamente superiore al passato. I suoi gol sono più pesanti degli altri»

CARNAGO (VARESE) - L'arrivo di Balotelli e l'esplosione di giovani come El Shaarawy e De Sciglio, secondo Galliani ha compensato la campagna di cessioni della scorsa estate. "Abbiamo creato valore: oggi l'organico del Milan vale più di quello dell'anno scorso - ha assicurato l'ad rossonero -. Credo anche che sia stato un elemento di stimolo aver ceduto Ibra e aver visto andare via tanti campioni. Mi ha fatto scattare delle molle che non sentivo da tempo. Una volta non sarei mai andato a Caen per acquisire un 19enne, e se non fossi andato Niang non sarebbe mai arrivato".

«PHYSIQUE DU ROLE DA STAR» - Mario Balotelli "ha il physique du role della star mondiale". Ne è certo Adriano Galliani, più che soddisfatto del rendimento dell'attaccante nei primi due mesi al Milan. "Da quando è arrivato ha una media gol stratosfericamente superiore al passato - dice l'ad rossonero -. È arrivato al Milan con molta voglia, determinazione e lo sta dimostrando anche in Nazionale. Ci sono attori a cui basta un film per diventare star mondiali, Balotelli è così, i suoi gol sono più pesanti degli altri".

IL MILAN E IL RANKING - Ispirandosi a quello Uefa, l'ad del Milan Adriano Galliani ha stilato un ranking italiano delle ultime 5 stagioni, che vede in testa i rossoneri per numero di punti in campionato. "Dopo 4 anni e 29 partite il risultato aggregato dice che il Milan è primo con 360 punti - ha detto Galliani a margine della presentazione di un accordo con Giochi Preziosi -. Seguono l'Inter a 347, la Juventus a 336, la Roma a 309, il Napoli a 292: io guardo questi dati e mi rassereno. Sono convinto che il ranking servirebbe anche in coppa Italia". "Indipendentemente da cosa succederà nelle prossime partite - ha aggiunto Galliani -, sono molto contento perché ho visto molto bene i nostri cinque giocatori in Nazionale. A Malta il rigore lo ha procurato un '92 come El Shaarawy, e l'assist per il raddoppio di Balotelli è arrivato da un altro 20enne come De Sciglio". Inoltre l'ad rossonero ha anticipato che è stato raggiunto "un sostanziale pareggio" nel bilancio che sarà portato all'assemblea dei soci il 22 aprile. "Se non ci fosse l'Irap, tassa italiana incredibile, saremmo addirittura in utile - ha notato -. Il Milan per allinearsi al Fair play finanziario e per scelta della proprietà ha deciso di camminare sulle proprie gambe".

GALLIANI SUL SALARAY CAP - Il Fair play finanziario adottato dalla Uefa è un sistema migliore del salary cap appena varato dalla serie B. Ne è certo l'ad del Milan Adriano Galliani, che ha sottolineato come le società del campionato cadetto abbiano intrapreso la strada del limite all'ingaggio dei singoli calciatori "perché non hanno ricavi". "L'Uefa poteva mettere il salary cap o il Fair play finanziario, che significa raggiungere il pareggio di bilancio. Io preferisco questa soluzione - ha detto Galliani a Milanello, a margine della presentazione di un accordo con Giochi Preziosi -. Per dimensioni serie A e B non sono confrontabili, e la serie B ha scelto il salary cap perché non ha ricavi". L'ad rossonero guarda con interesse al modello del tetto agli ingaggi a livello di squadra che vige nel basket professionistico americano. "In Nba il ragazzo che guadagna 300mila dollari lordi non è geloso della stella che ne guadagna 10 milioni, qui è più difficile", ha notato, spiegando che "il Milan ha diminuito il proprio monte ingaggi e lo diminuirà ancora nel prossimo bilancio".


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Cagliari-Fiorentina si gioca a porte chiuse

La sfida di sabato prossimo, in programma alle ore 15, andrà in scena senza tifosi sugli spalti di Is Arenas: lo ha deciso la Commissione comunale di vigilanza

CAGLIARI - Cagliari-Fiorentina si giocherà a porte chiuse, sabato alle 15 allo stadio Is Arenas. Nessuno spiraglio, dunque, per i quasi 5000 abbonati rossoblù, come chiedeva la società sarda, dopo le ultime gare con Sampdoria e Torino senza pubblico. Ed invece un'altra fumata nera: questa mattina, durante la riunione della Commissione comunale di vigilanza, non è arrivato il via libera in quanto l'organismo si sarebbe dichiarato non competente a decidere. Si attende ora solo l'ufficialità da parte del Comune di Quartu.


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Vucinic: «Alla Juventus siamo tutti top player»

L'attaccante bianconero: «Giochiamo contro l'Inter, il nome dell'avversario dice tutto. Dobbiamo affrontarla come se fosse l'ultima partita della vita. Top player? Se arrivasse sarei contento ma qui siamo tutti "top"»

TORINO - Mirko Vucinic pensa solo all'Inter. La sfida di campionato viene prima di quella contro il Bayern Monaco e per questo l'attaccante della Juve ha nella mente solo i nerazzurri. Al fischio finale di Rizzoli, poi, si potrà pensare al match d'andata dei quarti di finale di Champions League: "Una partita alla volta - ha spiegato il montenegrino -. Giochiamo contro l'Inter, il nome dell'avversario dice tutto - ha precisato Vucinic in un'intervista rilasciata a Sport Mediaset e Sky Sport e riportata dal sito internet del club bianconero -. È una squadra forte e non credo a chi dice che sia in difficoltà. Ho visto la partita di ritorno contro il Tottenham e per quanto tutti la dessero per spacciata, con una grande prova di orgoglio ha rischiato di passare il turno. Dobbiamo concentrarci solo sulla gara con l'Inter, affrontandola come se fosse l'ultima partita della vita, ma non sara' un problema. Abbiamo questa mentalità, ce l'ha data il mister".

SU CONTE E IL MERCATO - Sulla situazione di Conte, l'attaccante bianconeri ribadisce la sua stima nei confronti del tecnico: "I risultati parlano per lui. È arrivato alla Juve e ha vinto al primo anno. Non possiamo che augurarci che continui su questa strada". In tema di mercato, dove continuamente si accostano nuovi nomi all'attacco della Juve, Vucinic non teme eventuale nuova concorrenza: "Se arrivasse un top player ne sarei ben contento, ci darebbe una grossa mano. Non dimentichiamo però che alla Juve tutti sono top player. Se così non fosse, non avremmo vinto lo scudetto lo scorso anno".


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F1, Thailandia pronta per un Gp

ROMA - La Thailandia è vicina all'ingresso nella Formula 1. Secondo quanto riportato dai media locali, in particolare dal quotidiano 'Bangkok Post', mancherebbe solo l'approvazione del governo locale per includere la città nel calendario 2015. La decisione è stata presa dopo una  riunione tra la Sports Authority of Thailand, una delegazione della FIA, la Bangkok Metropolitan Administration e la Royal Automobile Association of Thailand.

IN NOTTURNA Per il via definitivo si aspetta ora l'ok del governo, previsto entro sei settimane. Il ministro dello Sport, Chumpol Silpa-Archa ha fatto sapere che in caso di approvazione il governo sosterrà il 60% delle spese, mentre il resto sarebbe coperto da imprese private. La gara si svolgerebbe in notturna lungo la Ratchadamnoen Avenue, una delle principali strade di Bangkok.


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Napoli, Cavani in Italia domani in tarda mattinata

Partenza nel pomeriggio da Santiago del Cile, sbarco a Madrid nella notte, poi l'ultimo volo verso Roma: il guasto all'aereo lo farà arrivare solo alla vigilia della trasferta di Torino

NAPOLI - L'allarme si è rivelato reale. I problemi tecnici all'aereo che doveva riportare in Italia i calciatori uruguaiani ritarderanno il rientro di Cavani, che arriverà solo domani in tarda mattinata, alla vigilia della trasferta di sabato sera in casa del Torino. La Federazione uruguaiana ha avvertito il Napoli: il Matador partirà nel tardo pomeriggio da Santiago del Cile e sbarcherà nella notte a Madrid, poi volerà a Roma. Sono rientrati a Castelvolturno invece Campagnaro e Pandev, che hanno fatto allenamento di scarico. Zuniga e Armero giungeranno a Napoli in serata.


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Napoli, Insigne è carico: «Voglio la Champions»

Il fantasista azzurro: «I miei obiettivi sono il secondo posto e l'Europeo Under 21. A Torino dobbiamo dare continuità ai risultati»

NAPOLI - Lorenzo Insigne è carico in vista della sfida di campionato contro il Torino: «Vogliamo dare continuità ai risultati - dice ai microfoni di Radio Marte - Sono contento di come sto giocando nella Nazionale, abbiamo conquistato due vittorie, ho anche segnato un gol e vogliamo fare benissimo per vincere gli Europei a giugno. Ora penso a dare tutto per il Napoli. Avremo una partita importante a Torino e dobbiamo mettere il massimo pre cercare di proseguire sul cammino positivo dopo il successo con l'Atalanta.  Voglio contribuire al secondo posto. Brasile 2014? Io ci spero, ma facciamo un passo alla volta».

LA CHAMPIONS
- «Siamo un gruppo unito e vogliamo rimanere al vertice del campionato. Ora siamo secondi, dietro c'è il Milan insieme ad altre squadre molto forti, ma noi stiamo davanti e faremo di tutto per restarci. Conquistare la Champions sarebbe un gran traguardo ed una vetrina importantissima per tutti noi».

MAZZARRI
- «Col mister mi trovo benissimo, mi ha aiutato tanto. Seguo le sue indicazioni e le sue scelte. Sono a disposizione ed ogni volta che gioco lo faccio con passione ed amore per la mia maglia del cuore.  Dicono che per un napoletano è difficile giocare nel Napoli, io ci sto bene e voglio continuare. Spero che Mazzarri resti con noi perchè è un allenatore che ha un grande rapporto con la squadra e sta facendo tanto per il Napoli».

IL BILANCIO A FINE STAGIONE
- «Ho segnato quattro gol e ho fatto 6 assist: mi metto a disposizione della squadra, mi piace aiutare i compagni e per me gli assist sono importanti quanto i gol. Spero di farne ancora a partire da sabato. Aspettiamo la fine della stagione per un bilancio, al momento posso dire che sono soddisfatto e che voglio dare ancora di più l'anno prossimo».

IL FRATELLO ROBERTO - «Roberto sta facendo benissimo, spero che possa essere nei prossimi anni anche più bravo di me. Il Napoli sta dando tanto valore al vivaio e qui stanno crescendo ragazzi di valore che potranno dare tanto al Napoli».

IMMOBILE
- «Mi piacerebbe giocare con lui in maglia azzurra. Credo che non avrebbe alcun problema»


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Suarez colpisce Jara. GUARDA IL VIDEO

Written By Unknown on Rabu, 27 Maret 2013 | 23.45

L'attaccante dell'Uruguay manda ko il suo marcatore: si prevede una lunghissima squalifica

ROMA - Luis Suarez l'ha combinata grossa. Ancora una volta. L'attaccante del Liverpool si è reso protagonista di un brutto gesto nel match tra Cile-Uruguay, valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2014 in Brasile. Al 35' del primo tempo, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Suarez ha colpito con un pugno il suo marcatore diretto, Gonzalo Jara. L'arbitro del match, Nestor Pitana, non si è accorto di nulla ma la Fifa analizzerà comunque le immagini che non lasciano spazio a dubbi e che, probabilmente porteranno ad una lunga squalifica dell'asso uruguaiano. Una serata davvero storta per la "Celeste" che dopo aver perso per 2-0 proprio contro il Cile dovrà fare i conti con uno stop prolungato di uno dei suoi uomini migliori. In ogni caso però Suarez avrebbe saltato la prossima gara di qualificazione contro il Venezuela per l'ammonizione che ha rimediato e che ha fatto scattare la squalifica.

GUARDA IL VIDEO DEL PUGNO DI SUAREZ


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Roma: Destro ha troppa voglia, Marquinhos corre

L'attaccante giallorosso ha svolto un allenamento forzando i carichi, non ha partecipato alla partitella finale e si è accomodato a bordo campo con una borsa del ghiaccio sul ginocchio. Anche Pjanic non ha concluso la seduta ma non è scattato alcun allarme

ROMA - La Roma si prepara alla trasferta di Palermo. Mattia Destro e Miralem Pjanic non vogliono perdere quest'occasione, soprattutto la punta di Ascoli Piceno non ce la fa più a restar fuori a guardare. Oggi i giallorossi hanno disputato una seduta mattutina, al centro sportivo di Trigoria. Dopo un'iniziale fase di riscaldamento, la squadra ha iniziato il lavoro tattico per poi concludere la seduta con una partitella, alla quale hanno partecipato sia Destro che Pjanic. Poi però entrambi i giocatori si sono fermati (si è accomodato in panchina con la borsa del ghiaccio sul ginocchio sinistro) non prendendo parte alla partitella a campo ridotto. Dodò ha corso con i compagni, Marquinhos ha svolto prima una seduta fisioterapica per poi lavorare a parte sul campo B. Burdisso ha usufruito di un permesso accordato con la società, Stekelenburg si allenerà oggi pomeriggio con Guido Nanni, il preparatore dei portieri.


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Colantuono: Io resto qui. Bonaventura: Salviamoci

Il tecnico dell'Atalanta parla della sfida contro i blucerchiati: «La Sampdoria si è ripresa dopo un momento difficile, ma sarà uno scoglio duro. Avvicinato alla panchina del Napoli? Sono voci da cui mi sono allontanato già tempo fa». Il suo pupillo: «La Confederation Cup? Ovvio che mi piacerebbe ma non è un'ossessione, è più un sogno, continuo ad allenarmi»

BERGAMO - Stefano Colantuono è intervenuto questa mattina ai microfoni di Sky Sport che hanno introdotto le loro telecamere all'interno del centro sportivo di Zingonia. L'allenatore dell'Atalanta ha voluto ribadire che, anche a seguito del rinnovo di contratto da Bergamo non ha intenzione di muoversi e poi ha parlato anche della prossima avversaria in campionato: «La gara con la Sampdoria è una partita importante come tutte quelle che restano per centrare la salvezza il prima possibile. Si è ripresa dopo un momento difficile, ma sarà uno scoglio duro. Avvicinato alla panchina del Napoli? Sono voci da cui mi sono allontanato già tempo fa. E' normale che escano certe cose quando si fa bene. Il Napoli ha un allenatore molto bravo. Io sono atalantino e da qui non mi muovo».

BONAVENTURA - Giacomo "Jack" Bonaventura, nato a San Severino Marche, classe '89. Il fantasista degli orobici ha risposto ad una domanda sulla Nazionale di Cesare Prandelli. C'è odore di convocazione? «Per adesso non ho programmato le vacanze, ma solo perchè mi sto concentrando sull'Atalanta. La Confederation Cup? Ovvio che mi piacerebbe ma non è un'ossessione, è più un sogno, continuo ad allenarmi. Forse da quando sono all'Atalanta, il gol con il Siena è stato il più bello».


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Barreto: Vincere o morire, questo è ora il mio motto

Il centrocampista del Palermo presenta la sfida cruciale con la Roma: «Troppi cambi tecnici? E´ una situazione un po´ particolare, le decisioni sono state prese e noi come giocatori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Non voglio cercare alibi, il campo è il risultato di certe dinamiche, noi abbiamo fatto i nostri errori ma dobbiamo prenderci le nostre responsabilità»

PALERMO - Il giorno di Edgar Barreto nella sala stampa del centro sportivo Tenente Onorato di Boccadifalco. Ovviamente, l'oggetto del discorso della conferenza stampa è l'importanza della gara del Palermo contro la Roma, in programma sabato pomeriggio allo stadio Barbera: «Troppi cambi tecnici? E´ una situazione un po´ particolare, le decisioni sono state prese e noi come giocatori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Non voglio cercare alibi, il campo è il risultato di certe dinamiche, noi abbiamo fatto i nostri errori ma dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Per come sono fatto sono dell´idea che adesso bisogna o vincere o morire come ho detto a Sannino questo deve essere il nostro motto». Ci sono delle differenze umane di Sannino d'inizio anno e questo, venuto dopo il cambio di Gasperini e Malesani? Risponde il paraguaiano: «Sannino diverso da settembre? E´ sempre uno che dà la carica, uno che mette la grinta nel suo lavoro, starà a noi essere bravi a trasmettere i suoi insegnamenti sul campo. Lui ci chiede grinta, tenere stretti gli spazi e ripartire velocemente».


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Buffon: «Totti, hai fatto storia del calcio italiano»

Il capitano della Nazionale e della Juve manda un messaggio al collega della Roma in occasione dell'anniversario dei 20 anni dall'esordio in A del n° 10 giallorosso: «Siamo amici, tu sai quanto ci tenga a te. Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia. Per me sarai sempre un azzurro»

ROMA - "Caro Francesco, hai fatto la storia del calcio italiano: 20 anni di serie A, che traguardo... Auguri davvero". È il messaggio scritto da Gianluigi Buffon, e indirizzato via Ansa a Francesco Totti. "Ho ancora in testa l'immagine del tuo primo gol, era un Roma-Foggia: siamo amici, tu sai quanto ci tenga a te. Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia... Poi, al fischio finale, di nuovo sorrisi tra noi, come quando temevo mi facessi il cucchiaio e poi ti ho parato un rigore: alla fine mi dispiaceva fossi proprio tu. Noi due siamo una generazione fortunata: è vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette, però tuo sembri tornare indietro nel tempo invece di invecchiare. Hai scritto la storia del calcio, col presente e col futuro prossimo: un giocatore che non si può discutere. E per me sarai sempre un azzurro. Ti abbraccio, il tuo amico Gigi".


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Chiellini: Inter e Bayern. Juve concentrata al 100%

Il difensore dei bianconeri: «Ci aspettano due sfide importanti e ravvicinate: la concentrazione è massima»

TORINO - "Ci aspettano due sfide importanti e ravvicinate: la concentrazione è massima". Il messaggio di Giorgio Chiellini arriva su twitter. Il difensore si riferisce ovviamente ai match con l'Inter sabato, vincendo il quale la Juventus ipotecherebbe il secondo scudetto consecutivo e poi quello di martedì a Monaco contro il Bayern, per i quarti di Champions League. Il difensore si sente più che mai parte viva della squadra nonostante i problemi fisici lo costringano agli straordinari di lavoro e gli facciano rischiare fortemente la partita di sabato. I problemi a entrambe le caviglie hanno indotto i medici a farlo allenare a parte, per rafforzare le articolazioni. Va verso il forfait a San Siro per puntare decisamente su Monaco.


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Barton attacca Neymar: «È il Bieber del calcio»

Il centrocampista del Marsiglia: «Il brasiliano è ottimo sul vecchio YouTube, ma dal vivo è pipì di gatto»

RIO DE JANEIRO (BRASILE) - Duro attacco del centrocampista del Marsiglia, Joey Barton, all'indirizzo del brasiliano Neymar: "Neymar è il Justin Bieber del calcio. Ottimo sul vecchio YouTube, ma dal vivo è pipì di gatto...", ha scritto il giocatore inglese su Twitter. Insulti a parte, il fuoriclasse della "Selecao" non sta passando uno dei suoi migliori periodi: deludente nell'amichevole contro l'Italia, non ha brillato neppure ieri contro la Russia. Neymar è così finito nel mirino anche in casa. In sua difesa però si è mosso il tecnico della nazionale verdeoro, Felipao: "Sta giocando tatticamente, più per la squadra che per sè stesso. E lo sta facendo molto bene", ha detto il ct. Il diretto interessato invece sembra immune alle critiche: "Non mi disturbano".


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L'Arsenal tenta Jovetic: «È un grande club»

Written By Unknown on Selasa, 26 Maret 2013 | 23.45

L'attaccante della Fiorentina: «È una società con cui ho delle affinità. Ma ora penso solo ai viola»

FIRENZE - Stefan Jovetic ha rilasciato un'intervista al tabloid inglese "Sun", nel quale l'attaccante ha parlato del proprio futuro. Sul piatto, con il giornale d'oltremanica, ovviamente, la possibilità per l'attaccante di militare in Premier League: «Arsenal? Ho sentito parlare dell'interesse dei Gunners. Fa piacere, è una grande squadra con la quale ho avuto sempre affinità. Forse un giorno giocherò in Premier, ma in questo momento ho un contratto con la Fiorentina. Siamo in lotta per la Champions League e ora penso solo a questo obiettivo»


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Stramaccioni: Juve? Non è gara come le altre

Il tecnico dell'Inter: «Che soddisfazione veder esultare i nostri tifosi allo Juventus Stadium»

MILANO - Un anno alla guida dell'Inter. È il traguardo tagliato oggi da Andrea Stramaccioni, che 365 giorni fa raccolse l'eredità di Claudio Ranieri a nove giornate dalla fine subito dopo lo scontro diretto perso a Torino contro la Juventus. Lo stesso avversario che il tecnico affronterà sabato prossimo. "Per noi non è assolutamente una partita come le altre, sia per l'importanza in classifica sia perchè sentiamo tanto la gara. L'affronteremo dando il 101%", ha dichiarato a Inter Channel l'allenatore nerazzurro, che inserisce il successo dell'andata contro i bianconeri fra i tre momenti più belli della sua esperienza. "È innegabile che il primo è quello della voce del presidente che mi dice di aver deciso di andare avanti con me - ha continuato Stramaccioni - Di altri momenti cito la vittoria del primo derby, che rimarrà sempre nei miei ricordi, e la vittoria a Torino, l'Inter che sbanca lo Juventus Stadium e i nostri tifosi nello spicchio che festeggiano mentre lo stadio si svuota".

«IL TEMPO SI E' FERMATO»
- "All'Inter mi è cambiata la vita. Io, a volte, ancora non ci credo perchè per me è un sogno vivere questa squadra, questo palcoscenico, questa piazza così in prima persona e sono felicissimo. Ringrazio tutte le persone che mi sono intorno e tutti i nerazzurri". Stramaccioni parla del suo primo anno all'Inter al canale tematico nerazzurro. Tre i momenti clou: "È innegabile che il primo sia quello della voce del presidente che mi dice di aver deciso di andare avanti con me. In quel momento ti si ferma un attimo il tempo perchè pensi 'sono l'allenatore dell'Inter'. Emozione, orgoglio, anche qualche sentimento come la paura di non essere all'altezza. Di altri momenti preferisco ricordare quelli felici, quello che è andato bene con questi ragazzi, come la vittoria del primo derby che rimarrà sempre nei miei ricordi". "Vedere San Siro pieno, San Siro nerazzurro - racconta Stramaccioni - il Milan che comunque non vince lo scudetto è stata un'emozione incredibile. E poi la vittoria a Torino, la Juventus invincibile, 50 partite senza aver mai perso in casa, l'Inter che sbanca lo Juventus Stadium e i nostri tifosi nello spiocchio che festeggiano mentre lo stadio si svuota. Questi sono i tre momenti più belli".


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Macalli a De Laurentiis: «Contrari ai tornei da bar»

Il presidente della Lega Pro: «Mai le squadre Primavera nel nostro campionato: è un'assurdità assoluta»

NAPOLI - Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli ha bocciato le riforme proposte dal presidente del Napoli, De Laurentiis: «C'è chi vuole le riforme e chi le fa, io non parlo, agisco - dice ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli - La nostra riforma è epocale, abbiamo mosso noi le pedine, non abbiamo paura di cambiare. Il calcio italiano deve essere visto in maniera completamente diversa. Noi non abbiamo mai ricevuto una lira da nessuno. Noi ci siamo sempre gestiti con i mezzi finanziari degli imprenditori, finchè ci è stato concesso. Le cose si sono aggravate con la crisi finanziaria. Da 90 società siamo rimasti in 69. Abbiamo fatto una riforma che non è sul numero ma sulle regole. Se venisse adottata nelle serie superiori molte squadre non parteciperebbero al campionato di competenza».

«NIENTE TORNEI DA BAR»
- «Primavera in LegaPro? Questa sarà l'ultima cosa che faremo. Questi che propongono sono tornei da bar. Noi giochiamo a calcio. Che gli scapoli e ammogliati giochino da qualche altra parte. E' un'assurdità assoluta. Non sono bastian contrario, se c'è questa voglia di far giocare i giovani lo facciano le squadre di serie A e li mettano in campo. Pensiamo a cosa succederebbe in Italia con un campionato senza retrocessioni con le squadre primavera fuori classifica. Cosa succede se una squadra a cui servono i punti in classifica si scontra contro una primavera? Le squadre di serie A fanno di tutto per non pagarci i premi. Sono favorevole a discutere con le società di Serie A. Noi abbiamo la nostra dignità che non è inferiore a quei signori. Insigne prodotto del vivaio del Napoli? Insigne esce fuori quando viene a giocare in lega pro. Spesso le cosiddette grandi società non vogliono dare i premi valorizzazioni all e società cha fanno giocare i loro giovani».


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«Immobile al Napoli? Non posso escluderlo»

Il ds del Genoa, Rino Foschi: «Mi farebbe molto piacere, non lo nego, rivederlo in tandem con Insigne. Oltretutto Ciro ha il Napoli nel Dna, sarei molto contento»

ROMA - «Immobile al Napoli? Non posso escluderlo». Così il direttore sportivo del Genoa, Rino Foschi, risponde all'ipotesi di un interessamento del club azzurro per l'attaccante dell'Under 21. «Mi farebbe molto piacere, non lo nego, rivederlo in tandem con Insigne - ha spiegato Foschi a Radio Kiss Kiss Napoli - Oltretutto Ciro ha il Napoli nel dna, sarei molto contento. La Juventus è comproprietaria del suo cartellino e lo voleva a gennaio per completare il suo parco attaccanti, ripeto che non posso escluderlo perché il Napoli è una grande piazza, ma devo invece escludere di averne già parlato con il club di De Laurentiis».

PIACE KUCKA
- Su Kucka. «Il giocatore è molto importante, cresce giorno dopo giorno, ha grande qualità e forza fisica. Il ragazzo piace a tanti club, anche esteri. Per ora però è prematuro parlarne, anche perché bisogna prima salvarci. Di sicuro posso dire che al Napoli piace molto. L'offerta di 11 milioni non la confermo, perchè sarebbe già un'ottima offerta... Ripeto, Kucka è un grande professionista ed un ottimo calciatore, sono convinto che nelle prime cinque squadre italiane potrebbe tranquillamente giocare».


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Dossena: «Con la Roma forse ultima occasione»

L'esterno rosanero è realista: «Sarà dura recuperare cinque punti, non vinciamo da novembre, ci serve una grande prova d'orgoglio contro i giallorossi»

PALERMO - Il Palermo non molla, l'esterno sinistro Andrea Dossena, ai microfoni di Radio Radio, invita l'ambiente a crederci fino a quando rimarrà la speranza: «Con la Roma ci giochiamo molto, potrebbe essere l'ultima occasione di rilancio, finora ne abbiamo sprecate tante ed abbiamo voglia di rifarci. Diventa sempre più dura perchè le partite diminuiscono ma nel gruppo non c'è rassegnazione, mancano due mesi in cui può succedere di tutto, recuperare cinque punti sarà un'impresa. Non si vince da novembre, per questo serve una prova d'orgoglio per noi stessi, la società e i nostri tifosi. Sannino ci sta tramettendo una carica incredibile, abbiamo bisogno proprio di questa mentalità perchè vista la classifica trovare gli stimoli è complicato».


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Giappone ko in Giordania, Zac rimanda la festa

In caso di vittoria i 'blue samurai' sarebbero diventati la prima squadra, Brasile paese organizzatore a parte, a qualificarsi per i Mondiali dell'anno prossimo

ROMA - Festa rinviata per il Giappone di Alberto Zaccheroni sconfitto oggi a sorpresa 2-1 in Giordania nelle qualificazioni Mondiali. In caso di vittoria i 'blue samurai' sarebbero diventati la prima squadra, Brasile paese organizzatore a parte, a qualificarsi per i Mondiali dell'anno prossimo. I gol della Giordania portano le firma di Khalil Bani Ateyah (46' pt) e Ahmad Ibrahim (15' st), mentre a nulla è valso la marcatura di Shinji Kagawa (24' st) visto che due minuti più tardi Yasuhito Endo ha fallito un calcio di rigore. Il Giappone resta comunque saldamente al primo posto del girone con 13 punti, 6 in più sulla Giordania ora seconda.


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Mou: «Ora penso al Real ma amo il Chelsea»

Il tecnico del Real Madrid parla del suo futuro: «Ho una casa a Londra e mi piacerebbe tornare un giorno in Premier. Ora però penso soltanto al Real Madrid e a raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati»

ROMA - «Ora penso solo al Real Madrid, a fine stagione vedremo». Josè Mourinho non esclude nulla per il suo futuro. L'Inghilterra chiama, il Psg farebbe carte false pur di vederlo sulla sua panchina. Lo Special One, però, nicchia e, almeno per il momento, lancia solo qualche segnale d'amore, poco altro. «Adesso sono molto impegnato a Madrid», ha detto Mou in un'intervista a Sky Sports. «Il mio contratto scade nel 2016 e io sono un professionista». Fin qui le parole del tecnico lusitano sono di chisura totale verso un addio a fine stagione. Poi, però, arriva l'apertura. «Un giorno mi piacerebbe tornare a Londra. Qui ho una casa e ho un grande legame affettivo con tutto l'ambiente dei Blues. Sì, un giorno vorrei tornare in Premier League». Sì, ma dove? «Il Manchester United è il regno di Alex Ferguson e spero che lo sarà ancora per molti anni. Benitez? Io auguro il bene a tutte le persone, anche a lui. Spero possa finire al meglio la stagione». 

«ACCORDO MOU-CHELSEA» - Mourinho-Chelsea: c'è l'accordo. L'indiscrezione è del Daily Mail. Il tabloid britannico sostiene che Abramovich ha rotto gli indugi e ha scelto lo Special One come sucessore di Benitez. Per il tecnico sarebbe un ritorno al club londinese e in un campionato, la Premier, che il portoghese ha sempre dichiarato di ammirare. Secondo le fonti del giornale, le parti avrebbero già appianato le divergenze e un accordo sarebbe stato raggiunto: nessuno però può ancora confermare, soprattutto Mourinho, che ha ancora un contratto con il Real Madrid fino al 2016 ed è in corsa per la vittoria della Champions League.


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«Barça, Neymar ha già firmato un precontratto»

Written By Unknown on Senin, 25 Maret 2013 | 23.45

Dalla Spagna sicuri: Il club blaugrana avrebbe già versato 10 milioni dei 45 pattuiti con il Santos

MADRID - La giovane stella brasiliana Neymar ha già firmato un accordo privato con il Barcellona che, a sua volta, ha versato 10 milioni dei 45 pattuiti. Neymar vestirà la maglia blaugrana nel 2014; in caso di rescissione dell'accordo è prevista una penale di 80 milioni. Lo rivela il quotidiano spagnolo Sport, sostenendo di avere avuto informazioni precise su un pre-contratto della cui esistenza si era già parlato ma sempre senza conferme da parte del club catalano. L'interessamento del Barca per il ventunenne attaccante del Santos era noto e lo aveva manifestato lo stesso presidente della società catalana, Sandro Rosell, il quale aveva detto che l'asso brasiliano faceva parte della lista di possibili ingaggi. Invece il 21 novembre l'accordo era già stato sottoscritto. Secondo il quotidiano, l'accordo tra Barcellona e Neymar non influirebbe in alcun caso su quello che il calciatore ha con il suo club attuale.


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Stepinski, l’erede di Lewandowski

Ha diciassette anni, è un centravanti e gioca nel Widzew Lodz. Ha segnato tre gol in campionato e ha già debuttato nella nazionale polacca Under 21: sabato scorso ha firmato una doppietta nell'amichevole con la Lituania

ROMA - E' un ricordo lontano, ma la Polonia è stata per otto anni la nazionale più applaudita nell'Europa dell'est insieme con la Cecoslovacchia di Panenka: un terzo posto nel Mondiale del 1974 in Germania (battendo nella finale di consolazione il Brasile di Rivelino e Jairzinho) e un'altra medaglia di bronzo nel 1982 in Spagna, superando nell'ultimo atto la Francia di Platini e Tresor. Un periodo di splendore determinato da una generazione che è riuscita a garantire i migliori risultati della storia. La Polonia ha saputo lasciare una traccia importante con la sua organizzazione di gioco e la sua solidità: Tomaszewski in porta, Zmuda in difesa, Deyna e Kasperczak a centrocampo, Lato e Szarmach in attacco. Era il 1974, in panchina c'era il ct Gorski. Quella squadra mandò a casa l'Italia di Valcareggi. Era compatta e micidiale in contropiede. Fu capace di sorprendere anche in Spagna con il commissario tecnico Piechniczek, trascinata dai lampi di Boniek, l'unico polacco ad aver raggiunto il podio nella classifica del Pallone d'oro (terzo nel 1982, alle spalle di Pablito Rossi e Giresse).

LEWANDOWSKI - La Polonia, da allora, non ha più ritrovato la strada giusta. Neppure la magia dell'ultimo Europeo, organizzato con l'Ucraina, l'ha risvegliata. Un lungo letargo. Anche la corsa al Mondiale del 2014 sembra già compromessa, soprattutto dopo la sconfitta di venerdì scorso a Varsavia contro l'Ucraina (1-3). Cinque punti in quattro partite: ecco il bilancio per il ct Waldemar Fornalik. Il Montenegro (a quota 13) e l'Inghilterra (a 11) sono già distanti. Ma il paradosso è un altro: la nazionale fatica a ingranare, è scivolata al 61° posto nel ranking della Fifa, mentre dal vivaio dei club polacchi continuano a uscire giocatori di prima fascia. Il più conteso è Robert Lewandowski, 24 anni, centravanti, 19 gol in 23 partite in questo campionato con la maglia del Borussia Dortmund. E' lui il primo segreto della squadra di Jurgen Klopp, che ha raggiunto i quarti di finale di Champions League dopo aver eliminato lo Shakhtar e ora si prepara ad affrontare il Malaga (l'andata è in programma il 3 aprile in Spagna). Il Borussia Dortmund ha vinto dal 2011 due scudetti e una Coppa di Germania. E' il club più polacco della Bundesliga: oltre a Lewandowski, può contare sulla spinta a centrocampo di Jakub Błaszczykowski, classe 1985, corteggiato in passato anche dalla Lazio. E in difesa, sulla fascia destra, ha trovato un'altra risorsa importante grazie a Łukasz Piszczek, ventisette anni, sbarcato in Germania nel 2007, lanciato dallo Zaglebie Lubin e scoperto dall'Hertha Berlino. In Bundesliga giocano anche altri cinque polacchi: Sobiech (Hannover 96), Polanski (Hoffenheim), Tyrala (Greuther Furth), Boesnich e Milik (Bayer Leverkusen). La colonia più rappresentata è quella brasiliana: diciotto calciatori. Gli austriaci sono diciassette, gli argentini soltanto due (Pinola e Abraham). Tre gli italiani: Sala (Amburgo), Molinaro e Macheda (Stoccarda).

IL BABY D'ORO - I club tedeschi sono stati sempre attenti al campionato polacco. Ora l'interesse si sta cominciando a concentrare su un nuovo talento. E' un centravanti, ha diciassette anni, gioca nel Widzew Lodz ed è stato appena promosso nella nazionale Under 21, diretta da Stefan Majewski. Il gioiello è Mariusz Stepinski e viene considerato l'erede di Lewandowski. Con le nazionali giovanili ha segnato 27 gol in 31 partite. «Ha grandi potenzialità, ricorda l'attaccante del Borussia Dortmund», ha spiegato il tecnico Michal Globisz, che l'ha visto crescere nelle selezioni baby. Ha una tecnica raffinata, è molto veloce, usa soprattutto il destro, trova la porta con una facilità impressionate. Ha partecipato nel 2012 all'Europeo Under 17 e ha spinto la Polonia in semifinale, dove la corsa si è interrotta contro la Germania (0-1). Stepinski ha esordito nella serie A polacca, l'Ekstraklasa, a sedici anni e due mesi (1-1 contro il Wisla Cracovia) ed è diventato il più giovane debuttante nella storia del Widzew Lodz.

LE OFFERTE
- Mariusz Stepinski viene seguito dal Borussia Dortmund, dal Bayern, ma anche dal Real Madrid e dallo Zenit di Spalletti. Il suo nome è stato segnalato all'Inter e al Milan. E' nato il 12 maggio del 1995 a Sieradz, in provincia di Lodz. E' alto un metro e 83, pesa 72 chili, ha già trovato un accordo con i dirigenti del Widzew (dove si era imposto anche Boniek prima di trasferirsi alla Juve nel 1982) per prolungare il contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno. In questa stagione ha segnato tre gol in campionato contro il Gornik Zabrze, il Jagiellonia Bialystok e il Korona Kielce. Diciotto le presenze, solo quattro da titolare. Il Widzew Lodz, allenato da Radoslaw Mroczkowski, è undicesimo in classifica con 23 punti. Stepinski è stato grande protagonista anche nella nazionale Under 19, guidata da Janusz Bialek. E sabato si è presentato con una doppietta nell'Under 21, in occasione dell'amichevole vinta contro la Lituania (3-0).

Stefano Chioffi


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Galliani: «Addio Allegri? Ipotesi che non esiste»

L'ad del Milan: «Non è ragionevole perché Massimiliano è ben felice di restare e ci rimane. Non c'è bisogno che lo prometta»

CASTELLANZA (VARESE) - "Non esiste, non è ragionevole, Allegri è ben felice di rimanere al Milan e ci rimane". Così Adriano Galliani, a margine di un convegno sull'industria del calcio, all'università Cattaneo di Castellanza, ha risposto a una domanda sulle intenzioni dell'allenatore del Milan. Si chiede a Galliani se abbia ottenuto da Allegri la promessa, per il futuro, di una partenza migliore: "Non c'è bisogno che lo prometta - ha replicato Galliani - è evidente e ovvio che quest'anno si era cambiato tantissimo e quindi la partenza lenta non credo sia dovuta all'allenatore, ma piuttosto ai lavori in corso. Anche se qualche precedente - ha aggiunto sorridendo Galliani - in effetti a Cagliari Allegri ce lo ha avuto".

NO COMMENT SUI RINFORZI - Galliani non ha voluto parlare di rinforzi, ma si è limitato a confermare la sua teoria sulla difesa, spesso più importante dell'attacco. "Ho detto sempre che normalmente il campionato lo vince chi ha la migliore difesa, non chi ha il migliore attacco. Così è successo negli ultimi due campionati - ha sottolineato Galliani -, quando noi abbiamo vinto con l'Inter due anni fa e lo scorso anno quando ha vinto la Juve e siamo arrivati secondi noi. Dopo di che la nostra difesa è molto buona". Per quanto riguarda gli arrivi, Galliani ha confermato solo quello di Cristante: "È inserito nella rosa del prossimo anno e sarà sicuramente uno dei 25 o 26 giocatori del Milan futuro"

I GIOVANI DEL MILAN - Con i suoi giovani campioni e soprattutto con l'attacco delle tre creste, il Milan ha creato valore economico. Lo ha sostenuto Adriano Galliani intervenuto all'università Cattaneo di Castellanza, a un incontro sull'industria del calcio. "Ho appena saputo - ha detto Galliani - che domani sera contro Malta giocano Balotelli e El Shaarawy. Questa la conferma che abbiamo la coppia d'attacco più giovane al mondo in nazionale e nel Milan e quindi c'è da essere soddisfatti e, visto che qui oggi si parla di economia, abbiamo creato valore oltre che punti. Perchè i giovani che crescono creano valore economico". È il caso di De Sciglio, oltre ai già citati Balotelli e El Shaarawy, ma anche il caso di Niang. "Avere un attaccante del 1990 e uno del 1993 in squadra e in nazionale e poi, per quanto riguarda noi, anche una terza punta del 1994, vuol dire creare valore". Del resto il calcio è sicuramente nella top ten delle industrie italiane. "Anche se si tratta di capire quale sia e quanto vale l'indotto - ha continuato Galliani - sicuramente l'industria calcio italiano è al sesto-settimo posto nell' economia nazionale".

LA FORZA DI BALOTELLI - Quanto a Balotelli nei giorni scorsi Galliani lo ha inserito tra i cinque calciatori di sempre che hanno giocato in Europa, con Messi e Maradona, con Falcao Ibrahimovic. "So che questa cosa non piace a Mario - ha spiegato - però mi hanno fatto questa domanda, e siccome io nella mia testa avevo i nomi di quei quattro come superiori a tutti gli altri in Europa, ho inserito Balotelli, che peraltro è ancora un bel po' giovane". È un Balotelli che ultimamente, oltre ai risultati sportivi sta mostrando anche qualità di "bravo ragazzo". Dopo aver affermato che adesso non butterebbe più a terra la maglia e aver fatto pace pure con Francesco Totti, "super Mario" appare cresciuto anche come uomo. "È sempre stato un bravo ragazzo, non è che sia cambiato - ha affermato Galliani - forse adesso è anche più sereno, ma Balotelli è sempre stato questo. Da noi è appena arrivato, a gennaio, ma il suo comportamento è sempre stato ineccepibile in campo e fuori".


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Bologna-Pioli fino al 2015: «Credo nel progetto»

Il tecnico ha allungato di un anno il precedente accordo con la società rossoblù: «Io mi sento molto bolognese, qui mi sento bene, non ho mai provato altrove emozioni simili, neanche da calciatore. Non ho altri pensieri che non siano finire bene questo campionato e iniziare a lavorare per il prossimo»

BOLOGNA - L'allenatore del Bologna Stefano Pioli ha prolungato il contratto con il club rossoblù fino a giugno 2015. L'annuncio dell'accordo e della firma è arrivato in una conferenza stampa, tenuta insieme al presidente Albano Guaraldi. "Sono molto soddisfatto, ho sempre sostenuto che a Bologna sto bene e ho apprezzato tantissimo società, ambiente e tifosi che ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili", ha detto il tecnico, che sarebbe stato in scadenza a fine campionato 2014. "Crediamo molto - ha aggiunto - nel lavoro che stiamo portando avanti e vogliamo dare continuità, provando a costruire qualcosa sul percorso iniziato un anno e mezzo fa. Io mi sento molto bolognese, qui mi sento bene, non ho mai provato altrove emozioni simili, neanche da calciatore. Non ho altri pensieri che non siano finire bene questo campionato e iniziare a lavorare per il prossimo".


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Rossi stuzzica Marquez: «Vado bene così?»

JEREZ - Prima era solo un suo fan, adesso è uno dei rivali più temibili. Marc Marquez ha fatto il grande salto e dopo il titolo conquistato in Moto2 è passato in MotoGp dove sfiderà faccia a faccia Valentino Rossi, idolo della sua infanzia. E fino a qui il confronto se lo è sempre aggiudicato lo spagnolo, praticamente sempre davanti a Rossi e alle Yamaha durante questi test invernali. Ieri però, il "Dottore" è tornato quello di un tempo, con il miglior giro fatto registrare nei test di Jerez e un distacco di un secondo e due da Marquez.

COLPO DI TWEET Quasi una 'rivincita' per Valentino, che ha così ristabilito le gerarchie anche a colpi di tweet. Subito dopo aver chiuso i test domenicali Rossi ha indirizzato un cinguettio a Marquez con tanto di foto in piega sulla sua Yamaha e un'ironica didascalia: «Ehi @marcmarquez93 vado bene così?».


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Hernandez: «Voci false: voglio ripagare i tifosi»

L'attaccante rosanero precisa alcuni concetti sul suo futuro: «Il mio obiettivo è recuperare presto la condizione per aiutare la squadra in questo finale di campionato e nella prossima stagione»

PALERMO - Abel Hernandez ci mette la faccia ed interviene in merito ad alcune considerazioni che lo travano in disaccordo, la sua voglia di rimettersi a disposizione del gruppo è infinita, il suo sguardo è per il presente ma non solo. Ecco le sue parole precise: «In seguito a dichiarazioni relative al mio futuro rilasciate ad alcuni Organi d'Informazione da persone non autorizzate, intendo precisare che il mio obiettivo è quello di recuperare al più presto la condizione migliore per dare il mio contributo alla squadra in questo finale di campionato e nella prossima stagione. Voglio ripagare la fiducia dei tifosi del Palermo che mi hanno aspettato e incoraggiato in questi mesi».


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Briatore critico: «Alonso ha sbagliato»

L'ex team manager critica la scelta dello spagnolo di rimanere in pista: «Doveva rientrare subito»

ROMA - E' sempre stato il suo pupillo, ma stavolta non ci sono scusanti. «Alonso doveva rientrare subito, al 100%. I piloti hanno sempre la speranza che succeda qualcosa ma l'unica cosa che poteva succedere è quella che è successa». Flavio Briatore è critico nei confronti della Ferrari e del pilota spagnolo nel suo intervento ai microfoni de "La Politica nel Pallone", su Gr Parlamento, per quanto è accaduto ieri nel Gran Premio di Malesia. Alonso ha deciso di rimanere in pista dopo aver danneggiato il musetto per poi ritirarsi dopo appena un giro. «La gara era ancora lunga - continua Briatore - Poteva portare a casa dei punti, sarebbe arrivato quinto-sesto. Non puoi pensare di stare fuori sei giri così, cambi il musetto subito. Credo che abbia chiesto lui di stare fuori ma il team doveva chiamarlo dentro. Anche perché la Ferrari la vedo molto meglio dell'anno scorso, è competitiva, me la giocherei senza prendere troppi rischi». L'ex team manager comunque guarda avanti: «Fernando dà tutto, può sbagliare una valutazione, non facciamone una storia. Una gara così si può sbagliare». Poi un appunto anche per Felipe Massa, ieri quinto: «Ha fatto una corsa incolore, speriamo di ritrovarlo in Cina».

VETTEL CONTRO WEBBER Briatore ha molto da dire anche sul sorpasso 'proibito' di Sebastian Vettel suo compagno di squadra Webber, che gli ha permetto di vincere la gara. «Alla Red Bull manca un manager perché sembra esserlo Vettel. Una cosa del genere, soprattutto al secondo Gran Premio, non è ammissibile, gli ordini vanno rispettati. Deve essere il manager a decidere, non Vettel, se c'era un manager con gli attributi, gli faceva scambiare le posizioni. Si è visto anche che sul podio Horner non è salito e ha mandato un ingegnere». Alla Mercedes, invece, è successo il contrario, con il team che ha ordinato a Rosberg di rimanere dietro Hamilton. «Lewis lo stanno pagando una fortuna rispetto a Rosberg ma il discorso è diverso. Webber era più competitivo di Vettel mentre Rosberg era più veloce di Hamilton. Ecclestone ha detto che Hamilton voleva andare alla Red Bull? Io penso che non sia vero, Lauda da anni cercava di portarlo alla Mercedes, al punto da fargli un'offerta che non poteva rifiutare». Per Briatore, la Red Bull resta comunque la macchina da battere ma «abbiamo outsider come Ferrari, Lotus e credo Mercedes mentre la McLaren è in difficoltà».


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Domenicali: «Rischio inutile a inizio gara»

Written By Unknown on Minggu, 24 Maret 2013 | 23.45

Il team principal della Ferrari sperava che l'alettone reggesse di più dopo il contatto con Vettel

SEPANG - «Non doveva prendere un rischio così all'inizio. Si è pensato di far continuare Fernando Alonso per un altro giro, ma l'ala danneggiata non ha tenuto e la gara è finita lì. Peccato». 
Stefano Domenicali, team principal della Ferrari, commenta così l'immediata uscita di scena del pilota spagnolo, che dopo un lieve tamponamento con Vettel in avvio si è trovato l'ala danneggiata.Invece di entrare ai box alla fine del primo giro, il ferrarista ha proseguito ma l'alettone ha ceduto e alla prima curva dopo il rettilineo principale la F138, incontrollabile, è finita fuori pista.
«L'idea era quella di farlo proseguire per tentare un pit stop più avanti e cambiare anche le gomme intermedie con le slick, ma è stato un rischio inutile e ci è andata male», ha concluso Domenicali.


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Lazio, Klose-Mauri lavori straordinari a Formello

I due giocatori, rispetto alla squadra, non hanno voluto osservare il giorno di pausa concesso dal tecnico Petkovic, vogliono rientrare in campo a pieni giri. Floccari-Konko? In settimana si conoscerà la verità

ROMA – È una giornata di riposo per la Lazio di Petkovic. Non per Miro Klose e Stefano Mauri che a differenza dei loro compagni lavoreranno anche oggi per provare a tornare nel breve tempo possibile a piena disposizione della squadra. In difesa ci sono due buone notizie: Biava e Dias sono pienamente recuperati. La Lazio ha fatto un mini richiamo della preparazione per riportare la condizione atletica dei biancocelesti al meglio per questo finale di stagione in campionato, in Coppa Italia e in Europa League. Ma c'è l'allarme Marchetti che si è infortunato alla spalla destra durante una seduta di allenamento con la Nazionale di Prandelli. Floccari e Konko martedì saranno sottoposti a dei controlli specifici presso la clinica Paideia.


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Palermo, attesa Miccoli dopo le cure in Salento

Il capitano è tornato a Lecce per guarire dall'infortunio: alla ripresa si riunirà al gruppo di Sannino per preparare la sfida contro la Roma

PALERMO - La missione del Palermo è semplice e lineare: recuperare Miccoli per la sfida contro la Roma. Il capitano negli ultimi giorni è tornato a Lecce per guarire dall'infortunio muscolare, per seguire un programma fisioterapico sotto la guida del suo medico di fiducia. Alla ripresa, domani pomeriggio, è atteso da Sannino e dal gruppo rosanero. Già, perchè a meno di sorprese il numero 10 si allenerà insieme al resto dei compagni. Miccoli non vuole saltare la gara contro i giallorossi, ha fatto di tutto per giocare nel match che precede il giorno di Pasqua. Si, non vuole essere il grande assente nlla sfida nella sfida davanti a Totti.    


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Flamini e la Champions: «Basta vincerle tutte»

Il centrocampista dei rossoneri: «Per me è importante quello che facciamo noi. Guardare le altre non è positivo»

ROMA - Mathieu Flamini avverte il Napoli. Il secondo posto e la Champions diretta del Milan è una realtà. La ricetta? Basta vincerle tutte. Parola del centrocampista dei rossoneri che indica la strada ai compagni: «Per me è importante quello che fa il Milan - ha dichiarato il francese - dobbiamo fare il massimo per vincere tutte le partite. Il Napoli? Guardare le altre non è positivo, dobbiamo andare in campo e dare tutto, se vinciamo tutte le partite siamo in Champions. Raggiungere la Juve in vetta? È difficile, siamo troppo in ritardo, ma nel calcio tutto è possibile».


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Balotelli chiama Totti: «Lui è un fenomeno»

L'attaccante della Nazionale apre al ritorno in azzurro del capitano della Roma: «Ben vengano campioni come lui. Io un montato? Non è vero, sono un professionista. I paragoni con il passato mi fanno piacere ma so io qual è la mia forza»

FIRENZE - La domenica di Mario Balotelli. Consapevole del suo ruolo sempre più riconosciuto, l'attaccante azzurro ha detto la sua su se stesso, sul presente e il futuro, in modo schietto, semplice e pacato. Ripartendo da Italia-Brasile

Mario Balotelli, cosa ha pensato dopo il gol a Julio Cesar?
«Ho pensato che abbiamo giocato una bella partita. Il fatto di aver sbagliato alcune occasioni ci sta. Io non gli ho dato troppo peso agli errori; meglio guardare al futuro».

I suoi genitori che cosa le hanno detto?
«Mio papà la prima cosa che mi ha detto è: "hai sbagliato troppi gol..." poi però si è complimentato per quello come ho fattto. La mamma mi ha fatto i complimenti, a me e a tutta la squadra».

Ha già segnato a Germania e Brasile...
«Ogni gol è uguale, certo è che con la Germania l'ho sentita di più, ma perché era la semifinale, non tanto perché era la Germania»

Il presente dice che lei è tra i primi 5 giocatori del mondo
«Io ringrazio chi lo dice. Non sono né tra i più forti né tra i più scarsi. Io vedo un miglioramento, lo so, ringrazio ma non mi giudico»

Balotelli sta cambiando, Balotelli è cambiato: è un coro
«Io sto cambiando da tanto tempo; era successo anche in Inghilterra, solo che lì non giocavo»

Prandelli ha detto a Ginevra che la sua cosa migliore è stato il modo di rimanere in campo, anche restando freddo alle provocazioni
«Può essere. C'è stato un episodio, un fallo duro di Hernanes; lì mi sono arrabbiato per il brutto calcio, ma nessun problema, ci siamo dati subito la mano».

Si parla di un possibile ritorno di Totti in Nazionale. Tra voi ci furone scintille
«Magari Totti tornasse in Nazionale, lui è un fenomeno, sicuramente mi piacerebbe giocare con lui, è sempre bello avere simili campioni come compagni»

Trovando gli ex compagni dell'Inter, bel derby, magari il clima è stato più pesante per lei
«Ero emozionato ma è stato bello giocare contro l'Inter; non ero nervoso, non ho sentito la pressione».

Le è mai capitato?
«Prima della finale con la Spagna; quella non era pressione negativa, non riuscivo a dormire, volevo giocare subito, quel 4-0 è stato pesante però il risultato è stato importante. Non ci sono ombre, siamo vice campioni d'Europa»

Tornando a Italia-Brasile, lei dopo la partita è andato nel loro spogliatoio, cosa le hanno detto?
«Non abbiamo parlato della partita, c'era la musica...»

Galliani l'ha chiamata, come fa sempre
«Mi ha fatto i complimenti; il fatto che mi telefoni credo che non sia una cosa speciale, penso lo faccia con tutti»

Prandelli pensa che merito del suo equilibrio dipenda dal fatto che adesso in Italia ha intorno gente che le vuole bene
«La gente che mi ha voluto bene io l'ho sempre avuta con me. Prandelli conosce la mia famiglia e parte dei miei amici. Le sue parole sono un appreazzamento a loro»

Lei sente intorno a sé un atteggiamento diverso?
«Sì, dopo l'Europeo la mia popolarità è più grande, l'ho notato, anche dalla gente per strada, anche quando sono in allenamento. Prima solo i miei tifosi mi apprezzavano, ora lo fanno anche gli altri»

Il suo manager, Mino Raiola, ha detto di lei che è un Peter Pan
«Mino può dire quello che vuole, lui ha il potere. Ma io sono io»

E lei chi è?
«Un ragazzo che sta maturando, che sta crescendo: da 17 a 20, oro ho quasi 23 anni. Uno cresce. Grazie a esperienze buone e cattive, è normale, è l'età»

Il suo prossimo obiettivo?
«Il mio grosso obiettivo è fare una grande partita con Malta»

In senso più lontano
«Il futuro più grande è fare una grande partita con il Chievo»

Se fosse arrivato prima al Milan...magari lo scudetto...
«Sono arrivato a gennaio perché questo era il destino; si guarda quello che ho fatto da gennaio, punto»

Il Milan è suo, la Nazionale è sua
«Alla Nazionale bisogna dare tanto, giochi col cuore anche nel tuo club ma la Nazionale vale un di più che non so spiegare. Bello che in Nazionale ci siano giocatori giovani, come El Shaarawy»

Lui ieri ha straparlato bene di lei
«Io e Stephan siamo amici, siamo sempre insieme, è un amico e un compagno; e non è sempre così, sul lavoro non è facile trovare certi abbinamenti; io cercherò di aiutarlo sul piano umano e calcistico, e lui farà lo stesso»

Il 4-3-3 vi aiuta
«In questo modulo mi piace essere centrale, mi piace mandare anche gli altri in porta»

Sono stati fatti raffronti importanti, in questi giorni: lei come Riva...
«Non sono mai stato un montato. L'immagine è vostra, io ho fatto un gol: so che la mia forza è tanta, lo so ma non ho bisogno di fare paragoni; sono gli altri che parlano».

Quanto può migliorare Mario Balotelli?
«Devo migliorare in tutto, quanto posso migliorare non lo so neppure io»

Cosa non rifarebbe?
«Adesso non getterei la maglietta dell'Inter alla fine della partita contro il Barça. No, non la rifarei»

E fuori?
«Ho sempre fatto un vita normale»

E dove si vive meglio, o peggio, a seconda della crisi: in Inghilterra o in Italia?
«Io la politica non la seguo. In Italia c'è un po' più di casino: questo l'ho capito pure io. Lo so che c'è crisi, se potessi aiutare politicamente la gente, lo farei ma non so le cose da fare»

Il lato oscuro del calcio è il razzismo come dice Boateng?
«Io sono d'accordo con tutte le cose che ha detto Kevin; il razzismo è un problema grande, bisogna combatterlo tutti inisieme o non si vince. Il razzismo da stadio mi fa rabbia perché la situazione migliora troppo poco alla volta»


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Cavani: «Resto al Napoli? Il calcio è un affare»

L'attaccante degli azzurri avvisa: «A Napoli sto bene e la gente mi dimostra molto affetto, però non si sa mai dove ti può portare il nostro sport. E poi sono decisioni che dipendono anche dai presidenti»

ROMA - "Se penso di rimanere nel Napoli? Il calcio è un affare. A Napoli sto bene e la gente mi dimostra molto affetto, però non si sa mai dove ti può portare il nostro sport. E poi sono decisioni che dipendono anche dai presidenti". Lo ha detto Edinson Cavani, intervistato dai media del suo paese nel ritiro dell'Uruguay. "Mi inorgoglisce sapere - dice Cavani, secondo "El Observador" - che Maradona ha detto che gli sarebbe piaciuto giocare con me".


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La Reggina fa festa. Crotone ko, pari Sassuolo

La squadra di Di Francesco resta saldamente in testa alla classifica con nove punti di vantaggio su Verona e Livorno, entrambe vittoriose

ROMA - Frena il Sassuolo capolista che non va oltre lo 0-0 interno contro la Ternana. Nonostante questo pareggio, la squadra di Di Francesco resta saldamente in testa alla classifica con nove punti di vantaggio su Verona e Livorno, entrambe vittoriose nelle loro rispettive sfide. Pirotecnico il 3-2 della squadra di Mandorlini che, sotto di due reti in casa contro il Crotone, rimonta in sette minuti grazie ad una straordinaria ripresa con la doppietta di Cacia e il gol decisivo di Sgrigna. Il Livorno si sbarazza facilmente del Lanciano per 2-0: decidono le reti di Belingheri e Paulinho. Pareggiano il Brescia (2-2 in casa contro il Cittadella) e il Varese (1-1 in trasferta con il Vicenza). Importante vittoria per la Reggina che regola di misura e in rimonta la Juve Stabia per 2-1. Il Novara non si ferma più. Dopo aver battuto in trasferta il Varese mercoledì scorso, la squadra di Aglietti concede il bis in casa contro l'Ascoli. Al Sivlio Piola finisce 1-0, grazie alla rete decisiva di Lepiller al 23'. Chiuderà la giornata la sfida delle 20.45 fra Empoli e Bari.


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Quagliarella avvisa: «Juve, occhio all'Inter»

Written By Unknown on Sabtu, 23 Maret 2013 | 23.45

L'attaccante bianconero: «Troveremo di fronte una squadra in ripresa, che pochi giorni fa è riuscita a ribaltare il risultato con il Tottenham. Col Bayern sarà una sfida stupenda, loro hanno grandi campioni in attacco e la nostra difesa dovrà fare ancora gli straordinari»

TORINO - Campionato e Champions, la Juve non vuole mollare niente. Dopo la pausa per le nazionali, i bianconeri torneranno in campo sabato in casa dell'Inter. L'occasione giusta per fare un altro passo avanti verso il secondo titolo consecutivo. Fabio Quagliarella ci crede, ma avverte: «Troveremo di fronte una squadra in ripresa - ha spiegato l'attaccante a Juventus Channel - che pochi giorni fa è riuscita a ribaltare il risultato con il Tottenham. Mi spiace non sia riuscita a qualificarsi, è sempre un peccato quando una squadra italiana va fuori dalle coppe. Sarà un'Inter in forma e ci aspetta una gran bella partita. Quest'anno è un campionato particolare, sono andati via campioni importanti come Del Piero, Ibrahimovic e Thiago Silva. Ma è bello poter vedere in campo squadre come Napoli, Fiorentina e Roma, tutte capaci di giocare un calcio spettacolare».

SOGNO CHAMPIONS - Per un uomo Champions come lui, impossibile non pensare anche al Bayern. «Sarà una sfida stupenda, loro hanno grandi campioni in attacco e la nostra difesa dovrà fare ancora gli straordinari. È importante avere il ritorno in casa, ma fondamentale sarà anche la prima a Monaco di Baviera. Andremo là a giocarcela, come abbiamo fatto ovunque, cercando di fare gol. Ovviamente mi piacerebbe poter essere io a segnare, ma ciò che conta è che la squadra possa fare risultato».


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Marchisio chiama l'Italia: «Adesso sto meglio»

Il centrocampista si allena in gruppo: «Finalmente sto meglio, oggi pomeriggio dovrei tornare con la squadra»

ROMA - "Finalmente sto meglio, oggi pomeriggio dovrei tornare con la squadra ad allenarmi". Con queste parole, tramite Twitter, Claudio Marchisio ha fatto il punto sulle sue condizioni di salute. Il centrocampista si è visto costretto a saltare l'amichevole contro il Brasile per influenza. Contro Malta, però, dovrebbe essere nuovamente in campo.


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Pogba: «Che emozione esordire con la Francia»

Il centrocampista della Juve commenta l'esordio con la maglia della Francia: «Spero di andare il più lontano possibile con la mia Nazionale. Ho una grande voglia di vincere»

ROMA - «Esordire con la maglia della Francia è stata una vera emozione». Parola di Paul Pogba, centrocampista della Juve al debutto con la maglia della sua Nazionale. «Ho sentito i brividi nell'entrare in campo. All'inizio, in albergo, sentivo addosso la pressione e quando sono arrivato allo stadio mi sono detto 'cavolo'. Poi, però, ho pensato solo alla partita e dentro di me ripetevo: 'Divertiti'», ha detto Pogba all'Equipe che ha concluso con una riflessione: «Ora che sono qua, non ho altro da chiedere. Spero solo di andare il più lontano possibile con la mia Francia».
 


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Barzagli sicuro: «Conte resterà alla Juve»

Il difensore: «Campionato chiuso no, anche se la vittoria di Bologna è stata importante. Però adesso sono gli altri che devono guardare noi. Abbiamo il campionato nelle nostre mani, dipenderà da noi. Ma non è chiuso»

FIRENZE - Andrea Barzagli punta su Balotelli per il prossimo Mondiale. E punta su Prandelli per il gioco dell'Italia. Mercoledì ha sfidato Neymar mentre ogni giorno si allena con Balotelli. Secondo lei chi è più pronto per diventare protagonista al prossimo Mondiale? «Per ora vedo in vantaggio Mario. Che Neymar sia un fenomeno nessuno lo nega, è fortissimo, ma gli manca l'esperienza europea. Balotelli lo vedo più pronto e non lo dico per il gol segnato contro il Brasile, mentre Neymar è rimasto all'asciutto. Spero proprio che protagonista al Mondiale».

Quali sono i rischi dell'Italia a Malta?
«E' di andare lì senza l'atteggiamento giusto, dopo la bella partita col Brasile. Invece dobbiamo metterci più testa possibile, perché quella di Malta sarà una sfida difficile, nonostante la classifica e il fatto che sulla carta sembri una partita semplice».

E' un'occasione persa il pareggio contro il Brasile?
«Il rodimento c'erea di più alla fine del primo tempo, visto il risultato e il gioco, eravamo molto arrabbiati. Meritavamo di vincere, ma la partita è stata bella e giocata a grandi ritmi. Lo so che potevamo passare alla storia con una vittoria, ma abbiamo avuto le occasioni per riuscirci e questo conta».

Per ora, come juventino e come azzurro è una bella stagione.
«Bellissima, perché giochiamo sempre per vincere, ma ancora non ha portato nessuna vittoria e fino alla fine c'è da tirare dritti. La Juve deve finire con una vittoria, mentre con la Nazionale dobbiamo fare belle partite sia a Malta che a Praga».

Qual è la sorpresa fra la Juve in campionato, la Juve in Champions e la Nazionale?
«Forse la Juve in Champions. Eravamo tutti curiosi, anche noi giocatori, di capire quale fosse la nostra dimensione. Abbiamo dimostrato di poterci stare».

Qual è la differenza fra Conte e Prandelli?
«Giocano a calcio tutt'e due gli allenatori, il senso è far giocare bene la squadra, con palla a terra e attaccare, tenere la difesa alta. Il concetto di calcio è lo stesso e questo facilita noi della Juve che in Nazionale non troviamo stravolgimenti».

Prandelli ha ringraziato Conte per la mentalità, Conte in cosa può ringraziare Prandelli?
«In Nazionale abbiamo la stessa mentalità. Nella carriera di un calciatore diventa fondamentale allenarsi al massimo per arrvare al top in partita. La mentalità del lavoro ce l'hanno sia Prandelli che Conte. Spero che i giovani lo capiscano, non ci si deve accontentare».

E' giusto dire che Prandelli e Conte hanno cambiato la mentalità del calcio italiano?
«Il grande merito va al ct, è lui che ha riportato i giovani in Nazionale e riportato lo spirito giusto. Noi della Juve abbiamo portato la nostra esperienza, è un blocco importante quello della Juve».

La Juve però ha dato una scossa al calcio italiano
«Non la penso così, anche perché quando vieni in Nazionale non sei più alla Juve, qui cambiano le cose».

Come fa lei a non avere mai un cedimento? Cosa è cambiato dal primo all'ultimo Barzagli?
«Mi ricordo quando ero a Palermo: secondo me non davo sempre il massimo negli allenamenti. In Germania mi sono accorto che dovevo stare concentrato per 90', il mio è un ruolo dove devi essere concentrato per 90'; ci sono tanti difensori più forti di me, ma se fai due o tre svarioni a partita poi li paghi. A Palermo facevo un allenamento al massimo e poi l'altro mi gestivo e quell'allenamento "gestito" te lo ritrovi negativamente in partita. Alla Juve ho capito poi che serve la mentalità giusta».

Perché dice che in Germania è cambiato?
«Con Magath (allenatore del Wolfsburg ai tempi di Barzagli, ndr) ho avuto molto da ridire. Non ho mai pensato che fosse giusto il suo metodo di lavoro. Però mi diceva sempre: "Se non dai il 100 per cento in allenamento poi in partita ne risenti". E infatti me ne sono accorto, la squadra andava a 100 all'ora, io no. La mentalità in Germania è diversa. In Italia questa differenza non la vedi perché magari, come facevo io, anche altri gestivano certi allenamenti».

Quali sono le altre differenze fra il calcio italiano e il calcio tedesco?
«In Italia domina il tatticismo, in Germania il calcio offensivo. E poi è diverso anche l'ambiente. In Italia i tifosi sono molto più caldi, ma è lo spirito diverso, in Germania non giochi con la tensione che c'è da noi e vivi la gara in modo diverso. Da loro le tifoserie vanno insieme allo stadio».

Quasi tutti danno favorito il Bayern
«Che il Bayern sia tra le favorite alla Champions io sono il primno a pensarlo, lo dicono i risultati, ma in un quarto di finale può succedere di tutto»

Nella Juve difendete a 3, nell'Italia a 4. Per lei qual è la vera differenza?
«Non ce n'è tanta, anche se il modulo è diverso. Bonucci, Chiellini e io siamo nati come difensori centrali, se giochiamo a 4 non siamo snaturati»

Toccherà a Chiellini a spostarsi a sinistra...
«Questo lo decide Prandelli».

Adesso la Juve ha il problema degli infortuni.
«La causa è legata alle troppe partite. L'anno scorso questi infortuni non c'erano perché avevamo una settimana intera per recuperare. Ma è un problema con cuio devi convivere».

Mezzo scudetto è vostro o temete ancora il Napoli e il Milan?
«Campionato chiuso no, anche se la vittoria di Bologna è stata importante. Però adesso sono gli altri che devono guardare noi. Abbiamo il campionato nelle nostre mani, dipenderà da noi. Ma non è chiuso».

Il futuro di Conte. Resterà o no?
«Non ci sono dubbi che lui rimanga e spero di non essere smentito. Resterà alla Juve per scrivere pagine importanti e mi auguro di essere lì con lui».

Alberto Polverosi


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