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Reja: «Europa League? Ancora nulla è deciso»

Written By Unknown on Minggu, 30 Maret 2014 | 23.45

ROMA - Pochi ma buoni: il tecnico della Lazio Edy Reja incassa tre punti importanti in chiave europea e ringrazia i pochi tifosi presenti oggi all'Olimpico che hanno sostenuto i biancazzurri fino alla fine. «Non erano tanti ma li abbiamo sentiti vicini - le parole del tecnico goriziano a 'Stadio Sprint' su Rai Due - e ci hanno sostenuto. Hanno tifato e li devo ringraziare. Per noi i tifosi sono sempre stati determinanti, quando venivano in 40mila sembrava che volassimo. Se si forma di nuovo questo ambiente sicuramente qualche punto in più lo faremmo. Oggi il risultato che vale doppio perchè ci siamo riagganciati al treno dell'Europa», insieme ad Inter, Atalanta e allo stesso parma che mercoledì recupererà la gara con la Roma. Tiferà per i cugini Edy Reja? «Spero che faccia la Roma», la laconica risposta del tecnico laziale. Ai microfoni di Mediaset Premium, il tecnico della Lazio ha invece detto che la sua squadra «ha dimostrato forza e ha voluto vincere con volontà questa partita. Ora spero che questo successo ci dia la spinta giusta verso l'Europa League». «Bravi i ragazzi - ha aggiunto Reja - e brava la gente che è venuta a sostenerci: non erano in tanti, ma soprattutto nel secondo tempo li abbiamo sentiti. Vincere questa gara assume un'importanza fondamentale».

KLOSE: «RINNOVO? VEDREMO» - «Abbiamo dimostrato la voglia di vincere, loro dopo il 2-2 hanno avuto due occasioni ma abbiamo segnato noi, questo è il calcio». Queste le parole di Miroslav Klose dopo la partita. «La Lazio non ha bisogno solo di me, vinciamo e perdiamo tutti insieme. Il rinnovo? Con la società ho parlato spesso, vedremo in seguito».


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Serie A Sassuolo, Di Francesco: «Incredibile l'episodio del rigore...»

REGGIO EMILIA - Il Sassuolo perde in casa contro la Roma (0-2) ma a tenere banco è l'arbitraggio di Rizzoli, Di Francesco è chiaro: «L'episodio del rigore è incredibile. Oggi voglio alzare i toni e dico che il Sassuolo non è tutelato. Per dare un rigore non penso ci si possa mettere una giornata intera o chiederlo al giocatore, è stata una mancata presa di responsabilità, l'arbitro è lì per decidere. Ci vuole onestà, siamo stufi di essere trattati in questo modo, questi sono episodi che possono cambiare le stagioni. Non ci sto a perdere in questo modo: io come allenatore se sbaglio vengo mandato a casa. Abbiamo subito i gol della Roma per errori individuali, però nel complesso abbiamo disputato una buona partita, costruendo tante occasioni sullo 0-1, contro una squadra che ha il triplo dei nostri punti».

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Di Francesco: "Meritavamo qualcosa in più"


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Serie A: Tragedia a Reggio Emilia. Muore tifoso del Sassuolo

REGGIO EMILIA - Tragedia allo stadio Mapei. Un tifoso presente nella curva del Sassuolo è morto colto da un malore pochi minuti dopo l'inizio della partita con la Roma. I medici del 118 di Reggio sono subito intervenuti, richiamati da altri tifosi e hanno subito trasportato l'uomo al pronto soccorso dell'ospedale di Reggio. Solo dopo la partita si è venuti a conoscenza del suo decesso.


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Candreva lancia la Lazio. Frena la Fiorentina

ROMA – Vince la Lazio, frena la Fiorentina. Dopo gli anticipi di ieri (vittorie di Atalanta e Milan su Bologna e Chievo) e la vittoria della Roma, rialza la testa la squadra di Reja nella trentunesima giornata di campionato. Successi anche per Torino e Verona. Stasera la grande sfida tra Napoli e Juve. Domani chiudono la giornata Udinese-Catania e Livorno-Inter.

CANDREVA ALL'ULTIMO RESPIRO - Nello scontro diretto per un posto in Europa League, i biancocelesti superano 3-2 il Parma. Una vittoria importantissima che consente alla Lazio di avvicinarsi a soli due punti dal sesto posto dei giallobù. Passata in vantaggio con un sinistro di Lulic al 15' del primo tempo, la Lazio subisce al 26' il pareggio di Biabiany che scavalca Marchetti con un pallonetto e appoggia la palla in rete di testa. Nella ripresa Reja inserisce Keita al posto di Cana e poco dopo arriva il gol di Klose. Sembra fatta, ma a 10' dalla fine un incredibile pasticcio tra Ciani e Marchetti regala il 2-2 al Parma. La squadra di Reja sbanda paurosamente ma in pieno recupero trova con Candreva il gol vittoria.

TONI SHOW - A Marassi finisce 0-0 tra la Sampdoria e la Fiorentina. Gara equilibrata, con i viola poco concreti in avanti. Matri sbaglia molto, Vargas colpisce una clamorosa traversa con un calcio di punizione dai trenta metri. Vince il Torino, che batte 2-1 il Cagliari con qualche affanno. In vantaggio 2-0 con le reti di El Kaddouri e Cerci, la squadra di Ventura subisce il ritorno dei sardi che dimezzano le distanze con Nenè. Al Bentegodi, infine, bellissima prestazione del Verona, che travolge 3-0 il Genoa. Apre Donadel alla mezzora, poi la doppietta di Toni nonostante l'inferiorità numerica dei gialloblù (espulso Albertazzi per doppia ammonizione) per tutto il secondo tempo.


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Serie A Lazio, Reja: «Tifosi allo stadio? Erano pochi ma buoni»

ROMA - Pochi ma buoni: il tecnico della Lazio Edy Reja incassa tre punti importanti in chiave europea e ringrazia i pochi tifosi presenti oggi all'Olimpico che hanno sostenuto i biancazzurri fino alla fine. «Non erano tanti ma li abbiamo sentiti vicini - le parole del tecnico goriziano a 'Stadio Sprint' su Rai Due - e ci hanno sostenuto. Hanno tifato e li devo ringraziare. Per noi i tifosi sono sempre stati determinanti, quando venivano in 40mila sembrava che volassimo. Se si forma di nuovo questo ambiente sicuramente qualche punto in più lo faremmo. Oggi il risultato che vale doppio perchè ci siamo riagganciati al treno dell'Europa», insieme ad Inter, Atalanta e allo stesso parma che mercoledì recupererà la gara con la Roma. Tiferà per i cugini Edy Reja? «Spero che faccia la Roma», la laconica risposta del tecnico laziale. Ai microfoni di Mediaset Premium, il tecnico della Lazio ha invece detto che la sua squadra «ha dimostrato forza e ha voluto vincere con volontà questa partita. Ora spero che questo successo ci dia la spinta giusta verso l'Europa League». «Bravi i ragazzi - ha aggiunto Reja - e brava la gente che è venuta a sostenerci: non erano in tanti, ma soprattutto nel secondo tempo li abbiamo sentiti. Vincere questa gara assume un'importanza fondamentale».

KLOSE: «RINNOVO? VEDREMO» - «Abbiamo dimostrato la voglia di vincere, loro dopo il 2-2 hanno avuto due occasioni ma abbiamo segnato noi, questo è il calcio». Queste le parole di Miroslav Klose dopo la partita. «La Lazio non ha bisogno solo di me, vinciamo e perdiamo tutti insieme. Il rinnovo? Con la società ho parlato spesso, vedremo in seguito».


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Serie A Fiorentina, Montella: «Terzo posto ormai troppo lontano»

GENOVA - Dopo la sconfitta con il Milan, da Marassi la Fiorentina torna a casa con un punto. Contro la Sampdoria i viola giocano un'ottima gara, sfiorando a più riprese il vantaggio. Con il terzo posto ormai troppo lontano, la compagine toscana deve guardarsi alle spalle. Così Montella sulla partita ai microfoni di Rai Sport: «Abbiamo disputato una buona partita, giocata a visto aperto da entrambe le squadre. Il pareggio alla fine è il risultato più giusto. La squadra mi è piaciuta molto». Inevitabile una domanda su Matri, ancora a digiuno: «Matri non ha sbagliato, avrebbe potuto far meglio ma non ha disputato una brutta partita».

TERZO POSTO LONTANO - La classifica segna 52 punti per la Fiorentina, a -9 dal Napoli in campo contro la Juve. Montella rimane con i piedi per terra: « Se credo nel terzo posto? Se la Juve stasera vincesse sarebbe positivo, ma non ce la faccio a tifare per i bianconeri contro il Napoli. Probabilmente nemmeno vedrò la partita. Non si può tifare contro qualcuno, l'importante è fare il proprio cammino. Se il Napoli poi arriva terzo sarà più deconcentrato per la finale di Coppa Italia (ride, ndr). La verità è che le squadre che ci precedono sono troppo distanti. Dobbiamo guardare dietro di noi allora, per consolidare il quarto posto». 

GOMEZ E ROSSI - Sul fronte della condizione fisica, il tecnico viola analizza così il tenore atletico dei suoi: «Fisicamente stiamo bene, nonostante abbiamo giocato tante partite in pochi giorni. Adesso abbiamo un paio di giorni di riposo che saranno utili per ricaricare le energie». Infine una considerazione su Gomez e Rossi, infortunati eccellenti: «Mi auguro che possa rientrare quanto prima, ma non sono troppo fiducioso. Giuseppe Rossi si sta allenando bene a Firenze, anche se ancora a parte. Sarebbe bello averli entrambi in condizioni ottimali per la finale di Coppa Italia».


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Serie A, Napoli-Juve in diretta alle 20.45

La grande notte di Napoli-Juve. Con la Roma spettatrice interessata dopo la vittoria 2-0 in casa del Sassuolo, alle 20.45 il big match del San Paolo diventa fondamentale per la lotta al vertice. La squadra di Conte va a caccia del succeso che potrebbe mettere la parola fine sulla lotta scudetto, quella di Benitez dei tre punti che potrebbero tenerla ancora in corsa per il secondo posto.

NAPOLI - Davanti a oltre 50milla spettatori, gli azzurri ritrovano Higuain (lasciato a riposo a Catania) mentre Insigne è favorito su Mertens, non al top ma comunque convocato in extremis dal Benitez. Con Hamsik sulla trequarti, a centrocampo tandem Inler-Jorginho. In difesa Albiol e Fernandez centrali, con Henrique a destra e Ghoulam a sinistra.

JUVE - Solita emergenza in difesa per Conte, che deve fare a meno anche di Tevez, squalificato dal giudice sportivo. In 'attacco coppia Osvaldo-Llorente, A centrocampo Marchisio leggermente favorito su Pirlo, con allottaggio sulla destra tra Isla e Lichtsteiner. Difesa obbligata: davanti a Buffon giocano Caceres, Bonucci e Chiellini.

PROBABILI FORMAZIONI
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain.
JUVE (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Marchisio, Pogba, Asamoah; Llorente, Osvaldo.
ARBITRO: Orsato

SEGUI LA PARTITA IN DIRETTA ALLE 20.45


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Serie A Inter, Ranocchia: Non mi ricordo l'ultimo rigore all'Inter

Written By Unknown on Sabtu, 29 Maret 2014 | 23.45

MILANO - Il difensore dell'Inter Andrea Ranocchia ha parlato a Radio Deejay: "Gli ultimi anni ho passato periodi di difficoltà e mi sono allenato forte. Il lavoro paga. Nei due mesi in cui sono stato fuori non ho mai mollato. 32 giornate senza rigori? Non mi ricordo neppure quando ci hanno dato l'ultimo... Ne parliamo nello spogliatoio ma non possiamo fare niente. Cerchiamo di segnare in altri modi. Il mio futuro? Aspettiamo giugno... La Nazionale non l'ho dimenticata e proverò ad andare ai Mondiali fino alla fine".
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Calciomercato Udinese, Scuffet: «Resterò a Udine. Handanovic il mio modello»

MILANO - Simone Scuffet ha parlato a Radio Deejay : "Le due lettere F nel Cogne come Buffon è Zoff mi hanno portato fortuna. Speriamo continuare così. La pressione la riesco a gestire bene per ora. Devo migliorare nelle uscite alte che sono importanti. Devo migliorare anche con i piedi. La prima partita non ho avuto neppure il tempo di gestire quello che accadeva ora invece non posso mai abbassare la tensione. Sono fidanzato da più di un anno e anche se i calciatori piacciono di più alle ragazze a me non interessa. Voglio restare a Udine nella mia squadra e nella mia città. Per pensare al futuro ci sarà tempo. Il mio modello è Handanovic che è uno dei migliori al mondo".
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Calciomercato Napoli, Bigon: «Io al Milan? Penso solo agli azzurri»

ROMA - "Io al Milan? Conoscendomi bene so che rimarrò concentrato nel lavoro giorno per giorno al Napoli. Penso al 100% al mio lavoro ed fare bene con il Napoli". Lo ha detto il ds della societa' partenopea Riccardo Bigon ai microfoni di Sky a proposito dell'accostamento del suo nome come possibile nuovo ds del Milan.
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Serie A Lazio, Reja: «In questo ambiente c'è qualcosa di anomalo»

ROMA - Edy Reja parla alla vigilia della sfida contro il Parma, gara fondamentale per i biancocelesti nella corsa all'Europa League. Ecco le sue parole: «Se c'è felicità di giocare alla Lazio? Nel gruppo c'è compattezza ma ci sono punti di domanda su questa situazione. La forza di una squadra è la compattezza dell'ambiente. Qui c'è qualcosa di anomalo rispetto ad un discorso calcistico. I giocatori dovrebbero essere orgogliosi di far parte della Lazio. È una squadra che durante l'era Lotito ha vinto tre coppe. Io ho fatto quarto e quinto posto. Delio Rossi ha centrato la Champions League. Solo quest'anno c'è stato un minor rendimento ma solo perché stiamo attraversando un ricambio generazionale ma non abbiamo la bacchetta magica. Qui non basta mai quello che si fa. Non si può essere sempre scontenti di tutto. Negli anni è stato fatto un certo tipo di lavoro ma magari si è commesso qualche errore perché è normale ma non facciamo mica apposta. Ci dovrebbe essere un minimo in più di considerazione per questi ragazzi. Non contestano loro? Ma secondo voi come si devono sentire ascoltando le critiche che chiedono altri giocatori rispetto a loro?».

LA PARITA CON IL PARMA - 
Poi il tecnico si concentra sulla sfida contro il Parma: «Il Parma fa paura, certamente, perché stanno facendo grandi cose e quindi non sarà facile. La partita contro i gialloblù è decisiva. Le due precedenti con Milan e Genoa non le abbiamo fatte bene soprattutto per il risultato. Quindi è certamente decisiva. Pile scariche? Noi abbiamo fatto bene prima del gol del Genoa, giocando a ritmi altissimi. Abbiamo avuto 12 opportunità di andare a concludere ma poi non ci sono stati tiri in porta. È mancata la lucidità in fase offensiva. Dimostriamo una certa organizzazione di gioco ma non riusciamo a concretizzare quanto creiamo. Con Klose ma senza Biglia e Ledesma? Il modulo dovrà cambiare anche perché i centrocampisti sono contati. Ho l'opzione di Cana anche se lui è più di interdizione. Però ho ritrovato un Mauri che può giocare da metà campo in avanti fungendo da punto di riferimento. Non dico regista, ma certamente sulla trequarti può dire la sua. Lì serve verticalizzare e spero sia in condizione. Cosa manca per il salto di qualità? Per le reti realizzate siamo all'undicesimo posto. Non abbiamo un cannoniere per motivi diversi e quindi di questo ne soffriamo. Se sei in alto in classifica è perché hai un bomber lì davanti».

SUL FUTURO E KEITA - Reja poi analizza il prossimo futuro della Lazio e dà un giudizio anche su Keita: «Futuro? Noi abbiamo il presente da tenere in considerazione però per quanto riguarda il futuro il presidente farà un'ottima squadra cercando elementi che diano solidità al gruppo. Vuole operare bene poi magari gli obiettivi si possono sbagliare ma se sbagli un 20% delle scelte già andrebbe bene. Keita? Ha giocato tanto e ogni tre giorni. Qualche volta un po' di carenza sul piano fisico può capitare a tutti. Si è impegnato e ha fatto bene ma dovrò tenere in considerazione come stanno tutti. Verificherò le condizioni e poi sceglierò chi far scendere in campo. Poche proteste in campo? Sono caratteristiche. Non abbiamo giocatori potenti. Ne abbiamo di leggeri e abbiamo poca consistenza nel contrasto. Noi siamo agili e scattanti ma non potenti. Lulic e Candreva non sono giocatori cattivi, mentre l'unico che può interdire davanti alla difesa è Ledesma. Se riusciamo ad essere scattanti sulle fasce possiamo far male. Compattezza nelle proteste? Ci abbiamo provato ma ad esempio nel fallo da rigore di Mauri non c'è stato tempo. In ogni caso non siamo molto ascoltati. Quanto manca Klose? Lui ha avuto qualche problemino fisico, poi ha fatto un paio di partite ma non stava bene. Spero che in questi ultimi due mesi sia in condizioni, soprattutto fisicamente perché quando è al 100% per noi è molto importante. Spero e mi auguro che possa trovare la condizione. Mie scelte future? Non penso che il clima mi induca ad andare via. Neanche il risultato del campo potrà farmi cambiare idea. La società vuole fare bene e questo conta. Quanto conta il fattore ambientale? È meglio che non esprima opinioni altrimenti vengo travisato. Preferisco andare avanti alla prossima domanda. Pentito di essere venuto alla Lazio? No, perché se parlo di lavoro ho trovato una squadra quasi a pezzi. Non c'era un filo logico e non c'era niente. C'era un gruppo di ragazzi senza sicurezze. Con Bollini abbiamo visto progressi e sono soddisfatto dei risultati poi ci sono mancati un paio di risultati che hanno complicato tutto. Poi se centreremo l'Europa potremmo dire di aver fatto un mezzo miracolo. I ragazzi non soddisfatti degli ultimi risultati, questo è chiaro. Con l'Atalanta potevamo fare meglio ma certe volte gli episodi ci sono stati sempre contro. L'approccio alla gara però non l'abbiamo mai sbagliato. Forse solo a Catania abbiamo sbagliato. Sulla Lega Calcio non rispondo. Su Marchetti dico che sta benissimo, ha recuperato e oggi controllerò meglio. Perea? È un ragazzo in fase di maturazione ma non è ancora pronto ad affrontare partite di questa importanza. Lui ha mezzi e qualità ma chiaramente ci vorrà un po' di tempo perché maturi. I mezzi ci sono ma dovrà migliorare certi aspetti temperamentali o anche la conoscenza del campionato italiano. Bisogna avere pazienza. Mauri invece ha fatto una grande partita e lui ha permesso alla squadra di poter essere pericolosa in 12 occasioni. Giocare senza punte? Magari se c'è una punta crei meno opportunità. Ci siamo arrivati dentro l'area ma poi non abbiamo concluso. Lì bisogna crescere e lavorarci sopra capendo anche quando è il momento del pericolo».


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Premier League, lo United piega il Villa. Moyes, che contestazione

ROMA - Il Manchester United vince 4-1 contro l'Aston Villa. Grande rimonta quella degli uomini di Moyes che al 13' vanno sotto con un gol di Westwood. Poi la rabbiosa reazione firmata da una doppietta di Rooney (20', 45' su rigore) e dai gol di Mata (58') ed Hernandez (91'). Con questi tre punti i Red Devils rinforzano il settimo posto a quota 54 punti, a soli due punti dal Tottenham ma il risultato non fa felici i tifosi dello United che subito dopo l'inizio del match hanno fatto passare un aereo sopra l'Old Trafford comunicando il loro chiaro messaggio alla dirigenza del Manchester e allo stesso manager scozzese: "Wrong one - Moyes out".
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Serie A, Samp: Mihajlovic: «Non dobbiamo aver paura di sognare»

GENOVA - «I nostri obiettivi di oggi sono quelli di non porci limiti. I traguardi si possono cambiare in corsa e se ne possono fissare di nuovi mano a mano che si raggiungono. Vogliamo provare a vincerle tutte, anche se ci sono ostacoli come la partita di domani; ma gli ostacoli sono fatti per essere oltrepassati: non dobbiamo avere paura di sognare». Tra una citazione di Walt Disney ed una di Albert Einstein, il tecnico della Sampdoria, Sinisa Mihajlovic, si prepara alla partita contro la Fiorentina.

Per l'allenatore blucerchiato si tratta di una sida dolece e amara: «La mia esperienza fiorentina è stata dolce e amara al tempo stesso - rivela il serbo, come riporta il sito ufficiale della Sampdoria -. Amara perché si è conclusa con l'esonero, dolce perché il tempo è stato galantuomo. Sono arrivato con la pesante eredità di sostituire Prandelli, ma ho sempre avuto un buon rapporto con i Della Valle. Pensavano che cambiando allenatore si potessero ripetere le annate precedenti, ma molti dei ragazzi erano ormai scarichi. Domani incontrerò Montella, un mio caro amico, e spero che la Fiorentina mi faccia soffrire meno di quanto mi ha fatto soffrire lui quando giocavamo. Il mio vero problema a Firenze è stato il rapporto con i tifosi: loro all'inizio rimpiangevano Prandelli, poi volevano Delio Rossi. Alla fine hanno avuto Rossi, ma si sono salvati all'ultima giornata. Ha ragione Einstein: è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, ma io mi sono congedato da Firenze con una lettera, perché, come ho detto prima, il tempo è davvero galantuomo».

«Ho avuto problemi con le tifoserie anche quando giocavo - prosegue il mister -. Forse perché sono uno che dice le cose in faccia e non mi piace andare a cena con i capi delle curve. Io faccio il mio lavoro senza andare oltre: per me è sempre importante essere uomo più che calciatore prima e allenatore ora. Anche a Firenze mi hanno sempre detto che l'uomo Mihajlovic non si poteva discutere, ma l'allenatore sì. La cosa principale è essere uomini, tutto il resto viene dopo. I miei ragazzi hanno dimostrato di esserlo; essere solo calciatori non vale niente». «Io cerco di trasmettere quello che voglio - conclude il tecnico di Vukovar - e penso che sinora i ragazzi siano stati meravigliosi. Loro, come me, cercano sempre di migliorarsi e ora che abbiamo raggiunto un obiettivo non dobbiamo rilassarci. Il campionato non è finito. Il mio futuro? Non ne parlo: il mio futuro è il presente. Poi a fine campionato si parlerà dei possibili obiettivi futuri. Non voglio parlare di questo adesso: domani c'è una partita importante da vincere».


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Serie A, «Jorginho non andrà via. Sta benissimo a Napoli»

sabato 29 marzo 2014

L'agente del centrocampista Joao Santos: «Sono a contatto con diversi dirigenti, ma non per questo parlo con loro del centrocampista. Non è vero che voglio portarlo al Tottenham»

NAPOLI - Jorginho resterà al Napoli. Lo ha detto il suo agente Joao Santos ai microfoni di Radio Crc, nella trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma. "Jorginho sta molto bene a Napoli - ha detto l'agente del centrocampista - ha 4 anni di contratto e vuole restare in azzurro. Sono a contatto con diversi dirigenti, ma non per questo parlo con loro del centrocampista. Non è vero che voglio portarlo al Tottenham. Ciò che adesso conta è battere la Juventus e credo che l'unica squadra italiana che possa battere i bianconeri è il Napoli. Il Napoli è più concreto della Roma ed è una delle squadre più forti del campionato italiano. Jorginho è nato regista ed ha già giocato in un modulo come quello che adotta Benitez. Il mio assistito sta facendo di tutto per adattarsi al massimo al gioco del Napoli. Non si può pretendere di cambiare modulo sol perché c'è Jorginho in squadra".

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Maradona: «Argentina? Dovevo essere io il ct»

Written By Unknown on Jumat, 28 Maret 2014 | 23.45

venerdì 28 marzo 2014

L'ex Pibe de Oro: «I dirigenti argentini capiscono di calcio meno di quelli pakistani. La Germania può vincere il Mondiale mentre il Brasile avrà molti problemi, nonostante un Neymar eccezionale»

ROMA - «La verità è semplice: sarei dovuto essere io il ct dell'Argentina in questo Mondiale. Purtroppo la Federcalcio argentina capisce di calcio quanto quella del Pakistan. E speriamo che i dirigenti pakistani non si offendano...». Così Diego Armando Maradona ha parlato durante un'intervista concessa al tedesco Sport Bild. «La Germania è molto forte ed è una delle favorite per la vittoria. Il Brasile? Se Neymar è davvero come dicono il migliore di tutti, allora i verdeoro non avranno problemi a vincere la coppa. Secondo me però la squadra di Scolari andrà incontro a molte difficoltà perchè Neymar è eccezionale ma ha bisogno di altri dieci giocatori attorno a lui», ha concluso il Pibe de Oro.

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Liga, Ancelotti a Mou: «Il Real ora lotta per la Liga...»

venerdì 28 marzo 2014

Il tecnico italiano: «Si aspettava di più? L'anno scorso non lottavano per il primo posto» 

MADRID - Ancelotti risponde a Mourinho in maniera piccata: "Dice che si aspettava il Real Madrid più in alto? E' una sua opinione, credo che il Real in questa stagione stia lottando per la Liga, cosa che la scorsa stagione non è successa".

LE CRITICHE -
Il tecnico replica anche alle tante critiche ricevute, anche sulla scelta del portiere Diego Lopez, preferito a Casillas: "La situazione e' molto chiara, ne abbiamo gia' parlato e non c'e' bisogno di parlarne ancora. Le cose possono cambiare se ci sono dei problemi ma Diego sta facendo bene e domani giochera'. Le critiche non mi sorprendono ma e' un dibattito che avviene all'esterno, non all'interno del nostro club. Se abbiamo incassato sei gol nelle ultime due partite - aggiunge il tecnico di Reggiolo - è perché abbiamo commesso dei piccoli errori che ci sono costati molto. Abbiamo bisogno di maggiore concentrazione sui dettagli ma non e' un problema di concentrazione quanto di posizionamento in campo".

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Ancelotti: "Mou deluso dal Real? Almeno lottiamo"

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Serie A Roma, Sensi: «Mai visto Soros. Pallotta male informato»

venerdì 28 marzo 2014

L'ex presidente della Roma: «La società è stata venduta ad un costo ridicolo, la mia famiglia ha dato molto più di quello che doveva ed ora non posso sentirmi raccontare ancora la favola di un rifiuto a Soros. I Sensi hanno fatto per anni tutto quello che potevano ed oggi non vedono nemmeno il nome di Franco tra quanti già affollano la sala dei personaggi della storia romanista»

ROMA - "George Soros non l'ho mai incrociato in vita mia. A James Pallotta, che non ho il piacere di aver conosciuto, chiedo la cortesia di presentarmelo. La Roma è stata venduta ad un costo ridicolo, la mia famiglia ha dato molto più di quello che doveva ed ora non posso sentirmi raccontare ancora la favola di un rifiuto a Soros". Lo afferma l'ex presidente della Roma Rosella Sensi con una nota in risposta alle parole di ieri del n.1 giallorosso secondo cui sette anni fa saltarono all'ultimo le trattative con il magnate americano interessato ad acquisire la società. "Purtroppo, se Pallotta parla di Soros in questo modo temo sia stato male informato da parte di qualcuno", aggiunge l'ex presidente. "I Sensi hanno fatto per anni tutto quello che potevano ed oggi non vedono nemmeno il nome di Franco tra quanti già affollano la sala dei personaggi della storia romanista - prosegue la dichiarazione -. Siamo stati e siamo solo dei pazzi innamorati di Roma e della Roma, capaci di regalare un patrimonio alla causa, avendo in cambio scudetto, coppe e tanti anni di secondi posti, finali e Champions. Adesso facciamo il tifo e speriamo che intorno alla Roma non speculi mai nessuno. Noi saremo sempre vigili. Franco Sensi ha dato la sua vita per la Roma e i veri romanisti lo portano, insieme a Dino Viola, sempre nel cuore, l'unico custode sincero, degli eroi giallorossi".

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Callejon chiama Mascherano: «Speriamo di averlo al Napoli»

venerdì 28 marzo 2014

L'attaccante spagnolo: «Pensiamo al secondo posto, ci crediamo ancora. La Juve? Daremo tutto per vincere. Ai Mondiali non penso, se arriverà la convocazione sarò felice»

NAPOLI - «Mascherano? Speriamo di averlo con noi l'anno prossimo». Callejon chiama il centrocampista del Barcellona al Napoli. L'attaccante del club partenopeo ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli e ha commentato il possibile arrivo del forte calciatore argentino alla corte di Benitez. «E' un grande campione ed è per questo che gioca nel Barcellona, chi non lo vorrebbe?», ha detto Callejon. «Gli obiettivi che il mister ci ha prefissato prima di venire a Napoli sono stati importanti nella scelta di noi, ex giocatori del Real Madrid». Callejon ha parlato anche dell'importanza dei tifosi: «Sono al nostro fianco e il nostro lavoro è renderli felici. La finale di coppa Italia? Sarà importante vincere un trofeo, ci proveremo. Ai viola ho realizzato il mio gol più bello in serie A. Contro la Juve sarà una grande sfida anche che se loro sono davvero molto forti. Il prossimo anno proveremo a competere con i bianconeri per lo scudetto. I Mondiali? Se arriva bene ma io penso al Napoli. Il ct del Bosque farà le sue scelte. La Champions? E' importante per tutti e noi lavoriamo per conquistarla. Intanto pensiamo al secondo posto, noi continueremo a lottare e ci proveremo fino alla fine. Contro la Juve pensiamo a vincere, anche per i nostri tifosi. Daremo tutto per riuscire a prendere i tre punti», ha concluso Callejon.

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Serie A, Maldini contro il Milan: «E' crollato tutto»

venerdì 28 marzo 2014

L'ex capitano rossonero: «Barbara mi voleva successore di Galliani, io ero pronto ma poi non se ne fece nulla»

PARIGI - Una volta «non c'era solo Galliani, c'era una sinergia di uomini che sapeva quello che c'è da sapere e c'erano gli investimenti di Berlusconi. Oggi tutto è crollato»: molto amaro, l'ex capitano del Milan Paolo Maldini si confessa in un'intervista uscita oggi sul mensile francese So Foot. «Ho visto due volte Barbara (Berlusconi, ndr) - dice Maldini - lei mi aveva designato come il successore di Galliani per il settore tecnico, ma non ho più avuto notizie. Ero pronto, ma non se ne è fatto niente». Quanto a Seedorf in panchina, Maldini lo difende: «Ha un grande coraggio e personalità, qui nemmeno Guardiola riuscirebbe a niente». A Galliani ha qualcosa da rimproverare: «Quando Leonardo mi voleva a ogni costo come direttore sportivo - dice Maldini - Galliani disse 'è una figura superata'. Non è vero. Se ti circondi di persone competenti fai meno errori. Facciamo l'esempio di Pirlo. Se l'allenatore arriva e dice: 'Andrea è finito, non ne ho bisogno', in società ci dev'essere qualcuno che gli risponda 'non è vero. Pirlo è un patrimonio della società, deve rimanere'. E ci saremmo evitati di fare un favore alla Juve». 

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Beretta: «Adesso basta con intimidazioni degli ultrà»

ROMA - "Intimidazioni ultrà, ora basta". È questo il senso di una dura presa di posizione della Lega calcio di serie A, presieduta da Maurizio Beretta, dopo i recenti casi Lotito, Guaraldi e Milan, che rappresentano "gravissime violazioni dei diritti delle società, vere e proprie aggressioni".

Nel denunciare "la gravissima violazione dei diritti delle società sportive ad essa associate, che viene attuata da alcune tifoserie le quali, accampando imprecisati diritti di proprietà morale, pongono in essere azioni tese a danneggiare i club, le squadre e i calciatori", la Lega di serie A, in una nota, sottolinea come, "al grandissimo rispetto che la Lega e le società sportive hanno sempre avuto nei confronti delle tifoserie deve corrispondere analogo rispetto da parte di queste ultime nei confronti dei club e dei loro dirigenti". Nella dura presa di posizione, la Lega di A evidenzia come "da qualche tempo alcune società sono sottoposte ad una vera e propria aggressione, non solo morale, che incide sulla serenità dell'ambiente e sulla capacità di generare risorse da reinvestire negli stessi club: e questo avviene ad esempio, con azioni di boicottaggio delle presenze negli stadi o con l'esibizione di cori e striscioni al solo fine di provocare sanzioni a danno delle società sportive. Ancora più grave é il danno di immagine causato da cori orchestrati di insulti ed intimidazioni che, ripresi dalla stampa e dai media, colpiscono l'immagine del nostro calcio, delle Società e delle loro città". La Lega di Serie A "richiama tutte le componenti del mondo del calcio a operare nel rispetto di civile convivenza, e si impegna ad intervenire attivamente nella difesa del prestigio del calcio nazionale, dei suoi club, dei suoi dirigenti e della parte sana della tifoseria - prosegue la nota -. Invita tutte le società sportive a mobilitarsi nella difesa del loro ruolo come fonte di spettacolo, di sport e di competizione: una realtà che vuole contribuire alla crescita del Paese ed è attenta ai milioni di cittadini, soprattutto i più giovani, che per il calcio continuano a nutrire una sana passione. In questo quadro la Lega invita le Autorità preposte a difendere l'autonomia ed il prestigio dei club sportivi e a contrastare con decisione gli attacchi organizzati che assumano forme degenerate e inaccettabili". Inoltre, la Lega di serie A "si dichiara pronta ad intervenire in tutte le occasioni in cui dovessero essere reiterati episodi o comportamenti come quelli accaduti in queste settimane in alcuni stadi. Questo al fine di tutelare, con ogni mezzo e in ogni sede, i diritti primari delle proprie associate che sono impegnate - e investono ingenti risorse - per la realizzazione del massimo campionato nazionale nell'interesse del calcio italiano e dei veri appassionati. Quegli stessi appassionati - conclude la nota - che, insieme con le società di calcio, oggi subiscono gravi disagi e intimidazioni".


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Serie A Juve, Pirlo: «Resto qui per vincere ancora»

TORINO - Andrea Pirlo resterà alla Juve. Non è ancora ufficiale ma ormai la firma è solo una formalità. Il centrocampista della Juve resterà ancora in bianconero per continuare il progetto vincente di questi anni. Intervistato da Sky Sport il talento ex Milan ammette: «Ho pensato tante volte di andare all'estero. Anche in anni precedenti. Ma sono venuto qua, mi trovo bene e mi sembra il posto migliore per continuare». Parole importanti che fanno felici tutti i tifosi della Juve. Pirlo poi prosegue nel suo ragionamento: «In questi tre anni il modo di giocare, i moduli sono cambiati ma la sostanza finale è rimasta intatta, la voglia è sempre la stessa. Se sono rimasto per vincere la Champions? Io gioco sempre per vincere e in testa ho grossi obiettivi. Quest'anno abbiamo il campionato e l'Europa League, quando uno gioca lo fa per vincere e più obiettivi ci sono, più si spera di raggiungerli».

SULLA JUVE E TEVEZ - Poi Pirlo dice la sua sulla cavalcata trionfale della Juve in campionato. La quota 100 punti non è più un obiettivo impossibile: «Abbiamo acquisito un po' di esperienza, la consapevolezza di essere forti, siamo una squadra che sa dove vuole arrivare e questo ci ha aiutato a raggiungere questi risultati. Tevez? È un grandissimo calciatore, ci ha portato grandissima qualità - precisa Pirlo -. Ha segnato tantissimi gol ma lo conoscevamo, ha giocato in un campionato importante come quello inglese, aveva già vinto tutto, è arrivato qui e ha dimostrato tutto il suo valore».

SULLA SFIDA CON IL NAPOLI - Ora però Pirlo, che a Torino chiamano il "Professore" («al Milan chiamavano così Seedorf, qui lo fanno con me,è un bel soprannome») è totalmente concentrato sulla sfida contro il Napoli al San Paolo: «Gli azzurri erano venuti a Torino per giocarsi la partita, speravano di vincere ma li abbiamo affrontati nel migliore dei modi sapendo che era uno scontro diretto e abbiamo giocato al meglio. Venti punti di distacco sono troppi? Non so se rispecchiano le forze delle squadre. Fino ad ora abbiamo fatto un grande campionato, tantissimi punti, ma non abbiamo ancora vinto nulla. Il Napoli è forte e domenica non si starà a vedere quanti punti ci sono di distacco».


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Serie A Roma, Cantona sponsor di Totti: «Lo porterei ai Mondiali»

Written By Unknown on Kamis, 27 Maret 2014 | 23.45

ROMA - "Totti? Un leader che segna e confeziona assist ma non so se lo convocherei per i Mondiali, non sono il ct, però certo se è tra i migliori allora lo porterei. Bisogna anche vedere se ci sono giovani che meritano". Parola di Eric Cantona in un'intervista a Sky Sport. L'ex talento del Manchester United dice la sua anche sul campionato di Serie A: "Seguo il calcio italiano, la Juve sta facendo bene ma anche la Roma. Garcia e i suoi sono forti".

LE PAROLE DI FALCAO - "È un'emozione fantastica tornare qui a Roma dove mi trovo sempre molto bene. Il nuovo stadio? Basta una parola per descriverlo: bellissimo". Queste le parole di Falaco all'uscita dalla mostra della Roma allestita negli spazi dell'ex mattatoio di Testaccio. L'ex campione giallorosso si è poi soffermato anche sulla possibilità di vedere di nuovo Francesco Totti con la maglia dell'Italia: "Totti ai Mondiali? Non sono io l'allenatore ma gli ho detto che lo aspetto in Brasile, vediamo se Cesare (Prandelli, ndr) lo porta - ha concluso -. Il secondo posto della squadra di Garcia? È colpa della Juventus che sta giocando molto bene, non è facile però la Roma sta facendo un bellissimo campionato".


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Serie A Napoli Reina, auguri a Valdes: «Torna presto in campo!»

giovedì 27 marzo 2014

Il portiere del Napoli ha incoraggiato il numero uno del Barcellona, vittima di un grave infortunio al ginocchio: «Ti aspettiamo presto, genio»

ROMA - Anche il portiere del Napoli Pepe Reina si è unito al coro dei tanti suoi colleghi che hanno voluto incoraggiare il numero uno del Barcellona Victor Valdes dopo il grave infortunio subito nella gara di ieri contro il Celta Vigo. Questo il suo messaggio del portiere del Napoli tramite il proprio profilo Twitter: «Notizia disgraziata! Forza e animo per il mio amico Victor Valdes! Ti aspettiamo presto genio... tornerai a dare lezioni da portiere».

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Serie A Juve, Marchisio: «La Champions manca da troppo tempo»

TORINO - Claudio Marchisio è stato il protagonista di una video chat con i tifosi della Juventus a Tokyo. Come prima cosa il centrocampista della Juve si è improvvisato guida turistica, consigliando ai fans giapponesi cosa visitare in caso di vacanza a Torino. «Direi di visitare innanzi tutto la Reggia di Venaria, ma anche il centro della città, tra Piazza Vittorio, Via Roma... Torino dopo le Olimpiadi del 2006 è cambiata e offre davvero tanto. I viaggi mi piacciono molto e vorrei poter visitare il Giappone con la mia famiglia il prima possibile».

CONTE - Poi si passa al calcio, il primo pensiero è per Conte: «Ha riportato la mentalità vincente che mancava da qualche anno. E poi come tutti sanno lavoriamo davvero molto, questa è la forza del nostro allenatore, ed è grazie a questo se siamo riusciti ad ottenere i risultati di queste ultime tre stagioni».

STADIO - Un altro punto di forza della Juve è lo Stadium: «Io ho vissuto anche il Delle Alpi, a da tifoso, e l'Olimpico e soprattutto nel primo non c'era certo lo stesso feeling tra squadra e pubblico che c'è ora. Si è visto sin dalla prima partita contro il Parma quanto sia intenso il rapporto con il nostro dodicesimo uomo in campo».

CHAMPIONS LEAGUE - Il sogno nel cassetto è la Champions League: «Manca da tantissimo a questa società. Ora però abbiamo l'Europa League, una competizione cui teniamo molto. La finale si giocherà in casa nostra e speriamo di riuscire a tenere il trofeo qui a Torino».


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Juve, dall'Argentina: «Un Tevez così deve andare ai Mondiali»

BUENOS AIRES - Nell'attesa del 'super-clasico' Boca Juniors-River Plate, di domenica, in Argentina i media danno oggi grande spazio non solo alle prodezze di Leo Messi, ma anche a quelle di un altro grande goleador, Carlitos Tevez, molto amato a Buenos Aires e seguito quasi ogni giorno dai tifosi, soprattutto grazie alle reti segnate quest'anno nelle file della Juventus. La Juve «accarezza il titolo con un Tevez implacabile», sottolinea per esempio stamattina, in prima pagina, il sito web del Clarin: sia un altro giornale, La Nacion, sia il portale Infobae - riprendendo l'intervista su Sky - precisano che 'l'Apache' ha già deciso «cosa farà durante i Mondiali, se non viene convocato dal ct dell'albiceleste, Sabella». Qualche rete tv ricorda d'altra parte che «Tevez attraversa un momento stupendo. Non si stanca di segnare», rilevando che il tema è sempre quello, e cioè proprio la mancata convocazione da parte di Sabella del capocannoniere della Serie A. Questione che non è certo nuova e che, anzi, si trascina ormai da molti mesi: sulle reti sociali, e non solo, il dibattito 'Tevez-Seleccion' sta però crescendo, sia per la valanga di gol segnati dal popolare attaccante, sia perchè i Mondiali brasiliani sono ormai vicini e ogni giorno se ne parla di più. Dal fronte Sabella - almeno per ora - c'è però il silenzio di sempre.

LA BATTUTA DI CONTE - "Per fortuna che Sabella non lo chiama, così Tevez si può allenare qui. Ne abbiamo già tanti giocatori nelle Nazionali...". Così Antonio Conte, nell'ultima conferenza stampa dopo Juve-Parma, quand'ormai era notte, sul caso dell'Apache. Protagonista assoluto in campionato, dove è capocannoniere, Tevez ha difficoltà a trovare un posto nell'Argentina ai Mondiali. "Telefonerò al ct argentino per suggerirgli di convocarlo? Se proprio devo alzare il telefono, lo farò per dirgli di non chiamarlo", ha aggiunto, con una battuta, il tecnico bianconero.


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Hamsik: «Juve, ti batto». Henrique: «Grazie ai tifosi»

NAPOLI - «Vogliamo battere la Juventus». La parola d'ordine in cassa Napoli la lancia Marek Hamsik che ha parlato sul suo sito ufficiale. «Il primo tempo della sfida contro il Catania è stato tutto dalla nostra parte, abbiamo segnato quattro gol e deciso la partita. Dopo l'intervallo i nostri avversari sono riusciti a segnare, ma alla fine abbiamo controllato la gara e portato a casa la vittoria. Adesso, non vedo l'ora di affrontare la Juve nella sfida di domenica sera».

HENRIQUE: «GRAZIE AI TIFOSI » - Oltre ad Hamsik, ha parlato attraverso Twitter anche il difensore del Napoli Henrique, autore ieri sera della prima rete in maglia azzurra: «Il gol contro il Catania lo dedico a mia moglie e ai nostri due figli, i miei tre più grandi fan. L'esultanza è stato un omaggio a un grande amico. Ringrazio i miei compagni di squadra ed i tifosi per l'affetto, sostegno e riconoscimento. Condividiamo la gioia della vittoria di ieri e molte altre vittorie a venire», ha scritto il difensore.


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Serie A Milan, Mexes: «Fondamentale questa vittoria di Firenze»

MILANO - Philippe Mexes, autore del gol del vantaggio ieri a Firenze, ai microfoni di  Milan Channel commenta il successo rossonero:  «Era fondamentale per noi portare a casa la vittoria contro la Fiorentina. Ci ha fatto bene al morale soprattutto dopo la partita contro la Lazio nella quale potevamo tornare a Milano con i tre punti. Eravamo già compatti come gruppo, stare insieme in questi giorni ci ha aiutato ancora di più, non è facile vivere un momento come questo, ci serviva un risultato positivo. Stiamo lavorando bene, ci erano venuti dei dubbi quando non vincevamo, ma l'importante è il risultato. Non importa chi fa gol, ma certamente sono contento di aver segnato. Questa vittoria ci serve per fare una buona prestazione sabato contro il Chievo.  Il nostro difetto era quello di subire tanti gol, ieri non ne abbiamo subiti. Abbiamo sempre un pensiero per Claudio, il gol lo dedico anche a lui che è sempre nei nostri pensieri» .  


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Serie A Lazio, Lotito: «Molti giocatori sono stufi del clima ostile dei tifosi»

ROMA - "Il campionato non è ancora finito. In questo momento dobbiamo concentrarci ed evitare che questo clima ostile condizioni i risultati della squadra. Ci sono molti giocatori che non ne possono più". Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito in merito al clima di contestazione che il suo club vive ormai da tempo. E proprio a margine del convegno "Etica, sport, deontologia. Profili mediatici, economici e formativi" in corso all'università Lumsa di Roma, il patron è stato contestato da un tifoso che ha cercato più volte di interrompere la sua intervista. "Devi liberare la Lazio... sei qui a parlare di etica...", le parole del supporter. Lotito, dopo aver chiesto alla sua scorta di identificare il ragazzo che esponeva il cartello "Libera la Lazio" alle sue spalle, si è limitato a dire: "È difficile vivere in questo Paese". Il presidente poi ha ripreso la sua intervista. "Non è che i giocatori non vogliono venire alla Lazio, ma se ne vogliono andare, non per il rapporto difficile con la società - ha spiegato -. Qualcuno mi ha detto "presidè, non mi diverto più". Per loro vivere in un contesto di questo tipo crea dei problemi. Se questi atteggiamenti sono di tifosi che vogliono bene alla Lazio, fate le vostre considerazioni".

LOTITO SUI CAMPIONATI - "Lo stadio della Roma? No, non l'ho visto". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, a margine del convegno "Etica, sport, deontologia. Profili mediatici, economici e formativi" in corso all'università Lumsa di Roma, glissa così a chi gli domanda un commento sul progetto dello stadio della società giallorossa presentato ieri in Campidoglio. Il patron preferisce invece parlare della recente legge sull'impiantistica. "Va bene per quella di base ma non per gli stadi di grandi investimenti da 200-300 milioni - rileva il numero uno biancoceleste -. Questa legge non consente di poterli realizzare perché prevede l'equilibrio economico finanziario sia per la realizzazione che per la gestione". Alla questione stadi si collega anche quella della spalmatura dei calendari. "Stiamo mettendo mano a cambiare tutto il formato del campionato - assicura Lotito -: è l'unico sistema per evitare le partite infrasettimanali con un grave aggravio dei costi, dei rischi infortuni e di scarsa competitività". "Chi gestisce questo sistema si rende conto che tra stage nazionale, partite infrasettimanali e coppe è tecnicamente impossibile - aggiunge -. Ciò va a deperimento della qualità dello spettacolo, della resa del giocatore, e crea nocumento di carattere economico perché bisogna avere delle rose extralarge". Lotito prosegue poi nell'analisi del calcio italiano: "Abbiamo un problema nei ricavi economici - conclude - dobbiamo riequilibrare il sistema come avviene in Inghilterra. Non siamo schiavi delle tv ma per massimizzare i ricavi si cerca di sfruttare al massimo le prestazioni, e avere così un ritorno economico".

LOTITO SU PLATINI - "Platini ha detto 'basta ai fondi proprietari dei giocatorì? È stata la mia battaglia. Mi auguro che accada, così come mi auguro che per il fair play finanziario ci siano delle situazioni certe". Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, a margine del convegno "Etica, sport, deontologia. Profili mediatici, economici e formativi" in corso all'università Lumsa di Roma. "Allo stato attuale ci sono società che lo rispettano e altre no - ha aggiunto il patron biancoceleste -, ma ancora non si conoscono le sanzioni. Non dico che la competizione è alterata, ma nel momento in cui un club riesce ad avere risultati di bilancio che consentono dei gap negativi rispetto ad altri che rispettano pedissequamente la norma...questo determina diversità di comportamento ma anche di risultato sportivo".


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Prandelli: Porte aperte a Totti e Cassano FOTO

Written By Unknown on Rabu, 26 Maret 2014 | 23.45

mercoledì 26 marzo 2014

Il ct della Nazionale: «È chiaro che poi faremo delle scelte, valuteremo la condizione fisica e poi vedremo»

ROMA - Nuovi spiragli mondiali per Totti e Cassano. Li apre Cesare Prandelli. "Porte aperte per loro? Assolutamente sì", ha detto il ct azzurro a TgSport, parlando a margine della conferenza 'Illumina, la tua nuova energia' a Milano. "Non ho mai chiuso le porte a nessuno. È chiaro che poi faremo delle scelte, valuteremo la condizione fisica e poi vedremo", ha aggiunto Prandelli, tornando a sottolineare che le particolari condizioni climatiche del Mondiale in Brasile lo spingeranno a scegliere "23 atleti". Quanto a Totti e Cassano, "sono due grandissimi professionisti che stanno facendo benissimo. Ma stanno facendo bene anche i giovani. Ieri sera ho visto dei giovani che finalmente hanno osato e questo ci fa ben sperare per il futuro", le parole riferite ai gol di Destro, Immobile e Florenzi in Roma-Torino.

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Maradona: «Con Messi il Bayern vincerebbe tutto»

mercoledì 26 marzo 2014

L'argentino elogia il Bayern Monaco: «Mi piacerebbe lavorare una settimana con Guardiola e vederlo allenare»

BERLINO - "Mi piacerebbe lavorare una settimana con Guardiola e vederlo allenare". Diego Armando Maradona parla a 'Sport Bild' ed elogia il Bayern. "Una visita al Bayern Monaco, questo mi darebbe molta gioia", ha affermato. Se Lionel Messi passasse al Bayern Monaco, la squadra tedesca diventerebbe imbattibile. Parola di Diego Armando Maradona: "Sarebbe la fine del calcio". "Lewadowski e Messi? Tutti gli altri potrebbero solo arrivare secondi, in tutte le competizioni, in tutti i campionati". "La Germania vive un momento incredibile. Ed è certamente al livello della Spagna", ha aggiunto Maradona. "Io vi dico che Pep Guardiola ha capito questo sviluppo in anticipo - ha continuato l'ex campione del mondo argentino - e lo usa adesso nel Bayern". Maradona afferma di essere colpito soprattutto dal capitano Philipp Lahm, che "può giocare in entrambe le fasi".

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Prandelli: «Cassano? Lo valuterò» FOTO

mercoledì 26 marzo 2014

Il ct della Nazionale: «È chiaro che poi faremo delle scelte, valuteremo la condizione fisica e poi vedremo»

ROMA - Nuovi spiragli mondiali per Totti e Cassano. Li apre Cesare Prandelli. "Porte aperte per loro? Assolutamente sì", ha detto il ct azzurro a TgSport, parlando a margine della conferenza 'Illumina, la tua nuova energia' a Milano. "Non ho mai chiuso le porte a nessuno. È chiaro che poi faremo delle scelte, valuteremo la condizione fisica e poi vedremo", ha aggiunto Prandelli, tornando a sottolineare che le particolari condizioni climatiche del Mondiale in Brasile lo spingeranno a scegliere "23 atleti". Quanto a Totti e Cassano, "sono due grandissimi professionisti che stanno facendo benissimo. Ma stanno facendo bene anche i giovani. Ieri sera ho visto dei giovani che finalmente hanno osato e questo ci fa ben sperare per il futuro", le parole riferite ai gol di Destro, Immobile e Florenzi in Roma-Torino.

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Stadio Roma, Dan Meis risponde a Fuksas: «Solo invidia»

mercoledì 26 marzo 2014

L'architetto che ha disegnato il nuovo impianto: «E' normale essere invidiosi, tutti avrebbero voluto fare il nuovo impianto giallorosso»

ROMA - «Qualsiasi architetto al mondo sarebbe invidioso perché avrebbe voluto fare lo stadio della Roma». Lo ha detto l'architetto che ha elaborato il progetto, Dan Meis, interpellato sulle critiche che avrebbe mosso l'architetto Massimiliano Fuksas al piano del nuovo stadio.

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Calciomercato Napoli, sfuma Moreno. E' a un passo dal Real

NAPOLI - Niente da fare: sta per sfumare la trattativa che doveva portare Alberto Moreno a vestire la maglia del Napoli. Secondo quanto riportato da As, infatti, il classe 1992, difensore della nazionale spagnola Under 21, sembra a un passo dal Real Madrid, disposto a versare i 30 milioni di clausola rescissoria nelle casse del Siviglia. Moreno in Spagna è considerato un vero e proprio talento, tanto da aver attirato l'attenzione di diversi club europei, tra cui il Napoli: gli azzurri infatti, nei mesi scorsi, avevano avuto dei contatti con il giocatore, probabilmente aiutati dalle conoscenze nella penisola iberica di Rafa Benitez, ma l'operazione non ha avuto l'esito sperato. Il difensore del Siviglia, dunque, difficilmente approderà in Campania la prossima stagione.


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Serie B: Bari, il calcio vero è la passione della gente

ROMA - C'è tanta fame di calcio in Serie B. Lo certificano ancora una volta i ventimila spettatori accorsi al San Nicola di Bari (c'erano anche due simboli del passato come Igor Protti e Sandro Tovalieri) per spingere una squadra rinata dalle ceneri di un disastroso fallimento. Archiviata l'era Matarrese e in attesa dell'asta per aggiudicare il titolo sportivo, già si preparano nuove cordate di imprenditori non solo italiani pronti a rilevare il patrimonio tecnico della vecchia proprietà con una manciata di milioni di euro.

E' incalcolabile, invece, il valore reale di tanta passione che ancora una volta viene sottolineato sugli spalti dalla gente: il vero affare sta proprio lì. E non solo per i nuovi proprietari del Bari. Il campionato di notte, infatti, continua a regalare emozioni forti e autentiche anche nel turno infrasettimanale. In testa come in coda, la lotta per i rispettivi obiettivi entra nel vivo.

Allunga il Palermo sull'Empoli, sempre secondo ma ancora ko. Rosseti fa il furbetto e spaventa il Barbera, ma la reazione della capolista è veemente e il pari di Lafferty, complice un'uscita di Lamanna per una volta non proprio esemplare, frutta un punto d'oro a Iachini, costretto a constatare che il suo vecchio Siena riorganizzato da Beretta proprio non si batte. Anzi si ripropone per la A.

Come fa Cosmi riaffidandosi a Caprari e passando a Latina con una vittoria che allontana Breda dalla vetta senza escluderlo dalla lotta per i play off. Dove si annuncia battaglia anche grazie al solito Crotone guastafeste di Drago. I calabresi passano a Lanciano con un'altra magia di Bernardeschi, il talento viola non a caso finito nel mirino di Prandelli per l'Italia che verrà. Esulta il Trapani di Boscaglia micidiale a La Spezia e ormai a una sola lunghezza dalla A diretta. Deve accontentarsi invece del pari l'Avellino ripreso dal Carpi con un rigore dubbio e un uomo in meno. Ma questa è la solita storia degli arbitri inadeguati che proprio non ne vogliono sapere di migliorare. Proprio no!


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Serie A Roma, Totti: Stadio da pelle d'oca. VIDEO ecco il tour virtuale

ROMA - "I tifosi della Roma meritano di avere uno stadio personale, uno stadio unico, che veramente fa venire la pelle d'oca". Sono le parole di Francesco Totti nel video di presentazione del progetto per il nuovo stadio giallorosso. Il capitano della Roma spera di poterci giocare, e oggi si è emozionato già nel vedere il plastico. "L'impressione è positiva - ha detto Totti a Roma Channel - speriamo che vadano in porto tutte le cose burocratiche, aspettiamo e speriamo che la Roma abbia uno stadio tutto per sé". L'obiettivo è nella stagione 2016/2017 giocare in questo stadio? "Più che un obiettivo è una speranza ma non per me, per i tifosi della Roma perché avere uno stadio proprio è una cosa che coinvolge un po' tutti perciò speriamo".

DE ROSSI EMOZIONATO - Un'emozione che ha colpito anche De Rossi: "È emozionante, bellissimo - ha detto il vicecapitano - avevo avuto il privilegio di vedere un'anticipazione ma sul computer non è la stessa cosa. Siamo veramente proiettati al futuro perché non vediamo l'ora di giocare in questo stadio naturalmente c'è da giocare e onorare questo qui che è sempre la più grossa parte della storia della Roma, quindi cercheremo di vincere in questo, ma veramente abbiamo l'acquolina in bocca. Come sarà la Curva Sud in questo nuovo stadio? Come in nessun'altra tifoseria e in nessun'altra struttura. Sarà un'arma in più, sembra una frase retorica, ma veramente sarà così ne sono convinto e sarà un orgoglio in più da sfoggiare. Rosichiamo quando vediamo quello della Juve perché è molto bello anche quello. Questo batterà tutti in fatto di bellezza di passione di calore, sarà stupendo".

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Nuovo stadio della Roma: il tour virtuale


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Luis Enrique sfida il Barça: «Niente paura, battiamoli»

Written By Unknown on Selasa, 25 Maret 2014 | 23.45

BARCELLONA - È sicuramente una partita speciale per Luis Enrique, che con il Celta Vigo andrà a giocare per la prima volta in casa del suo Barça. "Torno in quella che considero la mia casa", ha detto in conferenza l'ex tecnico della Roma. "Sarà una sfida speciale, ma io difenderò gli interessi del Celta fino all'ultimo giorno e con la stessa voglia indipendentemente dai rivali".

NIENTE SCONTI - Il tecnico asturiano ha assicurato che cercherà i tre punti al Camp Nou. "Preparerò la partita come sempre, anche se ora il Barça sta in lotta per il titolo". "Lucho" ha detto senza problemi che l'intenzione del Celta Vigo è "Complicare la vida al Barça. Il vantaggio che abbiamo è che non abbiamo nulla da perdere, è bellissimo poter giocare al Camp Nou, non vedo nessuno stimolo negativo, non vedo perché dovremmo avere paura. Dobbiamo essere spavaldi, e capaci di creare occasioni pericolose" .

MESSI - Per fermare Messi nessun piano speciale: "Dobbiamo difendere in maniera collettiva, come sempre".


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VIDEO Rissa in Campania, condannati tre tifosi

NAPOLI - Sono stati condannati a 10 mesi di reclusione (con il beneficio della sospensione della pena) i tre tifosi arrestati nel pomeriggio di ieri dalla polizia a Giugliano accusati di essere i responsabili delle aggressioni avvenute nel pomeriggio di domenica allo stadio "Vallefuoco" di Mugnano (Napoli), nel corso dell'incontro di calcio Giugliano-Volla.

I tre, residenti a Giugliano, sono comparsi questa mattina dinanzi al giudice del Tribunale di Napoli-Nord che ha sede ad Aversa. Ai tre gli agenti del commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, sono giunti visionando alcune immagini ripresa da una tv privata.

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Giugliano - Volla: rissa incredibile


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Esteri, Bayern per lo scudetto: che derby a Manchester!

ROMA - Basta una vittoria stasera e il Bayern Monaco diventerà campione di Germania. Alla squadra di Guardiola il titolo con largo anticipo non dovrebbe sfuggire. Deve battere l'Hertha a Berlino oppure mantenere inalterato il vantaggio di 23 e 24 punti da Dortmund e Schalke, che si affrontano tra di loro alla stessa ora.

ECCO IL DERBY DI MANCHESTER - Intanto in Inghilterra andrà in scena all'Old Trafford il derby di Manchester: Rooney ha svegliato lo United che ha dato segni di ripresa in Premier ma a lottare per lo scudetto ci sarà solo il City, a 6 punti dal Chelsea ma con tre gare in meno. In campo anche l'Arsenal dopo lo 0-6 con cui Mourinho ha umiliato Wenger.


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Serie A Parma, Donadoni: «Con la Juve giochiamo le nostre carte»

PARMA - Il Parma domani affrontano la Juve con un duplice obiettivo: allungare la serie utile, arrivata a 17, ed essere la prima a fermare la Juventus nel proprio stadio in campionato in questa stagione. Donadoni ci crede: «I bianconeri da tre anni stanno dettando legge quindi sappiamo che ci attende un compito più che difficile ma sarà bello confrontarsi con loro in uno stadio importante nel quale dovremo tirar fuori una prestazione di altissimo livello. Abbiamo tanti stimoli, entusiasmo e la voglia di far bene in un palcoscenico così prestigioso. Turnover? Metteremo in campo l'undici che dà più garanzie, voglio valutare gara dopo gara cosa ci dirà il campo e quale sarà il dispendio energetico. Qualche problema c'è ma proveremo a sopperire alle assenze come già accaduto sin qui. Tuttavia voglio andare lì e giocarmi le mie carte, come abbiamo sempre fatto sia in casa sia in trasferta».


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Morte Morosini, tre medici rinviati a giudizio

PESCARA - A giudizio per omicidio colposo i tre medici indagati per la morte di Piermario Morosini allo stadio Adriatico il 14 aprile 2012 durante Pescara-Livorno. Lo ha deciso il gup di Pescara, Luca De Ninis, accogliendo la richiesta del pm Valentina D'Agostino. Si tratta dei medici del Livorno Manlio Porcellini, del Pescara Ernesto Sabatini e del 118 di Pescara Vito Molfese.

LA TRAGEDIA - Morosini morì per arresto cardiaco dovuto ad una cardiomiopatia aritmogena. Il processo a carico dei tre medici è stato fissato per il primo dicembre 2014, dinanzi al Tribunale Monocratico, giudice Nicola Colantonio. Cardine del procedimento la perizia presentata dai consulenti nominati dal Gip, Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte e Riccardo Cappato, in cui i tre professionisti sostennero che i tre medici "dovevano usare il defibrillatore semi-automatico, disponibile quel giorno".


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Serie A Fiorentina, Montella: «Balotelli? Spero resti a riposo»

FIRENZE - Tripla sfida alla Juve, in mezzo il Chievo, poi Napoli e Milan nell'arco di pochi giorni. Calendario intensissimo quello della Fiorentina che nel turno infrasettimanale affronta la banda di Seedorf. Così Montella: «Il Milan è distante ma ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Sarà una gara fastidiosa per noi. Le parole di Maldini? Il Milan sta probabilmente vivendo un momento di transizione. E' un club cha ha ottenuto per venti anni il massimo a livello mondiale». Dall'altra parte Balotelli, fermato solamente dal palo contro la Lazio nell'unica palla gol avuta all'Olimpico: «Non lo conosco personalmente. Mi sembra però un ragazzo generoso. Può risolvere una partita da un momento all'altro. Mi auguro che domani resti a riposo, lo eviterei volentieri». 

CHAMPIONS - Caccia aperta al terzo posto, quello occupato momentaneamente dal Napoli. Montella va dritto al punto: «Terzo posto? Ci credo. Per noi saranno fondamentali le prossime due partite».

OUT GOMEZ-ROSSI - Ci risiamo, non è una novità. La Fiorentina è in emergenza in attacco: «Dispiace per i ragazzi, perché sono due giocatori che fanno la differenza. Saranno comunque due acquisti certi per la prossima stagione. Matri e Matos? Credo molto in loro. Sono risorse che da qui alla fine saranno essenziali. Alessandro saprà farsi perdonare. Vargas ha qualche problema? Ha un affaticamento. Quasi certamente non sarà convocabile».


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La Ferrari chiama i tifosi: vi piace la nuova F1?

ROMA - Nel quadro del nuovo dialogo con i tifosi che tanto riscontro ha avuto in occasione della scelta del nome della Ferrari di Formula 1, Maranello ha lanciato sul suo sito (la pagina è formula1.ferrari.com) un sondaggio agli appassionati per chiedere loro una domanda che tutti si pongono, anche nella stessa sede del Cavallino.

La domanda è semplice: ti piace la Formula 1 2014?

La risposta forse non è così scontata, anche se i primi riscontri (finora si è corso il solo GP d'Australia) riferiscono che una forte maggioranza è contraria al nuovo modello, fondamentalmente basandosi sulla cosiddetta formula-consumo legata ai nuovi motori ibridi, e alla mancanza del tradizionale rombo sostituito da un suono più elettrico e meno acuto. Sarà interessante vedere come il sondaggio evolverà con l'imminente GP della Malesia di domenica 30. Al sondaggio si può accedere anche attraverso i principali social network utilizzando l'hashtag #FerrariFanSurvey. 


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Serie A Parma, Donadoni: «Che peccato. Il Genoa mai pericoloso»

Written By Unknown on Minggu, 23 Maret 2014 | 23.45

PARMA - Non si ferma la striscia positiva del Parma contro il Genoa. Ma Cassano e soci si devono accontentare di un pareggio. Donadoni difende la prova degli emiliani: «Peccato perchè per quel che hanno espresso i ragazzi contro squadra complicata da affrontare, ben organizzata e ben strutturata, che si chiudeva bene e poi chiudeva bene gli spazi e che quando ripartivamo era subito pronta tatticamente a fermarci anche ricorrendo al fallo, meritavamo di più. Per tutte le occasioni che abbiamo creato e che non siamo riusciti a concretizzare, vuoi per mancanza di lucidità o bravura degli avversari. Loro non hanno praticamente tirato in porta e abbiamo sempre provato noi a far gol. Un po' di rammarico resta ma ai miei giocatori anche oggi va comunque il mio plauso. Ormai gli elogi a loro da parte mia si sprecano ma sono tutti sempre meritati e io sono soddisfatto». 

CASSANO -  Non una giornata da ricordare per il numero 99, osservato speciale di Prandelli (presente sulla tribuna del Tardini). Donadoni lo difende: «In pochi lo sanno ma in settimana Antonio ha avuto la febbre a giorni alterni e diversi giocatori sono stati colpiti dall'influenza, penso a Palladino. Abbiamo gestito diverse situazioni di questo tipo e, nell'economia di una partita a livello individuale queste cose incidono. A maggior ragione dico che oggi tutti hanno dato prova di grande carattere, spirito di sacrificio e grande forza». 


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Serie A Fiorentina, Borja Valero sì. In difesa c'è Roncaglia

FIRENZE - In vista del big match contro il Napoli (fischio d'inizio ore 18.30) scelte obbligate per Montella, che se da una parte recupera Mati Fernandez, non potrà invece contare su Pizarro e Anderson, alle prese con una lesione di primo grado al muscolo soleo rimediata nel corso dell'ultimo allenamento. Nel 4-3-3 viola a centrocampo giostreranno Aquilani e Wolski (in vantaggio su Ambrosini), con Borja Valero che rientra in campo dopo la lunga squalifica. In avanti tutto ruota attorno a Mario Gomez, affiancato a sinistra da Joaquin (che ha vinto il ballottaggio con Ilicic e Vargas) e a destra da Cuadrado. In difesa, il capitano Manuel Pasqual festeggerà le 300 partite con la maglia della Fiorentina, mentre a destra Roncaglia sembra preferito a Tomovic, ancora alle prese con le fatiche post-Europa League. Muro difensivo completato dal duo Savic-Gonzalo Rodriguez, a protezione della porta difesa dal solito Neto.


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Calciomercato Juve, Pogba: «Qui sto bene ma a fine anno parlo io»

TORINO - Paul Pogba non parla di rinnovo con la Juve. Almeno non adesso. Il centrocampista francese, in un'intervista alla tv transalpina, dà quale pillola sul suo futuro ma promette di essere più preciso a fine stagione: «È un periodo molto positivo quello che sto vivendo. Voglio rimanere concentrato sul campo e non pensare al futuro. Quando finirà la stagione potrò dire quello che penso ed esprimere la mia opinione. Anche con la nazionale sta andando molto bene e sono molto contento. Mi piacerebbe divertirmi un po' di più ma ho degli obiettivi da raggiungere e per ottenerli bisogna fare dei sacrifici. Spero che questi sacrifici mi permettano di essere felice. La coppa del Mondo? Fa sempre piacere poter indossare la maglia della nazionale francese. Ho realizzato il mio sogno e farò di tutto per vincere il mondiale. Prima però dobbiamo superare il girone e andare ai quarti di finale. Bisognerà essere sempre concentrati».
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Serie A, il Genoa ferma il Parma. Al Tardini finisce 1-1

PARMA - Il Parma frena parzialmente la sua corsa all'Europa League. Al Tardini finisce 1-1 la sfida contro il Genoa che per 10', dopo il gol di Cofie, sogna anche il colpaccio, ma che poi, dopo il pari di Schelotto, è costretta a difendersi salvandosi nella ripresa dagli assalti degli uomini di Donadoni. Parolo ed Amauri vanno vicini al gol del successo ma un po' l'imprecisione e un po' Perin impediscono ai gialloblù di conquistare tre punti fondamentali in chiave Europa. Gli uomini di Donadoni comunque ottengono il 17° risultato utile consecutivo (quasi un girone senza perdere) e salgono a quota 47 punti agganciando momentaneamente l'Inter di Mazzarri al quinto posto. Per il Genoa, invece, un punto che fa morale che porta i liguri a 36 punti in una zona assolutamente tranquilla della classifica.

LA PARTITA - Grandi emozioni nel primo tempo con il Genoa capace di passare in vantaggio al 21' con Cofie: bella azione di Konate al limite dell'area di rigore, passaggio filtrante per il ghanese che con un tiro ad incrociare sul secondo palo non lascia scampo a Mirante. La reazione dei gialloblù però non si fa attendere e al 31' è Schelotto a trovare il pareggio con un tiro potentissimo che beffa Perin. Nella ripresa la partita diventa molto combattuta con il Parma a controllare e ad impostare la situazione mentre la squadra di Gasperini si limita a difendersi cercando di ripartire con rapidi contropiedi. Per i gialloblù è Parolo l'uomo più pericoloso: un suo colpo di testa al 75' fa venire i brividi alla difesa dei liguri ma la palla esce di pochissimo a lato. All'82' Donadoni si gioca la carta Palladino che viene buttato nella mischia al posto di Cassano. Prandelli in tribuna può essere soddisfatto della prova del barese che aumenta le sue chance mondiale. All'85' è Amauri a sfiorare il vantaggio ma Perin salva il risultato con una parata d'autore. Al 92' è ancora l'estremo difensore del Genoa a superarsi su Palladino deviando in corner una conclusione molto insidiosa. È l'ultimo squillo del match che dopo 4' di recupero si chiude sull'1-1 con Parma e Genoa che si dividono la posta in palio.
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FOTO Icardi segna e dedica il gol a Wanda

domenica 23 marzo 2014

 L'attaccante nerazzurro batte il portiere dell'Atalanta e si fa passare una maglia con una dedica per la sua fidanzata

MILANO - L'attaccante dell'Inter Mauro Icardi segna il gol del pareggio contro l'Atalanta e dedica la realizzazione alla sua fidanzata Wanda Nara. Un gol da vero bomber, quello dell'argentino, e un'esultanza da ricordare. A bordocampo, infatti, c'era un addetto pronto a consegnargli una maglia bianca con su scritto "Wan te amo", messaggio d'amore dedicato alla ex moglie di Maxi Lopez, da qualche mese assieme all'attaccante nerazzurro. 

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Serie A, l'Inter sconfitta a San Siro. Samp show, Bologna ok

ROMA - Clamoroso ko dell'Inter che viene sconfitto per 2-1 a San Siro dall'Atalanta. Decide la sfida della 29ª giornata una grande doppietta di Bonaventura che rende vano il gol con dedica a Wanda Nara di Icardi. Successo larghissimo della Samp contro il Verona: un 5-0 senza appello per Mandorlini e Toni. Vittorie di misura, invece, per Udinese e Bologna: sconfitte per 1-0 per Sassuolo e Cagliari.

Inter-Atalanta 1-2 (35', 90' Bonaventura, 36' Icardi)
Incredibile sconfitta per l'Inter a San Siro. Passa 2-1 l'Atalanta che sorprende i nerazzurri proprio al 90'. Decide la sfida una grande doppietta di Bonaventura che con un colpo di testa dall'interno dell'area di rigore beffa sotto le gambe Handanovic. Meglio nel secondo tempo la squadra di Mazzarri che nel primo tempo va sotto con un gol del centrocampista nel mirino di Prandelli: il classe '89 è bravissimo nel costruire un contropiede insieme a Denis e poi è ancora più abile nel concludere a rete con un bel destro dal limite dell'area. Il gol però fa abbassare la tensione agli uomini di Colantuono che 1' dopo vengono sorpresi da Icardi che sorprende tutta la retroguardia avversaria con un grande movimento al limite dell'area di rigore. Gol e dedica a Wanda Nara. Nella ripresa, come dicevamo, l'Inter va all'arrembaggio e manca tantissime occasioni da gol. Pali clamorosi per Guarin, Palacio e Jonathan ma l'opportunità più clamorosa capita all'87' proprio sui piedi di Icardi che dopo aver raccolto il rimbalzo seguito al palo dell'esterno non riesce a fare tap-in per il 2-1. E nel calcio se manchi tante occasioni vieni punito. È la regola numero 1 non scritta del pallone ed è Bonaventura a confermarla ancora una volta: Brienza batte una punizione velenosa, Jonathan manca di fare la diagonale e il centrocampista è bravissimo ad approfittarne con un preciso colpo di testa che passa proprio sotto le gambe di Handanovic. L'Inter avrebbe ancora l'opportunità di pareggiare ma Nagatomo manca clamorosamente il gol del 2-2 passando un pallone che doveva essere solo calciato a rete. Finisce dunque così, l'Inter interrompe la serie di 6 risultati utili e soprattutto si fa agganciare al quinto posto dal Parma a quota 47. La corsa all'Europa League è sempre più appassionante. È giusto anche sottolineare l'incredibile impresa degli uomini di Colantuono che con il 2-1 ai danni dell'Inter conquistano il quarto successo consecutivo. Un grande traguardo per una Atalanta davvero incredibile.

Sampdoria-Verona 5-0 (4' Sansone, 23' Renan, 38', 48 Soriano, 58' Palombo)
Partita senza storia a Marassi. La squadra di Mihajlovic spazza via il Verona grazie a 90' davvero scintillanti. Partita già in discesa dopo 4' quando Sansone trova il gol del vantaggio. Al 23' poi il raddoppio di Renan favorito dall'involontario assist dell'arbitro Calvarese. Prima della fine del primo tempo c'è spazio per il 3-0 di Soriano che poi ad inizio secondo tempo fissa il punteggio sul 4-0. Al 58' poi arriva il definitivo 5-0 firmato da Palombo. Un successo davvero incredibile per i blucerchiati soprattutto considerando la buona prova degli avversari che fino al 3-0 non avevano affatto demeritato. Poi l'inizio choc nel secondo tempo che ha chiuso definitivamente il conto. 

Udinese-Sassuolo 1-0 (26' Di Natale)
Vittoria per 1-0 dell'Udinese ai danni del Sassuolo. Decide il match del Friuli la solita prodezza di Di Natale che al 26' trova il varco giusto per beffare Pegolo. Nel primo tempo poi il bomber dei bianconeri sbaglia anche un calcio di rigore che avrebbe permesso al classe '77 di agguantare nella classifica marcatori di tutti i tempi Signori e Del Piero (188 gol). L'aggancio al grande duo del passato è rimandato. Nella ripresa occasione d'oro anche per i romagnoli che con Floccari mancano clamorosamente la rete del pareggio. L'ex Lazio, dagli 11 metri, spiazza nettamente Scuffet ma la palla si stampa sul palo. Sul rimbalzo la palla finisce ancora sui piedi dell'attaccante ma l'arbitro Peruzzo ferma tutto per fuorigioco. Mani nei capelli per Floccari e Sassuolo che sprofonda al penultimo posto a quota 21 punti. 

Bologna-Cagliari 1-0 (78' Christodoulopoulos)
Successo fondamentale in chiave salvezza per il Bologna. La squadra di Ballardini stende per 1-0 il Cagliari e fa tre passi fondamentali nella corsa alla permanenza in Serie A. Decide il match del Dall'Ara un calcio di rigore di Christodoulopoulos che a 12' dalla fine ha la freddezza giusta per colpire e mettere nel sacco il tiro dagli 11 metri concesso da Gervasoni. Nulla da fare per Avramov che viene spiazzato nell'occasione. Con questa vittoria gli emiliani salgano a 24 punti in classifica staccando Catania e Sassuolo in fondo alla classifica. Ora il Bologna è al terzultimo posto insieme a Livorno e Chievo fermate ieri da Torino e Roma.


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Serie A, Henrique: «Napoli, ora bisogna guardare avanti»

Written By Unknown on Jumat, 21 Maret 2014 | 23.45

ROMA - "E' stato un vero peccato non passare il turno, meritavamo di andare avanti". Così il difensore del Napoli, Henrique, esprime il proprio rammarico dopo il match con il Porto costato l'eliminazione dall'Europa League. Il difensore brasiliano, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, esprime la sua amarezza ma allo stesso tempo lancia la carica verso i prossimi obiettivi: "Siamo tristi perché abbiamo avuto l'occasione di poter continuare l'avventura in Eruopa. Adesso però guardiamo avanti, pensiamo al campionato e cerchiamo di conquistare il secondo posto".

SODDISFAZIONE
- Henrique appare soddisfatto per il suo inserimento nella squadra di Benitez: "Sono contento della fiducia che mi dà Benitez, finché posso aiutare la squadra io gioco in ogni ruolo. Il tecnico pensa sempre al bene della squadra e mi sta mettendo in condizione di esprimermi al meglio. Personalmente nasco centrale ma posso giocare anche sugli esterni".

LA FIORENTINA - Ora il Napoli è atteso da un'importante sfida in campionato con la Fiorentina: "E' una partita molto importante per noi, vogliamo vincere e giocare una grande partita al San Paolo per puntare al secondo posto. Con la Fiorentina poi giocheremo anche in finale di Coppa Italia, ma per il momento pensiamo solo al match di domenica".

FUTURO - Positivo anche l'ambientamento a Napoli: "La città è bellissima, sto benissimo e mi piace anche tanto il Napoli come gruppo. Vorrei stare qui per molto tempo per aiutare la squadra a raggiungere obiettivi importanti. Adesso puntiamo a rientrare in Champions e poi il prossimo anno potremo giocare una stagione ancora più importante".

NAZIONALE - Nel futuro di Henrique potrebbe esserci anche la nazionale brasiliana: "Giocare nel Napoli può farmi raggiungere anche il sogno di giocare i Mondiali con il Brasile. Sto lavorando tanto e adesso penso a dare il massimo qui in azzurro, poi vedremo se il desiderio di tornare in nazionale diventerà realtà".


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Europa League, Nedved avvisa la Juve: «Non siamo già in finale»

ROMA - "Non siamo ancora vicini alla Coppa, la strada è lunga. siamo solo ai quarti. Dobbiamo sempre avere il massimo rispetto per l'avversario, così come stiamo affrontando questa competizione con la massima serietà. Siamo l'unica italiana per due anni consecutivi nei quarti". Così Pavel Nedved commenta ai microfoni di Mediaset il sorteggio dei quarti di finale dell'Europa League che ha riservato alla Juventus il Lione come prossimo avversario. "Sulla carta ci danno in finale, ma in Europa League le squadre meno forti hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà le grandi -dice ancora Nedved-. Ripeto, serve massima concentrazione".

RINNOVO PIRLO - Nedved si dice poi tranquillo per quel che riguarda il rinnovo del contratto di Andrea Pirlo: "Rinnovo Pirlo? Si sono visti e confrontati, non c'è alcun problema con il suo rinnovo. Non spetta a me dare qeusti annunci ma, ripeto, non c'è alcun tipo di problema in questo senso". "Tevez e Llorente fuori dalle loro nazionali? -aggiunge- Fa un certo effetto, perché loro sono un nostro punto di forza. In questa stagione ci hanno dato qualcosa in più. Sarei felice se andassero tutti e due a fare i Mondiali". "Scaramanzia? -conclude- Posso dire che la Coppa non va mai toccata prima di vincerla".


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Serie A Lazio, dubbio Marchetti. Berisha contro il Milan?

ROMA - Marchetti non è sceso in campo a Formello per il secondo giorno consecutivo. Il portiere sta facendo i conti con un leggero attacco influenzale che l'ha debilitato. Per lui solamente palestra e terapie. La decisione definitiva sarà presa domani, dopo la rifinitura. In ogni caso si scalda Berisha, il secondo, che si già fatto trovare pronto nel recente passato. Possibile una chance per l'estremo difensore albanese contro il Milan. Infermeria praticamente vuota in casa Lazio: Postiga si è allenato tutta la settimana con il gruppo, la prima convocazione sembra dietro l'angolo per l'attaccante arrivato infortunato a gennaio.


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L'annuncio di Heinze: «A fine stagione mi ritiro»

venerdì 21 marzo 2014

L'ex giocatore della Roma, ora al Newell's Old Boys: «Devo fare i conti con il mio corpo»

ROMA - Gabriel Heinze si ritira al termine della stagione: i prossimi saranno gli ultimi mesi da calciatore. Lo ha annunciato il giocatore con un comunicato sul sito del Newell's Old Boys, la sua attuale squadra. «Come tutto nella vita, anche i sogni finiscono. Questa sarà la mia ultima stagione e poi non sarò più un giocatore di questo club. Questa volta, purtroppo, non posso fare nulla contro la realtà del mio corpo, che mi ha messo di fronte una partita che non posso vincere». Il difensore ha giocato una stagione nella Roma (2011-2012), totalizzando 30 presenze.

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Serie A Milan, Seedorf convocato d'urgenza in sede club

venerdì 21 marzo 2014

L'allenatore rossonero aveva in programma una riunione con lo staff tecnico, ma l'ha dovuta abbandonare dopo circa dieci minuti per raggiungere la sede della società. Galliani seguirà la squadra nelle due trasferte di Roma e Firenze

MILANO - E' durata circa un'ora e mezza la convocazione d'urgenza nella sede del Milan dell'allenatore Clarence Seedorf. Il tecnico olandese aveva in programma una riunione a Milanello con lo staff tecnico, ma dopo circa dieci minuti l'ha dovuta abbandonare per raggiungere la sede della società rossonera. L'appuntamento era stato fissato ieri. Galliani ha voluto dimostrare la sua vicinanza al tecnico e alla squadra. Non c'è alcuna frattura fra il tecnico e il dirigente che seguirà la squadra nelle prossime due trasferte di Roma e Firenze.

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Serie A Milan, Seedorf incontra Galliani: il tecnico resta

venerdì 21 marzo 2014

L'allenatore rossonero aveva in programma una riunione con lo staff tecnico, ma l'ha dovuta abbandonare dopo circa dieci minuti per raggiungere la sede della società. Galliani seguirà la squadra nelle due trasferte di Roma e Firenze

MILANO - E' durata circa un'ora e mezza la convocazione d'urgenza nella sede del Milan dell'allenatore Clarence Seedorf. Il tecnico olandese aveva in programma una riunione a Milanello con lo staff tecnico, ma dopo circa dieci minuti l'ha dovuta abbandonare per raggiungere la sede della società rossonera. L'appuntamento era stato fissato ieri. Galliani ha voluto dimostrare la sua vicinanza al tecnico e alla squadra. Non c'è alcuna frattura fra il tecnico e il dirigente che seguirà la squadra nelle prossime due trasferte di Roma e Firenze.

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Boateng: «Cassano super. Seedorf? Serve tempo»

MILANO - «Certo che voglio assistere al parto di Melissa. Voglio vedere tutto». Così Kevin Prince Boateng ha parlato dalla Germania durante un'intervista esclusiva a Verissimo. L'ex giocatore del Milan fra un mese diventerà padre assieme alla sua compagna Melissa Satta. «Le nozze sono in programma nel 2015, dopo il Mondiale», ha proseguito il calciatore. Boateng è già padre di un bimbo nato da una precedente relazione. Melissa però non ha ancoro avuto la possibilità di conoscerlo e frequentarlo. «Non è una situazione semplice, ma ci vuole tempo e pazienza. A volte non bisogna forzare i tempi e lasciare che le cose accadano», ha detto la Satta, accanto al compagno durante l'intervista. «Comunque – aggiunge la showgirl – mi piacerebbe che venisse presto da noi e conoscesse il suo fratellino».

Qualche mese fa, proprio andando a trovare suo figlio, Kevin Prince è stato aggredito da uno sconosciuto. Racconta: «Ero andato a portare i regali di Natale a mio figlio. Uscito da casa sua, mi sono sentito chiamare per nome, mi sono girato e un uomo mi ha sferrato un pugno in faccia, ma – prosegue – sulle ragioni del suo gesto non ho spiegazioni». Melissa Satta aggiunge: «La mia preoccupazione era quella che non si fosse fatto troppo male. Comunque, abbiamo passato il giorno di Natale in ospedale».

Sui temi prettamente calcistici Kavin Prince Boateng risponde ad una serie di domande di stretta attualità. Se gli manchi il Milan (squadra in cui ha giocato fino a poco tempo fa), dichiara: «Certo, io soffro un po' a vedere il Milan in questa situazione, perché sono ancora un suo tifoso ed è sempre nel mio cuore. Seedorf? Sicuramente meglio come giocatore, perché ha giocato per tanti anni. Come allenatore ha bisogno di un po' di tempo. Non è facile arrivare in una situazione così al Milan e cambiare le cose in un giorno. Per me può essere un grande allenatore, ma bisogna dargli tempo». Invece su Mario Balotelli, confida: «Secondo me su di lui c'è troppa pressione. Mario è ancora giovane e, se ha la testa sgombra, è un grande giocatore, ma ha troppa pressione sulle spalle. Se tornerei in Italia? Non so. In Germania mi trovo benissimo perché è casa mia, io sono nato qui. Ma nel mondo del calcio non si sa mai. Io ho vissuto tre anni fantastici a Milano ed è sempre nel mio cuore. Vedremo».

Sui prossimi Mondiali di calcio Boateng si sbilancia e dice: «Se gioca Cassano sicuramente la Nazionale italiana può arrivare tra le prime quattro. Antonio è in un momento incredibile. Voglio parlare con Prandelli per dirgli di portarlo in Brasile». E sulla possibilità di portare in Brasile anche Francesco Totti, il calciatore risponde: «Perché no. Lui è ancora forte, anche se ora è un po' vecchio, ma gioca bene. Anche per la squadra sarebbe un buon segnale, perché lui ha molta esperienza». Infine, qualche tempo fa è stata pubblicata in Germania una foto di Boateng che lo ritraeva ad un controllo antidoping con una birra e la sigaretta in mano. Sulla foto "incriminata" Kevin risponde: «Quando si fa il controllo antidoping spesso si beve una birra, così si va in bagno più velocemente. E, per quanto riguarda il fumo, non è un segreto. Anche se non è la cosa migliore da fare, alla fine di una partita, mi capita qualche volta di fumarmi una sigaretta».


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Serie A, Chievo: Corini: «Contro la Roma possiamo fare risultato»

Written By Unknown on Kamis, 20 Maret 2014 | 23.45

VERONA - «A Roma possiamo fare risultato». Il tecnico del Chievo, Eugenio Corini si prepara al prossimo impegno contro i giallorossi. Allo studio dell'allenatore infatti ci sono le contromosse da opporre alla Roma, anche alla luce delle assenze clivensi: «Saremo privi di Hetemaj: lo ritengo un giocatore di spessore e duttilità tattica che mi permette di fare cambiamenti nel sistema di gioco in quanto ha una capacità di lavorare in maniera straordinaria per la squadra. Quindi cambierò qualcosa a livello tattico. Ho visto l'Inter giocare in maniera straodrinaria a Roma difendendo l'ampiezza con i cinque giocatori e dando poca possibilità ai loro terzini di produrre una spinta importnate. Ma ho visto anche la Roma contro l'Udinese: i giallorossi hanno giocato con le tre punte Totti, Destro e Gervinho ma nello sviluppo del gioco Totti veniva a giocare, Pjanic andava oltre le linee e diventavano quasi due punte, un trequartista e un interno che si inseriva. In questo modo avevano meno spinta coi terznini perchè arrivavano velocemente in avanti. Quindi valuterò fino all'ultimo quale tassetto tattico proporre».

INDISPONIBILI E ACCIACCATI - «Guana? Non ce la fa; Dramè e Thereau fanno oggi il primo allenamento, cerco di capire se portarli in panchina e se potranno darci una mano a partita in corso. Paredes? Ha preso un duro colpo in allenamento, nulla di grave, ma ieri ha riposato, eper questa partita non sarà a disposizione. La squadra? Vedo una crescita importante, approccio e mentalità giusti. Sappiamo che possiamo trovare difficoltà contro la Roma, ma sappiamo anche di poterli mettere in difficoltà se recuperiamo palla. Sono convinto che per la Roma non sarà facile fare risultato, come sono convinto che possiamo farlo anche noi».


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Serie A Lazio, Biglia: Contro il Milan ci servono i tifosi

giovedì 20 marzo 2014

Il centrocampista della Lazio: «Dobbiamo restare uniti, solo così possiamo fare sempre di più»

ROMA - Il campionato, le ambizioni della Lazio, i suoi primi mesi in Italia: Lucas Biglia oggi ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio. «Dobbiamo essere concentrati contro il Milan - dice il centrocampista argentino -  Abbiamo bisogno dei tifosi: dobbiamo restare uniti, solo così possiamo fare sempre di più. Sono cresciuto da quando sono arrivato a Roma, voglio continuare a lavorare bene. In trasferta stiamo facendo bene, dobbiamo migliorare in casa. Il campionato italiano è molto diverso rispetto a quello belga, io comunque mi sto ambientando bene. Con Gonzalez e Ledesma mi trovo benissimo in campo. Il nostro obiettivo è l'Europa ma ora pensiamo solo al Milan».

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Prandelli: «Mi piace la disponibilità di Totti»

giovedì 20 marzo 2014

Il ct della Nazionale prima delle convocazioni per i prossimi Mondiali: «Cassano? Scelte saranno solo tecniche»

ROMA - Francesco Totti chiama, Cesare Prandelli risponde. Di recente il capitano della Roma ha detto che sarebbe un onore la convocazione tra i 23 per il Mondiale ed il selezionatore della nazionale - intervistato da RTL 102.5 - mostra di apprezzare la disponibilità. "Mi fa enormemente piacere che un grande campione, uno dei più grandi del dopoguerra, che tuttora gioca, dia la possibilità al Ct di eventualmente pensare a lui - afferma Prandelli - Questo per me è un atto di grandissima considerazione, i grandi campioni hanno anche i momenti giusti per mandare i messaggi. Prima dell'infortunio Totti aveva una condizione fisica straordinaria, ora la sta ritrovando. Lui ha detto che ovviamente si deciderà solo dopo aver verificato la condizione fisica. Quindi non è solo un discorso tecnico, perché da un punto di vista tecnico Totti è inattaccabile. L'età è quella che è, anche se sta dimostrando di reggere i ritmi, ma in Brasile c'è qualcosa di più. Valuteremo la condizione fisica". Quanto a Cassano, Prandelli assicura che "le valutazioni saranno solo tecniche" e non caratteriali. "Con Antonio abbiamo fatto due anni belli dal punto di vista dei risultati. Abbiamo fatto un ottimo Europeo, poi abbiamo deciso di 'provarè altri giocatori, certi si sono un po' fermati. Lui in questi mesi sta dimostrando di avere una grande condizione - sottolinea il Ct - di star bene anche a livello psicologico. Quindi le scelte saranno dettate esclusivamente da un punto di vista tecnico. Dal punto di vista comportamentale se c'era qualcosa da dire o da chiarire lo abbiamo fatto al tempo giusto".

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Marino: «Stadio Roma? Lo vorrei pronto in 2 anni»

giovedì 20 marzo 2014

Il sindaco della Capitale: «Lo dirò a Pallotta: non voglio opere che rimangano lì in costruzione per decenni»

ROMA - "Lo dirò anche durante la presentazione: non solo tutto dovrà essere fatto a regola di legge ma anche in tempi brevi. Io vorrei che nel 2016-2017 il campionato potesse utilizzare lo stadio dell'As Roma". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino ai microfoni di Radio Radio. "Non voglio opere che rimangano lì in costruzione per decenni - aggiunge - Chiederò a Jim Pallotta che ci sia un impegno chiaro con un piano di lavoro che porti in due anni a completare l'opera".

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Tifoso vestito da Morte: «Moyes, sono qui per te»

ROMA - David Moyes, per una notte, è riuscito a placare l'ira dei tifosi del Manchester United, che lo hanno individuato come principale responsabile di questa pessima stagione. La splendida rimonta contro l'Olympiacos ha regalato al manager una notte tranquilla. Durante la gara, però, è stato pesantemente contestato. Come riporta il Daily Express, addirittura in tribuna per lui c'era... la morte. Un sostenitore dei Red Devils, infatti, ha deciso di andare allo stadio con vestito nero e maschera da Morte, appunto. Secondo il tifoso Will Rooney (autore anche di questa foto postata su Twitter) ha urlato per tutto il match: «Sto arrivando per te...».
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Della Valle: Chiarimenti nel pranzo con Agnelli

FIRENZE - "Il destino ha voluto che ci rincontrassimo, è stato un incontro nel quale ci sono stati dei chiarimenti. Adesso pensiamo alla partita di stasera". Così Andrea Della Valle al termine del pranzo del disgelo con Andrea Agnelli avvenuto a poche ore dal ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Il pranzo rientrava nel protocollo Uefa, però ha acquisito un valore particolare. A tavola, tra i marmi di un elegante ristorante a pochi chilometri dal centro, protetto dal verde e dalla quiete delle colline, c'erano il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il presidente onorario della Fiorentina Andrea Della Valle, l'ad bianconero Beppe Marotta e il presidente esecutivo viola Mario Cognigni.
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Serie A Juve, Lapo incita i bianconeri

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Europa League, Juve: si ferma Ogbonna. Emergenza contro i viola

Written By Unknown on Rabu, 19 Maret 2014 | 23.45

TORINO - Emergenza in difesa per la Juventus in vista del ritorno degli ottavi di Europa League in programma domani pomeriggio (ore 19) a Firenze. Angelo Ogbonna non ha preso parte questa mattina all'allenamento di rifinitura e la sua presenza è in dubbio. Conte, che già non ha a disposizione Barzagli e Peluso, infortunati, al momento ha in organico solo Caceres, Bonucci e Chiellini. Decisive le prossime ore, intanto è sceso regolarmente in campo Carlos Tevez, pronto al rientro e a trascinare i bianconeri ai quarti di finale.


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Guardiola: «Mia moglie più difficile di Robben»

mercoledì 19 marzo 2014

Il tecnico del Bayern: «Si lamenta delle mie decisioni, lei vorrebbe sempre confermare la squadra che ha vinto. Via dal Barcellona perché non riuscivo a motivare i giocatori»

MONACO DI BAVIERA - "Ho lasciato il Barcellona perché non ero più in grado di motivare i miei giocatori": a due anni dall'uscita dalla squadra con cui ha scritto le più belle pagine della storia del calcio Pep Guardiola spiega i motivi che lo portarono a lasciare il club blaugrana con cui ha vinto Champions, Liga e Mondiali per club. Guardiola, in un'intervista alla rivista della casa automobilistica tedesca Audi, fa sapere di aver deciso di lasciare il club dopo la sconfitta con il Chelsea nella semifinale di Champions League nel 2012 (1-0 e 2-2), perché - ha spiegato - "ho perso il contatto" con i giocatori. Se quel contatto non ce l'hai più per un allenatore è il momento di muoversi. E vedere il Barcellona eliminato dal Chelsea in semifinale di Champions è stato uno di quei momenti". "Noi eravamo superiori ai nostri avversari - ha proseguito Guardiola - ma siamo stati eliminati dalla competizione. E 'stata una sconfitta davvero crudele per me. Sentivo che non potevo più mantenere il contatto con il mio squadra", ammette adesso Guardiola che in quattro anni sulla panchina blaugrana ha vinto 14 trofei (tra cui due Champions) su 19 finali disputate. "Quattordici titoli nel giro di soli quattro anni rappresentano il miglior periodo nella storia del club - ha detto ancora Guardiola - ma alla fine devono anche poter rappresentare una svolta se l'allenatore non riesce più a motivare la sua squadra".

LE CRITICHE DELLA MOGLIE
- Dal passato al presente, che si chiama Bayern Monaco, Guardiola nell'intervista racconta in modo scherzoso del suo rapporto con la moglie Cristina: "Lei a volte si lamenta delle mie decisioni - ha raccontato il tecnico - e mi chiede di confermare la squadra che ha vinto l' ultima partita. Però riuscire a spiegare a lei il mio sistema di turnover è più difficile che dire a Robben di andare in panchina!".

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Calciomercato, Bayern Monaco: Robben rinnova fino al 2017

ROMA - Il Bayern Monaco ha annunciato che Arjen Roobe ha rinnovato il suo contratto per altre due stagioni e, di conseguenza, resterà con il club bavarese fino al 30 giugno 2017.

"Sono molto felice di aver firmato il contratto -ha detto Robben-. Sono al quinto anno a Monaco di Baviera e ormai questa è la mia famiglia. Qui mi sento a casa. Non vedo l'ora di vincere ancora altri trofei con il Bayern".

"Arjen è un grande giocatore -ha commentato il dirigente del club tedesco, Karl-Heinz Rummenigge- e ha dimostrato di essere molto importante per il Bayern, non solo nella finale di Champions League a Wembley. E' un pilastro della nostra squadra e resterà con noi per molti anni".


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Calciomercato: «Valdes l'anno prossimo giocherà con il City»

ROMA - Victor Valdés, oggi portiere del Barcellona, giocherà la prossima stagione nel Manchester City. Lo scrive il quotidiano 'L'Equipe' che parla anche di contatti tra l'estremo difensore blaugrana e il Monaco. Stando a quanto riporta l'autorevole quotidiano francese, le due parti si sono incontrate negli ultimi giorni, complice anche il match di Champions League tra il Barcellona e il City.

LA CLAUSOLA - Valdes, 32 anni, tra i 'senatori' blaugrana con oltre 500 presenze tra campionato e coppe, ha il contratto in scadenza a fine stagione e, secondo quanto riporta l'Equipe, aveva deciso di accettare l'offerta del Monaco, ma una clausola inserita nel preaccordo gli ha permesso poi di firmare con un altro club, il City appunto. A Manchester tra l'altro Victor Valdès ritroverà Txiki Beguiristain, ex ds sportivo del Barcellona tra il 2003 e il 2010.


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Montella: «Siamo motivati ma restiamo tranquilli»

mercoledì 19 marzo 2014

Il tecnico della Fiorentina alla vigilia della sfida di Europa League: «La Juve è abituata a fare partite di questo livello»

ROMA - Montella alla vigilia della sfida contro la Juve, nel ritorno degli ottavi di Europa League: «La Juve è abituata a fare partite di questo livello, noi dobbiamo mantenere la calma e stare tranquilli. Solo così la Fiorentina si esprime a buoni livelli». Il momento è importante, la città sente molto questa partita: "Cerchiamo di ricordarci che è sempre una sfida di calcio e niente di più. Sarà una partita difficile anche per la Juve ma noi, ripeto, non dobbiamo sentire troppo questa pressione. Questa una finale anticipata? Siamo agli ottavi, c'è tanta strada da fare ancora". Poi una battuta sulla formazione: "Gomez sta crescendo di condizione ma ancora lo voglio valutare"

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Batistuta: Fiorentina, io mangerei le orecchie...

mercoledì 19 marzo 2014

L'ex bomber viola carica la squadra di Montella: «La Juve ha scritto "Buona la Fiorentina a pranzo" dopo l'1-0 di Torino, a me basterebbe pensare a quello per caricarmi... io gli mangerei le orecchie. Bisogna trovare la carica, bisogna spaccare il campo»

FIRENZE - Batigol carica la Fiorentina. Alla vigilia del ritorno della sfida con la Juve di Europa League, l'ex attaccante viola ha spronato la squadra di Montella: «Il clima di Firenze? Mi sembra giusto l'entusiasmo che c'è per questa partita, sia perché contro la Juventus non è mai una partita qualunque, sia perché in questo caso c'è in palio un passaggio del turno in una competizione che vale una Coppa - ha detto Gabriel Batistuta a Lady Radio - Invidio un po' i giocatori viola in questo momento, vorrei esserci anch'io. Tutti i calciatori si allenano per giocare questo tipo di partite. Servirà serenità e tanta volontà. Cosa serve alla Fiorentina? Niente in particolare, per me basterà la solita Fiorentina col suo stile di gioco, anche se dall'altra parte ci sarà una squadra bella e tosta. Tevez? E' un vincente, farà di tutto per regalare la qualificazione alla sua squadra, ma bisognerà stare attenti non solo a lui, ma a tutta la squadra bianconera. La Juve quest'anno ha fatto la differenza col collettivo più che con le individualità. Gomez? Non so come stia adesso fisicamente, dopo gli infortuni in genere può accadere che dopo un paio di partite ci sia un calo fisico, speriamo non sia il suo caso. Un fioretto? Se la Fiorentina dovesse passare il turno vedrò di venire a Torino per la finale. Poi non voglio promettere troppo, anche perché la viola ha molte possibilità di passare il turno e arrivare in finale. Quindi non voglio rischiare di fare troppe promesse... (ride, ndr). Gonzalo Rodriguez? In Argentina il discorso Nazionale per lui è un po' chiuso. Il Ct ha già espresso la sua idea, chiudendo la porta ad eventuali sorprese, a meno che non succeda qualcosa in particolare. Le coreografie di domani al Franchi? A Firenze sono sempre state particolari e bellissime, non se ne vedono molte del genere in giro per l'Italia. Colgo anche l'occasione per ringraziare ancora tutte le persone che si sono rese protagoniste con le coreografie nei miei confronti quando giocavo a Firenze. La mitraglia degli juventini all'andata? Se va a finire come l'altra volta va bene lo stesso. Un giocatore in particolare della Fiorentina? Punterei più che altro sulla squadra, anche perché in questo tipo di partite spesso vengono fuori gol da giocatori inaspettati. Io al Mondiale a fare il commentatore? No no, per adesso sto a casa... valuterò tra un po'... Le voci sul mio ritorno alla Fiorentina? Chissà, lasciato il calcio ho iniziato col Polo, ma ancora non faccio il mago (ride, ndr). Un messaggio a Firenze alla vigilia di Fiorentina-Juve? Dico a tutti di avere fiducia, i ragazzi saranno carichi e state tranquilli, faranno una grande gara! E poi vorrei dire un un'ultima cosa sul tweet della Juventus "Buona la Fiorentina a pranzo": sono queste le cose che devono caricare i giocatori. Io già con quella frase in testa gli avrei mangiato le orecchie...».

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