REINA E BENITEZ - Reina affronta poi il tema Rafa Benitez, allenatore che gli ha dato fiducia rilanciandolo a grandi livelli: «Lui mi conosceva già da tanti anni, mi portò al Liverpool ed è tutt'oggi il mio papà sportivo. Gli sono e gli sarò sempre grato perché la fiducia che ha in me è grandissima. Napoli? Squadra, città e tifosi sono stati incredibili con la mia famiglia e per questo sono contentissimo. Se la piazza è esigente? I calciatori che vogliono fare bene devono sempre offrire il massimo, in allenamento come in partita e la cosa mi piace molto. La squadra e la tifoseria sono simili a quelle che trovai a Liverpool, c'è tanto calore e il calcio piace tantissimo».
SAPER USARE I PIEDI - Reina poi spiega come mai una delle sue più grandi abilità sia usare i piedi: «Dove ho imparato ad usare così bene i piedi? Ad un allenatore che abbiamo avuto al Barcellona con Van Gaal piaceva che anche noi portieri giocassimo con i piedi. Quando avevo 15-16 anni ho imparato subito e oggi nel calcio anche per un estremo difensore è importante utilizzarli bene. Di Napoli mi piace la gente, che è molto simile al Sud della Spagna. Napoli mi ricorda molto la mia Cordoba: la gente è aperta ed affettuosa. Nello spogliatoio ho legato con tutti i miei compagni, sono vicino agli spagnoli per ovvia ragione, ma Paolo Cannavaro in particolare è stato un capitano serio e la sua famiglia è davvero meravigliosa. Chi mi ha sorpreso? Conoscevo Albiol per la Nazionale, ma francamente il livello che sta offrendo alla società è incredibile. È fortissimo, è stato un acquisto importante e la fiducia che dà a tutto il reparto è grande. Se sono un leader? Lo siamo tutti. Magari vista l'età posso insegnare qualcosa ai più piccoli. Ma sono importanti le esperienze di tutti i giocatori nella nostra squadra. Rafael? È un portiere completissimo. E' giovane ma ha personalità, gioca bene con i piedi, è bravo nelle uscite come in porta. Gli auguro davvero in futuro una bellissima carriera».
IL MONDIALE E IL MERCATO - Capitolo finale sulle chance di Reina di agguantare il Mondiale in Brasile, magari da titolare: «Io titolare? Oltre Casillas c'è Victor Valdes: la competizione è dura, ci sono diversi portieri di buon livello, mancano tanti mesi ai Mondiali in Brasile e voglio far bene fino a giugno per avere le chance di giocare». Chiosa sui possibili obiettivi azzurri sul mercato e le specialità di Napoli: «Mascherano? Siamo stati compagni al Liverpool e anche oggi spesso parlo con lui, ogni tanto siamo in contatto. È un bravissimo ragazzo con una mentalità vincente, è un gladiatore vero. Se lo convincerò a venire a Napoli? Se lui vuole, gli darò una mano. Non so se ha intenzione di farlo, ricordiamo sempre che il Barcellona è un club grandissimo. Se il Barça prenderà un difensore centrale, tuttavia, le cose potrebbero cambiare in positivo per noi. Agger e Skrtel? Difficile parlare di loro perché appartengono al mio stesso club e non voglio dire nulla che possa far male ai tifosi del Liverpool. Ma sono giocatori fortissimi e di esperienza europea. Cosa mi piace della cucina napoletana? La pasta, il pesce che mangio spesso a Pozzuoli, mi piace andare con mia moglie nei ristoranti per mangiar bene».
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