In quattordici anni di onoratissima carriera ha segnato poco meno di duecento gol, sessantasette solo in nazionale, Gerd Muller, altro Monumento del calcio tedesco e internazionale, ne ha segnato appena uno in più
ROMA - Della notte in cui la Germania ha perso una discreta quantità di certezze calcistiche (per una volta l'Italia non c'entra ma c'entra un giocatore che con l'Italia ha avuto lunghe frequentazioni, Ibrahimovic), un solo dato emerge con assoluta certezza: Miroslav Klose, attaccante della nazionale di Loew e della Lazio, è un Monumento Vicente (e per fortuna ancora in attività) del football Mondiale. Lui fa gol anche quando segna di mano e dice di aver commesso una irregolarità (il Napoli e quei tantissimi appassionati che ritengono che il calcio e, in generale, lo sport siano i pianeti della lealtà lo ringraziano ancora); lui sa stupire anche quando la sua rappresentativa crea le condizioni per una sorta di psicodramma collettivo facendosi rimontare la bellezza di quattro gol. Miro è sempre lì, una spanna sopra gli altri, come si conviene ai grandi del calcio: con la sua leggiadra tecnica, con la sua coerenza, la coerenza di un ragazzo di origini polacche, che pur di non recidere le radici parla in famiglia la lingua dei genitori, affidando alla scuola il compito di insegnare, a sua volta, ai propri figli la lingua del Paese che gli ha dato tutto, asilo, conforto, fama e benessere. Miro è l'uomo dei Sogni, come lo sono tutti i calciatori capaci di inventare un mondo di emozioni nel rettangolo magico di un terreno di gioco. In quattordici anni di onoratissima carriera ha segnato poco meno di duecento gol, sessantasette solo in nazionale, Gerd Muller, altro Monumento del calcio tedesco e internazionale, ne ha segnato appena uno in più. Il fatto che il confronto con Ibrahimovic sia avvenuto sul palcoscenico internazionale dello stadio olimpico di Berlino acuisce il rimpianto per l'impossibilità di una replica, sabato sera in un altro stadio Olimpico, quello di Roma. Il fatto che sia avvenuto e che abbia avuto un esito finale così rocambolesco, ci risarcisce in parte. E, comunque, uno dei due ci sarà: Miro, l'Uomo dei Sogni in forma di gol.
Antonio Maglie
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