PARIGI - Corrispondenza d'amorosi sensi, a distanza, oltre i problemi, fossero anche separazioni. Il Foscolo la indicava come il legame eterno tra persone che si sono volute bene. E al di là delle definizioni a quel filo - rigorosamente rosso - Luca di Montezemolo e Fernando Alonso si sono appesi dicendo cose per certi versi simili, a continenti di distanza, sul tema del rinnovo/ divorzio tra lo spagnolo e la Ferrari. In mezzo lo spettatore (pagante) Sergio Marchionne, presidente in pectore di Maranello dal prossimo 13 ottobre che prima di buon mattino rinvia al suo predecessore la "castagna" Fernando («di F.1 ne capisce più di me...») e poi interviene nell'area del predecessore. Distanti ma vicini. Alonso in pista a Suzuka, Montezemolo al passo d'addio in uno dei suoi palcoscenici preferiti, il Salone di Parigi, ultimo atto della sua lunga avventura in Ferrari. Tra battute, sketch e lapsus freudiani con Marchionne («ragazzi, allora ci vediamo a Ginevra!» o «per me è un orgoglio comprendere l'importanza di quello che abbiamo fatto e che porterà alla quotazione in Borsa di Ferrari/Chrysler...») il cuore batte e torna lì dove è sempre stato, in Formula 1. «Alonso è un grande pilota, per me il migliore del mondo, soprattutto in gara. Stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore per lui e per la Ferrari. Dipende da cosa vuole fare lui e dalle esigenze della squadra. Fernando in questi anni ha dato tutto, ha fatto gare straordinarie, è andato vicinissimo al Mondiale nel 2010 e 2012. Sia lui che noi pensavamo di fare meglio, ma non si è mai tirato indietro, ha sempre spinto al massimo. Lo ringrazio per l'impegno e la determinazione. In questi giorni sta parlando con il ds Mattiacci ma non c'è alcun assillo. L'assillo è fare bene in Giappone». Poi a fari spenti ci tiene a far sapere: «Ho parlato con Mattiacci e gli ho detto che qualsiasi decisione si prenda, e qualsiasi sia la situazione, il rapporto con Alonso deve essere improntato al massimo rispetto reciproco. Ci siamo dati tanto, a volte non è andata come avremmo voluto, ma l'amicizia deve restare...».
Parole e tono sembrano anticipare un divorzio, sia pure in versione soft. Con una riflessione che sembra rivolta alla sua uscita: «La vita continua a farci delle sorprese, l'importante è che continuiamo a imparare e a guardare avanti». Cuore Ferrari. Dall'altra parte del mondo, in mattinata ai microfoni di Sky Alonso aveva detto: «Non vivo su Marte, conosco i rumors e la tempesta che è in corso, ma quello che dobbiamo fare qui è trovare un'armonia e lottare in pista per battere la Williams nella lotta per il terzo posto del mondiale costruttori, la nostra prima priorità. La seconda priorità è il mio futuro in Ferrari. Tutto quello che farò sarà per il bene della Ferrari e l'amore per la Ferrari». Un'autentica dichiarazione, chiamiamola corrispondenza di amorosi sensi: «Entrambi - aveva aggiunto Fernando - facciamo il massimo per difendere questo marchio, io mi sacrifico 365 giorni l'anno per dare il massimo: qualche volta si riesce a vincere, altre no. Quando sei in Ferrari la pressione è maggiore che in ogni altra squadra. Ora conta solo trovare l'armonia giusta». Da Suzuka riecheggiano le voci che vogliono Vettel in lizza per il posto di Alonso ma lui sorvola («normali parlare di mercato in questo periodo, io penso alla gara»). Mentre Jules Bianchi si dichiara pronto in futuro a raccoglierne l'eredità («ma a fine contratto di Fernando e Kimi»). Congedo. La camera torna a Parigi e riprende un Luca di Montezemolo visibilmente commosso, quando con grande sensibilità dopo i primi scatti davanti alla nuova Ferrari 458 Speciale A con Felisa, l'ad Marchionne e John Elkann lascia il palcoscenico della sua creatura agli altri e torna in sala stampa. I giornalisti lo salutano con un applauso fragoroso e lui li saluta uno a uno, poi sussurra tornando alla sua passione: «Certo, sulla terza macchina bisognava pensarci prima, quando lo dicevo io, forse si faceva in tempo a non far chiudere qualche scuderia». Infine, l'epitaffio: «Guardate che arrivare a Wall Street con Marchionne Presidente Ferrari per la quotazione ha un valore immenso...». Chapeau..
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