Calciomercato, acquisti e cessioni: ecco le venti formazioni di serie A

Written By Unknown on Selasa, 02 September 2014 | 23.45

ROMA  E' stato un mercato in cui i soldi li hanno fatto girare soprattutto tre grandi, la Roma, la Juventus e la Fiorentina, il Sassuolo che risorse al carrozzone della serie A, in due mercati su tre (gli ultimi due) non ne ha fatte mai mancare; e poi chi, come Toro e Verona, si è alimentato con cessioni importanti e qualcosa ha rimesso in circolo. Anche il Cagliari del neo presidente Giulini e del direttore di ritorno, Marroccu, ha investito. E il capitale lo ha movimentato anche il Napoli che però ha reinvestito più o meno la metà di quanto incassato. Non siamo più il Paese del calcio che sperpera. Siamo costretti a fare di necessità virtù. Per tenere botta anche in Europa dove però la prova che ci attende potrebbe marcare divari che già il Mondiale ha purtroppo mostrato.

IL TREND - E' stato il mercato delle grandi cessioni, come sempre più spesso ci capita. Benatia per 26 milioni (e 4 di bonus) al Bayern, Balotelli per 20 al Liverpool, Immobile per 19,5 al Borussia Dortmund e Cerci per 16 (più 3 di bonus) all'Atletico Madrid. Il nostro è il campionato in cui arrivano giovani o comunque calciatori in rampa di lancio, che si consacrano e volano via: Marquinhos, Lamela, Cavani, Pastore, Lavezzi. Ora tutti siamo qui a chiederci cosa ne sarà di Pogba, Coman, Sanabria, Paredes, Kovacic da qui al prossimo futuro: un futuro che riguarderà anche Adrien Rabiot. Oppure da noi arrivano grandi campioni quasi alla fine della parabola e quindi tutti da verificare (il ritorno triste di Kakà, l'arrivo mesto di Anelka, e ora Alex, Cole, Klose, l'ultimo è Rafa Marquez al Verona). Per fare un esempio, Maicon è tornato come una scommessa dal City dove non era andato benissimo e ha dimostrato di poterla vincere con la sua esperienza e la sua qualità. Poi ci sono i nostri ragazzi che scelgono di maturare altrove: negli ultimi anni Sirigu e Verratti al Psg, Donati al Bayer, Caldirola al Werder Brema, ora Immobile al Borussia Dortmund, fino ad arrivare a Cerci che ragazzo ragazzo proprio non lo è più, e a 27 anni ha deciso di andare a giocare la Champions in Spagna, da Simeone. L'ultimo ad uscire è stato ieri il centrocampista del Milan Cristante al Benfica. E' stato anche il mercato degli acquisti importanti: ma da noi quando parliamo di new entry top le cifre non superano mai i 25 milioni. Guardiamo all'estero per renderci conto di come i loro acquisti top ci facciano venire i brividi: da Suarez a James Rodriguez, ad Alexis Sanchez, botte da 70, 80, 40 milioni se va male. Quella forza economica, senza determinati interventi strutturali, non possiamo averla. Dobbiamo combatterla con la forza delle idee e quella dell'orgoglio: quell'orgoglio che consente alla Roma di resistere alla corte del Psg su Pjanic a gennaio scorso, o che fa sì che la Fiorentina prima riscatti Cuadrado a 15 milioni e poi resista alle offerte per goderselo un altro anno almeno.

LA REGINA - La Roma è stata la grande protagonista di questo calciomercato. E si è messo in campo l'uomo che da solo ha mosso 37 milioni di euro (aumentabili a 39,5 con 2,5 di bonus che ballano); 15 sono serviti al Verona per riscattarlo dal Porto, e 22 (più bonus, appunto), sono usciti dalle casse del club giallorosso per acquistarlo. La Roma ha fatto l'acquisto e la cessione (Benatia) più costose. Ai giallorossi anche la medaglia di bronzo con Manolas, il centrale greco arrivato per 13 milioni (più 2 di bonus). In mezzo la medaglia d'argento la prende la Juventus con i 18 milioni per Morata (senza considerare i 15 di riscatto dei viola per Cuadrado). E poi Medel dell'Inter e Koulibaly del Napoli a 8, De Vrij della Lazio a 7, Parolo sempre della Lazio a 5,5 e De Guzman ancora del Napoli a 6. Alla fine, però, la Juve resta senza l'attaccante e il difensore cercati nell'ultimo mese, e l'Inter senza l'esterno d'attacco che voleva. A fare il primo botto era stato il Napoli con Koulibaly, ma poi il mercato degli azzurri si è distinto più per le cessioni (Armero, Behrami, Fernandez, Dzemaili, Pandev), che per gli acquisti: anche se De Guzman, appena arrivato, ha portato tre punti preziosissimi e si è trasformato nell'oro di Napoli. L'Inter ha fatto un mercato oculato nella spesa e intelligente per quelle che erano le esigenze di Mazzarri: Dodò, Vidic, Medel, M'Vila e Osvaldo hanno dato nuova fisionomia ai nerazzurri. E il Milan continua nella sua politica dei prestiti e dei parametri zero: Diego Lopez in porta, Alex, Menez, Van Ginkel, Torres.

LE ALTRE - Ci sono una serie di operazioni interessanti sparse qua e là. Per esempio il Papu Gomez che torna in Italia e va a Bergamo, dove si scommette su un attaccante interessante (via Juve) che è Rosseti. Il Cagliari mette un attaccante di grande prospettiva come Longo nelle mani di un maestro del gol come Zeman, il Verona che scommette su Rafa Marquez e Javir Saviola, due "vecchie" star che a loro volta decidono di scommettere su una piccola piazza dove però venti anni un tecnico, Osvaldo Bagnoli, e un manipolo di eroi, portarono sotto l'arena lo scudetto. Interessanti i colpi Gentiletti per la Lazio, Vrsaljko e Taider per il Sassuolo, e Sanchez Mino per il Toro.

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