LA PARITA CON IL PARMA - Poi il tecnico si concentra sulla sfida contro il Parma: «Il Parma fa paura, certamente, perché stanno facendo grandi cose e quindi non sarà facile. La partita contro i gialloblù è decisiva. Le due precedenti con Milan e Genoa non le abbiamo fatte bene soprattutto per il risultato. Quindi è certamente decisiva. Pile scariche? Noi abbiamo fatto bene prima del gol del Genoa, giocando a ritmi altissimi. Abbiamo avuto 12 opportunità di andare a concludere ma poi non ci sono stati tiri in porta. È mancata la lucidità in fase offensiva. Dimostriamo una certa organizzazione di gioco ma non riusciamo a concretizzare quanto creiamo. Con Klose ma senza Biglia e Ledesma? Il modulo dovrà cambiare anche perché i centrocampisti sono contati. Ho l'opzione di Cana anche se lui è più di interdizione. Però ho ritrovato un Mauri che può giocare da metà campo in avanti fungendo da punto di riferimento. Non dico regista, ma certamente sulla trequarti può dire la sua. Lì serve verticalizzare e spero sia in condizione. Cosa manca per il salto di qualità? Per le reti realizzate siamo all'undicesimo posto. Non abbiamo un cannoniere per motivi diversi e quindi di questo ne soffriamo. Se sei in alto in classifica è perché hai un bomber lì davanti».
SUL FUTURO E KEITA - Reja poi analizza il prossimo futuro della Lazio e dà un giudizio anche su Keita: «Futuro? Noi abbiamo il presente da tenere in considerazione però per quanto riguarda il futuro il presidente farà un'ottima squadra cercando elementi che diano solidità al gruppo. Vuole operare bene poi magari gli obiettivi si possono sbagliare ma se sbagli un 20% delle scelte già andrebbe bene. Keita? Ha giocato tanto e ogni tre giorni. Qualche volta un po' di carenza sul piano fisico può capitare a tutti. Si è impegnato e ha fatto bene ma dovrò tenere in considerazione come stanno tutti. Verificherò le condizioni e poi sceglierò chi far scendere in campo. Poche proteste in campo? Sono caratteristiche. Non abbiamo giocatori potenti. Ne abbiamo di leggeri e abbiamo poca consistenza nel contrasto. Noi siamo agili e scattanti ma non potenti. Lulic e Candreva non sono giocatori cattivi, mentre l'unico che può interdire davanti alla difesa è Ledesma. Se riusciamo ad essere scattanti sulle fasce possiamo far male. Compattezza nelle proteste? Ci abbiamo provato ma ad esempio nel fallo da rigore di Mauri non c'è stato tempo. In ogni caso non siamo molto ascoltati. Quanto manca Klose? Lui ha avuto qualche problemino fisico, poi ha fatto un paio di partite ma non stava bene. Spero che in questi ultimi due mesi sia in condizioni, soprattutto fisicamente perché quando è al 100% per noi è molto importante. Spero e mi auguro che possa trovare la condizione. Mie scelte future? Non penso che il clima mi induca ad andare via. Neanche il risultato del campo potrà farmi cambiare idea. La società vuole fare bene e questo conta. Quanto conta il fattore ambientale? È meglio che non esprima opinioni altrimenti vengo travisato. Preferisco andare avanti alla prossima domanda. Pentito di essere venuto alla Lazio? No, perché se parlo di lavoro ho trovato una squadra quasi a pezzi. Non c'era un filo logico e non c'era niente. C'era un gruppo di ragazzi senza sicurezze. Con Bollini abbiamo visto progressi e sono soddisfatto dei risultati poi ci sono mancati un paio di risultati che hanno complicato tutto. Poi se centreremo l'Europa potremmo dire di aver fatto un mezzo miracolo. I ragazzi non soddisfatti degli ultimi risultati, questo è chiaro. Con l'Atalanta potevamo fare meglio ma certe volte gli episodi ci sono stati sempre contro. L'approccio alla gara però non l'abbiamo mai sbagliato. Forse solo a Catania abbiamo sbagliato. Sulla Lega Calcio non rispondo. Su Marchetti dico che sta benissimo, ha recuperato e oggi controllerò meglio. Perea? È un ragazzo in fase di maturazione ma non è ancora pronto ad affrontare partite di questa importanza. Lui ha mezzi e qualità ma chiaramente ci vorrà un po' di tempo perché maturi. I mezzi ci sono ma dovrà migliorare certi aspetti temperamentali o anche la conoscenza del campionato italiano. Bisogna avere pazienza. Mauri invece ha fatto una grande partita e lui ha permesso alla squadra di poter essere pericolosa in 12 occasioni. Giocare senza punte? Magari se c'è una punta crei meno opportunità. Ci siamo arrivati dentro l'area ma poi non abbiamo concluso. Lì bisogna crescere e lavorarci sopra capendo anche quando è il momento del pericolo».
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