lunedì 16 settembre 2013
Il tecnico romano: «Durante gli allenamenti sembra che tutto vada bene e poi nasce sempre qualche fraintendimento. Quello che dice un inglese, un francese e un italiano non lo capiscono. Quando sento qualcuno parlare la propria lingua fermo l'allenamento. Siamo in Inghilterra e dobbiamo parlare inglese»
LONDRA - Un solo punto dopo quattro giornate valgono l'ultimo posto al Sunderland di Paolo Di Canio, che più della classifica è però preoccupato per le difficoltà linguistiche del suo spogliatoio. Chiamato lo scorso aprile per salvare i Black Cats in caduta libera, il tecnico italiano era riuscito nell'impresa ma quest'estate ha cambiato tutto: allo Stadium of Light sono arrivati 14 nuovi giocatori per realizzare "una vera rivoluzione", come dichiarato dallo stesso Di Canio. Finora però i risultati gli hanno dato torto: un solo pareggio, tre sconfitte, otto gol incassati. Non solo. Se aggiunte le sette partite della scorsa stagione il bilancio è altrettanto deludente con soli 9 punti raccolti sui 33 a disposizione. "Ma il gioco espresso dalla squadra mi fa essere ottimista - le parole di Di Canio -. Dobbiamo avere più voglia, più coraggio, non ci conosciamo abbastanza ma a questo punto della stagione non sono arrabbiato. Se alla 20/esima giornata saremo ancora ultimi, allora sì che sarò arrabbiato, ma adesso no. Forse i tifosi pensano: 'Che cosa sta succedendo?'. Ma sono sicuro che vinceremo più partite dell'anno scorso, e ci salveremo. Con 12 vittorie, 36 punti, ci si salva. E poi con qualche pareggio si arriva a 43, 44 punti. Ci serve vincere qualche partita, questa squadra giocherà un bel calcio". Nel frattempo però il Sunderland fatica. Perso all'esordio in casa contro il Fulham, ha strappato un pareggio a Southampton ed è caduto con identico punteggio (3-1) contro Crystal Palace e Arsenal. Colpa anche delle troppe lingue che si parlano dentro lo spogliatoio. "È qualcosa con cui ci scontriamo ogni giorno. Durante gli allenamenti sembra che tutto vada bene e poi nasce sempre qualche fraintendimento. Quello che dice un inglese, un francese e un italiano non lo capiscono. Quando sento qualcuno parlare la propria lingua fermo l'allenamento. Siamo in Inghilterra e dobbiamo parlare inglese" ha spiegato il tecnico. Sabato è arrivata anche la prima espulsione, suggerita dallo stesso Di Canio, in polemica con l'arbitraggio di Martin Atkinson che aveva appena annullato un gol a Jozy Altidore: "Gli ho detto: 'Se vuoi completare il tuo arbitraggio perfetto, mi devi buttare fuorì. E lui l'ha fatto. Ma ha commesso un grave errore che ci ha danneggiato".
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