martedì 30 luglio 2013
Il nuotatore azzurro dopo la delusione ai mondiali di Barcellona: «Sono arrabbiato. Forse ho bisogno di nuovi stimoli. Forse dovrei considerare altre soluzioni.I risultati ci dicono chiaramente che non abbiamo lavorato bene. Impegno e attenzioni ci sono stati come sempre, ma qualcosa non ha funzionato»
ROMA - Doveva essere l'uomo delle medaglie in vasca, ma per lui i mondiali di Barcellona sono un'altra pagina da voltare. Fabio Scozzoli guarda quasi senza credere ai suoi occhi quel 27"60 che lo elimina in batteria nei 50 rana: dopo il quinto posto nei 100, all'azzurro di oro resta solo quello tinto sui capelli. E molta rabbia dentro, perchè se a Londra era la delusione a bruciare, adesso preoccupa anche il futuro. "Sono arrabbiato - ammette l'azzurro - Forse ho bisogno di nuovi stimoli. Forse dovrei considerare altre soluzioni. Tra Imola e il centro federale di Verona mi sono allenato bene. Mi hanno seguito con attenzione e professionalità. Ma forse ho bisogno di nuovi stimoli a livello personale, anche se a casa sto bene e non vorrei allontanarmi". Intanto l'analisi del suo mondiale è impietosa: "I risultati ci dicono chiaramente che non abbiamo lavorato bene. Impegno e attenzioni ci sono stati come sempre, ma qualcosa non ha funzionato. Non so cosa. È troppo prematuro. Verificheremo nei prossimi giorni. Come avvenuto sin dopo la batteria dei 100 rana, ho avuto difficoltà a recuperare fisicamente. Sono deluso e arrabbiato. Prima di tutto con me stesso. Le aspettative era diverse e non l'ho mai nascosto. Uscire in qualifica non mi era mai successo" sottolinea Scozzoli, sempre sul podio nelle stagioni 2010-2011. "La delusione olimpica non è paragonabile con questa. A Londra ho sbagliato una gara- aggiunge -, ma avevo dimostrato di essere potenzialmente da podio in semifinale; qui non sono mai riuscito ad esprimermi come volevo. Allora ero deluso. Qui sono arrabbiato. Forse ho sottovalutato un campanello d'allarme in avvicinamento. Nel corso della finalizzazione del lavoro, al centro federale di Ostia, abbiamo lavorato sulla qualità per 3-4 giorni, trascurando la resistenza. Nei 3 giorni successivi non camminavo più. Poi è tornato tutto alla normalità. Può essere che abbiamo sbagliato lo scarico. Ma sono solo ipotesi". Passa invece in finale negli 800 stile Gregorio Paltrinieri, con il settimo tempo di 7'52"33.
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