Benitez: Chiamatemi Rafè. Al Napoli voglio vincere

Written By Unknown on Jumat, 21 Juni 2013 | 23.45

ROMA - «Sono qui per far giocare bene la mia squadra e per vincere. Non avremo paura di nessuno». Sono queste le prime parole di Rafa Benitez da allenatore del Napoli. E' il 'Rafa-day' e il tecnico spagnolo è stato presentato nella sala stampa di Castelvolturno con il presidente Aurelio De Laurentiis al suo fianco. «Benitez è l'obiettivo giusto - le parole del patron azzurro -, è un uomo che ha un'esperienza internazionale, quindi ci accompagnerà nella nostra crescita. Con lui inizia un nuovo ciclo».

Prima la foto con la maglia con la scritta 'Benitez' dietro poi la stretta di mano con il presidente, infine la firma autografata del tecnico spagnolo e del patron sulla casacca azzurra. Solo dopo tantissimi flash dei fotografi la conferenza stampa ha inizio. Benitez appare entusuata

BENITEZ - «La prima sensazione - spiega Benitez - è che è una giornata un po' calda perché vengo dall'Inghilterra. Ma sono contento di stare qui, tutti mi hanno parlato benissimo di questa piazza, sono felice di allenare una squadra forte che può crescere e che spero possa fare molto bene in futuro. Errori passati? Voglio pensare al futuro, voglio fare bene qui. Qui c'è un progetto sportivo, si vede che c'è una voglia di migliorare e crescere».

«Cavani? Ho parlato con il giocatore, si parla di lui perché è molto forte. Ma questo punto sono contento che è con noi, poi speriamo di averlo anche in futuro. Ci dovrò riparlare. Non ho parlato di futuro, ora è concentrato su una competizione. E' chiaro che sarei contento se decidesse di rimanere qui a Napoli».

«Cosa chiedo? Come società vorrei vedere le cose che ho già visto e cioè migliorare e fare sempre meglio. La squadra? Se possiamo giocare bene e vincere sarei molto contento. La mia impronta di gioco? Maggio gioca a destra in una difesa a 4 in Nazionale. Possiamo giocare a 4 in difesa ma anche a 3 o 5. Dobbiamo lavorare tanto, poi giocando le partite amichevoli si capirà meglio la tattica e l'organizzazione. Ho giocatori di qualità che possono adattarsi in vari ruoli. Il modulo non sarà un problema».

«Conosco già la città, i tifosi mi hanno parlato bene della città. Il carattere dei napoletani è simile a quella degli spagnoli quindi credo che ci troveremo bene. Rapporto con i giocatori? La prima cosa è che i giocatori devono lavorare per la squadra, per il bene della squadra. Se sono napoletani come Insigne tanto meglio. Devo imparare l'italiano e il napoletano, non mi chiamo più Rafa ma Rafè (ride, ndr). C'è grande passione per il calcio e questo fa piacere. Non è una cosa normale, qui si vive per il calcio, e non vedo l'ora di fare felici i nostri tifosi».

«L'impegno in Champions? C'è una motivazione speciale per questa competizione, è stimolante ma dobbiamo fare una squadra più forte per fare bene su tutti i fronti. Il Napoli si vede che è una squadra importante con prospettive molto interessanti. Hamsik? Tutti i giocatori sono importanti con me, Hamsik può fare la differenza».

«Se analizziamo la squadra c'è un gruppo di lavoro molto importante. L'eredità di Mazzarri? C'è una mentalità con grande professionalità e questo è un grande vantaggio per me. Fabio Pecchia sarà il mio secondo. Lo conosco bene, e lui conosce benissimo l'ambiente e mi aiuterà a fare bene in questa piazza».

«Il sentirmi voluto e accolto bene da tifosi e presidente è sicuramente un fatto importante per me, è sempre un vantaggio. E' molto positivo. Lavoreremo da subito per dare il massimo per questo club. Ma ora bisogna vincere. Stiamo già discutendo per il mercato e vogliamo portare a Napoli giocatori importanti che hanno voglia di fare bene per questa squadra».

«Peso del ritorno in Italia? No la sento. Perché il presidente mi ha subito detto che dobbiamo solo pensare a lavorare bene. Se lo faremo saremo al top della classifica. Noi vogliamo proseguire nel nostro percorso di crescita. Dopo tante vittorie per me è importante venire in un posto dove c'è tanta fiducia in me. Non dobbiamo dimostrare, dobbiamo fare».

«Manager all'inglese? Io farò l'allenatore, solo per sei anni ho fatto il manager. Ora c'è Bigon che lavora benissimo, io penso ad allenare. De Sanctis è il nostro portiere al 100%. Cerci e Callejon? Non parlo di mercato. Stiamo lavorando»

DE LAURENTIIS - «Il Napoli non ha bisogno di internazionalizzarsi - spiega De Laurentiis - perché è una regina del mondo per quello che rappresenta filosoficamente. Il Napoli è una bandiera, Tutti dicono che qui a Napoli funziona solo il calcio: io rispondo 'grazie'».

«Benitez è l'obiettivo giusto, è un uomo che ha un'esperienza internazionale, quindi ci accompegnerà nella nostra crescita. Ora inizia un nuovo ciclo. Dopo otto anni inizia un nuovo periodo con Benitez : inizieremo un viaggio che è diverso, che dovrà avere una propria programmabilità. Noi siamo interessati al risultato di domani non a quello di oggi: vogliamo programmare. Dobbiamo continuare ad esportare il marchio Napoli che è già internazionale. Se riesco a quadruplicare la presenza di napoletanità nel mondo e quindi penso a Inghilterra, New York, Messico e Brasile potrò morire contento».

«Cavani? Con lui c'è un ottimo rapporto, non è cambiato nulla rispetto a prima. Lui è chiaro che non potrebbe mai disconoscere l'importanza di un club come il Real Madrid. Se una società coem il Real, il Barcellona, il Bayern Monaco è umano che lui dica 'Vedrò, aspettiamo un momento'. Lui sa che ha firmato un contratto con noi però è vero che c'è la clausola rescissoria. Lui sa che qui a Napoli sarà una primadonna. Non lo so se in altre piazze lo continuerà ad essere. Per lui credo che Napoli sia una culla per farlo sentire sereno. Lui farà tutte queste considerazioni e poi deciderà. Posso dire che il City non ha i soldi per pagare Cavani. Il Chelsea? Non mi ha chiamato. Spesso sono solo voci fatte circolare dagli agenti. Il Fair Play finanziario sta condizionando un po' tutti. Inserimento di Dzeko nella trattativa? Se viene valutato nel modo giusto (cioè considerando il fatto che ha giocato poco nell'ultimo anno) allora si può pensare ad un discorso simile. Ma bisogna vedere se il City e Dzeko sono d'accordo».

«Stiamo già discutendo con Benitez e Bigon dei nuovi acquisti: ora però bisogna fare la distinzione tra mercato reale e virtuale. Vogliamo attori convinti di recitare qui a Napoli. Vogliamo portare giocatori che hanno voglia di Napoli. Mertens? Stiamo lavorando ma la trattativa non è conclusa».

«Nuovo stadio? Questo dipende dall'intelligenza delle peronse che stanno al governo. Noi vogliamo crescere, e questo è un discorso che ci può aiutare a farlo. Il problema maggiore però è vedere se sarà l'Italia come paese a migliorare».


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