Società e tifosi furiosi: la squadra non si recherà allo stadio torinese anche a costo di incamerare lo 0-3 a tavolino
ROMA - Is Arenas ormai è una storia insopportabile. Cagliari-Milan non si sa dove si giocherà e se si giocherà, perché la Lega di serie A ha ufficializzato Torino quale sede di gara, ma il Cagliari ha risposto picche, con l'unanime appoggio dei tifosi: non si recherà allo stadio torinese anche a costo di incamerare lo 0-3 a tavolino.
In questa faccenda, ci sono alcuni punti fermi. Noi ci rivolgiamo alla gente, agli sportivi vanno date risposte, informazioni. Va data la massima considerazione: ebbene, la gente di Cagliari, e di tutta la Sardegna in virtù dell'universalità regionale della squadra rossoblù, viene ingiustamente costretta a sopportare ancora un grave disagio. E sarebbe il caso di smetterla.
Sullo stadio di Is Arenas è in atto un conflitto fra poteri dello stato. Dello stato italiano, quindi roba seria. Un organismo, l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, apre lo stadio. Un altro, la Commissione provinciale di vigilanza, lo chiude. L'Osservatorio èè un organo di consulenza tecnico-amministrativa istituito presso il Ministero dell'Interno per l'attuazione delle disposizioni e delle misure organizzative e di prevenzione e contrasto della violenza in occasione di manifestazioni sportive. Dunque, se si esprime in tema di problematiche di rischio fra tifoserie avversarie, ne sa abbastanza. La Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo è chiamata ad esprimere un parere tecnico in materia di agibilità ai fini della sicurezza nei locali di pubblico spettacolo e/o trattenimento; tale parere costituisce il presupposto necessario a termini di legge ai fini dell'emissione del provvedimento autorizzativo. Dunque, anche la Commissione digiuna della materia non è.
Entrambi questi organismi dipendono dal Ministero dell'Interno. Direttamente nel caso dell'Osservatorio, pur essendo un organismo tecnico, tramite altri uffici (le Prefetture) il secondo.
A sentirli in forma separata, i pareri che le due istituzioni esprimono sembrano inattaccabili. Messi insieme sono in totale conflitto. La Commissione, tramite il Prefetto, sostiene nella nota trasmessa questa mattina allo stesso Osservatorio, al Questore di Cagliari e alla Lega di serie A che lo stadio "è inadeguato a fronte della inidoneità dello stadio di Is Arenas a supportare lo svolgimento della partita in oggetto (Cagliari-Milan) per motivi di ordine e sicurezza pubblica connessi alla situazione strutturale dell'impianto". Viene da farsi una domanda: tralasciando le dichiarazioni di agibilità dell'impianto che risalgono a novembre, ma quando si è giocato Cagliari-Napoli, partita di sicuro più delicata e difficile rispetto a qualsiasi altra per la nota rivalità (e definirla tale è un puro eufemismo) i problemi che vengono messi sul tappeto oggi non c'erano? Per giunta con una notturna, che per legge non dovrebbe mai disputarsi in simile orario quando la gara è a rischio? Quali sono le carenze attuali dello stadio? Non viene detto.
Riassumendo, affinché la gente sappia e capisca: un organismo dello stato italiano (l'Osservatorio) apre lo stadio. Un altro (la Commissione di vigilanza) lo chiude. Il sindaco di Quartu, Mauro Contini, ha il potere di firmare in deroga e aprire lo stadio ma fino a ora non lo ha fatto. Evidentemente, sensibile più alle ragioni della Commissione che a quelle dell'Osservatorio. Fra questa incudine e questo martello non c'è soltanto il Cagliari calcio. Non c'è una squadra di pallone, non c'è soltanto il campionato di punta della sesta o settima industria italiana. C'è anche la gente, che mostra su tutte le fonti possibili una insofferenza di cui sarebbe il caso occuparsi seriamente.
L'unica cosa che può peggiorare una situazione di per sé assurda, è la decisione di spostare in altra sede la gara. Perché falsa il campionato, e crea un'ulteriore e immeritata penalizzazione ai tifosi sardi. La Lega ha soltanto uno strumento per riparare parzialmente a questo guasto che non vuole il Cagliari e non vogliono i suoi tifosi: rinviare a data da destinarsi la partita. A Torino, come detto, il Cagliari ha già fatto sapere che non andrà in ogni caso.
Le riunioni si susseguono, una informale in mattinata fra Questore e Prefetto, altre con il sindaco Mauro Contini. Il verdetto ancora deve arrivare. Dopo di che, qualcuno sarà tanto gentile da spiegare davvero cosa c'è sotto, cosa c'è che non va.
Vincenzo Sardu
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Is Arenas, è bufera totale. Il Cagliari dice no a Torino
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