La bimba è figlia di Karolina e dell'ex tennista Santopadre. Era caduta in una buca del pavimento di un ristorante, poi...
ROMA - Giulia Santopadre nel ruolo della vittima che siamo strafelici possa raccontarla. Luciano Zauri in quello dell'eroe che merita una medaglia. Zibì Boniek in quello del nonno che ha tirato il più grande respiro di sollievo della sua vita. Un ristorante alla moda dalle parti di Ponte Milvio come teatro del fatto. Sono i protagonisti, non i soli peraltro, di una storia ai confini della realtà. Che si è conclusa, fortunatamente, bene. Proviamo a raccontarvela.
Dunque Giulia Santopadre è una bambina di sette anni, figlia di Vincenzo, ex tennista professionista che ha avuto a suo tempo una certa notorietà e una buona classifica, e di Karolina Boniek, erede di Zibì, miglior calciatore polacco di sempre, oggi imprenditore di successo e presidente della federazione del suo paese natale. Giulia, ieri, a pranzo, insieme con i genitori e altri amici, si è presentata nel ristorante di Ponte Milvio per uno di quei pranzi domenicali che non ci stanno mai male. Con lei, c'erano anche alcune sue amichette. E con una di queste, a un certo punto, è andata verso il bagno del ristorante di Ponte Milvio, uno di quei locali che da qualche tempo fanno parte della movida che va in scena davanti al ponte con i lucchetti. Tutto normale, sembrava. Solo che dopo pochi istanti che le due bambine erano entrate nel bagno, l'amichetta di Giulia è uscita di corsa urlando, «Giulia è caduta dentro, Giulia è caduta dentro».
Dove? Come? Cosa è successo? E' bastato entrare nel bagno per capire. Giulia era caduta in una voragine profonda oltre quattro metri, uno d'acqua, che finché lei non c'è passata sopra, era protetta pare da un semplice cartone. Giulia era dentro quel buco, buio e pieno d'acqua, la situazione è apparsa subito drammatica, anche perché un adulto non sarebbe riuscito a entrare in quel buco per andare a salvare Giulia. E' intervenuto allora Luciano Zauri giocatore della Lazio attualmente fuori rosa e in scadenza di contratto. Era in quel ristorante di Ponte Milvio, da sempre punto di ritrovo anche di parecchi calciatori, con gli amici per festeggiare il suo trentacinquesimo compleanno. Zauri è stato fantastico, decisivo per la salvezza di Giulia. Ha provato subito a calarsi nella voragine, ma le dimensioni non gli hanno permesso di andare fino giù a stringere la mano di Giulia che chiedeva aiuto. Allora si è fatto portare una corda e illuminando con il telefonino il buco, l'ha calata dicendo a Giulia, ragazzina sveglia, di aggrapparsi che ci avrebbe pensato lui a tirarla su. Così è stato. Tra gli applausi e le lacrime dei presenti, a cominciare dai genitori della piccola.
Subito dopo averla estratta dalla voragine, Giulia è stata trasportata all'ospedale per essere sottoposta ai controlli del caso. Tutto negativo, Giulia stava bene anche se un po' spaventata. Solo a quel punto la piccola e i genitori hanno chiamato nonno Boniek. Lo hanno fatto attraverso Skype e a parlare è stata la piccola, «nonno sono viva, sto bene, ora ti passo mamma». E Zibì ha saputo tutto: «Sono in Polonia, quando ho sentito Giulia ho capito che era accaduto qualcosa di brutto, ma la sua voce mi ha tranquillizzato. Poi mia figlia mi ha spiegato. Per fortuna è andato tutto bene. Mi hanno spiegato dell'eroismo di Zauri. E quando ho salutato la mia famiglia, la prima cosa che ho fatto è stata telefonare a Zauri per ringraziarlo e dirgli che gli sarò grato per tutta la vita». Pure noi.
Piero Torri
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Così Zauri ha salvato la nipotina di Boniek
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