Addio Rasundastadion. Il dio Odino ama Napoli

Written By Unknown on Jumat, 23 November 2012 | 23.45

Matador Cavani nella storia. Lo stadio svedese chiude i battenti. Un secolo fa il successo della Nazionale di Pozzo...

ROMA - Il Rasundastadion chiude i battenti ma prima ha messo in bacheca la rete del Matador. Il gol firmato dal dischetto da Edinson Cavani al 93', quando già scorrevano i titoli di coda di Aik Solna-Napoli, non solo ha dato agli azzurri una vittoria-qualificazione nel girone F dell'Europa League, ma ha impresso un sigillo particolare nella storia di questo antico stadio svedese.

NELLA STORIA AZZURRA - Il Rasundastadion esce di scena dopo una storia lunga e prestigiosa. Lascia il poto alla "Friends Arena" con capienza di circa 50.000 spettatori e inaugurato da poco. Addio Rasundastadion dove avvenne la prima vittoria della Nazionale italiana ai Giochi olimpici nel 1912 quando una rete di Bontadini decise il match contro i padroni di casa svedesi su quel prato eternamente gibboso. Per il ct Vittorio Pozzo, l'unico allenatore sul pianeta ad aver vinto due Mondiali (1934 e 1938), è uno dei successi più sofferti della nostra Nazionale essendo stata dominata dall'inizio alla fine dagli svedesi. Ma nel calcio a volte basta un gol per vincere e quella volta fu sufficiente per tornare dai Giochi con una vittoria tra due sconfitte (Finlandia e Austria). Quel successo, lontano nel tempo, contribuì negli anni a costruire una delle nazionali più titolate del mondo.

IL COLPO DEL MATADOR - Il Napoli europeo chiude il Rasundastadion con un successo storico. Quasi ottant'anni dopo la sua partecipazione a un torneo continentale. La prima volta fu negli Anni Trenta del secolo scorso quando sulla panchina partenopea c'era il mitico Willy Garbutt e in campo la stella Attila Sallustro, amatissimo centravanti come oggi lo è Edi Cavani. Anche lui sudamericano. Paraguaiano Attila, uruguaiano il Matador. Napoli, ancora una volta, capitale di se stessa e del Sud del mondo. Metà europea, metà sudamericana. Già patria adottiva dell'argentino Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi.

IL MARE BAGNA NAPOLI - Napoli è così, la magia del San Carlo e qualche cosa che non va sull'uscio di casa. Uno dei Golfi più belli del mondo e il dubbio Ortese "il mare non bagna Napoli". Oggi è dì festoso e il mare bagna Napoli. Va bene così, con i celeberrimi versi di Ottaviano e Gambardella: "Vicino 'o mare, facimmo ammore, a ccore a ccore pe' ce spassà..." (Vicino al mare facciamo l'amore, cuore a cuore per divertirci). Il Rasundastadion chiude i battenti, ma prima Odino (Óoinn), dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia, ha voluto che l'ultima canzone la cantasse Napoli. Sipario.

Biagio Angrisani


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